Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Grecia: tasso disoccupazione febbraio sale al 12,1%


MILANO (MF-DJ)--Il tasso di disoccupazione in Grecia a febbraio e' cresciuto al 12,1% contro il 9,1% dello stesso periodo del 2009 e l'11,3% di gennaio 2010.
Lo si apprende da una nota dell'ufficio statistico nazionale, secondo il quale gli occupati nel Paese a febbraio sono stati 4.404.051, mentre i disoccupati sono stati 605.277. Il totale delle persone inattive e' stato di 4.282.874.
 
Grecia-Turchia/ Erdogan ad Atene,potrebbe proporre riduzione armi

Domani visita storica, rapporti tra due paesi da sempre difficili

Istanbul, 13 mag. (Apcom) - Domani il premier turco Recep Tayyip Erdogan sarà in visita ufficiale ad Atene, un viaggio che secondo molti ha un valore storico, destinato ad inaugurare un nuovo corso fra le relazioni dei sue Paesi.
Già al momento della sua elezione l'attuale premier greco George Papandreu aveva riservato parole di speranza al vicino di casa, con il quale i rapporti sono sempre stati piuttosto travagliati, come dimostra la questione cipriota, schierandosi anche apertamente a favore dell'ingresso della Turchia in Unione Europea.
Ora Erdogan deve in qualche modo consolidare.
Il premier di Ankara arriva ad Atene in un momento in cui la Grecia è prostrata dalla crisi economica che ha rischiato di travolgere tutto il vecchio continente. Il governo è stato costretto a mettere a punto una cura drastica per salvare la Grecia dalla bancarotta. Fra le aree più colpite c'è l'industria della difesa. Ed Erdogan potrebbe infatti proporre una riduzione reciproca degli armamenti, come lasciato intendere alla vigilia della visita.
Per il 2010 Atene aveva previsto un investimento di 6 miliardi di euro per l'industria di difesa, il 2,8% del Pil nazionale.
Ankara si muove con grandi aspettative.
Atene contraccambia e al ministero degli Esteri parlano dell'inizio "di un nuovo sforzo per una più stretta collaborazione". Ma non manca una vena di scetticismo, e non stupisce che venga sottolineata dal ministro greco della Difesa, Panos Beglitis, secondo cui la proposta di disarmo bilaterale avrebbe molto del retorico e non terrebbe in considerazione la sovranità greca nel mare Egeo, questione per cui negli anni Sessanta fra i due Stati si era sfiorata la guerra.
Più volte Atene ha accusato la Turchia di invadere i suoi spazi aerei e una volta i piloti della Mezzaluna avrebbero anche messo a repentaglio la sicurezza di un volo civile che transitava dalla zona.
Per Erdogan si tratterebbe di un risultato politico di indubbio successo.
Intanto, arriverà ad Atene accompagnato da numerosi ministri e soprattutto uomini d'affari.
 
Ue, serve meccanismo difesa automatico, ritardi costosi - Bini

giovedì 13 maggio 2010 11:03


MILANO, 13 maggio (Reuters) - L'Europa ha bisogno di "meccanismi automatici di difesa" per evitare 'costosi' ritardi nell'affrontare situazioni di crisi come quelle verificatisi in questi mesi in relazione al caso della Grecia.
A dirlo è il membro del consiglio esecutivo della Banca centrale europea, Lorenzo Bini Smaghi, in un intervento sul Corriere della Sera.
"I tempi di reazione delle nostre democrazie non sembrano del tutto adeguati alla velocità dei mercati globali, e vi è il rischio di accorgersi della crisi solo quando ci si è già cascati dentro", scrive il consigliere della Bce.
"Se la decisione di sostenere la Grecia fosse stata presa in modo chiaro ai primi di febbraio, la bolletta sarebbe stata più limitata e avremmo evitato tre mesi di instabilità finanziaria.
Le parole del membro della Bce fanno eco a una proposta di riforma del Patto di Stabilità avanzata dalla Commissione Ue in cui si indica la necessità di un meccanismo permanente di salvataggio dei paesi in difficoltà basato su prestiti.
Bini Smaghi si allinea alle indicazioni della Commissione Ue anche per quanto riguarda la necessità di rafforzare il governo economico dell'Unione attraverso controlli più rigorosi dei conti e una correzione degli squilibri di competitività.
Una presa più incisiva sull'economia dev'essere la priorità per il Vecchio Continente, accanto alla correzione degli squilibri delle finanze pubbliche.
"Tutti i paesi europei vivono attualmente al di sopra dei loro mezzi", ammonisce Bini Smaghi.
Per sanare gli squilibri le strade sono la riduzione della spesa corrente e le riforme strutturali.
A questo proposito Bini Smaghi sottolinea come la spesa al netto degli interessi sia calata di 4 punti percentuali in Germania nel decennio precedente la crisi e sia invece salita di circa 2 punti in Italia, a fronte di una stabilità a livello di media Uem. "Meno riforme si riusciranno a fare, più si dovrà ridurre la spesa per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche", conclude Bini Smaghi.
 
Dal sito Unicredit; sembra che si faccia in modo, per ora, di portare i bond nella fascia di rendimento 6-7%; ipotizzo che l'obiettivo finale dell'intervento, come mi pare abbia già detto Tommy, possa essere intorno al 5%.

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Tutti tra il 6,5 7%,ma il 2025 continua a scendere...Mah:D
 
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