Germania/ La Merkel sceglie un giovane presidente
Giovedí 03.06.2010 17:31
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha nominato il premier della bassa Sassonia, Christian Wulff, candidato della sua coalizione per la carica di nuovo presidente tedesco al posto del dimissionario Horst Koehler. Il leader della Bassa Sassonia, 50 anni, se confermato potrebbe essere il presidente piu' giovane della Germania. Le elezioni da parte dell'Assemblea Federale si terranno il prossimo 30giugno.
E' comunque fuor di dubbio che una volta nominato, il candidato scelto da Cdu/Csu e dai liberali sara' automaticamente eletto, in quanto i due partiti della maggioranza dispongono di un'ampia maggioranza nell'assemblea del 1224 Grandi Elettori.
MERKEL VS KOEHLER SU EURO, "E IL PRESIDENTE SI DIMISE"
A indurre Horst Koehler alle dimissioni e' stato il braccio di ferro che il capo di Stato tedesco aveva ingaggiato con Angela Merkel sulla legge per salvare l'euro. Secondo il quotidiano 'Berliner Zeitung' (Blz) il presidente uscente si sarebbe dimesso non per le polemiche seguite alla sua gaffe sulla presenza in Afghanistan del contingente tedesco, dichiarazione interpretata come una difesa degli interessi economici della Germania. Koehler avrebbe invece scelto di andarsene dopo le pesanti pressioni da parte della Merkel per fargli firmare la legge sul pacchetto di garanzie da 148 miliardi di euro in favore della Grecia, che il capo dello Stato avrebbe appena avuto il tempo di leggere, senza poterne approfondire il contenuto.
La 'Blz' scrive che l'atterraggio a Berlino di Koehler di ritorno da Kabul era atteso per le 17.30, ma gia' alle 16 le agenzie battevano la notizia che il presidente "firma la legge per stabilizzare l'euro". Il giornale berlinese scrive che Koehler si sarebbe dimesso "perche' si e' sentito costretto dal cancelliere in maniera insopportabile a firmare la legge per il salvataggio dell'euro senza in pratica esaminarla". Quanto al fatto che nella dichiarazione di dimissioni Koehler non abbia fatto il minimo accenno alle eventuali pressioni subite, la 'Blz' scrive che l'ammissione di uno scontro aperto rischiava di produrre "un conflitto costituzionale, che avrebbe potuto sfociare addirittura nelle dimissioni del cancelliere, con conseguenze incalcolabili per l'euro".
Sul presunto giallo della firma viene ricordato che mentre Koehler era ancora in viaggio dalla Cina verso l'Afghanistan, la legge era stata gia' votata dal Bundestag e dal Bundesrat, il Senato federale, mentre a Berlino "il presidente del Bundesrat, Jens Boehmsen, era stato preavvertito per apporre la firma al posto di Koehler, che pero' fece sapere di voler intervenire personalmente, anche se nel frattempo faceva tappa in Afghanistan". Atterrato con alcune ore di ritardo poco dopo la mezzanotte di venerdi' 28 maggio all'aeroporto di Tegel, Koehler la mattina successiva aveva gia' trovato sul suo tavolo la legge che aspettava solo la sua firma.
Il giornale scrive che "il documento ha solo sette pagine, ma il compito del presidente e' di verificare se sia conforme al dettato costituzionale, anche perche' ad esprimere dubbi e' il deputato della Csu, Peter Gauweiler", che come annunciato ha poi presentato un ricorso alla Corte Costituzionale di Karlsruhe. La 'Blz' scrive che gli ambienti vicini al presidente dimissionario hanno fatto sapere che sulla procedura della sua firma Koehler "aveva qualche mal di pancia". "E' possibile", conclude la 'Berliner Zeitung', "che allora gli sia arrivata una telefonata del cancelliere, che con parole drammatiche premeva per la firma".
(Affaritaliani.it)