GRECIA: PAPACONSTANTINOU, MOLTA STRADA DA FARE MA NON FALLIREMO (FT)
(ASCA) - Roma, 16 set - Per la Grecia c'e' ancora molta strada da fare per risanare i conti pubblici, ''abbiamo fatto un consolidamento della finanza pubblica senza precedenti. E' vero le entrate fiscali sono inferiori a quanto preventivato, ma saliranno entro fine anno''. Cosi' George Papaconstantinou, ministro delle finanze della Grecia, in una intervista al Financial Times. Il problema del paese ''e' riconquistare la fiducia dei mercati finanziari e degli investitori'', prosegue il ministro che pero' esclude l'ipotesi dell'insolvenza: ''Non ci' sara' la ristrutturazione del
debito pubblico, troppe le conseguenze per l'intera Eurozona''.
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La Grecia in viaggio alla ricerca di fiducia
(Teleborsa) - Roma, 16 set - Lo scetticismo è un boccone amaro da mandar giù, cosi come la sfiducia, che in questo primo scorcio del secolo ha rappresentato un morbo letale per le maggiori economie avanzate, travolgendo gli assetti mondiali dell'economia.
Ed è nell'ottica di rivestire abiti di affidabilità e trasparenza che il Ministro delle finanze greco, George Papacostantinou, ha avviato un roadshow in Europa, con l'obiettivo di rassicurare gli investitori internazionali ed escludere, ancora una volta, la possibilità di un default della Grecia. Ma come garantire che questa eventualità sia completamente e definitivamente esclusa? Il fondamento viene trovano nella stessa salute ed affidabilità dell'Eurozona. Ebbene, Papacostantinou ha sottolineato che il costo della ristrutturazione del debito della Grecia potrebbe ricadere sull'intera Eurozona, travolgendo anche gli altri Paesi periferici, come il Portogallo e l'Irlanda.
E poi c'è sempre un asso nella manica. Papacostantinou è stato infatti accompagnato da un drappello di autorità di primaria importanza internazionale. Alle sue spalle gli esponenti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea, preoccupati che gli aiuti concessi al Paese del Mediterraneo potessero sortire gli effetti sperati.
E così si vola da Londra ad altri grandi capitali europee, come Parigi e Francoforte, cercando di convincere la comunità finanziaria internazionale che "un default della Grecia non fa comodo a nessuno". Queste almeno le parole usate da un membro del FMI per convincere gli investitori.
Ma oltre le parole ci sono i fatti, anche se ci vorrà un po' di tempo per dimostrare che le riforme economiche e del lavoro varate da Atene avranno successo. Intanto, la ricostruzione della fiducia passa anche per un attento controllo della affidabilità del Paese europeo. A presidio di Elstat, l'ufficio statistico nazionale, ci sono ora alcuni ufficiali del FMI, a garanzia di una diffusione dati veritiera, ma alcuni esponenti delle Istituzioni internazionali si sono fatti carico anche del controllo delle maggiori voci di spesa del Governo greco.
La parola d'ordine? Fiducia ed affidabilità. E sono proprio questi i fondamenti di una ripresa, che non passa tanto per la crescita, il recupero della spesa dei consumatori e la produzione, visto che anche l'America stenta a far ripartire il motore dell'economia, quanto per un rientro della Grecia nell'alveo dei Paesi di indubbia affidabilità. E poi c'è il rigore sulla spesa, che si impone non solo all'esecutivo ellenico, ma ai Governi delle principali economie occidentali.
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GRECIA: PAPACOSTANTINOU ESCLUDE RISTRUTTURAZIONE DEBITO
10:03 16 SET 2010
(AGI) Roma - Il ministro greco, George Papacostantinou esclude il rischio che il suo paese sia costretto a ristruttrare il debito. Il ministro delle Finanze di Atene interviene sul Financial Times: "La ristrutturazione del debito non ci sara' - assicura - Un'eventuale ristrutturazione della Grecia avrebbe conseguenze molto ampie per l'Europa". I commenti del ministro arrivano mentre e' in corso un roadshow con gli investitori a Londra per convincerli a comprare titoli del debito pubblico greco a lunga scadenza. "SE la Grecia dovesse ristrutturare - aggiunge - chi al mondo comprerebbe piu' titoli di paesi periferici? Sarebbe la rottura dell'unita' europea".
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