Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Ciao, ciao, Giuseppe
 
Ue, tema cambiamento trattato domina summit stasera a Bruxelles

giovedì 28 ottobre 2010 19:17




* Proposta franco-tedesca domina vertice Ue
* Da discutere anche nuove regole per sanzioni di bilancio
* Sempre più Stati Ue vedono logica in modifica trattato



BRUXELLES, 28 ottobre (Reuters) - E' iniziato questa sera il Consiglio dei capi di Stato e di governo che ha a tema l'eventuale riforma del trattato in materia economica.
La Germania e la Francia, gli stati dominanti dell'Unione europea, hanno cercato oggi di convincere il resto dell'Ue che il più importante trattato del blocco deve essere cambiato per cercare di evitare future crisi finanziarie.

Il piano franco-tedesco, che chiede una modifica del trattato di Lisbona per creare un sistema permanente così da affrontare i problemi del debito come quelli della Grecia, potrebbe portare a un acceso dibattito al summit di Bruxelles, ma vi sono segnali che sta vincendo un appoggio ad esso.
Le attese sono per una firma al Consiglio su una nuova serie di regole di bilancio dell'Ue, comprese sanzioni più severe per gli Stati che non riescono a tenere il disavanzo e il debito pubblico sotto controllo [ID:nLDE69I1FB].

Ma la discussione si concentra sulle modifiche del trattato, verso le quali molti Paesi dell'Unione Europea sono restii per via una preoccupante potenziale ricaduta politica di una modifica a una carta che ha avuto otto anni di negoziazioni ed è diventata legge solo dieci mesi fa.
A segnalare che l'orientamento verso una modifica del trattato potrebbe crescere c'è la dichiarazione del primo ministro finlandese Mari Kiviniemi a sostegno del cambiamento, mentre la Finlandia aveva detto all'inizio di questa settimana che si opponeva.

"L'area dell'euro ha bisogno di un meccanismo di crisi credibile e permanente per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro nel suo insieme", ha detto. "Se questo nuovo sistema richiede una modifica del trattato, allora una modifica del trattato dovrebbe essere fatta" [ID:nLDE69R1DI].

Anche la Grecia ha detto che si potrebbe cambiare il trattato e il ministro francese Pierre Lellouche ha detto a Berlino che i paesi stanno sostenendo la posizione franco-tedesca, definendolaun regalo per l'Europa.
"C'è un senso di realismo che trionferà, alla fine della giornata", ha detto ai giornalisti, anche se ha detto che c'è stata qualche "drammatizzazione" al vertice e ha riconosciuto che l'accordo non può essere raggiunto oggi.

José Manuel Barroso, il presidente della Commissione europea, ha detto che la proposta tedesca di arrivare fino al punto di sospendere i diritti di voto dei Paesi che non riescono a tenere sotto controllo i loro bilanci è "inaccettabile". Tali indicazioni potrebbero ora essere eliminate.
Ma, dopo una settimana in cui il dibattito ha diviso la Germania e la Commissione, Barroso ha detto che le modifiche al trattato potrebbero essere discusse se fosse necessarie a migliorare la capacità dell'Ue a rispondere alla crisi economica e finanziaria.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto oggi che al Consiglio europeo l'Italia riuscirà a far considerare nella valutazione di un Paese assieme al debito pubblico anche quello privato [ID:nLDE69R1H0]. Giungendo a Bruxelles per il vertice, questa sera, il Cavaliere però non ha voluto fare altre dichiarazioni.

PIACE L'IDEA, MA DEVE ESSERE CONVINCENTE

Ogni segno che l'Ue sta ridimensionando i suoi sforzi per rafforzare la disciplina di bilancio potrebbe sconvolgere i mercati finanziari che vogliono certezze e sono preoccupati per i problemi di debito in alcuni paesi della zona euro, come il Portogallo, Irlanda e Grecia.
La Germania vuole cambiamenti limitati per garantire che ci sia un sistema permanente e che sia giuridicamente in grado di risolvere la crisi in atto per i paesi che utilizzano l'euro. Ha minacciato di bloccare le riforme di bilancio, se nessun accordo sarà raggiunto [ID:nLDE69L0UX].

Molti dei 27 Stati membri riconoscono la logica nella proposta della Germania e potrebbero sostenerla in linea di principio, ma hanno bisogno di essere convinti che una modifica del trattato è necessario per impostare il meccanismo e vogliono che ogni modifica accettata sia ben delineata.
Qualsiasi modifica a un trattato europeo deve essere approvato all'unanimità e ratificata da tutti gli stati membri, o con un voto del Parlamento o tramite un referendum. Anche il Parlamento europeo deve essere d'accordo.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel si augura che altri leader dell'Unione europea possano convincersi che piccoli aggiustamenti sono necessari. Lei vuole che il vertice dia a Herman Van Rompuy, il presidente del Consiglio europeo, un chiaro mandato per studiare come il processo potrebbe essere effettuate ed attuato [ID:nLDE69Q0H2].
In un accordo raggiunto a Deauville il 18 ottobre, la Francia e la Germania hanno detto che volevano avere sul tavolo concrete proposte di cambiamento del trattato prima di un vertice Ue del prossimo marzo [ID:nLDE69I040].

Obiettivo della Germania è di avere le modifiche in vigore prima del 2013, quando scadrà il meccanismo temporaneo dell'UE per la gestione della crisi del debito della zona euro, il cosiddetto Fondo di stabilità finanziaria europea (Efsf) da 440 miliardi di euro.
L'Efsf è finanziato dai contribuenti e la Germania teme che possa violare una clausola del trattato di Lisbona contro i salvataggi.

Quando la Germania, la maggiore economia dell'Unione europea, ha sollevato la possibilità di cambiare il trattato è sembrato che avesse poco sostegno. Ma l'idea ha guadagnato appoggio dopo l'accordo tra Parigi e Berlino, il tradizionale motore dell'Unione europea.
La Gran Bretagna, che si oppone a qualsiasi modifica del trattato che potrebbe trasferire più potere a Bruxelles, ha detto che potrebbe sostenere la proposta, se riguarda solo la zona euro.
 
post del 15 ottobre: prezzo non da panico!

Ciao Tommy, probabilmente la correzione di rotta si è arrestata, come scrivi tu, anche se prese di beneficio potrebbero continuare.
Nel dubbio, dopo essere stato buttato fuori dal 2019 6% a causa di un trailing stop probabilmente troppo alto, ma ne ero consapevole (79), sono rientrato venerdì stesso intorno a 76 (so che non è un prezzo da panico, ma sono pronto a entrare ulteriormente se scende) con un primo cippo di 20K nel 2017 4,3%, che si trovava nella parte alta dei rendimenti, e con durata finanziaria più breve del 2019.
Motivo: non volevo alleggerire troppo un treno che probabilmente continuerà la sua corsa.
Buon sabato a tutti gli amici amanti dei titoli greci :ciao:.
Giuseppe

Scusate l'autoquota. Con il senno di poi, la repentina e frettolosa entrata nel 2017 intorno a 76 è stato un piccolo errore, per il quale mi sto svenando adesso per abbassare il pmc. Lezione: debbo iniziare ad entrare sempre e solo a prezzi da panico, come stabilisce la mia operatività, e non pensare ai treni che probabilmente :rolleyes: continueranno la loro corsa.
Buonanotte agli amici della Grecia, a domani.
Giuseppe
 
Scusate l'autoquota. Con il senno di poi, la repentina e frettolosa entrata nel 2017 intorno a 76 è stato un piccolo errore, per il quale mi sto svenando adesso per abbassare il pmc. Lezione: debbo iniziare ad entrare sempre e solo a prezzi da panico, come stabilisce la mia operatività, e non pensare ai treni che probabilmente :rolleyes: continueranno la loro corsa.
Buonanotte agli amici della Grecia, a domani.
Giuseppe

Caro Giuseppe, magari tra un anno il prezzo sarà 90 e vedrai che l'acquisto a 76 sul tuo 17 non era intorno ai minimi, ma era pur sempre un prezzo da triplo-panico.
 
Ue: Intesa vicina sulle nuove regole del Patto di stabilità


Bruxelles, 29 ott. (Apcom) - Si profila una soluzione di compromesso al vertice dei capi di Stato e di governo in corso a Bruxelles sulla riforma del Patto di stabilità e crescita.
Fonti diplomatiche hanno riferito che i leader hanno raggiunto un'intesa "politica" sulla necessità di rendere permanente il Fondo di solidarietà varato lo scorso maggio per fronteggiare crisi finanziarie come quella avvenuta in Grecia.
La durata inizialmente prevista per tale Fondo, dotato di 750 miliardi di euro, era di tre anni.
I Ventisette darebbero mandato al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, di valutare l'eventuale necessità di rivedere il Trattato di Lisbona e, in tale prospettiva, di preparare un rapporto da presentare al prossimo vertice di dicembre.
Le posizioni rimangono invece distanti sulla proposta avanzata da Parigi e Berlino di sospendere il diritto di voto in caso di mancato rispetto delle regole comunitarie sui conti pubblici.
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, non ha cambiato la sua posizione: è necessario modificare i trattati europei introducendo la possibile sospensione del diritto di voto in seno al Consiglio.
Ma su questo l'intesa è impossibile, la maggioranza degli Stati e la Commissione sono fermamente contrari.
 
Ieri complice la chiusura della Borsa di Atene, in occasione della Festa Nazionale, non si sono registrati significativi movimenti intorno allo Spread/Bund. Minime le oscillazioni, con leggera tendenza verso l'allargamento.

Oggi le conclusioni del vertice UE porteranno qualche schiarita sul fronte dei Periferici, intanto il Fondo di Emergenza Europeo inizialmente previsto per durare tre anni sarà dotato di una struttura permanente per fronteggiare le crisi che potrebbero emergere nel corso degli anni.
I fondi di "sostegno" alla Grecia sono attualmente confinati entro il 2013.
La discussione è però incentrata sulla partecipazione economica che dovrebbe apportare ogni singolo paese.
La proposta del Parlamento Europeo e della Commissione è del 6%, alcune tra le più importanti nazioni che compongono il Consiglio UE (Club Med escluso) non vogliono andare oltre il 2,91%.
Si arriverà ad un compromesso.

Nel frattempo gli altri periferici continuano a perdere posizioni.
L'Irlanda si avvicina verso i massimi del periodo, superando dinuovo il rendimento del 7% sui decennali. La situazione estremente critica di Dublino ha costretto la BCE ad intervenire sul secondario, acquistando titoli del debito pubblico nell'arco tra il 2011 e il 2020. La chiusura ha abbassato i picchi raggiunti nel pomeriggio.
Anche il Portogallo allarga, la ricomposizione di un'asse tra maggioranza e minoranza al Parlamento Lusitano si fa difficile. Ieri sono circolati rumors di interessamento da parte della Banca Centrale di Pechino sull'acquisto di Bond portoghesi.

Tengono, viceversa, Italia e Spagna sulle "difficoltà" del Bund. Ormai la divaricazione è netta, tra il gruppo di testa.
Euribor sempre in crescita.

Grecia 794 pb. (787)
Irlanda 435 pb. (429)
Portogallo 351 pb. (335)
Spagna 163 pb. (162)
Italia 135 pb. (132)
 
Greece’s Piraeus Bank Said to Plan $1.1 Billion Rights Offering

October 28, 2010, 6:47 PM EDT

By Elisa Martinuzzi, Zijing Wu and Maria Petrakis


Oct. 29 (Bloomberg) -- Piraeus Bank SA, Greece’s fourth- biggest bank, is planning to raise 800 million euros ($1.1 billion) from a rights offering, according to two people familiar with the situation.
The sale may take place in January, said one of the people, who declined to be named because the information isn’t yet public. The plans were reported earlier by the Financial Times.
Piraeus declined 2 cents to 3.91 euros yesterday in Athens trading. It has fallen about 52 percent this year. The FTSE/ASE 20 Index of the country’s biggest companies dropped about 2 percent yesterday to 765.63.


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