Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Intesa Sanpaolo To Bid For Eurobank’s Polish Unit



Intesa Sanpaolo may make an offer for Polish bank Polbank, a unit of Greek bank Efg Eurobank, Italian daily Il Messaggero reported Friday without citing sources, Dow Jones Newswires says.

According to the paper BNP Paribas and Raiffesen are also in the running to take control of the Polish bank.

Eurobank’s advisers, Goldman Sachs and Rothschild, are expecting binding offers by Nov. 11, the paper adds noting that the board of Intesa Sanpaolo is meeting a couple of days before the deadline to approve its quarterly results.

(Capital.gr)
 
Ireland, Greece Deficit Woes Halt Europe's Sovereign Default Swaps Rally

By Abigail Moses - Oct 29, 2010 11:17 AM GMT+0200 Fri Oct 29 09:17:48 GMT 2010


A bondholder showdown in Ireland, slumping Greek tax revenue and political gridlock in Portugal halted Europe’s biggest sovereign debt rally in three months.

The average price of credit-default swaps on Portugal, Italy, Ireland, Greece and Spain rose to 409.5 basis points from 363.5 on Oct. 22, according to data provider CMA. The swaps are heading for the biggest weekly increase since July 2.
Governments of Europe’s so-called peripheral nations are struggling to lower their budget deficits even as they impose public spending cuts and increase taxes. A review of Greece’s 2009 budget showed the deficit was above 15 percent of gross domestic product, more than previously estimated, and the nation has “serious tax compliance issues,” Finance Minister George Papaconstantinou said this week.

“The European sovereign debt and deficit problems and the disparity of growth and fiscal balance among EU countries remain one of the important risk factors for credit assets,” Amey Dyckmans, a Munich-based strategist at UniCredit SpA, wrote in a note to investors.

Credit-default swaps on Greece jumped to 796.5 basis points today from 671.5 last week, CMA prices show. The contracts pay the buyer face value in exchange for the underlying securities or the cash equivalent should a borrower fail to adhere to its debt agreements. An increase signals deterioration in perceptions of credit quality.

No Negotiations

Swaps on Ireland soared to 482 basis points today from 428 Oct. 22 as the government became locked in a standoff with Anglo Irish Bank Corp. noteholders over who should bear the cost of rescuing the nationalized lender. Alan Dukes, the chairman of the bank, said he wouldn’t negotiate with creditors who pledged to block a proposed debt exchange that will impose almost $2 billion of losses.

Portugal climbed to 378 basis points from 143 last week after the government and the country’s main opposition party broke off talks on the biggest budget cuts since at least the 1970s, possibly jeopardizing passage of the 2011 plan to tame the euro-region’s fourth-biggest deficit.

Contracts on Spain increased to 216.5 basis points from 204 last week, while Italy climbed to 175 from 171, CMA prices show.
“Sovereign issues are likely to be with us for most of the next decade until we see a combination of further unparalleled interventions, big currency moves, inflation, restructurings and/or defaults,” Jim Reid, head of fundamental strategy at Deutsche Bank AG in London, wrote in a note to investors. “We are not close to any of these at the moment but over time we’ll likely see these themes re-emerge. History would have to be re- written if we don’t.”

Corporate Credit

Swaps on Europe’s peripheral nations also drove a broader gauge of sovereign risk higher, reversing a month-long rally. The Markit iTraxx SovX Western Europe Index of contracts on 15 governments rose to 149.5 basis points today from 142.5 Oct. 22.
The cost of insuring against losses on European corporate and bank bonds was little changed this week and benchmark indexes are heading for the biggest monthly declines since July.

The Markit iTraxx Europe Index of 125 companies with investment-grade ratings rose to 99.5 basis points today from 99 last week, according to JPMorgan Chase & Co. The gauge is down from 110.75 basis points Sept. 30.
Contracts on the Markit iTraxx Crossover Index of 50 companies with mostly high-yield credit ratings rose to 465 basis points from 459 basis points Oct. 22, JPMorgan prices show. The index cost 510 basis points last month.

The Markit iTraxx Financial Index linked to the senior debt of 25 banks and insurers rose to 126 basis points from 123.
A basis point on a credit-default swap contract protecting 10 million euros ($13.9 million) of debt from default for five years is equivalent to 1,000 euros a year.



(Bloomberg)


***
Un'occhiata generale.
 
Le proposte per il cosiddetto "haircut merkeliano" non passeranno mai ;).
Il Trattato di Lisbona ha impiegato 10 anni per essere ratificato, una modifica dei Trattati è improbabile.

Adotteranno qualche soluzione "tecnica", ma il dato reale è che si renderà permanente il Fondo Europeo di emergenza.
Attualmente la Grecia ha una copertura sino al 2013, il Fondo di Emergenza potrebbe garantire un riscadenziamento del prestito ottenuto dalla Troika.

Si ma sul debito lungo come la mettiamo?
Io non avrei problemi a stare su scadenze di 2-3 anni.
Lo do per scontato che entro i termini del primo fondo stanziato si è coperti.
Anche se il rischio remoto di un peggioramento in termini normativi non mi sembra comunque pagato abbastanza.
E nella parte della curva dove il rendimento si fa più interessante, i rischi crescono, ma di molto.
Perchè se non si chiarisce che qualunque modifica nella futura gestione del debito sovrano europeo in senso meno garantista per l'investitore, si debba applicare al limite ai titoli di nuova emissione e non agire retroattivamente
su quelli già emessi, questi hanno tutto il tempo per fregare le scadenze più lunghe.
Tu parli di 10 anni per il Trattato di Lisbona, ma non credo che in una fase di crisi ed emergenziale, questi non sappiano essere più efficienti nel fare qualche emendamento. E con che coraggio ti metti su un decennale allora? Se rischi che ti cambiano le regole in corsa?
Io non credo che ridiscuteranno il debito, però è un fatto che le "sparate" non mancano mai....col conseguente saliscendi.
I tedeschi in particolare hanno rotto. Vogliono fare i virtuosi.
Tu avevi postato la notizia che di recente avevano pagato l'ultima "rata" dei danni della I guerra mondiale. Ecco appunto, pensassero a finire di pagare quelli della II.
 
Si ma sul debito lungo come la mettiamo?
Io non avrei problemi a stare su scadenze di 2-3 anni.
Lo do per scontato che entro i termini del primo fondo stanziato si è coperti.

Anche se il rischio remoto di un peggioramento in termini normativi non mi sembra comunque pagato abbastanza.
E nella parte della curva dove il rendimento si fa più interessante, i rischi crescono, ma di molto.
Perchè se non si chiarisce che qualunque modifica nella futura gestione del debito sovrano europeo in senso meno garantista per l'investitore, si debba applicare al limite ai titoli di nuova emissione e non agire retroattivamente
su quelli già emessi, questi hanno tutto il tempo per fregare le scadenze più lunghe.
Tu parli di 10 anni per il Trattato di Lisbona, ma non credo che in una fase di crisi ed emergenziale, questi non sappiano essere più efficienti nel fare qualche emendamento. E con che coraggio ti metti su un decennale allora? Se rischi che ti cambiano le regole in corsa?
Io non credo che ridiscuteranno il debito, però è un fatto che le "sparate" non mancano mai....col conseguente saliscendi.
I tedeschi in particolare hanno rotto. Vogliono fare i virtuosi.
Tu avevi postato la notizia che di recente avevano pagato l'ultima "rata" dei danni della I guerra mondiale. Ecco appunto, pensassero a finire di pagare quelli della II.

Ti rispondo sul neretto, più avanti sul resto.
I problemi sulla Grecia saranno reali nel momento in cui si andranno a ripagare i debiti contratti con la Troika.
E' verosimile che la Grecia dovrà fare uno sforzo enorme a partire dal 2013 quando, a fronte, di un debito da rinnovare intorno ai 50 MLD annui si passerà ai 70 MLD.
Un allungamento del debito, attraverso il Fondo Europeo di Emergenza, per "ammorbidire" il passaggio verso i 55/60 MLD renderà questo più sostenibile. Ovviamente il Fondo dovrà essere permanente.
Accompagnato sempre da un calo del deficit/Pil annuale: ma su questo ci siamo ;).
 
chissà chi lo paga!

Il ministero delle finanze Ellenico.
Non sai che Padoa Schioppa è consulente speciale nella gestione di questa crisi ?
Seriamente.

Pensa te che cortocircuiti mediatici.... come possiamo aspettarci una qual si voglia serietà nelle dichiarazioni.
Ormai il mondo è tutto un enorme conflitto di interessi.
 
Il ministero delle finanze Ellenico.
Non sai che Padoa Schioppa è consulente speciale nella gestione di questa crisi ?
Seriamente.

Pensa te che cortocircuiti mediatici.... come possiamo aspettarci una qual si voglia serietà nelle dichiarazioni.
Ormai il mondo è tutto un enorme conflitto di interessi.

infatti la domanda era un filino ironica :)
 
Ti rispondo sul neretto, più avanti sul resto.
I problemi sulla Grecia saranno reali nel momento in cui si andranno a ripagare i debiti contratti con la Troika.
E' verosimile che la Grecia dovrà fare uno sforzo enorme a partire dal 2013 quando, a fronte, di un debito da rinnovare intorno ai 50 MLD annui si passerà ai 70 MLD.
Un allungamento del debito, attraverso il Fondo Europeo di Emergenza, per "ammorbidire" il passaggio verso i 55/60 MLD renderà questo più sostenibile. Ovviamente il Fondo dovrà essere permanente.
Accompagnato sempre da un calo del deficit/Pil annuale: ma su questo ci siamo ;).

mi sembra di capire che la Germania stia premendo perchè se il debito viene allungato al fondo di emergenza, la medesima cosa sia applicata anche agli altri titolari di debito
 
mi sembra di capire che la Germania stia premendo perchè se il debito viene allungato al fondo di emergenza, la medesima cosa sia applicata anche agli altri titolari di debito

La Germania vorrebbe, che una volta reso permanente il fondo, l'accesso a questo implichi automaticamente una "crisi del debito" del paese che vi accede.
E i costi di questa "crisi" non devono essere solo a scapito del fondo, quindi dell'intera UE che lo ha stanziato, quindi del contribuente europeo.
Ma ripartito anche a carico dell'obbligazionista dei titoli distressed in questione.
Ergo, concomitantemente al finanziamento dal fondo, il debito andrebbe comunque "rivisto" con gli investitori.
Vuoi con un haircut, vuoi con abbassamento o sospensione delle cedole fino a tempi migliori (e rimarrebbero cumulative o no secondo la Merkel?), vuoi con un riscadenzamento di alcuni debiti anche per durata.
 
Stato
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