Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (11 lettori)

Stato
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METHOS

Forumer storico
La piazza fino ad un certo punto: chi può cercherà di evitare la ristrutturazione, perché altrimenti sarebbero guai per il futuro... per gli irlandesi è relativamente facile: se proprio dovessero, dopo aver fatto tutto il possibile, taglieranno sul debito senior delle banche... nessuno sarà contento, ma se siamo sopravvissuti a Lehman, sopravviveremo pure ad Allied Irish...

Si per l'irlanda si potrebbe profilare una situazione simile all'islanda, magari con l'appoggio del fmi. Un'azione dura ma immediata.
Anche perchè l'irlanda molte manovre correttive le ha già messe in atto per cui non so quanti spazi di manovra ha ancora a disposizione.
 

tommy271

Forumer storico
La piazza fino ad un certo punto: chi può cercherà di evitare la ristrutturazione, perché altrimenti sarebbero guai per il futuro... per gli irlandesi è relativamente facile: se proprio dovessero, dopo aver fatto tutto il possibile, taglieranno sul debito senior delle banche... nessuno sarà contento, ma se siamo sopravvissuti a Lehman, sopravviveremo pure ad Allied Irish...

Sulle Irish non sono particolarmente esperto ma, credo, affossando le banche lo Stato avrebbe qualche difficoltà.
Certo potranno tagliare il debito senior, ma già con i subordinati hanno difficoltà.
La similitudine in questo caso più che alla Grecia, andrebbe fatta con l'Islanda.

Come dice Methos, magari con l'appoggio del solo FMI.
Ma poi la questione all'interno della moneta unica diverrebbe bollente ...
 

Imark

Forumer storico
Si per l'irlanda si potrebbe profilare una situazione simile all'islanda, magari con l'appoggio del fmi. Un'azione dura ma immediata.
Anche perchè l'irlanda molte manovre correttive le ha già messe in atto per cui non so quanti spazi di manovra ha ancora a disposizione.

Il mese prossimo, se non vado errato, lo Stato divienta azionista di maggioranza anche di quella che era una volta la prima banca nazionale.

Eventuali magagne sulla qualità degli attivi verranno tirate fuori in quella circostanza, probabilmente ad inizio 2011, così da fare chiudere in pace il 2010 al sistema bancario internazionale.

D'altronde, anche per la situazione del debito greco (e dei periferici) dopo il 2012 credo che si cercherà di fare slittare decisioni di sorta al 2011, specie se realmente dovessero ipotizzarsi medicine amare per gli obbligazionisti.

Notate come i tedeschi e alcuni di noi altri stati europei hanno aspettato che si chiudessero le elezioni di midterm USA prima di fare certe dichiarazioni...
 

Noloss

Forumer attivo
ANALISI-Zona Euro, giochi politici e rischi nei paesi periferici
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Reuters - 05/11/2010 15:50:16
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* Potenziale serie di tensioni politiche per gli investitori

* Grecia, Irlanda e Portogallo sotto i riflettori finora
* Spagna e Italia potrebbero essere le prossime

di Peter Apps
LONDRA, 5 novembre (Reuters) - I governi dei paesi alla periferia della zona euro stanno offrendo con poca grazia a elettori, parlamentari e opposizione una difficile scelta: o ci sostenete o si va verso le elezioni anticipate, il collasso politico e la disfatta del mercato finanziario.

Questo lascia gli investitori con la minaccia di periodiche crisi politiche in uno qualsiasi, o tutti, tra i paesi che sono stati ribattezzati in modo offensivo PIIGS ('maiali') - Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna - che potrebbero far muovere bruscamente i rendimenti dei bond e l'euro <EUR=>.

"Ovviamente da un punto di vista politico ha senso sfidare l'opposizione o l'elettorato per farti cadere - e sperare che non lo facciano perché l'alternativa è troppo orribile", ha detto David Lea, analista per l'Europa occidentale per Control Risks. "Ma continuerà a preoccupare gli investitori".

Il primo ministro greco George Papandreou sta facendo quello che gli analisti definiscono un gioco pericoloso nel cercare sostegno in vista delle prossime elezioni locali. Minaccia di anticipare le politiche nel caso gli elettori decidano di punire pesantemente il partito socialista, ora al governo, nel voto del 7 e del 14 novembre.

In Irlanda il governo userà qualsiasi colpo politico che ha in canna per far sì che il bilancio 2011 riesca a passare a dicembre, nonostante la sua coalizione di maggioranza rischi di restare tale per appena due seggi dopo le prossime elezioni suppletive.

In Portogallo il governo ha risolto gran parte dei suoi problemi di bilancio vincendo mercoledì il voto sulle linee guida generali della legge finanziaria 2011, con l'opposizione di centro destra dei social democratici che ha acconsentito ad astenersi. Ma il leader del partito ha minacciato che passera comunque il provvedimento al microscopio prima del voto finale del 26 novembre.

Tutti e tre i governi sperano di riuscire a usare la minaccia di una fuga veloce e dannosa degli investitori per far passare le difficili riforme. Nessuno, sperano, sarà intenzionato a innescare una crisi che potrebbe condurre un paese sull'orlo della bancarotta e oltre.

Ma alcuni dei voti sono tutto fuorchè scontati e i mercati sono stati comunque spaventati. Le proeccupazioni hanno contribuito a spingere lo spread tra i bond irlandesi e tedeschi a livelli record, come anche è salito bruscamente quello tra Atene e Berlino.

Per quanto indeboliti, danneggiati e poco apprezzati possano essere i governi dei paesi più indebitati della zona euro, gli analisti ritengono che nuove elezioni renderebbero la situazione peggiore.


IL RISCHIO DI UNA 'BELGIFICAZIONE' DEL MEDITERRANEO
"Se ci fossero elezioni in quasi tutti questi paesi, non scommetteri sulla vittoria scontata dell'opposizione", ha detto Lea. "Si potrebbe finire con un Mediterraneo come il Belgio - e questo non sarebbe un fatto buono per nessuno".

Il Belgio è senza un governo dalle elezioni parlamentari di giugno, innervosendo leggermente gli investitori che vorrebbero vederlo contenere il suo deficit di bilancio.

Ma su lui la pressione del mercato è molto meno immediata che sui PIIGS.

Ci sono differenze marcate tra i paesi. Il partito socialista portoghese di centro-sinistra è sopravvissuto alle elezioni dello scorso anno, ma ha perso la sua maggioranza di governo.

I Socialisti in Grecia sono stati eletti solo lo scorso anno, mettendoli in parte nelle condizioni di dare la colpa ai loro predecessori per le sventure finanziarie greche e per le conseguenti misure di austerità.

In Irlanda il Fianna Fail, al governo dal 1997, non ha questo lusso. Secondo i sondaggi verrà travolto nelle elezioni dell'anno prossimo.

La prospettiva di elezioni tranquille e del passaggio di potere non turba particolarmente i mercati: il bilancio 2011, quello chiave, sarà stato approvato e tutti e tre i principali partiti si sono impegnati a voler ridurre il deficit. Ma se il bilancio non superasse la prova del voto, il governo collassasse e ci fosse un vuoto politico a sorpresa prima delle elezioni, sarebbe tutta un'altra questione.

Ciononostante la maggior parte degli analisti si aspetta che il governo sopravviva - in parte perché l'opposizione Fianna Gael potrebbe preferire che sia l'attuale governo a subire il danno politico per il nuovo regime di austerità.

Mentre le tensioni politiche in questi tre paesi dovrebbero continuare nei prossimi mesi a influenzare i prezzi degli asset, in particolare dei titoli di Stato, alcuni ritengono che il vero pericolo arriverà l'anno prossimo.


ITALIA E SPAGNA. LE PROSSIME?
"La politica al momento non ha un bell'aspetto in Portogallo, Grecia e Irlanda, ma si tratta principalmente di rumore e ostentazione", ha detto Ian Bremmer, a capo della società di consulenze sui rischi politici Eurasia Group.

"In termini macro europei questi tre paesi sono piccoli e contenibili in caso di crisi. I due che potrebbero causare un rischio sistemico sono Spagna e Italia. Entrambi per ora non hanno problemi ma il 2011 potrebbe essere particolarmente movimentato".

Il primo ministro spagnolo José Louis Rodriguez Zapatero ha aggirato l'ostacolo principale del bilancio 2011 con il sostegno del partito nazionalista basco, evitando un voto di sfiducia e le elezioni anticipate.

Tensioni potrebbero riaffacciarsi anche l'anno successivo con la corsa ai sondaggi nel 2012, sebbene alcuni sospettano che l'opposizione possa preferire di evitare la forzatura di elezioni anticipate lasciando le misure di austerità a Zapatero.

L'Italia ha finora evitato il genere di pressione dei mercati al quale sono stati sottoposti finora gli altri periferici della zona euro e sprea che, grazie al suo pacchetto di misure di austerità, potrà evitare crisi simili.

Ma questo potrebbe cambiare in particolar modo se la persistente contrapposizione tra il premier Silvio Berlusconi e il suo ex alleato chiave e presidente della Camera Gianfranco Fini dovesse esplodere di nuovo, magari portando il paese a elezioni anticipate l'anno prossimo.

Per ora sia l'Italia sia la Spagna sono assai meno sotto pressione rispetto agli altri PIIGS, con lo spread tra il decennale italiano e quello tedesco intorno ai 165 punti base, mentre quello Spagna/Germania è a quota 205, rispetto ai 550 dell'Irlanda e i 900 della Grecia.

La maggior parte degli analisti comunque si aspetta di venire ingozzato da storie politiche l'anno prossimo.

"In termini di zona euro sembra che la storia della Grecia non ci lascerà mai e che i riflettori si sposteranno di volta in volta sugli altri paesi", ha detto Lea. "Settimana scorsa era il Portogallo, questa settimana L'Irlanda. La prossima, chi lo sa?".
 

tommy271

Forumer storico
Greece to auction 300 mln eur 26-week T-bills

November 05, 2010




Greece will auction 300 million euros ($424 million) of 26-week T-bills on Nov. 9, continuing its strategy of monthly short-term debt sales, the country's debt agency (PDMA) said on Friday.

Greece switched to monthly issues of short-term government paper from quarterly sales in September, seeking to improve cash management as it struggles to emerge from its debt crisis.

Successful issues of short-term debt could set the stage for Athens to become a more active issuer again after fears of it defaulting on its burgeoning debt effectively shut it out from the market.

The PDMA does not face rollovers this month. There is a small rollover next month as 480 million euros of three-month paper matures on Dec. 24.

Greece sold 1.17 billion euros of six-month T-bills at an average yield of 4.54 percent on Oct. 12, down 28 basis points from 4.82 percent in a September sale. But the yield spreads of 10-year Greek government bonds over bunds have since widened to more than 850 basis points.

PDMA said the settlement date for the 26-week T-bill auction will be Nov. 12. Only primary dealers will be allowed to participate and no commission will be paid.

It said non-competitive bids of up to 30 percent of the auctioned amount may be submitted during the auction. Additionally, non-competitive bids up to another 30 percent of the auctioned amount may be submitted until Nov. 11.


(Financial Mirror)
 

tommy271

Forumer storico
Greek PM may call snap poll if local vote negative


Greece's prime minister said he would have no choice but to call an early national election if voters rejected his austerity policy in local polls on Sunday.


Friday, 05 November 2010 17:27

Greece's prime minister said he would have no choice but to call an early national election if voters rejected his austerity policy in local polls on Sunday, according to an interview with Italian magazine Panorama.


Asked whether his threat to dissolve parliament in case of a negative vote for the government in local and regional elections were "propaganda", George Papandreou said, according to a transcript provided by his office:

"No, it is a tangible reality. If the interest groups that were hurt by the reforms say 'that's enough, the reforms under way must stop' then I have no other choice but to ask for the verdict of the Greek people."

He did not specify what a "negative" result would be.

Asked if snap elections could create political uncertainty and hurt Greece and the euro, he told the magazine: "What is more unstable, a government that cannot implement reforms or a government with a popular mandate to make changes?"

Reuters
 

tommy271

Forumer storico
Grecia, dal carcere appello alla lotta armata

I militanti di Lotta Rivoluzionaria, sotto processo, denunciano la repressione della polizia e invitano i militanti ad attaccare - ''Serve un immediato contrattacco contro i moderni fascisti che governano il Paese con il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione Europea''.
Questo il contenuto di un appello dal carcere lanciato oggi dai leader di Lotta Rivoluzionaria, gruppo armato greco.
La tensione, in Grecia, è molto alta, in previsione delle prossime elezioni amministrative in programma per il 7 novembre prossimo.
Dopo l'offensiva dei pacchi bomba degli scorsi giorni, inviati a istituzioni greche, leader internazionali e ambasciate straniere ad Atene, la polizia ha iniziato una caccia all'uomo.
Secondo Nikos Maziotis, Kostas Gournas e Pola Roupa, leader di Lotta Rivoluzionaria in carcere e sotto processo per banda armata, bisogna reagire ''ai metodi nazisti della polizia, è in atto un'operazione volta a terrorizzare un intero movimento, speranza degli oppressi.
Non vengono perseguitati solo i militanti, ma anche le loro famiglie''.

(peace Reporter)
 

tommy271

Forumer storico
Grecia/ Domenica amministrative, test nazionale per Papandreou. Il voto trasformato in un referundum su piano austerità

venerdì, novembre 5th, 2010

Atene, 5 nov. (Apcom) – Dieci milioni di greci sono chiamati alle urne domenica per l’elezione di sindaci e di presidenti di regione. Ad un anno dalla gravissima crisi economica che ha visto la Grecia sull’orlo del baratro, questo scrutinio è considerato un test per il governo socialista di Georges Papandreou e per il suo piano di austerità, dettato dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale.
Eletto appena un anno fa, Papandreou ha minacciato di convocare elezioni anticipate se il voto di domenica dovesse tradursi in una bocciatura del suo partito, il Pasok.
Il leader della destra, Antonis Samaras, ha chiamato gli elettori ad esprimersi con un voto di protesta contro il pano dell’Ue e dell’Fmi, così come hanno fatto anche i comunisti del KKE e la sinistra radicale (Syriza).
Secondo i sondaggi, la destra dovrebbe conservare i suoi bastioni tradizionali, il municipio di Atene e di Salonicco, seconda città del Paese, e la regione della Macedonia centrale. Per la maggior parte delle regioni e delle municipalità tutto si giocherà al secondo turno, il 14 novembre.
(con fonte afp)
 

tommy271

Forumer storico
Mercati troppo pessimisti ora su periferici - Cottarelli (Fmi)

venerdì 5 novembre 2010 15:57


di Francesca Landini

MILANO, 5 novembre (Reuters) - I mercati in questa fase stanno penalizzando in misura eccessiva i paesi periferici della zona euro, che possono sperare in un calo degli spread sul proprio debito se proseguiranno nel 2011 nell'attuazione delle misure di consolidamento fiscale annunciate quest'anno.

Lo sostiene Carlo Cottarelli, responsabile del dipartimento degli Affari Fiscali del Fondo monetario internazionale in un'intervista telefonica con Reuters.
In questa fase "c'è troppo pessimismo sui mercati riguardo a Grecia, Irlanda e Portogallo", secondo Cottarelli che ieri ha presentato a Washington il nuovo rapporto semestrale dell'Fmi sulle finanze pubbliche delle maggiori economie mondiali denominato Fiscal Monitor.

"Se le politiche fiscali continuano ad essere attuate in termini adeguati, i mercati se ne accorgeranno, il rischio paese si ridurrà e anche gli spread si richiuderanno gradualmente".
Cottarelli preferisce non dare un orizzonte temporale preciso per questa possibile rivincita dei periferici sui mercati, ma aggiunge: "i mercati vogliono vedere che la politica fiscale [intrapresa nel 2010] sia confermata anche in 2011... poi gli spread potranno scendere".

In questa settimana gli spread dei rendimenti dei titoli di Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna e Grecia sono in allargamento rispetto ai Bund tedeschi. Ad aumentare il divario tra i titoli periferici e la Germania oltre alle difficoltà di Irlanda e Portogallo nel portare avanti il consolidamento fiscale anche la prospettiva che i paesi europei modifichino i trattati per creare un meccanismo di salvataggio dei paesi in crisi che preveda anche l'opzione di default sovrano.

"I mercati sono molto volatili e lo saranno ancora: ci vuole un po' di tempo perchè si convincano che l'aggiustramnento è duraturo", commenta Cottarelli.
Stamane il differenziale tra titoli irlandesi e titoli tedeschi è salito al nuovo record di 550 punti base sulla scadenza decennale, quello tra Grecia e Germania è tornato a 922 pb, al picco da fine settembre.

E' in aumento anche lo spread tra i Btp italiani e Bund tedeschi che oggi viaggia intorno a 160 pb (165 ps sulla piattaforma Tradeweb), ai massimi da fine settembre, ma Cottarelli traccia una linea tra l'Italia e gli altri paesi mediterranei.
"Per l'Italia gli spread sono molto più contenuti che negli altri paesi periferici della zona euro... è in un'altra fascia di paesi rispetto a Grecia, Irlanda e Portogallo", dice l'alto funzionario del Fondo.

"L'Italia ha registrato un minor allargamento degli spread perchè il deficit è aumentato durante la crisi in minor misura che negli altri paesi" spiega Cottarelli.
Tornando a parlare dei periferici più bersagliati dalla crisi Cottarelli nota che, all'aumento della pressione dei mercati, i paesi hanno risposto, evitando che si innescasse una spirale tra un alto debito, alti costi di rifinanziamento e di servizio del debito e peggioramento ulteriore di deficit e debito.

"Questo pessimismo non genera in questa fase una spirale con aumenti dei tassi che generano un incremento del deficit e del debito" nota l'esperto di finanza pubblica. "La Grecia non sta prendendo a prestito a questi tassi gonfiati grazie al pacchetto di aiuti che vede coinvolti insieme Unione europea e Fmi, anche l'Irlanda non è impegnata al momento in pesanti rifinanziamenti grazie a grandi riserve di liquidità a cui può attingere". Quanto al Portogallo, Lisbona può contare su una durata media del debito abbastanza lunga che gli ha permesso di limitare il ricorso al finanziamento sul mercato.
 
Stato
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