I paesi periferici fanno ancora discutere, Irlanda pesa sull’EU.
Lo spread sui rendimenti dei bond decennali irlandesi sul Bund ha raggiunto i massimi storici a 531 punti base, nonostante ieri il governo abbia presentato il bilancio di austerity per il periodo 2011-2014, che prevede tagli alla spesa pubblica per 15 mld euro, di cui 6 mld nel prossimo anno.
L'aumento del costo dei Cds e l'allargamento degli spread irlandesi dipendono dai crescenti timori degli investitori sui rimborsi dei bond subordinati acquistati da Anglo Irish Bank, Allied Irish Banks e Bank of Ireland. L'altra questione che mette pressione sui bond irlandesi e' la proposta comunitaria di un più severo meccanismo di risoluzione delle crisi del debito. L'ipotesi di prevedere pesanti haircut sul debito dei Paesi insolventi, in agenda al prossimo Consiglio europeo di dicembre, potrebbe contribuire ad accrescere la speculazione nei confronti di Dublino.
La situazione e' delicata anche in Grecia. Il Paese domenica e' chiamato alle urne per rinnovare i consigli delle municipalità, ma il risultato della tornata elettorale sarà importante soprattutto in ottica nazionale, perché per i socialisti di Papandreu e' il primo test dopo la crisi sul debito sovrano che ha portato la Grecia sull'orlo del default. Questo evento ha assunto ancora più importanza da quando il primo ministro ha promesso nuove elezioni nazionali se domenica il Pasok non otterrà risultati soddisfacenti.
Dal momento in cui Papandreu ha parlato di un ritorno anticipato alle urne, a poco più di un anno dall'inizio della legislatura, i mercati hanno iniziato a tremare. Nelle ultime due settimane l'indice Ase della borsa di Atene ha perso il 9%, mentre lo spread tra i bond decennali greci e i Bund e' passato da circa 700 a 900 bp.
E' un'Italia al bivio quella descritta dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, mentre pende sul Paese il rischio di un voto anticipato che potrebbe innervosire i mercati finanziari. "La difficoltà dell'economia italiana di crescere e creare reddito non deve smettere di preoccuparci", ha avvertito oggi Draghi.
L'Italia manifesta da anni un'incapacità a crescere a tassi sostenuti. Ha subìto un'evidente perdita di competitività rispetto ai principali partner europei. Tra il 2008 e il 2009 il Pil italiano si è contratto di quasi 7 punti registrando il peggior calo dal dopoguerra. La Commissione europea prevede che l'Italia cresca quest'anno dell'1,1% contro una media della zona euro dell'1,7%.
Oggi si osservano rialzi per i titoli Ebrd in scadenza nel 2025 con +1,21%, i titoli Mediolomb in scadenza 2028 con +1,21% e per i titoli della Goldman Sachs con +1,06% in scadenza nel 2015; in calo invece segnaliamo i titoli
Banca carige in scadenza nel 2019 con -1,91%, per i titoli della Bei in scadenza nel 2013 con -1,78% e per i titoli BIM-IMI con scadenza 2014 con -1,72%.
Sull'EuroMot in rialzo troviamo: Bund in scadenza nel 2039 con +1,50% e Bei in scadenza nel 2015 con + 1,10%; in ribasso oggi troviamo le obbligazioni greche, ggb in scadenza 2019 con -3,81%, ggb in scadenza nel 2022 con -2,92%, ggb con scadenza nel 2040 con -1,84%.
(Milano Finanza)