Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (8 lettori)

Stato
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g.ln

Triplo Panico: comprare
post Ferdo 17453 del 19 ottobre 2010

oggi ho aumentato la mia esposizione, ora sono un filino sotto i 200k nominali:
acquistato su 2014, 2017 e 2025
speriamo non si scenda oltre :benedizione:
vediamo che succede in settimana, ora come ora non saprei;
mi auguro una bella fase laterale con oscillazioni limitate così da fare tanto sano trading piacevole e tranquillo, e poi la volata di altri 10 punti; sognare non costa nulla

Ciao Ferdo, con il senno di poi è facile, ma è quel giorno che dovevi chiederci di fermarti :D
Ciao, Giuseppe
 

tommy271

Forumer storico
Borsa Atene: Ase a +0,9%, sentiment positivo


MILANO (MF-DJ)--L'indice Ase della Borsa di Atene termina le contrattazioni in rialzo dello 0,9% a quota 1541 punti, beneficiando dei progressi registrati nei mercati oltreoceano.
"Il sentiment e' risollevato dall'asta T-Bill", commenta un analista aggiungendo che "tuttavia gli investitori rimangono cauti in attesa della revisione del deficit e del bilancio finale del 2011 della prossima settimana".
In territorio positivo Opap a +3,9%, Eurobank a +3,2%, Ppc a +2,8% e National a +1,5
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
ma poi ci si ferma

riapri una ferita non ancora rimarginata :(

cmq anche domani si potrebbe scendere ancora ... e ancora, e ancora

Si Ferdo, ma poi ci si ferma: ricordo ancora locuzioni simili prima del grande balzo della prima quindicina di ottobre :).
Ciao, ciao, Giuseppe
 

StockExchange

Forumer storico
Attention Please!

Dunque... oggi niente shopping.
Sto alla finestra e mantengo liquidità per mediare se scende ancora, cosa che non escludo, anzi ne sono certo.
Per quanto siamo molto vicini a supporti storici, quindi non prevedo neanche voragini vere e proprie (a meno che la Merkel non dia il meglio di se :D).
Diciamo che c'è margine per perdere una figura più o meno su tutte, di sicuro sulla mia (la mitica 19 6,5% che comunque, per inciso, resta sempre quella più a sconto in termini di più alto rateo corrente e comunque nelle prime posizioni anche per quel che riguarda l'YTM).

Comunque non mi preme parlare della mia operatività.
Volevo condividere piuttosto un po' di considerazioni in merito alla storia delle eventuali clausole da introdurre nei futuri TdS europei.
Mi interessava ragionare con voi se in questa partita a poker, i Tedeschi, al di là delle dichiarazioni forti che devono fare per compiacere l'elettore/contribuente siano entro certi limiti "in trappola", cioè se la storia delle clausole solo sui nuovi bond, non sia una loro "concessione", ma l'unico modo legale di procedere, senza mettere letteralmente sotto sopra i mercati. Intendo tutti i mercati, perchè una crisi del debito stile Argentina ora sarebbe musica per gli Shorter di tutto il mondo.
E che che se ne dica un bull o un bear market non sono la stessa cosa.
Può esserlo per le banche d'affari, GS e compagnia bella, che guadagnano sia se si va su, che giù che in laterale (miracoli dell' High Frequency Trading e di muovere volumi pesanti). Ma per l'economia reale un bear market distrugge capitalizzazione delle S.p.A e allontana gli investitori incastrati a ben altre quotazione negli anni scorsi dal rivedere il portafoglio titoli verde.
Quindi nessuno si può permettere ora di affossare i mercati finanziari in cui deve tornare fiducia.
Il trucco sta quindi nel far fallire gli insolventi in modo soft, senza grandi dichiarazioni e senza usare la famigerata parola default.
In sostanza un po' come è già avvenuto in casi eclatanti come GM e ora le banche Irlandesi. Si allunga l'agonia così poi quando il malato muore non è uno shock per nessuno, ci si è preparati psicologicamente.
Per questo non sono le "protezioni" pro tempore a rassicurarmi, anzi....
Ormai ne sono pieni gli annali, i prestiti ponte di Alitalia, GM, la messa in protezione dei titoli subordinati Irlandesi....
Alla fine conta solo una sostenibilità di lungo periodo. Se questa non ci può essere i debiti si stralciano.
Scusandomi per l'enorme premessa, il punto è proprio questo.
In molte legislazioni, le norme riguardanti i bond corporate, in sostanza le obbligazioni emesse da soggetti di diritto privati, prevedono procedimenti più ordinati in caso di insolvenza (avrete notato che la storia della "procedura ordinata di insolvenza" è un tormentone a cui i tedeschi stessi sembrano dare molto peso), vuoi con il Ch.11 americano e procedure simili in altre legislazioni,
in sostanza amministrazioni controllate, per il bene della società e dei suoi creditori, per un ritorno all'utile e quindi per migliorare sul lungo periodo le prospettive anche dei creditori, rispetto alla liquidazione.
Spesso poi sono ammesse già in seno al contratto obbligazionario le famose clausole che regolano la possibilità di ottenere una maggioranza tra gli
obbligazionisti, che consenta di imporre (grosso modo) una modifica dei termini che poi sia valida per tutti, limitando molto le possibilità dei potenziali free riders tentati di fare hold out e magari adire a vie legali per ottenere "massima soddisfazione possibile" anche a costo di chiedere la liquidazone dell'azienda debitrice.
In sostanza è per un meccanismo stile questo che il mese scorso agli obbligazionisti subordinati di Anglo Irish è stato dato il ben servito, relativamente in sordina. Perchè era nelle possibilità legali e anzi quasi quasi gli investitori, essendo per altro detentori di titoli subordinati, devono forse pure dire grazie di quel tozzo di pane che hanno salvato dall'investimento sbagliato.

La materia che regola i Titoli di Stato emessi a livello internazionale sembra più complicata, sia in termini giuridici che di "prassi di mercato".

Allego un'interessantissimo documento che ho trovato in rete, dell'FMI su questo tema. Per chi ha confidenza con l'Inglese ne consiglio la lettura, al limite saltando al capitolo "Conclusion" a pag.23, dove c'è una buona sintesi, ma ne consiglio comunque la lettura per esteso.

Inoltre quoto un interessante punto di vista trovato in un blog....

Non vi annoio ulteriormente con le mie farneticazioni e lascio la parola ai professionisti (i contributi che ho postato) invitandovi realmente a prenderne visione, che magari ci aiuta a capire quali carte abbiamo in mano noi e quali carte hanno in mano i Tedeschi (perchè la partita è con loro, i Greci non c'hanno più neanche gli occhi per piangere poveracci, a meno di vendersi mezzo arcipelago :rolleyes:).

Economics One: Is an Orderly Restructuring of Greek Debt Feasible?

Monday, June 14, 2010
Is an Orderly Restructuring of Greek Debt Feasible?
Many economists argue that the Greek government, even with the help of the European/IMF rescue package, will eventually have to restructure its debt. Just last Friday in a Bloomberg News story Thomas Mayer, chief economist of Deutsche Bank, said this about Greece: “Deficit reduction alone doesn’t solve the debt issue…Hardly anyone I know believes they can carry it out and still not restructure. This is basically the expectation across all asset classes.” He then cites a projection that Greek debt will increase from 120 percent to 150 percent of GDP with the rescue package. Former IMF economists—such as Simon Johnson, Eswar Prasad, and Raghu Rajan—share this view about a restructuring.

The reason that government officials do not want to go down the restructuring route, or even admit the possibility, is that they worry that a restructuring would be disorderly, jolt the financial markets, perhaps causing contagion. But a restructuring does not have to be disorderly and would have the added benefit of avoiding harmful future bailouts.

In a recent paper, “How to Restructure Greek Debt,” Mitu Gulati a professor at Duke Law School, and Lee Buchheit, a partner at Cleary Gottlieb in New York, lay out in detail an approach to restructuring which would likely result in very little market disruption. Gulati and Buchheit have studied or been involved in many sovereign debt restructurings over the years, so they know the relevant law and what they are talking about in the Greek case. I know them from their work on “collection action clauses,” (CACs) which emerging market countries put into their sovereign bonds as a way a way to avoid disruptive defaults and thereby give the IMF and the official sector an alternative to bailouts. Collective action clauses enable a super majority of bond holders (frequently 75%) to agree with the sovereign to change the financial terms of a bond and then require the remaining bond holders to go along. This avoids the holdout problem that usually forces a default or a bailout. In my view, collective action clauses have helped reduce bailouts of emerging market countries and improved macro policy in those countries as I argued in a post on this blog last March 2 Why Did Macro Policy in Emerging Market Countries Improve?


The problem is that the majority of Greek bonds are issued under Greek law without CACs. Only Greek bonds issued under English law have collective action clauses. However, as Gulati and Buchhiet point out, the fact that the bonds were issued under local law is an advantage because the terms can be changed by the Greek parliament. Of course, changing the terms of bonds should not be taken lightly as it raises many precedents, but Gulati and Buchheit argue that “One legislative measure that might be perceived as balanced and proportional in these circumstances, however, would be to enact what amounts to a statutory collective action clause.” So the circumstances for a Greek restructuring may actually be better than many have been led to believe.
Three other circumstances are also an advantage: First, virtually all (98 percent) of Greek government debt is denominated in Euros. Second, since all the bonds are issued under either English or Greek law, there is no complication caused by many jurisdictions. Third, most of the bonds are held by institutional investors, so the Greeks do not have to deal with thousands of small retail holdings. Economist Adam Lerrick of Carnegie-Mellon University, who also has had a lot of hands-on experience with debt restructurings, argues after a review of the Greek government's bond issue documentation, that the debt stock is in pretty good shape to be restructured. In fact he says “one could hardly have a better legal and economic structure.”
 

Allegati

  • Collective Action Clauses in International Sovereign Bonds.pdf
    178,7 KB · Visite: 441

g.ln

Triplo Panico: comprare
post del 20 ottobre: ho aspettato poco

Ferdo, hai una bella esposizione in Grecia, io cerco di mantenermi al max circa la metà della tua, credo circa come Tommy (ma dipende ovviamente dal capitale per il trading). Certo che se fa un'altra volata ....:), ma oggi non sembra proprio :rolleyes:.
Aspetto ancora un po' prima di utilizzare del tutto la liquidità proveniente dall'uscita dal 19.
Ciao, ciao, Giuseppe

Con il senno di poi, ho utilizzato quella liquidità troppo presto, su prezzi molto più bassi dell'uscita, ma sempre troppo presto. Il ritracciamento è stato (speriamo sia alla fine) veramente grande.
Ciao, Giuseppe
 
Stato
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