Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (6 lettori)

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tommy271

Forumer storico
Zona euro, spread mostrano rischi eccessivi - Van Rompuy

mercoledì 12 gennaio 2011 14:55

(riscrive aggiugendo citazioni e background)



PARMA, 12 gennaio (Reuters) - L'Europa e i paesi dell'euro dovranno continuare a lottare anche nel 2011 per salvaguardare la stabilità finanziaria della moneta unica europea, messa alla prova da mercati che assegnano ad alcuni membri dell'euro una probabilità di fallimento che non corrisponde alla realtà.
Le nazioni riunite dalla moneta unica europea, però, hanno già dato prova di grande coraggio sia agendo singolarmente, sia insieme, nell'anno passato e i mercati non devono sottovalutare l'impegno degli europei a difendere il loro progetto comune.
Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy aprendo l'anno accademico 2010/11 del Master in alti studi europei del Collegio europeo di Parma.
"Gli sviluppi recenti [dei mercati] non sono sempre in linea con i fondamentali", ha detto Van Rompuy parlando nel Teatro Regio di Parma.
"Gli spread [tra i titoli di Stato della zona euro] fanno apparire rischi di default eccessivi. È assurdo che alcuni paesi europei mostrino un rischio di default superiore ad esempio a quello di nazioni come l'Argentina e l'Ucraina che hanno vissuto fasi ben più drammatiche", ha detto il presidente del Consiglio Europeo.
"Nel 2011 dovremo continuare a salvaguardare la stabilità finanziaria dell'euro", ha riconosciuto Van Rompuy, che ha messo in dubbio il verdetto dei mercati indicando che i paesi della zona euro sono stati capaci nel 2010 di dotarsi di un fondo di salvataggio come l'European Financial Stability Facility e che hanno dato il via libera a una modifica dei trattati per trasformarlo in un meccanismo permanente.
"L'euro è forte", ha proseguito l'ex premier belga. "E' assurdo che nessuno dicesse che era debole quando valeva 0,80 dollari mentre oggi che ne vale circa 1,30 viene attaccato".
"Si sottovaluta la determinazione dei paesi della zona euro ad adottare le misure per difendere la solidità della moneta unica".
"Ogni paese [europeo] ha mostrato un atteggiamento coraggioso", ha sottolineato Van Rompuy. "E agli europei dico di non avere paura, di mostrare fiducia nel futuro".
Tra le sfide che attendono i paesi europei nell'anno appena aperto, Van Rompuy ha citato, sul lato delle riforme economiche, il completamento della riforma del patto di stabilità europeo.
"Dovremo stimolare o costringere paesi a fare le riforme necessarie per la solidità finanze pubbliche", ha detto il presidente del Consiglio europeo.
 

frmaoro

il Fankazzista
MARKET TALK BOND: spread Grecia/Germania giu' di oltre 100 pb
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MF-Dow Jones - 12/01/2011 15:11:15
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MILANO (MF-DJ)--Non si ferma il calo dello spread tra il decennale greco e il Bund. Dopo l'asta portoghese il differenziale e' in flessione di 103 punti base a 842,8 pb. Lunedi' lo spread era salito sopra quota 1.000.

"L'asta portoghese, il dibattito sull'aumento del fondo di salvataggio europeo e sulle operazioni di riacquisto hanno dato il via a questo trend", spiega un trader ateniese. "I rumors che danno la Bce impegnata anche oggi ad acquistare bond portoghesi sul mercato secondario rafforzano il movimento al ribasso su tutti i Paesi della periferia".
 

tommy271

Forumer storico
Deputy PM: Interest In Astakos Revived




Deputy Prime Minister said that Qatari investors‘ interest in investing in Astakos area has been revived, although the conditions will be fully renegotiated.

Sources report that Deputy PM Theodoros Pangalos discussed the terms of the investment during his visit in Qatar yesterday.

He stated that the Arabian investors focus on the tourist real estate development.

During the meeting, Mr. Pangalos said that Greece has the necessary expertise for such investments, citing the preparations for the Athens Olympic Games and the country΄s contribution to the Beijing Games.

(capital.gr)
 

tommy271

Forumer storico
MARKET TALK BOND: spread Grecia/Germania giu' di oltre 100 pb
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MF-Dow Jones - 12/01/2011 15:11:15
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MILANO (MF-DJ)--Non si ferma il calo dello spread tra il decennale greco e il Bund. Dopo l'asta portoghese il differenziale e' in flessione di 103 punti base a 842,8 pb. Lunedi' lo spread era salito sopra quota 1.000.

"L'asta portoghese, il dibattito sull'aumento del fondo di salvataggio europeo e sulle operazioni di riacquisto hanno dato il via a questo trend", spiega un trader ateniese. "I rumors che danno la Bce impegnata anche oggi ad acquistare bond portoghesi sul mercato secondario rafforzano il movimento al ribasso su tutti i Paesi della periferia".

Anche la Borsa di Atene sta mostrando un buon recupero rispetto alle perdite degli scorsi giorni.
Ora ha appena toccato il + 5% su base giornaliera.
 

tommy271

Forumer storico
Pissarides, fine euro se Spagna fallisce

Premio Nobel: se Madrid crolla Ue non ha le risorse per salvarla

(ANSA) - ROMA, 12 GEN - L'Ue non ha i mezzi per salvare la Spagna da un eventuale 'fallimento' e questo potrebbe causare la fine dell'euro. Lo afferma il Premio Nobel all'economia, Christopher Pissarides. 'Se la Spagna crolla, come e' avvenuto con la Grecia, non penso che l'Ue abbia le risorse per salvarla', spiega Pissarides. 'I costi di un salvataggio sarebbero cosi' onerosi che i Paesi piu' forti, specie la Germania, non avrebbero ne' la capacita' ne' la volonta' di accantonare i fondi necessari per l'operazione'.



***
Indovinate dove insegna il Premio Nobel...
Io gli girerei la domanda: chi interviene se la Gran Bretagna crolla?
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
Frmaoro: fra poco in gain?

400k reali media rendimento 10%

Ma siamo solo in quattro che sono entrati recentemente massicciamente in grecia????
Tanto per chiedere: il 10% lordo o netto? :D
Ciao frmaoro, credo che tu abbia il maggior capitale tra i forumisti nella patria dei Greci, e anche la più grande rendita! :D
Ciao, ciao, Giuseppe
 
Ultima modifica:

tommy271

Forumer storico
Continua a crescere il Pil della Germania. Le mani di Cina e Giappone sui bond europei

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Dati confortanti per la produzione industriale europea che, secondo Eurostat, in novembre ha registrato un aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente. Più netta la crescita su base annua con un + 7,8%. È per quanto riguarda il Prodotto interno lordo la Germania si conferma la locomotiva d’Europa con una crescita nel 2010 del 3,6%, il dato più rilevante dall'unificazione tedesca. Intanto in molti Stati membri dell’Ue prosegue lo sforzo per ridurre il debito pubblico e per dare stabilità all’Euro, mentre il commissario agli affari economici, Olli Rehn, chiede ulteriori risorse per il fondo salva Stati. E in questa direzione va il collocamento avvenuto oggi sui mercati di titoli di stato portoghesi per oltre 1200 milioni di euro, con Cina e Giappone in prima linea nel contendersi l’acquisto del debito pubblico dei Paesi in difficoltà. Per un’analisi della situazione Marco Guerra ha sentito il prof. Mario Deaglio, docente di Economia Internazionale presso l’Università di Torino:

R. – Direi che non ci sia scontro tra Cina e Giappone, tutte e due hanno lo stesso problema e cioè sono troppo piene di dollari: le loro banche centrali e i loro investitori. Ciascun investitore saggio cerca di differenziare un po’ i suoi investimenti. Quindi, la scelta dell’euro è una scelta logica. Si aggiungono a questo probabilmente - per la Cina in particolare - motivazioni di tipo politico-economico, cioè il tentativo di attrarre l’Europa nella sua orbita o per lo meno di avvicinarla un poco.

D. – Dopo Grecia e Irlanda, l’attenzione si sta focalizzando sul debito del Portogallo. Dobbiamo temere un altro terremoto nel Vecchio Continente?

R. – Questi sono dei piccoli tremori, in realtà. La Grecia, il Portogallo e l’Irlanda sono tre Paesi la cui finanza fa una frazione di qualche punto percentuale sull’intero debito europeo. Ciò che in realtà possiamo temere è la Spagna: se la Spagna si trovasse veramente in difficoltà, allora le fondamenta dell’euro potrebbero ricevere qualche scossa, perché tutti i Paesi dell’euro sarebbero chiamati con le nuove norme a sostenerla. Quindi, se la crisi raggiungesse la Spagna, cambierebbe le sue dimensioni.

D. – Con il perdurare della crisi a quale costo sarà possibile contenere il debito pubblico dei Paesi europei?

R. – Il costo lo stiamo già vedendo nell’aumento del numero dei disoccupati, che rispetto ad un anno fa è aumentato di due o tre punti percentuali: si tratta di oltre una decina di milioni di disoccupati in più. I governi, tagliando la spesa pubblica, causano sicuramente uno stimolo depressivo sulle economie, legato alla necessità di tagliare i debiti.

D. – Eppure le attenzioni di Bruxelles sembrano rivolte solo al debito pubblico...

R. – In una società globalizzata, dominata dalla finanza, c’è un certo disinteresse per la disoccupazione. Si pensa che la gente subirà, sopporterà le situazioni di difficoltà che ha davanti. In realtà, potrebbe anche darsi che la gente a un certo punto mandi a casa i governanti e questo lo vediamo nelle difficoltà crescenti e nell’impopolarità crescente dei governi. Ricordiamoci che in Europa abbiamo molti Paesi dove i governi hanno maggioranze instabili o addirittura governi di minoranza. Non c’è solo il caso italiano, ma anche i Paesi Bassi, la Svezia, la stessa Gran Bretagna, che ha una coalizione molto insolita al suo interno, c’è la Germania, dove il governo della cancelliera Merkel ha perso il controllo della Camera Alta. In sostanza, è una situazione che ha al fondo una durezza e una tempestosità nell’ambito dell’economia reale e dei problemi sociali, che molto spesso facciamo finta di non vedere. (ap)

(Radio Vaticana)

http://www.oecumene.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=453617
 
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