Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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2nd UPDATE: Germany, Greece Deny Report Of Debt Buy-Back



(Adds comments by German finance ministry spokesman)

By Geoffrey T. Smith
Of DOW JONES NEWSWIRES

FRANKFURT (Dow Jones)--The German government is considering a plan that would allow the Greek government to retire some of its debt early, using subsidized credits from the European Financial Stabilization Facility, the weekly newspaper Die Zeit said in a report, which was denied by Athens and Berlin Wednesday.

The article said the German government could approve such an offer in return for new commitments by Greece to a "stability-oriented policy."

"The German Finance Ministry emphatically rejects that the federal government plans or works on the possibility of a debt restructuring of Greece," German finance ministry spokesman Martin Kreienbaum said in a statement.
Plans to restructure Greece's debt don't form part of the euro zone's current considerations to come up with a sustainable overall strategy to stabilize the currency zone, Kreienbaum added.

A Greek finance ministry spokesman said: "The Greek government's position remains unchanged and there is no such discussion going on."

The idea outlined is the latest in a series of reports to suggest that leading figures both in Athens and elsewhere in the euro zone have come to the conclusion that Greece's present debt burden is unsustainable and needs to be reduced somehow, all of which have been officially denied.

The report comes a day after Greek Finance Minister George Papaconstantinou had denied that any such plan was in the offing. Papaconstantinou had said there are "absolutely, no plans or talks to restructure debt."

Marco Valli, chief euro-zone economist at Unicredit in Milan, said "it would make sense that discussions of this kind are taking place" given that Greece's debt burden and the economic adjustment plan drafted by the International Monetary Fund and the European Union are, in their current form, probably unsustainable.

"Greece has not just liquidity problems, but a solvency problem," Valli said, although he said the country has done better than expected in reducing its deficit and in pushing through structural reforms since it accepted the IMF/EU plan last spring.

Die Zeit also said Berlin is no longer opposed in principle to increasing the means at the EFSF's disposal. Although the facility is backed by EUR440 billion in guarantees, it in practice can only lend just over EUR255 billion without jeopardizing its AAA rating.

The newspaper said it expected any deal on the matter to be decided at an EU summit on March 24-25. A meeting of EU finance ministers earlier this week discussed the expansion of the EFSF but took no firm decisions.
 
New Orders Index in Industry Increased By 6.5%



The Hellenic Statistical Authority said on Wednesday that the New Orders Index in Industry (both domestic and non-domestic market) in November 2010 compared with November 2009 recorded a rise of 6.5%.

In November 2009 the annual rate of change of the New Orders in Industry was -11.7 %, EL.STAT. announced.

The average New Orders Index in Industry for the 12-month period from December 2009 to November 2010, compared with the 12-month period from December 2008 to November 2009, rose by 3.9%. In November 2009, the corresponding average rate of change of the New Orders Index in Industry was –28.0%.

The increase of the New Orders Index in Industry by 6.5% in November 2010, compared with November 2009, was due to the annual changes of the indices of the markets as following:

a) The New Orders Index in Industry for the domestic market fell by 6.7%.

b) The New Orders Index in Industry for the non-domestic market rose by 26.6%.

The increase of the New Orders Index in Industry for the non-domestic market by 26.6% in November 2010, compared with November 2009, was due to the annual changes as following:

a) The New Orders Index in Industry for the Eurozone countries rose by 19.8%.

b) The New Orders Index in Industry for the non-Eurozone countries rose by 36.1%.


(capital.gr)


***
Ogni tanto, qualche piccolo dato positivo.
 
Come dire...
"No, non ancora...
Ora è il turno dei prestiti EU+IMF che dobbiamo riuscire a procrastinare nelle scadenze e magari a tagliare per quanto riguarda gli alti interessi richiesti.

Poi sarà il turno dell'intero outstanding, magari dopo il 2013 e certo non avvertiremo il mercato prima..." :D

Purtroppo mi dispiace ma questo modo di procedere mi ha tolto gran parte della fiducia che la ristrutturazione non si faccia.
Prescindendo da considerazioni strettamente economiche, che pure hanno la loro importanza per capire quanto il mercato sottostimi o sovrastimi il rischio di uno specifico debito, è evidente che molte circostanze come quella Greca o dei PIIGS in genere, anche in passato, hanno rappresentato allettanti possibilità speculative.
A volte vanno bene a volte possono andare male.
E non dipende quasi mai unicamente dalla stretta congiuntura economica (quella diamo per scontato che "butta male" altrimenti non ci sarebbe proprio lo stato di crisi e i timori di insolvenza).
Spesso è solo un fatto di decisioni politiche (quando la politica si mette in mezzo, come nei TdS ma anche in corporate di rilevanza nazionale e sovranazionale) e a fronte di possibili soluzioni pro tempore (al limite quella di riuscire a "rollare" con nuovo debito) la volontà ferrea, potendo, di onorare i propri debiti.
A chi ha lucrato anni fa sulla Russia e sugli emergenti, quel BRIC di cui oggi si va tanto fieri, è andata bene.
Chi ha provato a speculare su GM ha subito la ristrutturazione (va per altro detto che chi l'avesse comprata all'ultimo avrebbe avuto un prezzo di carico, rateo compreso, che mi sembra non sia stato in alcun modo conteggiato nella conversione in azioni, di circa 15-16, che ai prezzi attuali del bond sul pink sheet calcolando la conversione nelle nuove azioni, significa aver più che raddoppiato l'investimento! :up:).
Chi nello stesso periodo avesse provato ad acquistare a 20-30 le obbligazioni ventennali Ford, che ha fatto una offerta volontaria di scambio (certo pure li c'era da raggiungere una quota minima, quindi forse non era facile fare hold out a cuor leggero) adesso avrebbe un bond più che quadruplicato di valore sul mercato e gli avrebbe fruttato rispetto alla somma inizialmente stanziata il 36% di interesse annuo di solo flusso cedolare :eek:.
Analoga considerazione per chi avesse fatto hold out con i bond Safilo dopo l'offerta volontaria del fondo olandese che era sceso in campo a salvarla.

Chi avesse provato invece con le subordinate Irlandesi (apparentemente vicenda che due anni fa poteva sembrare più rassicurante, con messa in protezione per due anni sotto l'egida dello stato Irlandese, e qui ci vedo una raggelante analogia) lo hanno passato al tritacarne.

:rolleyes: che dire....
La palla di vetro non ce l'ha nessuno.
Solo che questa vicenda poteva raggionevolmente e a buon senso sembrare di infinitamente più semplice soluzione.
Tutti speravano in una semplice soluzione politica.
Ma la Germania ha complicato enormemente le carte in tavola, perchè di essere il fideiussore finale proprio non ne vuole sapere. A torto o a ragione, non entro nel merito, al limite si dovrebbe contestare come da più parti si è più volte detto, che l'Europa Unita andava fondata su una maggiore integrazione centralizzata, sia fiscale che del debito e delle spese pubbliche e non solo per fissare le "quote latte" :D
Che forse i paesi più peones (e ci metto anche il nostro in primis) avrebbero avuto tutto da guadagnarci dal soggiacere a regole che ci imponevano gli euroburocrati. Magari potrebbero sancire in primis, come forma di perequazione, che gli stipendi di europarlamentari ma anche delle "caste" politiche nazionali, fossero equiparati (verso il basso).
Non risolve la recessione, ma in tempi di austerity sarebbe un bell'esempio doveroso. E più in generale noi in particolare ne beneficeremmo ad avere una sentinella europea, per vigilare su sprechi, corruzione, appalti truccati, bustarelle.

Comunque tornando al discorso principale, di fatto l'EU si è dimostrata fondata su basi ancora ampiamente dis-integrate, in termini di coordinazione economica e di conseguenza oggi, di volontà politiche.
E quello che ne è venuto fuori è un circo con nani e ballerine all'insegna di immobilismo, di lentezza decisionale nel trovare una soluzione definitiva, che credo abbia stupito oltremodo il mercato ed è stata manna per la speculazione. Se uno avesse dovuto scegliere se fare "una puntata" sulla drammatica crisi Russa del '98 (per le cui conseguenze immediate sui listini, era saltato il Fondo Long Term Capital Management sulle opzioni gestito dai nobel Black e Shoels) o sulla Grecia di oggi non ho dubbi che questa crisi in confronto appare come poca cosa. Il punto però è capire quali reali intenzioni politiche si stanno insinuando nelle testoline degli euroburocrati.
E spero che avere l'Europa alle spalle, non si riveli, invece che una ulteriore garanzia come tutti credevano, un aspetto controproducente rispetto ad uno stato totalmente sovrano delle sue decisioni e forte della volonta di voler onorare il suo debito (per intenderci non come l'Argentina ;) ).

Concordo su tutto ,veramente un bel post !

La famosa spersonalizzazione del potere politico ed economico di cui ho parlato in altri post e che mette ancora più a rischio un paese sotto sovranità limitata che invece avendo piena sovranità puo decidere autonomamente in base alle proprie risorse cosa fare ed impedire questi possibili default di fatto ma non di nome.
Da salvare ed ogni tanto leggerselo .
 
Spread Btp/Bund sotto 160 pb su indiscrezioni debito Grecia

mercoledì 19 gennaio 2011 14:44



LONDRA, 19 gennaio (Reuters) - Il premio al rischio sui titoli dei paesi periferici rispetto al Bund tedesco è sceso bruscamente in seduta sull'onda di indiscrezioni, smentite ufficialmente, sui piani tedeschi per consentire alla Grecia di riacquistare il proprio debito. Secondo Die Zeit, che cita fonti governative anonime, Berlino sta valutando la possibilità che Atene usi il credito fornito dallo European Financial Stability Facility a questo scopo in cambio di un impegno a politiche di stabilità. La notizia è stata smentita dal governo tedesco e greco ma per i trader la notizia rappresenterebbe, se veritiera, un segnale molto importante che farebbe ulteriormente restringere gli spread core-periferia. "In sostanza è la notizia che i tedeschi stiano considerando un piano per salvare la Grecia. Se finalmente si fossero convinti sarebbe un segnale massiccio per i periferici", commenta un trader. "Tutti i periferici stanno stringendo in fretta e furia". Lo spread di rendimento tra il Btp decennale e il corrispondente Bund tedesco è sceso a 159 punti base sulla piattaforma Tradeweb da 167 punti base ieri sera.
 
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