Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Chiusa ad ulteriori risposte.
aggiungo, per fare default nel 2013, tanto valeva lo avessero fatto l'anno scorso

Il giro di boa sarà questa estate, vediamo se ci sarà un'inversione di tendenza rispetto al PIL.
Come dicono, del resto, anche gli ispettori del FMI.

Per quanto riguarda la riduzione del debito complessivo, la manovra può essere fatta unicamente attraverso la vendita di asset (50 MLD) e con un buy-back del debito già acquistato da BCE.
Ci sarebbe poi la possibilità di riacquisto della Grecia del proprio debito attraverso l'EFSF. Ma di questo, se ne discute ancora.

Altrimenti, come dicono i pessimisti, non rimane che il "taglio" verso i bondisti ...
 
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Greek Stocks Post Mild Profits



Athens market moved upwards for a second consecutive session, as the General Index posted mild gains in an average turnover on Thursday.

Banks ended with gains of 1.3%, close to session’s high, while Eurobank and Alpha Bank topped FTSE20’s profits.


Analysts refer to the investors’ indecisiveness caused by the crisis in Japan and the nervousness in the foreign stock exchanges.


They comment that the developments in Japan have so far offset the positive outcome of the European Summit last week. However, they note that the domestic market has shown a mood of differentiation from the European indices.


They also state that volatility will remain at high levels in the near future, and consider the General Index’s course as satisfactory.

Across the board, the General Index ended at 1620.47 units, up 0.58%, moving in a range of 29 units or 1.8%. Approximately 25.48mn units worth EUR93.85mn were traded on Thursday, while 74 shares rose, 91 declined and 118 remained unchanged.

Across FTSE20, Eurobank and Alpha Bank stood out with gains of 3.03% and 2.55% at EUR 5.10 and EUR 5.23 respectively, while OPAP followed with profits of 2.34% at EUR 16.17. Piraeus Bank and Motor Oil rose by 1.95% and 1.88% respectively, while Mytilineos, National Bank and Hellenic Petroleum gained 1.26%, 1.16% and 1.05% respectively.

Viohalco, Jumbo, Hellenic Postbank posted small profits, while MIG, Marfin Popular Bank and ATEbank remained unchanged.

On the other hand, OTE fell by 2.61%, while Titan and Ellaktor declined by 0.8%. Public Power Corp, Bank of Cyprus and Coca-Cola 3E recorded small losses of 0.41%, 0.36% and 0.05% respectively.


(capital.gr)
 
Tuttavia resta ancora irrisolta la questione principale...
Se deve ricorrere all'EFSF nel 2012 passi, ma dopo maggio 2013?
Allo stato attuale permane la dichiarazione di intenti tedesca che se si accede all'intervento dell'EFSF dopo il 2013 anche gli obbligazionisti devono lasciare sul campo almeno qualche cosa...:mmmm:

Da quello che ho capito i creditori privati possono subire delle perdite solo con le nuove emissioni. O no?:reading:

La questione della durata delle garanzie europee alla Grecia è importante e dovremmo cercare di capire quale sia la situazione al riguardo.

Provo a cercare di riassumere quanto ho capito, innanzitutto separando 2 aspetti, confondendo i quali si corre il rischio di non capire più nulla:
a)nuove prescrizioni per i bonds sovrani che saranno emessi dopo il 1-1-2013: tutti questi bonds dovranno contenere nel loro prospetto delle clausole le quali subordinino i diritti degli investitori privati a quelli dei tax-payers. Questo principio di fondo, suscettibile di essere ulteriormente dettagliato, è già stato chiaramente enunciato in un documento del Consiglio Europeo, in data 16-17 dicembre 2010. Allego il documento a beneficio di chi desiderasse approfondire. En passant, segnalo che questa nuova norma è perfettamente coerente con quella che sarà introdotta, in pari data, per tutti i bonds T1 e T2: per essi sarà prescritto un “trigger event” (chi volesse approfondire dovrebbe farsi una piccola ricerca sul thread dei perpetuals) che anteporrà i diritti dei tax-payers a quelli degli investitori.

b)garanzie offerte dall’Europa ai bonds sovrani greci: fermo restando che le garanzie rimangono condizionate all’effettuarsi di varie riforme da parte del governo ellenico, i fondi EFSF garantiscono il fabbisogno greco sino a metà 2012. In aggiunta, il recente accordo di Bruxelles ha posto le basi perché, tra una settimana, tali garanzie siano estese al 2018.

Ripeto: non bisogna mescolare il punto a) con il b), trattandosi di 2 discussioni completamente diverse.

Per chi ha investito in bonds greci la mia personale idea è che le garanzie europee continueranno ad esserci, a patto che la Grecia continui a mostrare la volontà di riformarsi e di diventare un Paese con i conti in ordine.

Cosa ne pensate, soprattutto della distinzione fatta più sopra?
 

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La questione della durata delle garanzie europee alla Grecia è importante e dovremmo cercare di capire quale sia la situazione al riguardo.

Provo a cercare di riassumere quanto ho capito, innanzitutto separando 2 aspetti, confondendo i quali si corre il rischio di non capire più nulla:
a)nuove prescrizioni per i bonds sovrani che saranno emessi dopo il 1-1-2013: tutti questi bonds dovranno contenere nel loro prospetto delle clausole le quali subordinino i diritti degli investitori privati a quelli dei tax-payers. Questo principio di fondo, suscettibile di essere ulteriormente dettagliato, è già stato chiaramente enunciato in un documento del Consiglio Europeo, in data 16-17 dicembre 2010. Allego il documento a beneficio di chi desiderasse approfondire. En passant, segnalo che questa nuova norma è perfettamente coerente con quella che sarà introdotta, in pari data, per tutti i bonds T1 e T2: per essi sarà prescritto un “trigger event” (chi volesse approfondire dovrebbe farsi una piccola ricerca sul thread dei perpetuals) che anteporrà i diritti dei tax-payers a quelli degli investitori.

b)garanzie offerte dall’Europa ai bonds sovrani greci: fermo restando che le garanzie rimangono condizionate all’effettuarsi di varie riforme da parte del governo ellenico, i fondi EFSF garantiscono il fabbisogno greco sino a metà 2012. In aggiunta, il recente accordo di Bruxelles ha posto le basi perché, tra una settimana, tali garanzie siano estese al 2018.

Ripeto: non bisogna mescolare il punto a) con il b), trattandosi di 2 discussioni completamente diverse.

Per chi ha investito in bonds greci la mia personale idea è che le garanzie europee continueranno ad esserci, a patto che la Grecia continui a mostrare la volontà di riformarsi e di diventare un Paese con i conti in ordine.

Cosa ne pensate, soprattutto della distinzione fatta più sopra?

Prima di tutto voglio precisare che la tua comparsa su questo 3d è un ottimo segno...:D
Forse comincia a vedersi del valore inespresso in questi bond anche da parte di investitori molto razionali e ragionevolmente cauti e attenti a cercare inefficienze di mercato sepolte tra le postille dei prospetti :up:. Ti ho letto spesso sul mitico thread delle perpetue.
Già mesi fa avevo cercato di avere nero su bianco il riscontro di quale direzione normativa stesse prendendo questa vicenda...
Ma il problema sta proprio nel fatto che è ancora tutto in fieri.
Quello che appare chiaro e inconfutabile è l'impegno tedesco profuso nel voler difendere il tax-payer ed elettore dal parare il deretano dell'investitore, che per definizione dovrebbe ottenere un beneficio a fronte di un rischio.
E tale impegno lo si è visto anche nelle recenti norme emanate per le LT1 e LT2, come hai ricordato.
Quindi mi sembra un proposito organico, complessivo e sviluppato con coerenza. La Germania si sta candidando ad essere l'anti-Wall Street, l'entità moralizzatrice della finanza pronta a castigare il moral hazard, l'esatto opposto di quello che in USA veniva chiamata la Geenspan PUT (ora la Bernanke PUT).
Basti vedere, oltre alla sopra ricordata regolamentazione sulle perpetuals, l'impegno profuso per imporre tasse sulle transazioni finanziarie e la solerzia nel vietare prontamente lo short selling sui suoi mercati in fasi particolarmente turbolente, per prevenire l'accanimento della speculazione.
Detto questo, le dichiarazioni circa la ricaduta dei costi sugli obbligazionisti dopo il 2013, in caso di necessità di intervento del fondo salva stati oltre tale deadline, solo in pochissime circostanze e molto elusivamente è stato dichiarato che riguardasse solo i nuovi titoli di debito che verranno emessi con una sorta di clausola di subordinazione.
E' un concetto rimasto molto vago e se così non fosse le quotazioni dei titoli sul mercato secondario non sarebbero quelle attuali.
Anche se prendessimo per buone queste dichiarazioni fatte a mezza bocca, senza impegno e per giunta in fasi particolarmente turbolente di mercato, quasi a voler sedare, momentaneamente, gli animi con ogni mezzo, in buona o cattiva fede, resta comunque difficile da districare l'aporia finanziaria che si genererebbe:
uno stato per non compromettere i suoi obbligazionisti deve essere in grado di rifinaziarsi sul mercato a tassi sostenibili, dopo il 2013, senza gravare sull'EFSF, (altrimenti si decreterebbe lo stato di crisi con le possibili contromisure più o meno pesanti sul debito, a seconda della gravità dell'insolvenza) e dovrebbe riuscire a farlo con nuovi titoli di fatto subordinati al vecchio debito.
Come dovrebbe riuscire ad emetterli ad un tasso accettabile?
E se le contromisure per dare sollievo al paese in affanno fossero prese solo sul nuovo debito (fesso a questo punto chi lo ha comprato), soprattutto nei primi anni come potrebbero essere di una qualsivoglia utilità, quando il grosso dell'outstanding è quello di vecchia generazione?
Aggiungo inoltre che l'argomento che se default doveva essere era meglio farlo scoppiare subito non mi ha mai convinto.
Intanto si ha tempo di far quadrare i bilanci delle banche, vuoi eliminando l'eccesso di carta a rischio, vuoi spostando la quota rimanente dalla sezione trading a quella cassetto, dove comunque lo contabilizzi a 100/100 fino all'eventuale default.
E poi se vogliamo è il solito schema nelle grandi crisi sistemiche: all'inizio sono in sofferenza un po' tutte le entità economiche e finanziarie, sia gli illiquidi che gli insolventi, per via del credit crunch. Nella seconda fase si screma tra le due tipologie di debitori, gli illiquidi trovano nuovo credito e si riprendono, gli insolventi sono accompagnati in una lenta eutanasia per non turbare troppo repentinamente i mercati.
Io credo che l'Europa voglia realmente sostenere in questa fase di transizione i paesi periferici più in difficoltà, anche perché non ci si può permettere un contagio fuori controllo. Il punto è che credo che alla fine si debba arrivare ad una autonoma sostenibilità del proprio debito da parte di ogni paese. E stando a quanto dicono questo dovrebbe avvenire entro il 2013. Non c'è poi così tanto tempo, vista anche la congiuntura economica.
 
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La questione della durata delle garanzie europee alla Grecia è importante e dovremmo cercare di capire quale sia la situazione al riguardo.

Provo a cercare di riassumere quanto ho capito, innanzitutto separando 2 aspetti, confondendo i quali si corre il rischio di non capire più nulla:
a)nuove prescrizioni per i bonds sovrani che saranno emessi dopo il 1-1-2013: tutti questi bonds dovranno contenere nel loro prospetto delle clausole le quali subordinino i diritti degli investitori privati a quelli dei tax-payers. Questo principio di fondo, suscettibile di essere ulteriormente dettagliato, è già stato chiaramente enunciato in un documento del Consiglio Europeo, in data 16-17 dicembre 2010. Allego il documento a beneficio di chi desiderasse approfondire. En passant, segnalo che questa nuova norma è perfettamente coerente con quella che sarà introdotta, in pari data, per tutti i bonds T1 e T2: per essi sarà prescritto un “trigger event” (chi volesse approfondire dovrebbe farsi una piccola ricerca sul thread dei perpetuals) che anteporrà i diritti dei tax-payers a quelli degli investitori.

b)garanzie offerte dall’Europa ai bonds sovrani greci: fermo restando che le garanzie rimangono condizionate all’effettuarsi di varie riforme da parte del governo ellenico, i fondi EFSF garantiscono il fabbisogno greco sino a metà 2012. In aggiunta, il recente accordo di Bruxelles ha posto le basi perché, tra una settimana, tali garanzie siano estese al 2018.

Ripeto: non bisogna mescolare il punto a) con il b), trattandosi di 2 discussioni completamente diverse.

Per chi ha investito in bonds greci la mia personale idea è che le garanzie europee continueranno ad esserci, a patto che la Grecia continui a mostrare la volontà di riformarsi e di diventare un Paese con i conti in ordine.

Cosa ne pensate, soprattutto della distinzione fatta più sopra?

La durata delle garanzie alla Grecia rimane comunque subordinata al rispetto del "Memorandum" sottoscritto, il programma attuale avrà termine nel 2013.
La volontà di un ritorno sui mercati nel 2012 da parte di Atene indica la possibilità, entro quell'anno, di riuscire ad iniziare a finanziarsi autonomamente al di fuori del pacchetto UE/FMI/BCE. In questo caso, l'uscita da un'economia recessiva dovrà avvenire entro la fine del 2011.

Al momento i fondi EFSF non garantiscono nulla sulla Grecia: nè oggi nè alla metà del 2012.
Il tema è in discussione, ma riguarda diverse possibilità che vanno da un piano Brady ad un probabile intervento di acquisto sul "primario".
I primi fondi EFSF raccolti, sono stati destinati alla sola Irlanda.
Almeno, per il momento.
 
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Ieri è stato una buona giornata di recupero per i nostri GGB che mettono a segno un minimo di chiusura che non si vedeva da "un'ottava".
Permangono intanto molto forti le pressioni sul Portogallo, dilaniato da uno scontro molto forte tra le diverse componenti politiche lusitane. Il Governo può far approvare le politiche di austerity solo con il concorso della minoranza, non avendo in Parlamento i numeri sufficienti. Quindi ogni motivo di tensione rischia di sfociare in un voto anticipato, con la conseguente maggiore instabilità dei corsi.
L'Irlanda, nel frattempo, continua nella politica dello scontro frontale sulla questione della tassazione delle imprese, portando il livello di scontro con la UE ad un livello sempre più alto.
Il Giappone rimane un'incognita mentre in Libia si profila un intervento contro l'aviazione del Beduino rischiando, in questo modo, di creare ulteriori destabilizzazioni entro i paesi mediterranei.
Rimangono deboli le proteste dell'Occidente rispetto agli avvenimenti del Bahrein: come al solito, la politica dei doppi pesi ...

Grecia 913 pb. (939)
Irlanda 665 pb. (667)
Portogallo 472 pb. (462)
Spagna 208 pb. (210)
Italia 158 pb. (161)
Belgio 93 pb. (91)
 
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DAL MONETARIO REUTERS:

Il Giappone, dopo il via libera del G7, ha dato inizio al suo intervento per contenere il rialzo dello yen. L'azione ha dato tono alle borse pesando invece sulla valuta. Secondo quanto riportato da media giapponesi, l'istituto centrale nipponico avrebbe acquistato per oltre 25 miliardi di dollari.

I mercati si stanno interrogando sull'opportunità che la Bce confermi la sua intenzione di alzare i tassi già da aprile o se non sia più prudente rinviare a un momento di minore incertezza. Oggi sono in agenda intervento di Stark e di Tumpel-Gugerell della Bce.


Atene alle 11 comunicherà la stima del Pil del trim IV; le attese sono per una contrazione congiunturale dell'1,4% e di una tendenziale del 6,6%.
 
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