Stock, Tommy,
la vostra replica al mio precedente post mi induce a tentare un riassunto di più ampio respiro, chiarendo meglio alcune mie affermazioni.
Vi chiedo di avere la pazienza di correggere dove eventualmente sono incorso in errore.
*La Grecia era riuscita a entrare nell’area dell’Euro nel 2002, avendo ottenuto la “clearance” il 1-1-2001. Questo era stato possibile grazie alla falsificazione dei dati finanziari.
*Nel 2004 tutti i dati dei precedenti bilanci greci (1997-2003) erano già stati corretti (ovviamente in peggio)
*Tra il 2005 e il 2008 il governo greco ha continuato a fornire dati di bilancio che, oltre a non essere in linea con i parametri del patto di stabilità, sono risultati ancora una volta non veritieri.
*Da quando (dal 2004 in poi) questi fatti sono emersi, la cosa più sorprendente è stata la reazione sotto tono (per non dire apatica) del mercato. Infatti, sino alla fine del 2009 il differenziale tra i tassi a 10 anni greci e quelli tedeschi era modesto, con i CDS posizionati non molto sopra i 100 punti.
*La situazione precipita nella primavera 2010. L’Europa dell’euro cerca di porre rimedio predisponendo 3 interventi:
a)prestito di 110 miliardi di euro (80 dai Paesi dell’euro e 30 dall’IMF)
b)fondo EFSM di 60 miliardi di euro, amministrato dalla Commissione Europea
c)fondo EFSF di 440 miliardi di euro, divenuto in parte operativo a partire dall’agosto 2010.
*Tralasciamo i molti aspetti, anche legali, sollevati da varie parti a proposito della creazione di questi fondi. La realtà innegabile è che gli interventi non sono stati in grado di rasserenare il mercato. Questo fatto, molto più che non la sfiducia nella capacità greca di attuare le riforme promesse, è responsabile della caduta dei corsi dei bonds greci.
*L’ultimo capitolo sin qui scritto della saga greca data 12 marzo di quest’anno. In attesa che tra una settimana quegli accordi prendano forma definitiva, le ricadute attese sulla questione greca dovrebbero essere le seguenti:
1)i 110 miliardi di euro saranno restituiti non più in 3, bensì in 10 anni e mezzo: la restituzione del prestito dovrà avvenire tra il 2013 e il 2023. Inoltre, il tasso applicato a tale prestito sarà diminuito dal 5.2% al 4.2%.
Questo renderà il debito con l'UE più gestibile perchè spalmato nei prossimi 10 anni, anche se tecnicamente verrebbe pagato in 7 anni e mezzo a partire dal 2013, quindi dal 2013 al 2020. Tuttavia così facendo gli oneri complessivi per interessi verso l'Europa sono ancora aumentati, di fatto raddoppiati, poichè si pagano 100 pb in meno ma per 3,5 anni di più.
2)il fondo EFSF sarà reso operativo per l’intero ammontare di 440 miliardi
3)a partire dalla metà del 2013, l’EFSF (fondo temporaneo) sarò sostituito dall’ESM, con carattere permanente, in grado di fornire una capacità effettiva di prestito pari a 500 miliardi.
*Il finanziamento di 110 miliardi sta seguendo una scaletta predeterminata e condizionata dai progressi nel piano di austerità greco (cruciale il raggiungimento di un deficit di bilancio non superiore al 3% nel 2014). Nei prossimi giorni dovrebbe essere erogata la quarta tranche, pari a 20 miliardi. Il piano di finanziamento/restituzione è stato fissato nel maggio 2010, al momento del primo accordo. Secondo tale schema, il “financing gap” per gli anni 2010-13 sarebbe stato coperto dai finanziamenti EU/IMF. Se le novità emerse recentemente saranno finalizzate il prossimo 25 marzo, è possibile che un nuovo piano finanziario sia predisposto. Tutto ciò non impedisce al Tesoro greco di tentare di finanziarsi direttamente sul mercato, a patto che i costi siano ragionevoli: questo permetterebbe sia di non attingere completamente ai fondi EU/IMF sia di coprire i buchi che dovessero aprirsi, a dispetto delle previsioni, nel bilancio dello Stato. Se il mercato rimanesse chiuso, la Grecia attingerà ai fondi EFSF.
Cerco ora di tirare alcune conclusioni, assumendo come corrette le informazioni sopra riportate ed evitando di entrare nel merito di considerazioni meno finanziarie e più politiche (la fine dell’euro, la solidarietà tra Europei, etc.), sulle quali ognuno è libero di regolarsi come preferisce, essendo difficile cercare un denominatore razionale comune:
1)
poiché il mercato non ha mai preso seriamente il piano di bail-out EU/IMF, se il prossimo 25 marzo l’Europa partorirà qualcosa di convincente (come pare), il mercato sarà costretto a prenderne atto. Le eventuali forzature speculative non troveranno spazio.
Il mercato non lo prende sul serio il bail-out perchè non ha ancora visto nero su bianco quello che auspicherebbe e cioè un supporto, meglio sarebbe dire una fideiussione da parte dell'Europa, seppur condizionata alle riforme, ma sine die.... Ciò non è allo stato attuale delle dichiarazioni della Germania.Infatti anche il supporto condizionato alle riforme, privatizzazioni e austerity presenterebbe già negli anni grossi rischi politici legati all'eventuale perdita del consenso politico dell'attuale maggioranza in Grecia (le prossime elezioni mi pare siano proprio nel fatidico 2013 e l'opposizione potrebbe cavalcare il malcontento in chiave antieuropeista).Il punto è che la Germania non perde occasione per ribadire che le tranche dei primi 110 miliardi sono subordinate alla buona volontà nell'applicazione delle riforme e tagli, ma che dopo il 2013 l'accesso a ulteriori fondi europei implicherebbe in qualche modo una qualche forma di ridiscussione del debito con gli obbligazionisti. Ciò è come dire che per vedere onorati i titoli di debito fino a maggio 2013, poichè alle spalle c'è l'UE, basta che la Grecia faccia tutti i sacrifici necessari. Affinchè sia consentito alla Grecia di onorare i suoi debiti verso gli obbligazionisti, senza sconti di sorta, dopo metà 2013, tali sacrifici dovranno anche essersi rivelati sufficienti, nel senso di efficaci allo scopo di renderla autonoma, almeno nel potersi rifinanziare, senza gravare sull' EFSM. Ed è qui che il mercato è scettico. Proprio perchè l'applicazione stessa dell'austerity ha un effetto controproducente sul PIL. L'Europa di contro non si è dimostrata minimamente concessiva in termini di politica monetaria, sempre attenta la BCE a monitorare l'inflazione per alzare il costo del denaro prontamente, cosa che certo non aiuta i Piigs; anche sul disavanzo si continuano a pretendere termini rigorosi di contenimento e un tour de force per "rientrare", forse giusto di recente è stata fatta qualche concessione in più, come spalmare in 20 anni il raggiungimento della soglia del 60% del debito/pil che per alcuni paesi superindebitati (il nostro in primis) credo rappresenti comunque una marcia forzata, vista anche la congiuntura.
2)gli sforzi fin qui effettuati dal governo greco sono stati eccezionali. I risultati sono stati straordinari, anche se l’obiettivo di deficit 2010 è stato, seppur di poco, mancato. Se nei prossimi 2 anni il governo sarà in grado di continuare su questa strada (o di non discostarsene troppo…) la Grecia continuerà a ricevere il supporto necessario a completare il risanamento.
3)i corsi dei bonds dovrebbero rinvigorirsi a partire dal 27 marzo per la ragione esposta in 1). Rimane il fatto che chi avesse investito qui in modo non opportunistico dovrebbe seguire con occhio attentissimo i dati economico-finanziari provenienti da Atene: se saranno positivi, i bonds potrebbero riservare ottime soddisfazioni. Viceversa, rimanere dentro si trasformerebbe in un azzardo.
4)se i conti dello Stato saranno quelli del piano di salvataggio, la Grecia potrà colmare il proprio gap finanziario grazie all’aiuto EU/IMF: i suoi titoli non correranno rischio alcuno.
No, allo stato attuale la Merkel ha continuato a ribadire che i bondisti dovranno prendere parte a qualche forma di sacrificio, se dopo maggio 2013 la Grecia debba ancora attingere all'EFSM. Anzi a ben vedere l'insidia sta tutta in quella differenza di sigle tra EFSF e EFSM. Non a caso quella M sta per Mechanism, per sottolineare che all'atto in cui uno stato chiede di attingere a quei fondi si avvia una procedura, un meccanismo appunto, che in base a vari parametri, in primis l'entità dell'insolvenza o sofferenza, avvia in una serie di step, nel mentre che finanzia il paese, in cui sono previsti diversi livelli di "gravità" che possono andare dalla sospensione momentanea del flusso cedolare, alla moratoria sulle scadenza e solo in extremis un haircut (ma di fatto gli effetti sul mercato sarebbero comunque perdite di valore corrente di quegli assets difficili da prevedere se non si sa l'entità dei rimaneggiamenti che imporrebbe l'UE...)
In base a tutte queste considerazioni ho deciso di entrare in questo mercato, acquistando il 2014. Mi ritengo un investitore prudente: se ho compiuto questo passo è perché sono convinto che, almeno per i prossimi mesi, il bond non correrà rischi, ma dovrebbe rivalutarsi. La durata del mio investimento sarà direttamente proporzionale alla bontà delle notizie che, di mese in mese, i 2 Papa ci daranno.
Dipende: se dalla riunione si puntualizzasse, così come è stato fatto a Dicembre, nuovamente il concetto che dopo il 2013 gli investitori saranno chiamati in causa se i piigs dovessero accedere a ulteriori aiuti credo che i titoli post 2013 resterebbero al palo alle quotazioni attuali e un aumento di quotazioni avverrebbe solo a fronte di newsflow economiche positive riguardo i bilanci dello stato e un miglioramento finanziario effettivo, poichè dalla politica sarebbe stato ribadito il concetto che non si fanno regali. Se invece dicessero:"i titoli attualmente presenti sul secondario non verranno mai in alcun modo toccati da qualsivoglia ristrutturazione perchè avranno comunque il supporto dell'UE, mentre solo per il futuro saranno previste clausole per il nuovo debito emesso che renderà più snello affrontare in futoro emergenze finanziare da parte di uno stato chiamando in causa i suoi investitori [aggiungo io fra non meno di 10 anni per avere una qualche efficacia per mole di nuovo debito circolante, e non ho ancora capito sopportando quali costi per questo nuovo tipo di debito]", ecco se ci fosse questo tipo di "fumata bianca" (che ovviamente non potrà mai realmente avvenite così esplicitamente!) allora il giorno successivo di mercato vedi balzare tutti i titoli alla pari...alcuni anche sopra la pari
Quanto a coloro che sono dentro da tempo, auguro loro di non pentirsene: dopo aver sopportato tanti affanni e, non meno logoranti da un punto di vista psicologico, le battutacce irridenti di Gaudente

, meriterebbero una giusta ricompensa.
Questo è poco ma sicuro