Prima di tutto voglio precisare che la tua comparsa su questo 3d è un ottimo segno...

Forse comincia a vedersi del valore inespresso in questi bond anche da parte di investitori molto razionali e ragionevolmente cauti e attenti a cercare
inefficienze di mercato sepolte tra le postille dei prospetti 
. Ti ho letto spesso sul mitico thread delle perpetue.
Già mesi fa avevo cercato di avere nero su bianco il riscontro di quale direzione normativa stesse prendendo questa vicenda...
Ma il problema sta proprio nel fatto che è ancora tutto in fieri.
Quello che appare chiaro e inconfutabile è l'impegno tedesco profuso nel voler difendere il tax-payer ed elettore dal parare il deretano dell'investitore, che per definizione dovrebbe ottenere un beneficio a fronte di un rischio.
E tale impegno lo si è visto anche nelle recenti norme emanate per le LT1 e LT2, come hai ricordato.
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La durata delle garanzie alla Grecia rimane comunque subordinata al rispetto del "Memorandum" sottoscritto, il programma attuale avrà termine nel 2013.
La volontà di un ritorno sui mercati nel 2012 da parte di Atene indica la possibilità, entro quell'anno, di riuscire ad iniziare a finanziarsi autonomamente al di fuori del pacchetto UE/FMI/BCE. In questo caso, l'uscita da un'economia recessiva dovrà avvenire entro la fine del 2011.
Al momento i fondi EFSF non garantiscono nulla sulla Grecia: nè oggi nè alla metà del 2012.
Il tema è in discussione, ma riguarda diverse possibilità che vanno da un piano Brady ad un probabile intervento di acquisto sul "primario".
I primi fondi EFSF raccolti, sono stati destinati alla sola Irlanda.
Almeno, per il momento.
Stock, Tommy,
la vostra replica al mio precedente post mi induce a tentare un riassunto di più ampio respiro, chiarendo meglio alcune mie affermazioni.
Vi chiedo di avere la pazienza di correggere dove eventualmente sono incorso in errore.
*La Grecia era riuscita a entrare nell’area dell’Euro nel 2002, avendo ottenuto la “clearance” il 1-1-2001. Questo era stato possibile grazie alla falsificazione dei dati finanziari.
*Nel 2004 tutti i dati dei precedenti bilanci greci (1997-2003) erano già stati corretti (ovviamente in peggio)
*Tra il 2005 e il 2008 il governo greco ha continuato a fornire dati di bilancio che, oltre a non essere in linea con i parametri del patto di stabilità, sono risultati ancora una volta non veritieri.
*Da quando (dal 2004 in poi) questi fatti sono emersi, la cosa più sorprendente è stata la reazione sotto tono (per non dire apatica) del mercato. Infatti, sino alla fine del 2009 il differenziale tra i tassi a 10 anni greci e quelli tedeschi era modesto, con i CDS posizionati non molto sopra i 100 punti.
*La situazione precipita nella primavera 2010. L’Europa dell’euro cerca di porre rimedio predisponendo 3 interventi:
a)prestito di 110 miliardi di euro (80 dai Paesi dell’euro e 30 dall’IMF)
b)fondo EFSM di 60 miliardi di euro, amministrato dalla Commissione Europea
c)fondo EFSF di 440 miliardi di euro, divenuto in parte operativo a partire dall’agosto 2010.
*Tralasciamo i molti aspetti, anche legali, sollevati da varie parti a proposito della creazione di questi fondi. La realtà innegabile è che gli interventi non sono stati in grado di rasserenare il mercato. Questo fatto, molto più che non la sfiducia nella capacità greca di attuare le riforme promesse, è responsabile della caduta dei corsi dei bonds greci.
*L’ultimo capitolo sin qui scritto della saga greca data 12 marzo di quest’anno. In attesa che tra una settimana quegli accordi prendano forma definitiva, le ricadute attese sulla questione greca dovrebbero essere le seguenti:
1)i 110 miliardi di euro saranno restituiti non più in 3, bensì in 10 anni e mezzo: la restituzione del prestito dovrà avvenire tra il 2013 e il 2023. Inoltre, il tasso applicato a tale prestito sarà diminuito dal 5.2% al 4.2%.
2)il fondo EFSF sarà reso operativo per l’intero ammontare di 440 miliardi
3)a partire dalla metà del 2013, l’EFSF (fondo temporaneo) sarò sostituito dall’ESM, con carattere permanente, in grado di fornire una capacità effettiva di prestito pari a 500 miliardi.
*Il finanziamento di 110 miliardi sta seguendo una scaletta predeterminata e condizionata dai progressi nel piano di austerità greco (cruciale il raggiungimento di un deficit di bilancio non superiore al 3% nel 2014). Nei prossimi giorni dovrebbe essere erogata la quarta tranche, pari a 20 miliardi. Il piano di finanziamento/restituzione è stato fissato nel maggio 2010, al momento del primo accordo. Secondo tale schema, il “financing gap” per gli anni 2010-13 sarebbe stato coperto dai finanziamenti EU/IMF. Se le novità emerse recentemente saranno finalizzate il prossimo 25 marzo, è possibile che un nuovo piano finanziario sia predisposto. Tutto ciò non impedisce al Tesoro greco di tentare di finanziarsi direttamente sul mercato, a patto che i costi siano ragionevoli: questo permetterebbe sia di non attingere completamente ai fondi EU/IMF sia di coprire i buchi che dovessero aprirsi, a dispetto delle previsioni, nel bilancio dello Stato. Se il mercato rimanesse chiuso, la Grecia attingerà ai fondi EFSF.
Cerco ora di tirare alcune conclusioni, assumendo come corrette le informazioni sopra riportate ed evitando di entrare nel merito di considerazioni meno finanziarie e più politiche (la fine dell’euro, la solidarietà tra Europei, etc.), sulle quali ognuno è libero di regolarsi come preferisce, essendo difficile cercare un denominatore razionale comune:
1)
poiché il mercato non ha mai preso seriamente il piano di bail-out EU/IMF, se il prossimo 25 marzo l’Europa partorirà qualcosa di convincente (come pare), il mercato sarà costretto a prenderne atto. Le eventuali forzature speculative non troveranno spazio.
2)gli sforzi fin qui effettuati dal governo greco sono stati eccezionali. I risultati sono stati straordinari, anche se l’obiettivo di deficit 2010 è stato, seppur di poco, mancato. Se nei prossimi 2 anni il governo sarà in grado di continuare su questa strada (o di non discostarsene troppo…) la Grecia continuerà a ricevere il supporto necessario a completare il risanamento.
3)i corsi dei bonds dovrebbero rinvigorirsi a partire dal 27 marzo per la ragione esposta in 1). Rimane il fatto che chi avesse investito qui in modo non opportunistico dovrebbe seguire con occhio attentissimo i dati economico-finanziari provenienti da Atene: se saranno positivi, i bonds potrebbero riservare ottime soddisfazioni. Viceversa, rimanere dentro si trasformerebbe in un azzardo.
4)se i conti dello Stato saranno quelli del piano di salvataggio, la Grecia potrà colmare il proprio gap finanziario grazie all’aiuto EU/IMF: i suoi titoli non correranno rischio alcuno.
In base a tutte queste considerazioni ho deciso di entrare in questo mercato, acquistando il 2014. Mi ritengo un investitore prudente: se ho compiuto questo passo è perché sono convinto che, almeno per i prossimi mesi, il bond non correrà rischi, ma dovrebbe rivalutarsi. La durata del mio investimento sarà direttamente proporzionale alla bontà delle notizie che, di mese in mese, i 2 Papa ci daranno.
Quanto a coloro che sono dentro da tempo, auguro loro di non pentirsene: dopo aver sopportato tanti affanni e, non meno logoranti da un punto di vista psicologico, le battutacce irridenti di Gaudente

, meriterebbero una giusta ricompensa.