Supponiamo, per analogia, che io abbia un reddito di 30.000 euro l'anno, ed un debito di 60.000, ossia del 200% del mio reddito, e si supponga che gli interessi sul debito siano del 5%, con un relativo costo del servizio del debito di 3.000 euro. Allora posso considerarmi in stato d'insolvenza con un reddito netto di 27.000 euro? Direi proprio di no se il mio stile di vita è coerente con il mio reddito netto. Venendo alla Grecia, dire che il suo debito è insostenibile perchè superiore al 150% del PIL è solo una frase ad effetto, un non senso. Ha ragione Draghi nel dire che un paese non può e non deve fallire se gli si concede il tempo necessario per adeguare il suo stile di vita alle sue risorse. Insomma la Grecia può fallire solo per decreto politico da parte dello sciovinismo teutonico.
Non sono molto d'accordo...
Nell'esempio si presuppone di spendere 27.000, quindi di non avere un deficit. Ma se io ho quel debito e spendo comunque 30.000 il mio debito aumenterà il primo anno di 3000, su cui andrò a pagare ulteriori interessi, fino ad avvolgersi in una spirale di debito che mi soffoca (cosa che è successa alla Grecia, e che potrebbe succedere in Italia se non ci diamo una regolata, visto che i 2000 mld di debito sono a un passo..).
La soluzione si trova in tre modi:
1) Incremento le entrate (difficile)
2) Riduco le spese in modo da poter ripagare un po' di debito ogni anno...
3) Riduco il debito con un'azione di forza (nel caso degli stati privatizzazioni, buyback, haircut, default vari, ecc...)
Altre vie non sono percorribili..