Strauss-Kahn dal giudice. Sul web tesi del complotto
E’ arrivato in tribunale a Manhattan Dominique Strauss-Kahn, il direttore dell’Fmi arrestato con l’accusa di tentato stupro ai danni di una cameriera.
Le ultime analisi, a cui il capo del Fondo monetario internazionale ha accettato di sottoporsi, avrebbero rivelato la presenza di graffi sul torace.
“Alcuni graffi sono stati rilevati sul torace” si legge infatti nel rapporto che i diplomatici francesi hanno trasmesso a Parigi e in cui si spiega come lo stesso direttore del Fondo monetario internazionaledi abbia “dato il suo assenzo per analisi complementari”.
La procura di New York starebbe per adottare la mano pesante nei confronti di Dominique Strauss-Kahn, che secondo il New York Post potrebbe venire liberato dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di dollari. Oltre a ciò a Strauss-Kahn verrebbe ritirato il passaporto e gli verrebbe applicato un braccialetto elettronico non solo per evitare che fugga all’estero, ma anche per controllare ogni suo movimento sul suolo americano .
Durante l’udienza il direttore dell’Fmi è rimasto davanti al giudice per 8 minuti esatti, e quindi è stato fatto uscire da una porta posteriore: non si sa che cosa sia successo in aula in questo breve lasso di tempo Il pubblico ministero, da parte sua, si è limitato a dire che i primi risultati delle analisi sulle prove dimostrano la colpevolezza di Strauss-Kahn.
Benjamin Brafman e William Taylor, avvocati di Strauss-Khan, avevano sostenuto che il capo del Fondo aveva lasciato l’hotel un’ora prima del momento dei fatti denunciati dalla cameriera. L’alibi, però, è già crollato.
La polizia ha corretto l’ora dell’aggressione, che sarebbe avvenuta verso mezzogiorno e non più verso le 13, come detto finora.
La cameriera del Sofitel di Times Square, a New York, che ha accusato Strauss-Kahn di averla stuprata nella sua suite dell’albergo, ha formalmente identificato al commissariato di Harlem il direttore del Fondo Monetario Internazionale. Lo ha riferito un portavoce della polizia newyorkese. La donna di 32 anni ha lasciato il commissariato coperta da un lenzuolo bianco.
Nel frattempo crescono le voci sul web di una macchinazione ai danni dell’uomo che poteva mettere seriamente in pericolo la rielezione di Nicolas Sarkozy.
Ad alimentare le polemiche, il caso del giovane studente di scienze politiche, nonche’ simpatizzante dell’Ump, il partito di Sarkozy, Jonathan Pinet, che ha battuto i media americani, riferendo dell’arresto in anteprima su Twitter. “Un tipo negli Stati Uniti mi ha riferito che DSK e’ stato arrestato dalla polizia in un hotel di New York un’ora fa” ha scritto il giovane alle 16.59, ora di New York (22.59 di Parigi).
Il post, che indica erroneamente l’hotel e non l’aeroporto, arriva solo 14 minuti dopo che gli agenti dell’autorita’ portuale hanno arrestato il direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi) allo scalo JFK, in procinto di decollare per Parigi. A chi gli chiede spiegazioni, il giovane sostiene che il suo “informatore” e’ un amico che conosce un impiegato dell’albergo Sofitel dove e’ avvenuta l’aggressione. La notizia rimbalza sul web e viene immediatamente ripresa, alle 23.23 (ora di Parigi), da Arnaud Dassier, ex responsabile della campagna web di Sarkozy nel 2007, ritenuto anche l’autore delle foto di DSK in porsche che di recente avevano suscitato aspre polemiche per lo stile dispendioso del politico socialista. Proprio il suo intervento nella vicenda fa gridare alla cospirazione gli internauti che puntano il dito contro una macchinazione nata fra le file della maggioranza di governo francese.
La tesi della congiura non viene disdegnata neanche dal mondo politico, a cominciare da Christine Boutin, presidente del partito cristiano-democratico, secondo la quale “verosimilmente e’ stata preparata una trappola e lui ci e’ caduto”. Sugli autori, la deputata non si sbilancia, sostenendo che potrebbe venire dal “Fmi, dalla destra francese come dalla sinistra”. In un’editoriale su Le Figaro, Bertrand Neveu, avanza l’ipotesi che si sia trattato di un modo “per liberarsi di un capo del Fmi troppo indipendente per metterci una persona piu’ accomodante verso la situazione economica e finanziaria degli Stati Uniti”. Per l’economista Jacques Attali si tratta di una “montatura” e si spinge oltre il vice presidente del Consiglio regionale d’Ile-de-France, Michele Sabban, che parla di “complotto internazionale”. Ma c’e’ anche chi, come il ministro dell’Ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet, non crede al complotto. “E’ talmente francese vedere complotti ovunque, e’ qualcosa che fa parte della nostra cultura” ha commentato .