Gaudente
Forumer storico
Islanda docetUn referendum per chiedere nuova austerity? ma questi sono pazzi...

Islanda docetUn referendum per chiedere nuova austerity? ma questi sono pazzi...
se deve arrivare a 1980 ...stamani lo spread è di nuovo in rialzo: adesso 1406![]()
ormai dovresti essere ...alle ultime battute....
Se mi posso permettere, cercate di tenere d'occhio la situazione a prescindere dalle dichiarazioni dei politici e dei burocrati: loro sono capaci di negare misure di ristrutturazione del debito ("soft", "hard", "reprofiling", quello che verrà) fino al giorno prima di attuarle.
Se mi posso permettere, cercate di tenere d'occhio la situazione a prescindere dalle dichiarazioni dei politici e dei burocrati: loro sono capaci di negare misure di ristrutturazione del debito ("soft", "hard", "reprofiling", quello che verrà) fino al giorno prima di attuarle.
Guardate ai prezzi, e qui vi confermo che retail e OTC marciano di conserva, con i 2037 ed i 2040 attorno a quota 45, e bid ask BBML, ossia rilevamento prezzi di chiusura Bloomberg, con uno spread di 2 punti percentuali, che è tantissimo.
Guardate anche alla politica e alla finanza, ma non a quello che dicono i politici o i vertici del mondo finanziario, quanto a quello che fanno: banche che lanciano/annunciano aumenti di capitale in tutta Europa, sollecitati a sbrigarsi dalle loro banche centrali (vedi da noi Banca d'Italia); Spagna che accellera sulle privatizzazioni; Italia che dovrebbe preparare una maximanovra finanziaria già nelle prossime settimane; bond europei per Portogallo ed Irlanda.
Per l'Irlanda la soluzione c'è, e la storia si conosce, visto che l'avevamo descritta molto bene tutti insieme a suo tempo nel 3D apposito. Il sistema bancario di quel paese è interamente fallito, prima lo Stato ha cercato di farsi carico di tutte le passività, ora stanno mollando i bondholders subordinati e non è detto che basti. Però, tosando in qualche misura i senior unsecured, si eviterà il default sovrano.
Il Portogallo è messo meno peggio della Spagna, nonostante le apparenze. Lo diceva Roubini già lo scorso anno, citando le cifre della esposizione debitoria complessiva nei confronti dell'estero, fra debito pubblico e debito privato, e le stesse cifre le riporta un recente articolo del sole 24, che ho visto pubblicato sul FOL, ma senza un utilissimo riquadro comparativo sulla situazione in diversi paesi.
Al Portogallo una stretta austerità potrebbe bastare.
La Grecia purtroppo - secondo me - è andata, nel senso che il suo tempo è scaduto. Ammettiamo pure che, se disponesse di 10 anni, potrebbe farcela a rigenerare la propria economia.
Il fatto è che 10 anni la Grecia non li ha, e nessuna classe politica nazionale europea è disposta a dargli questo tempo mettendo a repentaglio sé stessa, come succederebbe se la UE coprisse per intero il debito greco.
Significherebbe per i politici tedeschi, francesi, ecc. finire ostaggio di una scommessa improbabile quale quella del risanamento greco rispetto alla opinione pubblica nazionale.
Non si vede perché la Merkel e gli altri dovrebbero mettersi nelle mani di una classe politica come quella greca completamente screditata ed inaffidabile, in cui lo stesso Papandreou aveva vinto le elezioni con lo slogan "più spesa pubblica", non dimentichiamolo, per non parlare della leadership di ND, il partito che ha dato il colpo di grazia alla Grecia in piena consapevolezza.
Operativamente c'è da capire come ristruttureranno e quando, se a fine giugno/luglio, oppure ad ottobre, prima che Trichet lasci la BCE, che dovrà essere ricapitalizzata in caso si facesse un taglio pur lieve al nominale dei bond greci, tipo il 20%.
Sul come, secondo me, più si incide nelle pieghe del debito, meglio sarà per i bondholder in termini di recupero. Se si riportasse subito il debito greco al 100% del PIL e lo si congelasse per qualche anno, senza dare cedole e senza rimborsare, attraverso nuovi bond zero coupon in sostituzione dei vecchi, ci sarebbero maggiori speranze di non dover subire ulteriori tagli in futuro, né di subire l'uscita della Grecia dall'euro, che per i creditori sarebbe un disastro.
Se invece alla Grecia fosse data soltanto qualche aspirina, tipo un congelamento del rimborso del debito greco per pochi anni, senza taglio al nominale, magari con una modesta riduzione degli interessi, allora fra 2-3 anni il rischio di una Grecia fuori dall'euro e che rimborsa ai bondholder meno della metà di quello che diede a suo tempo l'Argentina diventa uno scenario concreto.
Cartina di tornasole vera delle aspettative del mercato sarà il comportamento dei bond lunghissimi, che da molto tempo già riflettono gli umori circa la misura del recovery.
Misure blande, volte ad evitare il default oggi e a guadagnare tempo alle banche ed alla finanza europee, vedrebbero nei prossimi mesi una erosione ulteriore dei corsi dei bond lunghi, perché il mercato riterrà che queste misure andranno ad incidere, riducendolo, sul recovery ultimo.![]()
Se mi posso permettere, cercate di tenere d'occhio la situazione a prescindere dalle dichiarazioni dei politici e dei burocrati: loro sono capaci di negare misure di ristrutturazione del debito ("soft", "hard", "reprofiling", quello che verrà) fino al giorno prima di attuarle.
Guardate ai prezzi, e qui vi confermo che retail e OTC marciano di conserva, con i 2037 ed i 2040 attorno a quota 45, e bid ask BBML, ossia rilevamento prezzi di chiusura Bloomberg, con uno spread di 2 punti percentuali, che è tantissimo.
Guardate anche alla politica e alla finanza, ma non a quello che dicono i politici o i vertici del mondo finanziario, quanto a quello che fanno: banche che lanciano/annunciano aumenti di capitale in tutta Europa, sollecitati a sbrigarsi dalle loro banche centrali (vedi da noi Banca d'Italia); Spagna che accellera sulle privatizzazioni; Italia che dovrebbe preparare una maximanovra finanziaria già nelle prossime settimane; bond europei per Portogallo ed Irlanda.
Per l'Irlanda la soluzione c'è, e la storia si conosce, visto che l'avevamo descritta molto bene tutti insieme a suo tempo nel 3D apposito. Il sistema bancario di quel paese è interamente fallito, prima lo Stato ha cercato di farsi carico di tutte le passività, ora stanno mollando i bondholders subordinati e non è detto che basti. Però, tosando in qualche misura i senior unsecured, si eviterà il default sovrano.
Il Portogallo è messo meno peggio della Spagna, nonostante le apparenze. Lo diceva Roubini già lo scorso anno, citando le cifre della esposizione debitoria complessiva nei confronti dell'estero, fra debito pubblico e debito privato, e le stesse cifre le riporta un recente articolo del sole 24, che ho visto pubblicato sul FOL, ma senza un utilissimo riquadro comparativo sulla situazione in diversi paesi.
Al Portogallo una stretta austerità potrebbe bastare.
La Grecia purtroppo - secondo me - è andata, nel senso che il suo tempo è scaduto. Ammettiamo pure che, se disponesse di 10 anni, potrebbe farcela a rigenerare la propria economia.
Il fatto è che 10 anni la Grecia non li ha, e nessuna classe politica nazionale europea è disposta a dargli questo tempo mettendo a repentaglio sé stessa, come succederebbe se la UE coprisse per intero il debito greco.
Significherebbe per i politici tedeschi, francesi, ecc. finire ostaggio di una scommessa improbabile quale quella del risanamento greco rispetto alla opinione pubblica nazionale.
Non si vede perché la Merkel e gli altri dovrebbero mettersi nelle mani di una classe politica come quella greca completamente screditata ed inaffidabile, in cui lo stesso Papandreou aveva vinto le elezioni con lo slogan "più spesa pubblica", non dimentichiamolo, per non parlare della leadership di ND, il partito che ha dato il colpo di grazia alla Grecia in piena consapevolezza.
Operativamente c'è da capire come ristruttureranno e quando, se a fine giugno/luglio, oppure ad ottobre, prima che Trichet lasci la BCE, che dovrà essere ricapitalizzata in caso si facesse un taglio pur lieve al nominale dei bond greci, tipo il 20%.
Sul come, secondo me, più si incide nelle pieghe del debito, meglio sarà per i bondholder in termini di recupero. Se si riportasse subito il debito greco al 100% del PIL e lo si congelasse per qualche anno, senza dare cedole e senza rimborsare, attraverso nuovi bond zero coupon in sostituzione dei vecchi, ci sarebbero maggiori speranze di non dover subire ulteriori tagli in futuro, né di subire l'uscita della Grecia dall'euro, che per i creditori sarebbe un disastro.
Se invece alla Grecia fosse data soltanto qualche aspirina, tipo un congelamento del rimborso del debito greco per pochi anni, senza taglio al nominale, magari con una modesta riduzione degli interessi, allora fra 2-3 anni il rischio di una Grecia fuori dall'euro e che rimborsa ai bondholder meno della metà di quello che diede a suo tempo l'Argentina diventa uno scenario concreto.
Cartina di tornasole vera delle aspettative del mercato sarà il comportamento dei bond lunghissimi, che da molto tempo già riflettono gli umori circa la misura del recovery.
Misure blande, volte ad evitare il default oggi e a guadagnare tempo alle banche ed alla finanza europee, vedrebbero nei prossimi mesi una erosione ulteriore dei corsi dei bond lunghi, perché il mercato riterrà che queste misure andranno ad incidere, riducendolo, sul recovery ultimo.![]()
fa piacere anche a me che imark sia ritornato sul post e abbia dato la sua visione della situazione, molto lucida, che analizza gli stati più in crisi uno ad uno. Proprio qui' secondo me sta l'errore di fondo dell'analisi, cioè si deve considerare che questi stati non sono slegati ma c'è una profonda correlazione che unisce tutti, da quello più in crisi a quello più forte. Questa correlazione porterà, volenti o nolenti, alla necessità di trovare una soluzione che salvaguardi da un possibile default di uno stato appartenente all'area.Intervento al limite della perfezione...
Riassumi in modo chiaro, reale ed equilibrato la situazione complessiva ben poco "complessa" per i dati di fatto...ma molto complessa per le implicazioni politiche, di comunicazione e di potere economico
Complimenti e grazie Mark