Grecia aiutata da Goldman Sachs, Ue avvia indagine
17/02/2010 14.45
Goldman Sachs ha aiutato la Grecia. La banca Usa ha organizzato uno swap in valuta per la Grecia che non è stato reso noto e che ha permesso di occultare l'entità del deficit greco. Ha gestito per il Paese ellenico la vendita di 15 miliardi di dollari di titoli dopo aver organizzato lo swap.
Lo ha riportato Bloomberg, dopo avere consultato i prospetti informativi. In questi documenti, secondo l'agenzia di stampa, non vengono citati le operazioni swap per almeno
sei delle 10 operazioni organizzate dalla banca d'affari Usa per la Grecia.
Goldman Sachs dal 2002 ha aiutato la Grecia a raccogliere sul mercato finanziamenti per un miliardo di dollari tramite swap di cui le autorità di Bruxelles non hanno trovato traccia nei bilanci. Al momento non ci sono commenti ufficiali da Goldman Sachs.
Il caso delle operazioni swap greche è stato sollevato dal New York Times, secondo cui due grandi banche di Wall Street, Goldman Sachs e JP Morgan Chase, hanno aiutato la Grecia a mascherare l'entià del proprio debito pubblico, contribuendo all'attuale crisi di Atene e alle attuali difficoltà di altri Paesi della zona euro.
In pratica i banchieri avrebbero permesso alla Grecia, ma anche ad altri Paesi dell'euro, di farsi prestare denaro al di sopra delle proprie possibilità, attraverso meccanismi swap che nei bilanci non risultano come prestiti. Mentre si aspettano dalla Grecia chiarimenti in merito, la Commissione Ue ha deciso di capire se anche altri Paesi abbiano fatto ricorso a operazioni swap.
Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha deciso di ''far luce su tutte le eventuali operazioni swap, non solo di quelle greche'', ha detto oggi il suo portavoce. Eurostat ha chiesto informazioni ad Atene sulle operazioni swap per valutare il loro impatto sul bilancio. Ed entro il 19 febbraio la Grecia deve rispondere. Ma nel frattempo, il commissario vuole avviare un'indagine ''ad ampio spettro'', per chiarire quali Paesi abbiano fatto ricorso a ''metodi creativi'' per ottenere fondi.
Si chiama fuori da questi "magheggi" Mario Draghi. La portavoce della banca centrale italiana ha infatti detto che l'attuale Governatore di Bankitalia non ha avuto nulla a che fare con gli swap organizzati da Goldman Sachs con il Governo greco che sono stati fatti prima della nomina di Draghi a managing director della banca di Wall Street.
Le operazione fatte in Italia negli anni Novanta, quando Draghi era direttore generale, avevano il fine di diminuire il costo del debito publico, "non di nascondere l'effettivo stato dei conti pubblici". Draghi è stato vice presidente e managing director di Goldman Sachs a Londra dal 2002 al 2005.
Anche oggi comunque la Commissione europea è tornata a rassicurare i mercati: la Ue ha "tutti gli strumenti adeguati'' per salvaguardare la zona euro e "la Commissione è pronta in qualunque momento ad utilizzarli", ha detto Amadeu Altafaj, portavoce del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, viste le ripetute preoccupazioni dei mercati sull'impatto del caso Grecia in Eurolandia.
''Il problema non sono le regole, che sono adeguate e non saranno rimesse in discussione, ma il mancato rispetto di esse'', ha spiegato il portavoce. E per accertarsi che la Grecia rispetti le regole da adesso in poi, la Commissione ha avviato il suo monitoraggio speciale: ''Bruxelles monitorerà regolarmente le misure della Grecia e il loro impatto sul bilancio, per aiutare Atene ad applicare le misure annunciate e raggiungere l'obiettivo di ridurre il deficit del 4% entro il 2010''.
Francesca Gerosa
(MFonline)