Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (21 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

tommy271

Forumer storico
Le chiusure di oggi: ... tutto tranquillo ...
Tra parentesi la chiusura precedente.

2013 4,0% 95,30 (94,83)
2014 4,5% 95,10 (94,98)
2016 3,6% 88,00 (88,27)
2017 4,3% 89,50 (90,25)
2018 4,6% 89,35 (90,76)
2019 5,0% 95,11 (95,24)
2020 CMS 81,25 (81,25)
2022 5,9% 96,55 (96,55)
2024 4,7% 85,48 (85,68)
2025 2,9% 82,30 (81,20)
2026 5,3% 88,10 (87,95)
2037 4,5% 75,10 (75,35)

Spread/Bund sul decennale, oscillazione stabile: 312 pb.
Gli altri del gruppo:
Portogallo 114 pb.
U.K. 96 pb.
Italia 80 pb.
Spagna 73 pb.
 

frankiemachine

Mr. Tentenna
ma se è vero che la Spagna è quella messa peggio dei 'porcellini' perchè è quella con lo spread sempre più basso?
che gli avrà detto zapatero all'angelina ed al nicolino??
 

zerocoupon

Forumer attivo
Chiamare l'Fmi vorrebbe dire metterci una toppa

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 feb - Il problema
della Grecia "non deve essere risolto dalle Banche
centrali", c
ontinua Bini Smaghi. La moneta unica "e' nata
con un accordo e con un sistema di regole volte a evitare
questo tipo di crisi. Non ci siamo riusciti perche' la
Grecia si e' portata fuori da questi vincoli" che sono
quelli del Patto di stabilita' e di crescita. Ora, continua
Bini Smaghi, "bisogna creare un meccanismo per evitare altri
disastri in futuro", ma "creare ex ante un meccanismo e' un
incentivo per gli Stati che possono sempre dire che se
qualcosa va male c'e' qualcuno che mi salva". E' necessario,
invece, ripensare il Patto di stabilita', "rafforzarlo e
perfezionarlo" ma si tratta di "un problema politico"
perche' "quando si chiede a un paese di cambiare politica
fiscale e' un'ingerenza politica". Per altri Paesi, la
prevenzione e' avvenuta prima, per la Grecia purtroppo dopo
perche' i dati "non corrispondevano".
La ricetta per il
futuro e' "essere piu' severi ex ante" e rafforzare il Patto
di stabilita' soprattutto per quei Paesi "che crescono molto
rapidamente e non risanano il bilancio pubblico".
Sull'eventuale ricorso all'Fmi per aiutare la Grecia, Bini
Smaghi dice che "questa e' una crisi europea e deve essere
risolta dagli europei. Dobbiamo capire cosa non ha
funzionato nel sistema di disciplina e di sorveglianza nei
confronti della Grecia".
Chiamare il Fondo "vorrebbe dire
metterci una toppa ma non ricostruire il sistema europeo in
modo da evitare in futuro una nuova crisi". L'Fmi "sa come
risolvere le crisi ma non sa come prevenirle". Forse,
conclude Bini Smaghi, "siamo stati troppo gentili l'uno con
l'altro in passato al tavolo dei Capi di Stato e di Governo.
In futuro, invece, bisogna evitare derive dei conti pubblici
e della competitivita'".
 

zerocoupon

Forumer attivo
A proposito dei paesi che economisti includono tra i Piigs

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 feb - "Quando si
fanno liste bisogna basarle su criteri oggettivi". Cosi'
Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della
Bce, sul gruppo di Paesi che gli economisti includono nei
Piigs, e cioe' i Paesi periferici piu' a rischio
dell'Eurozona che includerebbe anche l'Italia. "Se ci si
basa sul rischio finanziario, e cioe' il tasso a cui si
indebita uno Stato per emettere titoli a lungo termine,
allora il tasso italiano e' piu' basso di quello inglese e
vicino a quello Usa, come quello spagnolo.
Bisogna stare
attenti a chi stila queste classifiche, forse si vuole
distrarre l'attenzione da altri problemi", ad esempio dal
fatto che "siamo in una recessione e i problemi sono uguali
per tutti, ma mentre in Europa la Bce non ha comprato titoli
per aiutare gli Stati perche' e vietato, in altri Paesi e'
stato fatto e quando le Banche centrali smetteranno di
farlo, l'effetto si sentira'.
Il sistema in Europa non ha
funzionato alla perfezione, ma meglio che altrove".
Comnunque, "chi specula contro l'euro ci perdera'".
 

zerocoupon

Forumer attivo
"Soros e' un guru ma anche uno che specula sui mercati"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 feb - "L'euro e'
solido. Nel corso di questa crisi che ha colpito il mondo
intero e' stato uno scudo per i Paesi che l'hanno adottato.
Non credo che sia a rischio, ci sono solo aree dell'Eurozona
che sono in difficolta' e dovranno fare degli
aggiustamenti". Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del
Comitato esecutivo della Bce, alla trasmissione 'Otto e
Mezzo' di La7, aggiungendo sui moniti di Soros che il
finanziere "e' un guru, ma anche uno che specula sui
mercati, quindi bisogna prenderlo con un po' di attenzione
".
Bini Smaghi ha detto anche di non poter prevedere
l'andamento dell'euro, ma soltanto le normali "oscillazioni
che avvengono a livello internazionale e che sono legate
all'andamento dell'economia" e ha aggiunto che "non c'e' un
timore per i risparmiatori dell'area dell'euro. I loro
risparmi sono solidi".
 

tommy271

Forumer storico
Un'analisi interessante da www.beppescienza.it



«Lo strano caso dei bond greci:

penalizzati di piú i titoli a breve»

di Beppe Scienza​
La Repubblica, 22-2-2010, Affari & Finanza, p. 20


I greci ricordano la frase di due sole parole pronunciata da Harílaos Trikúpis (Χαρίλαος Τρικούπης) al parlamento ateniese il 10 dicembre 1893: “Distihós eptohéfsamen” (Δυστυχώς επτωχεύσαμεν) che significa “Purtroppo siamo falliti”. Così infatti, senza mezzi termini, l’allora primo ministro comunicò l’insolvenza dello stato.

È vero che un precedente così remoto non significa quasi nulla. A rigor di termini l’Italia non è mai stata insolvente, mentre di fatto la Germania sì, come conseguenza della riforma monetaria del 20 giugno 1948. Ma non per questo lo stato tedesco è ora ritenuto meno affidabile di quello italiano.
Comunque gli stessi greci non prendono alla leggera la situazione finanziaria del proprio paese, come testimoniano i commenti sulle testate più autorevoli, quale la Kathimerinì (Kαθημερινή). Si può infatti convenire che un crac della Grecia è improbabile soprattutto per motivi politici internazionali (leggi: implicazioni su euro e Unione Europea), ma come si fa a definirlo impossibile?

Tuttavia, esaminando con attenzione come si sono mossi i prezzi dei titoli di stato greci negli ultimi mesi, c’è qualcosa che sorprende. Da un debitore meno affidabile, società o stato che sia, è normale pretendere rendimenti più alti come compenso per il maggiore rischio. Logico quindi che una crisi di fiducia si ripercuota sui titoli con un calo delle quotazioni, che è l’altra faccia dell’aumento dei rendimenti.
Ma chi ritiene troppo aumentato il rischio di default, si disfa di tutte le emissioni e anzi soprattutto delle più lunghe. Lo stato ellenico potrebbe riuscire a far fronte ai suoi impegni finanziari ancora per un po’, ma poi non farcela più.
Invece negli ultimi mesi sono risultati penalizzati i titoli brevi o medio-brevi, mentre quelli lunghi sono apparsi tetragoni a ogni cattivo presagio (vedi la tabella in basso). I casi estremi sono i titoli a un anno che hanno evidenziato perdite anche del 2,5% mentre il prestito con scadenza nel 2040 è tuttora ai livelli di metà dicembre scorso.
Dunque i timori di insolvenza non bastano a spiegare i cali di molti titoli. Le cause possono essere anche altre e sono da ricercare piuttosto nel comportamento di alcuni investitori istituzionali nella gestione di portafogli di fondi hedge, tesorerie di banche, assicurazioni ecc..
Nei mesi scorsi alcuni gestori hanno infatti messo in piedi operazioni cosiddette di carry trade, indebitandosi per comprare titoli greci. Il vantaggio appariva notevole, finanziandosi per esempio all’1,3% per comprare titoli biennali o triennali che rendevano il 4,2%.
Arrivata però sulle prime pagine dei giornali la precaria situazione finanziaria della Grecia, costoro si sono spaventati o sono stati messi alle strette da chi li aveva finanziati; e hanno chiuso le operazioni, vendendo in gran quantità le emissioni comprate.
Molto raramente operazioni simili vengono invece messe in piedi con titoli lunghi, i cui possessori non risulta abbiano manifestato turbamenti. Sapevano di avere titoli adatti a chi non fa uso di tranquillanti e non gli è parso che nella sostanza fosse cambiato molto.
Se questa interpretazione è vera, sono proprio i titoli sui 4-5 anni a apparire più interessanti per puntare su un qualche intervento di salvataggio della Grecia. Mentre sul lungo periodo merita segnalare due indicizzati all’inflazione europea: uno che scade nel 2025 quotato alla Borsa Italiana nel segmento Euromot e uno con rimborso (salvo cattive sorprese...) nel 2030, trattato sull’euromercato oltre che ovviamente alla Borsa di Atene.
Ha collaborato Alessandra Barbarigo da Atene.

Grecia: stranamente penalizzati i titoli più brevi.

quotazioni​
rendimenti​
variazione del rendimento​


durata in anni​
15-dic-09​
15-feb-10​
15-dic-09​
15-feb-10​

Grecia 4,3% 30-2-2012
2,0​
100,2​
98,5​
4,20%​
5,08%​
+0,88%
Grecia 3,7% 20-7-2015
5,5​
92,5​
90,5​
5,20%​
5,80%​
+0,60%
Grecia 6,5% 22-10-2019
9,8​
105,8​
102,6​
5,70%​
6,10%​
+0,40%
Grecia 5,3% 20-3-2026
16,2​
90,6​
90,8​
6,22%​
6,20%​
-0,02%
La sfiducia nello stato greco si è ripercossa in maniera incoerente sulle quotazioni dei suoi prestiti. Da metà dicembre 2009 sono saliti molto i rendimenti dei titoli più brevi, meno quelli di titoli più lunghi e sono addirittura rimasti stabili i prezzi della Grecia 5,3% 2026. I maggiori timori di un crac non bastano per spiegare un tale fenomeno.

Fonte: tabella elaborata dalla Tokos di Torino.
 

tommy271

Forumer storico
Crisi/ Grecia; Pasok chiede commissione inchiesta


Martedi, 23 Febbraio 2010 - 08:20

Il partito socialista greco (Pasok), al governo, ha presentato in parlamento una proposta per la creazione di una Commissione d'inchiesta per accertare le responsabilità del precedente governo nella «alterazione dei dati finanziari nel periodo 2004-2009». L'intenzione di istituire una Commissione d'inchiesta era stata annunciata nei giorni scorsi dal premier Giorgio Papandreou, provocando una dura reazione dell'ex partito di governo Nuova Democrazia (ND, centrodestra) che aveva accusato Papandreou di voler rompere «il fronte interno» nel peggiore momento della crisi. ND aveva d'altra parte chiesto che se inchiesta doveva esserci sull'economia, comprendesse il periodo dal 1981 quando il Pasok giunse per la prima volta al potere. La proposta socialista sottolinea la gravità delle «alterazioni» dei dati finanziari, in particolare del deficit, che hanno peggiorato seriamente la situazione economica greca creando una crisi di credibilità internazionale che,afferma, deve essere corretta. Il deficit greco per il 2009 è passato in 12 mesi dal 3,7% al 12,7% del Pil. Una voragine di cui il governo Papandreou, giunto al potere lo scorso ottobre, si accorse, secondo il Pasok, solo al momento di preparare la finanziaria 2010.
 

tommy271

Forumer storico
IRRUZIONE NELLA BORSA DI ATENE

Atene, 23 feb. (Apcom) - Militanti del Pame, principale sindacato comunista greco, hanno bloccato la Borsa di Atene per protestare contro le misure di austerità varate dal governo socialista per appianare il debito pubblico. I militanti hanno annunciato di voler mantenere il blocco per tutta la giornata e fino ad ora la polizia non è intervenuta per mettere fine alla protesta, che avviene alla vigilia dello sciopero generale di 24 ore proclamato dai sindacati.
index.asp
 

tommy271

Forumer storico
23/02/2010 09.24 Task force Ue-BCE-FMI al lavoro ad Atene (Corriere)

FTA Online News
Task_force_Ue_BCE_FMI_al_lavoro_ad_Atene.aspx
Nei prossimi tre giorni gli esperti di Ue, Bce e FMI dovranno esprimersi in merito al piano anti-deficit del Governo ellenico. La task force da poco sbarcata ad Atene effettuerà una serie di analisi ed incontri in modo da delineare un quadro preciso della situazione. Intanto per domani è previsto in Grecia uno sciopero generale contro la politica di austerità varata dal Governo.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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