Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Greek Vice-President: Drachma Return Talk “Immense Stupidity”

Vice-President of the Greek government Theodoros Pangalos blasted suggestions that Greece should exit the euro and return to the drachma as an “immense stupidity”.
In an interview with daily Spanish newspaper El Mundo, Pangalos said that those who say this are extremely stupid. “While they may be analysts, university professors or economists, saying that is an immense stupidity,” he commented.
“Returning to the drachma would mean that on the following day banks would be surrounded by terrified people trying to withdraw their money, the army would have to protect them with tanks because there would not be enough police,” said Pangalos.
“There would be riots everywhere, shops would be empty, some people would throw themselves out the window … And it would also be a disaster for the entire European economy”, he stated.
Theodoros Pangalos appeared optimistic that ruling party PASOK would overcome the intraparty dissatisfaction for the adoption of medium-term program on Wednesday.
“I think the package of short and medium-term measures with which we basically hope to establish the framework to undertake reforms will be approved without difficulty”, Pangalos told El Mundo.
However, he said approval of specific laws to enact fiscal reforms and privatizations of public companies may be more difficult to achieve.
“That΄s where we may have problems. I don΄t know whether some of our Members of Parliament will vote against it. It΄s possible,” he said.
beh, certamente ci sono due modi di tornare alla dracma: uno e' farlo subito finche' ci sono ancora depositi in euro da convertire, l'altro e' aspettare che la corsa agli sportelli in atto non lasci piu' neanche un euro nelle banche ... a quanto pare gli ineffabili governanti greci propendono per quest'ultima modalita' :-o
 
Orario votazione, carattere cubitale, please :D

Se mi prendono tutti gli ordini.....resterò con un paio di € :lol:

Dovr3mm0 4v3r3 3/4 v0ti di sc4rt0
 
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Corriere della Sera di martedì 28 giugno 2011, pagina 32
"Draghi l'uomo giusto per le sfide dell'euro"
di Fubini Federico

Stanley Fischer (Bank of Israel) «Draghi l'uomo giusto per le sfide dell'euro» MILANO — Si sono incontrati al Massachusetts Institute of Technology negli anni 70. Adesso Stanley Fischer (foto), governatore della Banca d'Israele, tiene a far pervenire a Mario Draghi i suoi complimenti per la nomina alla presidenza della Bce. «Aver scelto Mario Draghi è un'idea eccellente — osserva il governatore israeliano, ex numero due dell'Fmi —. La Bce e l'intera zona euro hanno sfide molto significative nel periodo che ci aspetta e Draghi, un valido successore di Jean-Claude Trichet, è capace di fare quanto necessario per affrontare con successo queste sfide». Fischer ha lavorato con Draghi all'Mit, quindi sia quando il governatore italiano era direttore del Tesoro sia quando Fischer era al Fondo monetario. L'economista israelo-americano ora osserva: «La lunga esperienza di Mario come accademico, poi nel settore pubblico e nel privato lo mettono nella posizione migliore per riuscire alla Bce».
Federico Fubini ***
 
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Repubblica di martedì 28 giugno 2011, pagina 27
Anche Pechino dà il via libera. Lagarde a un passo dal vertice Fmi
di Aquaro Angelo

Oggi la riunione del board del Fondo monetario internazionale per decidere il nuovo direttore generale Anche Pechino dà il via libera Lagarde a un passo dal vertice Fmi Ha funzionato la strategia del global charme per convincere i Paesi emergenti DAL NOSTRO INVIATO ANGELO AQ11AR0 NEW YORK — Riparte dalla Francia il Fondo monetario chela Francia ha sprofondato nello scandalo. Già oggi Christine Lagarde potrebbe balzare sulla poltrona che Dominique Strauss-Kahn ha dovuto abbandonare per difendersi dall'abominevole accusa di stupro. La svolta per la più importante istituzione finanziaria internazionale arriva da lontano. Il governatore della Banca centrale della Cina, Zhou Xiachouan, ha manifestato l'«appoggio quasi pieno» al ministro dell'Economia francese, che il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, aveva già definito «di eccezionale talento». II cerchio si chiude. II Fondo ha promesso una soluzione rapida: non oltre il 30 giugno. E Pechino è il leader del gruppo dei Bric (Brasile, Russia, India e appunto Cina) che allargato al Sudafrica e al Messico ha più spinto nelle ultime settimane perché la rappresentanza passasse finalmente— e per la prima volta nei suoi 65 anni — nelle mani di un'economia emergente. Finora solo Canada e Australia hanno però appoggiato ufficialmente la richiesta, e quindi la candidatura del messicano Agustin Carstens, a cui pure gli Usa non hanno del tutto chiusola porta. Più che altro per opportunismo da buonvicinato, visto che da sempre hanno ceduto agli europei la presidenza del Fondo garantendosi — oltre a quella della Banca Centrale — la poltrona numero due. La verità è che gli americani hanno scelto da tempo. Proprio il vicepresidente Usa dell'Fmi, John Lipsky, aveva promesso ai cinesi durante la suavisita a Pechino, all'inizio del mese, che la nomina del nuovo direttore sarebbe stata «aperta, trasparente e meritocratica»: assicurando che era solo «una completa coincidenza» la presenza nella capitale cinese, in quelle stesse ore, del candidato Christine Lagarde. La campagna di Cina è stata determinante, perla francese, tra un blitz in India e una colazione in Brasile. II Wall Street Journal l'ha definita «l'offensiva del global charme», con l'aggiornamento continuo su Facebook e Twitter degli incontri. Ma al di là dell'offensiva d'immagine la donna che più di tutti s'era spesa nell'ultimo anno per il salvataggio dell'eurohaassicurato gli emergenti che il nuovo Fondo darà loro più potere, anche di voto. Ci mancherebbe: loro sono ormai i nuovi padroni mentre quelli più bisognosi d'aiuto oggi sono proprio gli europei. E gli americani? Per loro Christine è di casa. Qui a Washington Lagarde ha studiato da ragazzina. A Chicago ha vissuto per anni lavorando per una delle più grandi compagnie legali. E memorabile è la sua apparizione in tv a Comedy Central mentre cerca di insegnare al comico Jon Stewart la corretta pronuncia di «récession économique catastrophique». Piacciono i suoi modi di fare diretti. Il grande pubblico la conosce anche grazie al film tv sulla recessione «Too Big Too Fail». E' il personaggio a lei ispirato che ha il coraggio di rivolgersi ad Hank Paulson, il ministro del tesoro di George W. Bush, rinfacciandogli di non aver fatto niente per salvare Lehman Brothers: «Tu hai permesso che fallisse, Hank, ed è stato un errore spaventoso». Ora tutti sperano che mostri la stessa grinta nel rilanciare quell'Fmi che molti accusano, al contrario, di sperperare denari pubblici in salvataggi senza fondo: mentre il mondo fatica ancora a riprendersi dalla «récession économique catastrophique».
Le quote del fondo Valori in % STATI UNITI GIAPPONE GERMANIA 6,25 5,83 FRANCIA 4,30 4,30 3,82 ITALIA 3,17 CANADA 2,57 RUSSIA 2,40 INDIA 2,35 ALTRI 48,21 REGNO UNITO CINA 16,8 ***
 
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Repubblica di martedì 28 giugno 2011, pagina 25
Partita in Francia la successione a Bini Smaghi

Partita in Francia la successione a Bini Smaghi ROMA —In attesa delle dimissioni di Lorenzo Bini Smaghi si è già aperta la corsa in Francia alla scelta del futuro rappresentante al board della Bce. I più accreditati, secondo la stampa francese sono Ambroise Fayolle, un direttore del Fondo monetario internazionale, e Benoit Coeure, funzionario del ministero Tesoro. Esclusi Xavier Musca, consulente economico di Sarkozy, e Ramon Fernandez, direttore generale del Tesoro.
***
 
Grecia, al via 2 giorni di sciopero contro austerity
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Reuters - 28/06/2011 10:32:27
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di George Georgiopoulos
ATENE, 28 giugno (Reuters) - I sindacati greci si sono impegnati a riempire le strade del centro di Atene oggi, all'inizio di due giorni di sciopero per protestare contro le dolorose misure di austerity necessarie per ottenere nuovi aiuti finanziari dalla comunità internazionale.

"Ci aspettiamo una partecipazione massiccia e dinamica allo sciopero e al corteo nel centro di Atene. Avremo 48 ore di lavoratori, giovani e disoccupati per le strade", ha detto a Reuters il leader del sindacato Adedy, Spyros Papaspyros.

Con la Grecia sull'orlo della bancarotta, il parlamento dovrebbe votare questa settimana un nuovo pacchetto di tagli alla spesa, aumento delle tasse e privatizzazioni come parte di un massiccio salvataggio che punta ad evitare il primo default nella zona euro.

Il primo ministro George Papandreou ha fatto appello ai parlamentari ieri sera affinché sostengano le misure in due voti domani e giovedì, che secondo lui rappresentano l'ultima chance per la Grecia.

Il piano di austerità ha provocato rabbia tra i greci, disillusi da anni di corruzione politica ed inefficienza e ora amaramente risentiti per le condizioni imposte dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale.

Dopo settimane di proteste, il sindacato del settore pubblico Adedy e il Gsee, che rappresenta due milioni di lavoratori del settore privato, sperano di fare pressione sui parlamentari in vista del voto.

Ci si aspetta che il trasporto pubblico sarà bloccato, così come quello aereo. Colpite anche le partenze dei traghetti dal Pireo e problemi potrebbero registrarsi per i servizi postali, gli ospedali e diversi uffici.

Si prevede che nel centro di Atene vengano schierati oltre 5.000 poliziotti, soprattutto a protezione del parlamento, obiettivo di settimane di proteste da parte dei manifestanti, che hanno campeggiato nella vicina piazza Syntagma, stamani molto tranquilla.

La Grecia sta vivendo la sua peggior recessione dagli anni 70, con un tasso di disoccupazione giovanile di oltre il 40% e le finanze pubbliche sotto il peso di un debito equivalente al 150% del Pil.
 
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