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Moody's si pente in corner e promuove flessibilità Italia
Di Francesca Gerosa
A mercati chiusi, rispettando le ultime disposizioni Consob, contrariamente alle ultime bordate sparate sull'Italia a Borse aperte, Moody's promuove a scoppio ritardato la flessibilità dell'Italia. "La manovra sui conti pubblici italiani contiene misure interessanti che confermano che l'Italia ha delle opzioni per risparmiare", ha detto all'agenzia Ansa, Alexander Kockerbeck, vice-president di Moody's che si occupa anche del rating sovrano dell'Italia.
Ora Moody's attende l'approvazione parlamentare e gli emendamenti alla manovra, sulla cui realizzazione pratica c'è però "un punto interrogativo", ha aggiunto Kockerbeck che osserva con attenzione anche la situazione politica italiana: "bisogna vedere se continuerà a esserci un ambiente in cui si possono davvero realizzare le misure annunciate o se ci sono ostacoli".
Comunque, ha ammesso solo ora il vice-president di Moody's, il mercato del debito pubblico italiano è "più flessibile" rispetto ad altri mercati europei e ciò gli conferisce maggiore resistenza all'attuale fase caratterizzata da un elevato nervosismo. Non solo.
Per il "redento" Kockerbeck il mercato italiano è molto liquido, sofisticato e diversificato e questo per un certo periodo di tempo lo mette in grado di gestire prezzi più sconvenienti. L'Italia ha il secondo maggior mercato dei titoli di Stato in Europa dopo la Germania. Dichiarazioni che arrivano, guarda caso, nel giorno in cui la Consob ha ascoltato in audizione proprio Moody's, chiedendo chiarimenti su metodologia e criteri adottati per la revisione sull'outlook sulle banche italiane diffusa il 23 giugno.
E questa volta Moody's ha fatto bene i compiti, rispettando le consegne della Consob. A differenza di quanto avvenuto in altri casi, come per il giudizio di Standard & Poor's sulla manovra, Moody's ha infatti diffuso i propri report a Borsa chiusa, accogliendo la richiesta avanzata dall'organo di vigilanza dopo la pubblicazione a Borsa aperta, il 6 maggio 2010, di un rapporto in cui sottolineava "il rischio di un contagio della crisi greca per il sistema bancario europeo" e in particolare per Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e Gran Bretagna.
Un rapporto che ebbe un impatto fortissimo sul mercato, con la magistratura che ancora oggi indaga. Allora da parte di Consob ci fu un'azione di moral suasion, ora le agenzie di rating sono sottoposte alla disciplina europea e al controllo dell'Esma, oltre che delle autorità nazionali, in attesa in un futuro prossimo che l'idea del presidente della Commissione Ue Barroso diventi realtà: creare un'agenzia di rating europea.
Al termine dell'audizione di oggi Moody's si è riservata di fornire risposte scritte rispetto alle richieste avanzate dalla Consob. L'Autorità, comunque, proseguirà i suoi accertamenti sulle agenzie di rating e sull'operatività sui titoli nell'ultimo periodo, soprattutto dopo che nella giornata di oggi la speculazione e la credibilità del nostro Governo hanno giocato un brutto scherzo al mercato azionario, crollato del 3,47% nel finale.
Un crollo, secondo Riccardo Foa, responsabile ufficio studi Tosetti Value, causato sia dall'immagine negativa dell'Italia all'estero che dalla situazione economica e finanziaria oggetto di una speculazione: "siamo all'interno di un ciclo speculativo che ha colpito l'Italia. I mercati sono guidati da volatilità ed emotività".
Anche Silvio Olivero, responsabile ufficio studi Cellino e Associati, imputa più cause per il crollo della Borsa: il debito pubblico e la credibilità del nostro Governo, il timore di dimissioni di Tremonti, le notizie delle agenzie di rating dei giorni scorsi, in particolare Moody's che ha declassato a spazzatura il debito portoghese, e le voci su un aumento di capitale per Unicredit con il settore finanziario che ha patito parecchio con i titoli di stato che pagano uno spread elevato.
E' stato infatti un venerdì pessimo per il mercato obbligazionario italiano, con i Btp colpiti da ondate di vendite, che hanno fatto schizzare verso l'alto i rendimenti dei titoli di Stato e allargato fino a un massimo di 248 punti base lo spread tra decennale italiano e quello tedesco, nuovo record dall'introduzione dell'euro.
"L'allargamento dello spread italiano", ha spiegato lo stesso Kockerbeck, "è anche il riflesso dell'andamento del bund tedesco, molto comprato nell'attuale situazione di alto nervosismo sui mercati e avversione al rischio. Certo il Btp decennale oltre il 5% non si vedeva da tanto tempo". I tassi sul Btp sono arrivati oggi a toccare il 5,37%, segnando i massimi dal marzo 2002.
Molto dipenderà dalla ricerca di una soluzione per la Grecia: la crisi di Atene sta facendo salire i tassi pagati dai titoli dei Paesi ad alto debito dell'area euro, con conseguente aggravio sulle casse statali. "Se non si trova una soluzione e prosegue il forte allargamento degli spread", ha avvertito Kockerbeck, "dovremo vedere in che misure questo impedisce la possibilità del Governo di agire sul debito pubblico".
Un elemento che Moody's sta prendendo in considerazione nella revisione avviata sul rating italiano (Aa2) il mese scorso, quando ha parlato della possibilità di un peggioramento del merito di credito. Parte del giudizio di Moody's dipenderà dalle misure concrete che verranno approvate con la manovra sui conti pubblici.
Ha cercato di calmare le acque il governatore delle Banca d'Italia, Mario Draghi, rassicurando il mercato sulla solidità dei conti pubblici italiani e sullo stato patrimoniale delle banche. Da un lato l'esposizione al debito italiano, dall'altro le voci di una bocciatura agli stress test, poi smentita dallo stesso Draghi, hanno infatti appesantito i titoli degli istituti di credito italiani, vittime di un sell off aggressivo che ha portato Unicredit a cedere oltre il 7%.
Anche l'elevato debito pubblico ha rappresentato un fattore decisivo. Le banche italiane hanno infatti il 70% del debito pubblico in pancia. L'acqua gettata sul fuoco da Draghi ha poi limitato le perdite in chiusura dei Btp. Ma è chiaro a tutti che oggi in Borsa c'è una volatilità eccessiva e spinta da quegli speculatori che hanno interessi occulti a danneggiare l'Italia e il nostro mercato.
http://www.milanofinanza.it/news/de...ente in corner e promuove flessibilità Italia
Buffoni!
Di Francesca Gerosa
A mercati chiusi, rispettando le ultime disposizioni Consob, contrariamente alle ultime bordate sparate sull'Italia a Borse aperte, Moody's promuove a scoppio ritardato la flessibilità dell'Italia. "La manovra sui conti pubblici italiani contiene misure interessanti che confermano che l'Italia ha delle opzioni per risparmiare", ha detto all'agenzia Ansa, Alexander Kockerbeck, vice-president di Moody's che si occupa anche del rating sovrano dell'Italia.
Ora Moody's attende l'approvazione parlamentare e gli emendamenti alla manovra, sulla cui realizzazione pratica c'è però "un punto interrogativo", ha aggiunto Kockerbeck che osserva con attenzione anche la situazione politica italiana: "bisogna vedere se continuerà a esserci un ambiente in cui si possono davvero realizzare le misure annunciate o se ci sono ostacoli".
Comunque, ha ammesso solo ora il vice-president di Moody's, il mercato del debito pubblico italiano è "più flessibile" rispetto ad altri mercati europei e ciò gli conferisce maggiore resistenza all'attuale fase caratterizzata da un elevato nervosismo. Non solo.
Per il "redento" Kockerbeck il mercato italiano è molto liquido, sofisticato e diversificato e questo per un certo periodo di tempo lo mette in grado di gestire prezzi più sconvenienti. L'Italia ha il secondo maggior mercato dei titoli di Stato in Europa dopo la Germania. Dichiarazioni che arrivano, guarda caso, nel giorno in cui la Consob ha ascoltato in audizione proprio Moody's, chiedendo chiarimenti su metodologia e criteri adottati per la revisione sull'outlook sulle banche italiane diffusa il 23 giugno.
E questa volta Moody's ha fatto bene i compiti, rispettando le consegne della Consob. A differenza di quanto avvenuto in altri casi, come per il giudizio di Standard & Poor's sulla manovra, Moody's ha infatti diffuso i propri report a Borsa chiusa, accogliendo la richiesta avanzata dall'organo di vigilanza dopo la pubblicazione a Borsa aperta, il 6 maggio 2010, di un rapporto in cui sottolineava "il rischio di un contagio della crisi greca per il sistema bancario europeo" e in particolare per Portogallo, Spagna, Irlanda, Italia e Gran Bretagna.
Un rapporto che ebbe un impatto fortissimo sul mercato, con la magistratura che ancora oggi indaga. Allora da parte di Consob ci fu un'azione di moral suasion, ora le agenzie di rating sono sottoposte alla disciplina europea e al controllo dell'Esma, oltre che delle autorità nazionali, in attesa in un futuro prossimo che l'idea del presidente della Commissione Ue Barroso diventi realtà: creare un'agenzia di rating europea.
Al termine dell'audizione di oggi Moody's si è riservata di fornire risposte scritte rispetto alle richieste avanzate dalla Consob. L'Autorità, comunque, proseguirà i suoi accertamenti sulle agenzie di rating e sull'operatività sui titoli nell'ultimo periodo, soprattutto dopo che nella giornata di oggi la speculazione e la credibilità del nostro Governo hanno giocato un brutto scherzo al mercato azionario, crollato del 3,47% nel finale.
Un crollo, secondo Riccardo Foa, responsabile ufficio studi Tosetti Value, causato sia dall'immagine negativa dell'Italia all'estero che dalla situazione economica e finanziaria oggetto di una speculazione: "siamo all'interno di un ciclo speculativo che ha colpito l'Italia. I mercati sono guidati da volatilità ed emotività".
Anche Silvio Olivero, responsabile ufficio studi Cellino e Associati, imputa più cause per il crollo della Borsa: il debito pubblico e la credibilità del nostro Governo, il timore di dimissioni di Tremonti, le notizie delle agenzie di rating dei giorni scorsi, in particolare Moody's che ha declassato a spazzatura il debito portoghese, e le voci su un aumento di capitale per Unicredit con il settore finanziario che ha patito parecchio con i titoli di stato che pagano uno spread elevato.
E' stato infatti un venerdì pessimo per il mercato obbligazionario italiano, con i Btp colpiti da ondate di vendite, che hanno fatto schizzare verso l'alto i rendimenti dei titoli di Stato e allargato fino a un massimo di 248 punti base lo spread tra decennale italiano e quello tedesco, nuovo record dall'introduzione dell'euro.
"L'allargamento dello spread italiano", ha spiegato lo stesso Kockerbeck, "è anche il riflesso dell'andamento del bund tedesco, molto comprato nell'attuale situazione di alto nervosismo sui mercati e avversione al rischio. Certo il Btp decennale oltre il 5% non si vedeva da tanto tempo". I tassi sul Btp sono arrivati oggi a toccare il 5,37%, segnando i massimi dal marzo 2002.
Molto dipenderà dalla ricerca di una soluzione per la Grecia: la crisi di Atene sta facendo salire i tassi pagati dai titoli dei Paesi ad alto debito dell'area euro, con conseguente aggravio sulle casse statali. "Se non si trova una soluzione e prosegue il forte allargamento degli spread", ha avvertito Kockerbeck, "dovremo vedere in che misure questo impedisce la possibilità del Governo di agire sul debito pubblico".
Un elemento che Moody's sta prendendo in considerazione nella revisione avviata sul rating italiano (Aa2) il mese scorso, quando ha parlato della possibilità di un peggioramento del merito di credito. Parte del giudizio di Moody's dipenderà dalle misure concrete che verranno approvate con la manovra sui conti pubblici.
Ha cercato di calmare le acque il governatore delle Banca d'Italia, Mario Draghi, rassicurando il mercato sulla solidità dei conti pubblici italiani e sullo stato patrimoniale delle banche. Da un lato l'esposizione al debito italiano, dall'altro le voci di una bocciatura agli stress test, poi smentita dallo stesso Draghi, hanno infatti appesantito i titoli degli istituti di credito italiani, vittime di un sell off aggressivo che ha portato Unicredit a cedere oltre il 7%.
Anche l'elevato debito pubblico ha rappresentato un fattore decisivo. Le banche italiane hanno infatti il 70% del debito pubblico in pancia. L'acqua gettata sul fuoco da Draghi ha poi limitato le perdite in chiusura dei Btp. Ma è chiaro a tutti che oggi in Borsa c'è una volatilità eccessiva e spinta da quegli speculatori che hanno interessi occulti a danneggiare l'Italia e il nostro mercato.
http://www.milanofinanza.it/news/de...ente in corner e promuove flessibilità Italia
Buffoni!