Venerdì, il punto: niente da dichiarare, verrebbe da dire, sui tds greci. Pochi spunti, calma piatta.
Il che, in una giornata di forte flight to quality (la terza in successione) su tutti gli asset speculativi, a partire dall'equity per finire all'HY corporate e a quello finanziario, potrebbe essere addirittura una discreta notizia.
Resta sullo sfondo, tuttavia, la questione della implementazione del piano di partecipazione volontaria dei privati alla ristrutturazione del debito greco e quel del rispetto da parte della stessa Grecia del piano concordato con la Troika in vista del prossimo esame trimestrale, rispetto al quale è facile pronosticare un esito negativo.
Si vedrà allora cosa avrà deciso, nel mentre la politica.
Emerge nel frattempo il problema dei problemi - rispetto al quale la questione Grecia è marginale - ossia quello del destino della ripresa economica in un contesto in cui assume un ruolo centrale il problema della sostenibilità del debito USA, imponendosi le misure occorrenti ad un rientro dal deficit pubblico.
Tornando alla Grecia, la giornata di ieri non ha confermato gli spunti emersi dai prezzi dei giorni precedenti.
Sui titoli corti, ferma la marzo 2012, le due maggio 2013 sono arretrate di qualche decimale, in linea con l'andamento generalizzato dei prezzi dei tds greci su tutta la lunghezza della curva, lievemente negativo (cali compresi fra 0,3 e 0,9 punti pct).
In linea con quanto sopra anche il comportamenteo dei lunghissimi, e sola eccezione il 2017 ed il 2018 a monitor, che vedono segni positivi attraverso i quali compensano risultati parzialmente più negativi di altri titoli registrati nei giorni scorsi.
Altro passo avanti della 20 agosto 2011 nella lunga marcia verso i 100, a quota 98,8/100.