GRECIA: EPIFANI, UE TARDIVA. ORA SACRIFICI IMPRESSIONANTI
(ASCA) - Rimini, 5 mag - Alla Grecia sono richiesti sacrifici ''impressionanti'' e i lavoratori pagano ''per la gestione irresponsabile del precedente governo'' e per le ''omissioni'' di chi nella Ue doveva controllare.
Lo ha detto Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, nel corso della relazione tenuta al congresso del sindacato in corso a Rimini.
Epifani sottolinea che la risposta dell'Europa e' arrivata ''troppo tardi'' e la questione portera' gravi ''scorie sociali'': ''Il fallimentare esito dell'ideologia liberista provochera' il piu' enorme contraccolpo sul futuro della nostra societa' e sul futuro dei giovani''. Il leader della Cgil esprime ''la solidarieta' e la vicinanza'' ai lavoratori greci che oggi scioperano. A loro sono chiesti sacrifici ''impressionanti'' per la ''gestione irresponsabile del precedente governo, per le omissioni di chi a Bruxelles doveva controllare, per le incertezze del governo tedesco, per la forza delle ondate speculative''. Intanto ''un paese intero si trova sospeso su un dilemma angoscioso: evitare il proprio fallimento, rinunciare di fatto alla propria sovranita'''. Di fronte a questo scenario, spiega Epifani, vengono prospettate due strade: ''molti economisti considerano inevitabile la ripresa dell'inflazione una volta stabilizzata la situazione'' e le banche centrali ''come sempre, chiedono il contenimento delle spese correnti''. C'e' pero' una ''terza via'' che Epifani considera ''la migliore'' ma anche ''la piu' difficile'', cioe' ''aumentare stabilmente il tasso medio di crescita del Pil, che e' stato mediamente del 5% negli anni 1955-85, e negli ultimi 15 anni del 2% con l'Italia sempre al di sotto di questo valore''.
Per far questo, pero', serve un ''progetto paese'' che richiede ''l'assunzione esplicita di questo obiettivo''.
Il segretario della Cgil rileva anche le divisioni dell'Europa, con la crisi greca che e' ''lo specchio dei guasti'' che tali divisioni possono portare, sottolineando che ''a ogni minima difficolta' o imprevisto, l'Europa fatica''. In questo contesto, Epifani invoca anche la ripresa, per l'Europa, della ''strada di una maggiore integrazione istituzionale, politica, sociale ed economica o e' destinata, come tutto o come parti, a pesare sempre meno''.