Downgrade Grecia: spread Cds in aumento
15/06/2010 17.13
Il costo per assicurare i debiti sovrani della zona euro è aumentato notevolmente in apertura di sessione dopo il downgrade di Moody's sulla Grecia da Ba1 a A3, che ha portato il rating del Paese ad essere classificato come junk. Gli spread dei Cds sul titolo greco a 5 anni si sono allargati di 40 pb attestandosi a quota 795 punti; gli spread dei Cds portoghesi si sono allargati ulteriormente di 18 pb, mentre quelli italiani, spagnoli e irlandesi si sono ampliati di 10 punti.
Alcuni analisti hanno affermato che il downgrade della Grecia sarebbe dovuto avvenire 6-9 mesi fa per dare un indirizzo al mercato aggiungendo che l'agenzia sta solo recuperando il gap già prezzato dal mercato. Altri hanno spiegato che tale downgrade non avrà alcun effetto sul programma di acquisto della Bce in quanto i criteri sui rating sono stati aboliti a maggio.
Rendimenti in netta crescita per il Tesoro spagnolo che ha collocato 5,18 mld di euro in titoli a 12 e 18 mesi rispettivamente al 2,303% e al 2,837% in confronto all'1,590% e all'1,951% dell'asta precedente. Il totale venduto si e' avvicinato al limite basso della forchetta d'offerta (5/6 mld), ma secondo uno strategist non e' necessariamente un segno di debolezza ritenendo che il Tesoro spagnolo abbia dato il segnale di non essere pronto a pagare qualsiasi prezzo pur di vendere il debito. Infine, a suo avviso, Madrid può emettere ancora sui mercati internazionali, ma non vuole collocare debiti con rendimenti troppo alti. I rendimenti sul 12 mesi sono però scesi rispetto ai livelli pre-asta, segno del forte interesse degli investitori per la carta spagnola.
La Bce ha dichiarato di aver acquistato, insieme alle altre Banche centrali nazionali dell'area euro, titoli di Stato per 6,7 mld e covered bond per 900 mln nella scorsa settimana. La Bce ha drenato 47 mld di euro di liquidità dai mercati della zona euro per compensare quella immessa sul mercato secondario.
Sull'Euromot oggi i titoli greci sono in forte calo: -7,80% (scadenza nel 2040), -7,20% (2037), -5,64% (2025) e -5,16% (2026). Sullo stesso segmento, bene i titoli spagnoli in scadenza nel 2013 e nel 2029, rispettivamente con +1,41% e +1,37%. In rialzo i titoli di Morgan Stanley, +1,49% (2013), e di Banca
Intesa, +1,33% (2014); in calo i titoli di Mediocredito Lombardo, con -1,29% (2019).
(Milanofinanza.it)