Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Talk of debt restructuring hurts Greece - cenbaker

Reuters | 08:46 AM,Jan 23,2011

ATHENS (Reuters) - Greece's central banker said in a newspaper interview on Sunday that talk of debt restructuring is hurting the country as it struggles to exit a huge fiscal crisis that has shaken the euro zone. "I believe that even mere talk of debt restructuring hurts the country," Bank of Greece governor George Provopoulos told Sunday's Ethnos newspaper.

Provopoulos also said the negative impact of a debt restructuring would far exceed the short-term pain caused by the austerity measures Greece is implementing and added that banks and government bond holders would also be negatively affected. "The political and economic impact of debt restructuring would far exceed the short-term pain of fiscal adjustment.

Debt restructuring would spark an uncontrollable chain reaction which would start a new, long-term cycle of a lack of credibility for the future of Greece's economy," he said. "It would also have immediate and significant negative consequences on pension funds, banks and all those holding government bonds," said Provopoulos, a European Central Bank Governing Council member.

***

Il Governatore della Banca Centrale Greca pone l'accento sui disastri verso una "ristrutturazione " del debito. Come più volte sostenuto anche da noi.
Non affronta però il tema centrale di un buy-back o di una "ristrutturazione volontaria".
 
Report on Siemens to Parliament on Monday

The report of the Parliamentary probe into the Siemens kickbacks scandal is to be tabled before the Parliament plenum next Monday, with the varying conclusions reached by the political parties already triggering heated reactions.

Former premier Costas Simitis angrily attack main opposition New Democracy on Friday for recommending that his part in the affair be further investigated, accusing ND of trying to create false impressions using "inaccurate, incomplete and false evidence".

Former finance minister under ND also angrily denied any involvement, as did former PASOK transport minister Christos Verelis and former ND finance minister Yiannis Papathanassiou in response to the committee's decision to refer them to a more formal Parliamentary hearing to determine whether they should stand trial in connection with the case.

Other former ministers that the committee believes should be investigated further in connection with the case include former PASOK finance minister Yiannos Papantoniou, ND interior minister Prokopis Pavlopoulos, former ND transport minister Mihalis Liapis, and former PASOK ministers Nikos Christodoulakis and Akis Tsohatzopoulos, among others.

(ana.gr)

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Il tema centrale in questi giorni sulle prime pagine dei giornali di Atene, sono le "bustarelle" elargite dalla Siemens.
 
PER GAUDENTE:
Dato che sei da quelli parti....
Mi dispiace ma "da queste parti" c'e' lo stesso Google che c'e' dalle tue :lol:, e personalmente non so nulla di una scorsa ristrutturazione del debito Filippino ... sono anni ormai che anche le Filippine pagano tassi da fame sia sul debito in valuta estera che in valuta locale (quest'ultimo oltretutto tassato al 20%):down:
 
Mi dispiace ma "da queste parti" c'e' lo stesso Google che c'e' dalle tue :lol:, e personalmente non so nulla di una scorsa ristrutturazione del debito Filippino ... sono anni ormai che anche le Filippine pagano tassi da fame sia sul debito in valuta estera che in valuta locale (quest'ultimo oltretutto tassato al 20%):down:

Ci devi ancora la risposta al Quizzone ...
 
giusto... il paese in questione era la Turchia, subito dopo il colpo di stato militare del 2000 o 2001 ... dobbiamo ringraziare Erdogan per l'incredibile opera di risanamento da lui compiuta successivamente.
 
La Grecia si ricompra i suoi debiti? Confermato piano europeo


Si fa strada l’ipotesi di una ristrutturazione parziale e volontaria del debito greco. Secondo Marika De Feo, del Corriere della Sera, si tratta di una soluzione cui “Berlino ha puntato fin dall’inizio della crisi, sostenuta ora, secondo indiscrezioni dello Spiegel in edicola lunedì, anche dal capo stesso dell’Efsf [fondo salva Stati europeo], il tedesco Klaus Regling”.
Regling, riporta De Feo confermando la notizia anticipata dal Wall Street Journal, “avrebbe elaborato un piano per concedere” nuovi crediti alla Grecia, con i quali “acquistare titoli obbligazionari al valore di mercato”, che è in questo momento pari a circa il 70% del valore nominale di emissione.
Un piano analogo, ricorda De Feo, lo stesso “Regling aveva sviluppato per le Filippine negli anni 90, quando lavorava al Fmi”.
Scrive ancora De Feo che “la necessità di una flessibilizzazione delle competenze del fondo dovrebbe passare, oltre che per un “acquisto di bond” , anche per la ricapitalizzazione delle banche attraverso il fondo Efsf, che consentirebbe alla Bce un’exit strategy più veloce dalle misure straordinarie messe in atto da tre anni per garantire liquidità al sistema finanziario”.
L’evoluzione del piano è importante anche per l’Italia, che si trova tra i paesi del ventre molle d’Europa ed è tra i più indebitati.


(Blitzquotidiano.it)
 
Greece ready to issue diaspora bond: minister


ATHENS — Greece will issue a diaspora bond aimed at Greek investors all over the world "within the next few months" in an effort to return to long term bond markets in 2011, Finance Minister George Papaconstantinou said Sunday.
"We will mainly address Greeks in Europe, the US, Australia, etc., while the interest will be lower than current market rates," Papaconstantinou told the Sunday edition of Eleftherotypia newspaper.
According to the Kathimerini daily, the Greek government seeks to issue a diaspora bond "of between three and 10 years" or "possibly a one-year bond" in order to send a message to the markets that Greece has access to cheap finance.
Greece on Tuesday raised 650 million euros ($866 million) in a sale of three-month treasury bills at a stable yield of 4.1 percent despite a recent downgrade in its credit rating to junk status by the Fitch ratings agency. Eighty percent of the amount was sold to foreign investors, according to the Public Debt Management Agency (PDMA).
Greece last year secured a three-year, 110-billion-euro ($149 billion) loan from the EU and the International Monetary Fund, most of it from the EU.
It is currently in talks with Brussels to extend repayment on this loan, or reduce its interest rate, though it has repeatedly denied any restructuring of its other debts.
"Sincerely, Greece can and will avoid it," Papaconstantinou told Eleftherotypia, referring to restructuring Greece's debt.
The political and economic cost of debt restructuring would outweigh the short-term cost, the Bank of Greece governor warned on Sunday.
"The political and economic cost of restructuring would be much greater than the short-term cost of fiscal adjustment, which we have to make," George Provopoulos told Ethnos newspaper in an interview.
"Restructuring would trigger an uncontrollable chain reaction that would lead to a new, long-term cycle of distrust towards the future of Greece's economy," he added.
Experts from the EU, the IMF and the European Central Bank arrive in Athens on Thursday to start auditing the Greek economy and fiscal policy ahead of a decision on whether to release the next loan tranche.


(AFP)
 
queste news saranno molto importanti da seguire.

massima attenzione.

grazie tommy per i continui aggiornamenti

L'effetto "sorpresa" del buy-back potrebbe essere vanificato dalle indiscrezioni, se devono agire è meglio che lo facciano al più presto.

Altrimenti rimane sempre l'ipotesi di buy-back limitato ai 40 MLD (? una mia stima) posseduti dalla BCE che gireranno poi al EFSF.
L'effetto potrà sempre essere quello di un rialzo delle quotazioni che permetterebbe alla Grecia di tornare più agevolmente a finanziarsi sui mercati a tassi "accettabili".

In ogni caso, il EFSF, potrebbe subentrare alla BCE nell'acquisto di titoli sul secondario e rigirarli poi alla Grecia (con un finanziamento a tassi più bassi o altre alternative) talora possano verificarsi altre discese delle quotazioni.

La soluzione migliore sarebbe comunque quella di fare un buy-back sull'intero flottante disponibile sul mercato (banche, fondi, istituzionali) ed un'offerta di "ristrutturazione" volontaria per il retail.

L'obiettivo deve rimanere il taglio del debito, entro questo si muoverà verosimilmente l'esecutivo ellenico affiancato dagli organismi comunitari.

Teniamo comunque conto che l'altro obiettivo, oltre alla riduzione del debito pubblico, è anche quello di ritornare sui mercati.
Quindi ben difficilmente un ritorno potrà essere fatto a danno degli investitori.
Altrimenti chi li finanzierà ancora? Per giunta con rendimenti più bassi degli attuali ...
 
L'effetto "sorpresa" del buy-back potrebbe essere vanificato dalle indiscrezioni, se devono agire è meglio che lo facciano al più presto.

Altrimenti rimane sempre l'ipotesi di buy-back limitato ai 40 MLD (? una mia stima) posseduti dalla BCE che gireranno poi al EFSF.
L'effetto potrà sempre essere quello di un rialzo delle quotazioni che permetterebbe alla Grecia di tornare più agevolmente a finanziarsi sui mercati a tassi "accettabili".

In ogni caso, il EFSF, potrebbe subentrare alla BCE nell'acquisto di titoli sul secondario e rigirarli poi alla Grecia (con un finanziamento a tassi più bassi o altre alternative) talora possano verificarsi altre discese delle quotazioni.

La soluzione migliore sarebbe comunque quella di fare un buy-back sull'intero flottante disponibile sul mercato (banche, fondi, istituzionali) ed un'offerta di "ristrutturazione" volontaria per il retail.

L'obiettivo deve rimanere il taglio del debito, entro questo si muoverà verosimilmente l'esecutivo ellenico affiancato dagli organismi comunitari.

Teniamo comunque conto che l'altro obiettivo, oltre alla riduzione del debito pubblico, è anche quello di ritornare sui mercati.
Quindi ben difficilmente un ritorno potrà essere fatto a danno degli investitori.
Altrimenti chi li finanzierà ancora? Per giunta con rendimenti più bassi degli attuali ...

Quello che ci appare come uno scenario possibile, un punto di arrivo, in realtà, è sempre e solo un punto di domanda, di partenza. Come conciliare, rendere "paralleli" questi 2 binari affinché il treno parta?

Ipotesi A -Il buy-back deve essere fatto al 70% e la Grecia ne beneficia. I bassi tassi di rifinanziamento (europeo e non), inoltre aiuteranno ulteriormente la Grecia. Gli istituzionali diventano liquidi. Al retail una ristrutturazione a pari opportunità (nel caso ipotizzato al 70%) su base volontaria con rilascio di altra carta con allungamento scadenza ma tassi abbassati. Chi contrario, entra nel buy-back. Inoltre il mandato di buy-back può attuarsi secondo certi criteri di range prezzo e di periodo di possesso in portafoglio. Oltre si accederebbe al mercato ma il buy-back sarebbe discrezionale e quindi il mercato non potrebbe apprezzarsi di molto.

Ipotesi B - Il buy-back deve essere fatto fino al 100% e gli istituzionali + retail ringraziano. Ovviamente si avrà convenienza a operare il buy-back su valori più bassi possibile. La Grecia può riassorbire tutta la differenza tra il valore di carico (circa 70%) sul mercato, BCE, Banche, ecc. fino alla concorrenza del valore 100. La Grecia poi potrà rifinanziarsi a tassi più bassi (anche tramite il fondo europeo) grazie anche all'abbattimento del debito "ricomprato".

Direi che di ipotesi se ne possono inventare. Certo che frenare la speculazione sarebbe facile: coloro che possiedono i titoli da poco tempo avrebbero un accesso al buy-back peggiorativo. Adesso è capire se il buy-back riguarda tutti o solo gli istituzionali.

PS. Provate a immaginare un buy-back solo tramite passaggi di titoli tra grosse istituzioni. Il retail vende, la banca compra e vende alla Grecia che acquista...
 
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