Domande e risposte: quali provvedimenti dovrebbe prendere la zona euro per risolvere la crisi del debito?
Q+A: What steps might the euro zone take on its debt crisis? | Reuters
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Q&A-Quali misure può prendere la zona euro contro crisi debito?
Reuters - 02/02/2011 18:40:50
di Jan Strupczewski
BRUXELLES, 1 febbraio (Reuters) - Le nazioni della zona euro sono al lavoro su un "pacchetto complessivo" di misure che nelle loro speranze dovrebbe mettere fine alla crisi che da oltre un anno attanaglia i loro titoli di debito pubblico.
La Germania, prima economia europea e attore principale in qualunque tipo di accordo, si aspetta una intesa entro marzo.
Nessuna decisione è stata ancora presa, riferiscono fonti della zona euro, anche perchè l'accordo è probabilmente destinato a includere un vasto numero di impegni.
Al Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo previsto per venerdi 4 febbraio a Bruxelles saranno affrontati alcuni degli argomenti ma le decisioni finali sono rimandate a marzo.
Riportiamo di seguito le idee che sono state discusse formalmente o informalmente; alcune sono fortemente osteggiate dalla Germania e di conseguenza difficilmente faranno parte del pacchetto finale.
AUMENTO EFFETTIVA CAPACITA' PRESTITO EFSF
E' uno degli interventi che ha maggiori possibilità di passare. La capacità nominale del fondo di salvataggio europeo chiamato European financial stability facility (Esfs), è di 440 miliardi di euro, ma per le riserve richieste per ottenere un rating di tripla A, la capacità effettiva è di circa 250 miliardi di euro.
Commissione europea, Francia, Germania e altri paesi della zona euro sono d'accordo nel fare in modo che l'effettiva capacità del fondo corrisponda per intero ai 440 miliardi concordati e i colloqui in questo momento si concentrano sul come fare a ottenere questo risultato.
La possibilità di aumentare le risorse dell'EFSF oltre i 440 miliardi è stata respinta dai ministri delle Finanze europei nella riunione del 17 gennaio.
COME AUMENTARE CAPACITA' DI FUOCO DELL'EFSF
Gli stati della zona euro potrebbero dover aumentare le loro garanzie per il fabbisogno del fondo, e questo obbligherà alcuni governi a ottenere un nuovo via libera parlamentare.
Questo potrebbe essere politicamente rischioso in paesi come la Germania dove l'opinione pubblica è contro il salvataggio di paesi che hanno speso più di quanto potevano permettersi e non hanno saputo tenere sotto controllo i bilanci.
Berlino ha proposto in alternativa che gli 11 paesi della zona euro senza la tripla A iniettino liquidi nel fondo.
Così facendo il fondo non avrebbe più bisogno di cuscinetti di cash per garantirsi il massimo del rating e potrebbe di conseguenza diminuire i suoi tassi di interesse.
ABBASSARE I TASSI DI INTERESSE DEI PRESTITI DEL FONDO
La Germania ha fatto capire che potrebbe dare il proprio via libera a questa misura in cambio di altre concessioni dei paesi Ue su altri argomenti.
L'EFSF attualmente applica un margine di penalità di tre punti percentuali sul tasso di interesse praticato sui prestiti ai governi che non possono più ricorrere al mercato, oltre a una commissione una tantum di 0,5 punti percentuali.
Non è ancora chiaro a quanto ammonterebbe la riduzione, ma la banca di investimento JP Morgan ha scritto in un rapporto che per rendere sostenibili i debito di Grecia e Irlanda dopo il 2013, l'Unione europea deve estendere i prestiti di emergenza a un tasso di interesse di circa un punto percentuale sopra i bund tedeschi.
Il vice ministro tedesco delle finanze Joerg Asmussen ha detto che la Germania potrebbe considerare un tasso Efsf inferiore in cambio di una "specie di cornice fiscale nazionale" da inserire nelle rispettive costituzioni, riferendosi probabilmente a una forma di limite al debito.
EFSF ACQUISTA BOND GOVERNATIVI DA MERCATO
E' un'idea fortemente sostenuta dalla Banca centrale europea e dalla Francia, ma la Germania è decisamente contraria sulla base del fatto che aumenterebbe l'esposizione dei maggiori finanziatori dell'EFSF.
La proposta prevede che l'EFSF sia autorizzato ad acquistare i bond governativi di un paese in difficoltà sul mercato secondario, un po' come fa da qualche tempo la Banca centrale europea.
L'esecutivo Ue ha suggerito di consentire l'acquisto di bond governativi all'European stability mechanism, che prenderà il posto dell'EFSF nel 2013. Ma questo avverrà probabilmente sotto strette condizioni per limitare l'esposizione dell'Esm e assicurarsi che gli stati beneficiari varino le riforme necessarie.
PRESTITI EFSF PER RIAQUISTO TITOLI
E' un'idea emersa durante la crisi dela Grecia. Fonti della zona euro hanno detto che che si sta valutando la possibilità che l'EFSF presti denaro alla Grecia in modo che il governo di Atene possa ricomprare i propri titoli di debito sul mercato con un forte sconto. Poichè i buy-backs sarebbero volontari, a o vicino a prezzi di mercato e riguardare solo parte del debito greco, questo progetto non sarebbe chiamato ristrutturazione del debito o significare un default legale della Grecia.
Poichè coinvolgerebbe il settore privato, il governo tedesco potrebbe trovare più facile farlo passare internamente.
LINEA DI CREDITO FLESSIBILE
Un'altra idea è consentire all'EFSF di estendere le linee di credito a un paese a rischio all'interno di uno schema sul modello della linea di credito flessibile del Fondo monetario internazionale, che è già stata resa disponibile a Polonia, Messico e Colombia.
Si tratterebbe di una misura precauzionale tesa a riassicurare gli investitori sul fatto che il denaro è a disposizione di un paese che ha fondamentali economici e politiche di bilancio solide, ma che potrebbe trovarsi temporaneamente in difficoltà sui mercati.
ALLUNGARE LE SCADENZE SUI DEBITI
Il capo della banca centrale tedesca Axel Weber ha proposto di trasformare i prestiti internazionali per il salvataggio di Grecia e Irlanda in prestiti trentennali, hanno riferito fonti della zona euro.
Le attuali scadenze sono triennali per la Grecia e settennali per l'Irlanda. Non è chiaro se Weber possa contare sul sostegno del governo tedesco ma il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble questa settimana non ha escluso una radicale revisione del debito greco. Questo suggerisce che la Germania potrebbe accettare questa opzione.
E' stata anche ventilata l'ipotesi di uno swap del debito per gli investitori privati, che sarebbero invitati a scambiare su base volontaria i loro bond greci con nuovi titoli a scadenza 15-20 anni.
BOND ZONA EURO
L'idea cara al ministro dell'Economia Giulio Tremonti e al presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker di emettere titoli di debito della zona euro per aiutare gli emittenti più deboli a ottenere denaro a costi inferiori non sembra destinata ad andare lontano a causa della strenua contrarietà della Germania.
STRESS TEST BANCARI
L'Unione europea ha in programma una nuova serie di stress test per le banche a condizioni più severe e possibilmente con maggiore trasparenza, nei prossimi mesi per stabilire le perdite potenziali del sistema bancario e la sua necessità di capitalizzazione.
Gli stress test pubblicati lo scorso luglio inizialmente hanno rassicurato i mercati ma l'effetto positivo è svanito quando le banche irlandesi, che avevano ottenuto buoni risultati, sono andate in sofferenza.
RIFORME ECONOMICHE NEI PAESI DELLA ZONA EURO
In cambio della propria cooperazione in queste aree, la Germania buole un patto della zona euro che ne migliori la salute economica agendo sul costo del lavoro, i conti pubblici e i trattamenti fiscali per le imprese.
In base a bozze di lavoro del governo tedesco, visionate da Reuters, la Germania punta a: - abolire le norme che legano l'incremento dei salari all'inflazione
- introdurre nelle Costituzioni degli Stati che hanno aderito all'euro norme in base alle quali il debito pubblico non può superare un certo livello. Francia e Spagna hanno già detto che potrebbero sostenere questa proposta.
- aumentare l'età di pensionamento, legandola agli sviluppi demografici.
- una base comune di valutazione per le tasse per le imprese
- introdurre regimi nazionali anti-crisi per le banche.