Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ci sono veramente tantissimi fronti aperti che potrebbero sfociare in ulteriori tensioni in grado di incidere pesantemente per gli anni a venire.
Il Giappone con la sua centrale nucleare, i sommovimenti del mondo arabo a partire da Tunisia ed Egitto, le recenti insorgenze nello Yemen, a Bahrain e nella granitica Siria. Non ultima la questione libica con l'allegra brigata messa assieme dalla Francia che dopo appena due giorni si è già liquefatta.

In tutto questo l'assenza di una posizione unica dell'Europa:Francia da una parte, Germania da un'altra e l'Italia in mezzo.
Non è una buona cosa.
Ieri il Vertice dell'Ecofin dei 17 paesi ha raggiunto un buon accordo di massima. Mancano i dettagli tecnici che verranno votati alla prossima riunione, ma i passi in avanti ci sono.
Non è stato approvato un dettaglio fondamentale per noi bondisti, cioè la possibilità di intervento sul secondario dell'EFSF che avrebbe potuto dare maggiore spinta ai nostri GGB.
Potrebbe però essere possibile un prestito diretto alla Grecia in modo che questa possa riacquistare il suo debito emesso, al momento non c'è nulla di chiaro e la questione rimane aperta.

Nel frattempo gli spread rimangono piuttosto stabili.
Rimangono alte le tensioni su Irlanda e Portogallo, quest'ultimo sta attraversando una grave crisi politica interna. Belgio sempre senza governo.

Grecia 901 pb. (903)
Irlanda 646 pb. (640)
Portogallo 432 pb. (441)
Spagna 191 pb. (197)
Italia 148 pb. (150)
Belgio 90 pb. (89)
 
Europe Sets Pact on Bailout Fund



By CHARLES FORELLE

BRUSSELS—European finance ministers sealed a detailed agreement establishing a new bailout fund able to lend €500 billion, or about $710 billion, to troubled euro-zone countries.
The new fund will start operating in 2013 to replace the current, temporary fund. The key difference: The new fund requires the 17 euro-zone countries to put up €80 billion in cash. The temporary vehicle relies only on loan guarantees and didn't require the countries to put up any cash.
The new fund also will require countries to commit to providing an additional €620 billion in capital, if needed, to secure a top credit rating.
The construction of the bailout fund was one of several pieces to make up what European governments have described as a broad program to attack the sovereign-debt crisis.
European Union leaders meet at the end of this week and have promised to forge a comprehensive deal. European officials cast the bailout-fund agreement as a significant step toward it.
"We now have a comprehensive strategy to strengthen the foundations of the euro area and to restore confidence in the euro-area sovereign-bond markets," said Olli Rehn, the EU economy commissioner. Markets "cannot have the slightest doubt about our capacity to act even in the most stressed scenarios."
Still, several loose ends still must be tied up. Ministers made no decision Monday about enlarging the current bailout fund. It is touted as having €440 billion in loan guarantees, but in practice it can lend only about €250 billion because of restrictions needed to obtain a high credit rating. Euro-zone leaders have pledged to make the entire €440 billion available but haven't agreed how.
Meantime, a political crisis flared Monday in wobbly Portugal. Its prime minister promised at the last European summit, on March 11, to deliver budget savings to ward off a bailout.
But the main opposition party has said it won't vote to approve the savings. That could spark a collapse of the government, and likely a bailout, as soon as this week.
And Dublin, which received a bailout last year, is keen to renegotiate the terms of its deal. Scant progress was made on that Monday.
In constructing the new bailout fund, the ministers agreed to cut the price future recipients would pay. That has been a major gripe for Ireland, which pays around 6% for its EU aid.
The temporary fund applies a surcharge of three percentage points over its cost of borrowing money. The new fund will add two points.
Ireland has asked for a break. But other countries want Ireland to raise its low corporate tax rates in exchange. Ireland has refused, resulting in a stalemate.
Stress tests next week on beleaguered Irish banks will add a wild card. The results are expected to show that the government needs to inject more capital into banks, which could increase pressure to renegotiate the terms of the Irish bailout.
The agreement reached Monday puts most of the burden for the new bailout fund on the shoulders of the euro zone's big countries.
Germany will contribute 27.1% of the fund's capital, France 20.4%, Italy 17.9% and Spain 11.9%. That means Germany, for instance, will be responsible for €190 billion of the €700 billion total.
The fund is required to have commitments greater than its €500 billion lending capacity in order to secure a triple-A rating, which will let the fund raise money cheaply on debt markets.
As with the current, temporary fund, the new rescue vehicle is constructed as an off-balance-sheet entity that raises money as needed.
The countries agreed to inject €40 billion in cash to form the fund's paid-in capital base in July 2013, with the remaining €40 billion in cash coming over the following three years.
That €80 billion upfront means Germany must write checks totaling €27.1 billion and Spain, €9.52 billion.
An official said the fund should be able to lend the full €500 billion off its €80 billion in paid-in capital. The rest of the capital, about €620 billion, would stand ready if needed to absorb any losses.
Separately, European Central Bank President Jean-Claude Trichet signaled that the bank is likely to increase interest rates as soon as next month. Other top ECB officials echoed his remarks, suggesting that unrest in the Middle East, military strikes against Libya and the crisis in Japan haven't budged the ECB from its view that inflation risks merit a more restrictive monetary policy.


(The Wall Street Journal)


***
Solo dettagli, peraltro risaputi, sulla composizione del fondo.
 
Ci si gira intorno, ma nessuno ha intenzione di dire nero su bianco come intendono regolarsi in futuro con il debito circolante qualora, pur applicando le riforme e la politica pretesa dalla Troika, questa si dimostrasse meno efficace del previsto, vuoi per contrazione o non ripartenza del PIL, vuoi per la conseguente riduzione del gettito fiscale, vuoi perchè la lotta all'evasione si dimostri (come sempre) meno fruttuosa del preventivato e vuoi perchè il tur di force di ricavare 50 miliardi da privatizzazioni in 4 anni sembra inarrivabile.
Se insomma non avviene il tanto sperato turnaround della congiuntura economica e conseguentemente dei conti statali, basterà la sola buona volontà e l'impegno per aver garantita negli anni la fideiussione dell'Europa ? :mmmm:
Il punto è tutto li, perchè se ci affidassimo solo ai numeri della finanza pubblica Greca per uscirne sani.....:rolleyes:

cerchiamo di essere realisti...
ma cosa volete...che la merkel vi chiami a casa uno per uno e vi dica "tranquilli, avrete 100 a scadenza"
non ci diranno MAI nero su bianco che e' tutto sicuro
altrimenti, come gia' detto mille volte, ma chi se li compra piu' i bund tedeschi se quelli greci sono ugualmente sicuri e rendono 5 volte di piu'?
ma alla fine, tutte queste cose che stanno facendo (allungamenti prestiti,possibilita' di comprare i bond sul primario, aumento della capacita' del fondo salvastati), implicitamente ci dicono che faranno di tutto per non far fallire NESSUNO
ma la certezza 100% non ce l'avremo mai
e' stato cosi' anche con le banche
 
Assodato,FORSE, che non lasceranno fallire nessuno...speriamo...il nodo cruciale sarà come trattare le scadenze circolanti senior a differenza delle nuove emissioni subordinate. Ve lo immaginate uno scenario con titoli acquistati a 60 o meno con garanzia Esm AAA al 5% sarebbe il libro dei sogni ma temo che non sarà esattamente così.:down::rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 
Assodato,FORSE, che non lasceranno fallire nessuno...speriamo...il nodo cruciale sarà come trattare le scadenze circolanti senior a differenza delle nuove emissioni subordinate. Ve lo immaginate uno scenario con titoli acquistati a 60 o meno con garanzia Esm AAA al 5% sarebbe il libro dei sogni ma temo che non sarà esattamente così.:down::rolleyes::rolleyes::rolleyes:

Gli orizzonti del default si allontanano, però non è ben chiaro cosa si intende fare.
D'altra parte, come dice anche AAA47, se i nostri titoli fossero - in seguito agli accordi - in una botte di ferro certamente non avrebbero queste quotazioni.
Comunque le discussioni vanno avanti ...
 
Aggiungo, mi era scappato di mente.
Il tuo primo scenario è percorribile, però nel frattempo come farà la Grecia a rifinanziarsi e trovare acquirenti sul mercato?
Non sarà semplice trovare sottoscrittori dopo un intervento sui propri TdS.
Sarà sufficiente l'avanzo primario per pagare il debito in scadenza (perchè poi il debito da rimborsare a 100 è ancora tutto lì nel 2012,2013,2014 ...)?
Osservando il solito schema di riferimento per il budget 2011 potrai osservare che il deficit previsto nell'anno corrente sarà ottimisticamente di 19bneuro dei quali 16 di soli interessi.
1300784402untitled.jpg

L'abbattimento di questo dato favorirebbe il ritorno prima del previsto in ambito positivo riducendo il deficit su PIL. Tale manovra produrrebbe una riduzione del rischio quindi non vedrei particolari problemi nel tornare sul mercato immediatamente dopo. L'accordo dovrebbe prevedere una negoziazione con le sole Banche. BCE, UE e FMI non dovrebbero avere per loro natura il compito di guadagnare dai prestiti.
I privati detengono meno di un terzo del debito greco e il buyback potrebbe esser svolto sul mercato appena i tassi si normalizzeranno.

In ogni caso il problema è la crescita del PIL che da solo genererebbe una riduzione degli interessi sulle nuove emissioni, se ci sarà una importante caduta di esso nel 2011 saranno guai. Le privatizzazioni sono l'altro punto che i greci stanno prendendo poco seriamente e che potrebbe ridurre le spese dello stato ribaltando parte del saving su incentivi per favorire la crescita.

Si proseguirà comunque la solita politica cialtrona del vivere alla giornata e quindi continuo a pensare che saranno i greci prima o poi e sulla base del sentimento della piazza a prendere una decisione definitiva che potrebbe essere ben peggiore delle misure sopra descritte.
 
As titoli acquistati a 60 o meno con garanzia Esm AAA al 5% sarebbe il libro dei sogni ma temo che non sarà esattamente così.:down::rolleyes::rolleyes::rolleyes:

Immagina titoli acquistati a 100 da uno stato dell'unione europea area euro e rimborsati ad una cifra inferiore. Sarebbe il libro dei sogni di qualsiasi shortarolo.
 
Osservando il solito schema di riferimento per il budget 2011 potrai osservare che il deficit previsto nell'anno corrente sarà ottimisticamente di 19bneuro dei quali 16 di soli interessi.
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L'abbattimento di questo dato favorirebbe il ritorno prima del previsto in ambito positivo riducendo il deficit su PIL. Tale manovra produrrebbe una riduzione del rischio quindi non vedrei particolari problemi nel tornare sul mercato immediatamente dopo. L'accordo dovrebbe prevedere una negoziazione con le sole Banche. BCE, UE e FMI non dovrebbero avere per loro natura il compito di guadagnare dai prestiti.
I privati detengono meno di un terzo del debito greco e il buyback potrebbe esser svolto sul mercato appena i tassi si normalizzeranno.

In ogni caso il problema è la crescita del PIL che da solo genererebbe una riduzione degli interessi sulle nuove emissioni, se ci sarà una importante caduta di esso nel 2011 saranno guai. Le privatizzazioni sono l'altro punto che i greci stanno prendendo poco seriamente e che potrebbe ridurre le spese dello stato ribaltando parte del saving su incentivi per favorire la crescita.

Si proseguirà comunque la solita politica cialtrona del vivere alla giornata e quindi continuo a pensare che saranno i greci prima o poi e sulla base del sentimento della piazza a prendere una decisione definitiva che potrebbe essere ben peggiore delle misure sopra descritte.

Sono d'accordo con te che ad un pesante calo del PIL con possibile proseguimento della recessione nel 2012, potranno essere guai seri.
Sarà dura entrare ancora in recessione per il quarto anno consecutivo, proprio per questo ulteriori tagli al bilancio dovranno essere fatti con "attenzione".
Le privatizzazioni più saranno accelerate meglio sarà per tutti ...

Per quanto riguarda il sentiment della piazza, mi pare che l'ultimo sciopero generale sia stato notevolmente "stanco".
Vedo più rassegnazione che non volontà di cambiare l'esecutivo.
I recenti sondaggi vedono ancora il Pasok in testa, seppure di poco.
Ma la perdita di consensi poteva essere notevolmente maggiore, vista la cura da cavallo impressa al paese.
 
Ultima modifica:
Bond euro a minimi sessione su perdite Gilt prima di dato prezzi

martedì 22 marzo 2011 10:15



LONDRA, 22 marzo (Reuters) - Il derivato sul Bund è
scivolato al minimo di seduta appesantito dalle perdite dei Gilt
prima della pubblicazione di un dato d'inflazione che il mercato
teme possa rivelarsi più forte del previsto.

Le stime degli analisti sul dato che l'ufficio statistico
britannico diffonderà alle 10,30 italiane sono per un progresso
dello 0,6% su mese e del 4,2% su anno da 4% il mese precedente.

Con gli indici di borsa moderatamente positivi dopo i
guadagni delle borse asiatiche e americana, l'attrattiva 'safe
haven' esercitata dai titoli di riferimento dell'area euro ha
meno presa sul mercato.

"L'azionario giapponese è salito. Si tratta di un modesto
incremento dell'appetito per il rischio ma non ci sono notizie
fondamentali dietro", commenta un trader.

Tuttavia, l'estrema incertezza sui drammatici sviluppi in
Nord Africa e Giappone, oltre che il governo portoghese in
bilico all'interno dei confini europei, impongono cautela e gli
spazi per una correzione dei Bund restano limitati.

Il Parlamento lusitano vota domani su un pacchetto di tagli
alla spesa e il governo di Jose Socrates ha annunciato che
potrebbe dimettersi prima del vertice europeo di questa
settimana se l'opposizione bloccherà il provvedimento.
 
Salgado Says Euro Area States Will Help Struggling Members

By Ben Sills - Mar 22, 2011 10:03 AM GMT+0100


Tue Mar 22 09:03:40 GMT 2011
Spanish Finance Minister Elena Salgado said all countries in the euro area are prepared to help members that are struggling to close budget deficits.
“All countries in the euro zone are ready to help,” Salgado said today on the Madrid-based Onda Cero radio station.
European leaders meet March 24-25 to wrap up plans for a permanent mechanism to resolve the sovereign-debt crisis that has battered the most indebted nations such as Greece, Ireland and Spain in the past year. Peripheral-government bonds rallied after European Union leaders pledged to reinforce the temporary European Financial Stability Facility at a March 12 meeting.
Those countries face an additional challenge as the European Central Bank has indicated it may increase borrowing costs next month for the first time in almost three years.
“We can handle an increase in interest rates without any difficulty,” Salgado said.



(Bloomberg)
 
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