Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Perchè ristrutturazione e moneta unica(euro) sono incompatibili?

Lo ripeto alla noia la ristrutturazione o default della Grecia è incompatibile con la permanenza stessa della Grecia nell'euro. Tra l'altro i sacrifici che i greci stanno sostenendo sarebbero vani e difficilmente l'Europa potrebbe politicamente giustificare il default della Grecia. Ma ciò che è tecnicamente decivo è l'impossibilità per la Grecia di svalutare per rilanciare l'economia. Infatti la permanenza della Grecia nell'euro, dopo un eventuale default, comporterebbe, tra l'altro, una pesante deflazione per conquistare i mercati esteri e tassi d'interessi proibitivi per il finaziamento del debito. Ossia un ulteriore impoverimento del paese ellenico, ovvero un disastro.
 
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Draghi Said to Be Seen by Sarkozy as Next European Central Bank President


By Helene Fouquet - Apr 25, 2011 12:01 AM GMT+0200

French President Nicolas Sarkozy considers Bank of Italy Governor Mario Draghi the leading candidate to succeed Jean-Claude Trichet at the helm of the European Central Bank, a person familiar with the matter said.
Support from Sarkozy after signals from German officials that Draghi is their preferred banker would add momentum to a campaign that has been pushed by Italian government officials. The French leader may disclose his views as early as tomorrow at a briefing in Rome with Italian Prime Minister Silvio Berlusconi, a Sarkozy aide told reporters last week.
The key decision maker, German Chancellor Angela Merkel, has yet to tip her hand. Merkel’s aides have indicated that Germany, Europe’s biggest economy, no longer insists on a German to succeed Trichet. A banker from Italy, which was the most indebted euro country until passed by Greece, may enable the ECB to make a more compelling case for fiscal discipline, says Ken Wattret, chief euro-zone market economist at BNP Paribas SA.
“It would make it easier for the ECB to push the southern European countries down the reform path,” the London-based Wattret said in an April 20 note to clients. “It is not quite a done deal yet, however, with Mrs. Merkel’s silence on the matter rather conspicuous.”
With a late-June deadline looming, the appointment may become entangled in German opposition to bailouts. As Portugal’s imminent rescue pushes the cost of aiding euro states past 250 billion euros ($361 billion), Merkel may face domestic criticism for choosing a southern European from a country with a legacy of inflation and debt.
Viable Choice

Draghi’s status as the only candidate from among the four biggest euro nations -- France, Germany, Italy and Spain -- makes him the most viable choice in Sarkozy’s view, the person said.
Other candidates include Yves Mersch of Luxembourg, Erkki Liikanen of Finland and Nout Wellink of the Netherlands. Klaus Regling, a German who runs the bailout facility, has never been a central banker.
Draghi has emerged as a front-runner since Germany’s Axel Weber withdrew from the race in February. Now, German Finance Minister Wolfgang Schaeuble sees him as the candidate likeliest to be appointed as the ECB’s next chief, people close to him say. Trichet’s eight-year term ends Oct. 31.
German Deputy Foreign Minister Werner Hoyer, who manages European affairs, said in an April 15 interview that Draghi would make a “very good” ECB president and uphold Germany’s goal of a stable euro.
Financial Regulation

Draghi, 63, a Massachusetts Institute of Technology-trained economist, has worked at the World Bank and Goldman Sachs Group Inc. (GS) He is also chairman of the Financial Stability Board, which was established by the Group of 20 nations in 2009 to oversee development of standards to strengthen global regulation.
In a sign he understands the need to meet the skepticism head on, Draghi has been appealing to the German inflation- fighting mindset. He said April 13 that monetary policy is still “accommodative” even after the ECB raised its benchmark rate this month.
In February, he told newspaper Frankfurter Allgemeine Zeitung that Germany is an example for other nations, calling for tougher sanctions for budget-rule breaches and vowing to ensure price stability.
 
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Draghi sulla crisi greca.

Ecco uno stralcio di un intervista del sole 24-0re del 10 dic. 2010, da cui si evince la posizione di Draghi sul default della Grecia.



FT:Uno dei problemi legati, ad esempio, al salvataggio della Grecia, è che ha ridotto al minimo le possibilità di crescita, perché costringe a uno sforzo eccessivo un Paese schiacciato sotto il peso di un debito pubblico colossale, e che aumenta sempre di più. È d'accordo?
In tutte queste crisi, la situazione finanziaria inizialmente appare molto difficile da gestire. Tutti concentrano la loro attenzione sulle scadenze, sugli spread, sui tassi di interesse e tutto il resto. Io sono del parere che i fatti dimostrano che se si concede a un Paese tempo a sufficienza, e questo Paese mostra fermezza e serietà nella risposta nazionale alla crisi, tutto va a finire per il meglio. L'idea che si possa risolvere in quattro e quattr'otto una crisi finanziaria e tornare a crescere nel giro di due anni secondo me è un'assurdità.

FT:È come una guerra, una guerra lunga?
Sì, è una guerra lunga. Peraltro, non è che i mercati finanziari siano necessariamente ostili. Se la comunicazione è efficace, se l'azione politica è solida e se l'impegno è percepito come persistente, i mercati sicuramente lo accoglieranno in modo positivo.

FT:Dunque secondo lei sbagliava chi proponeva di ristrutturare il debito greco nel momento più grave della crisi, tra marzo e maggio?
Pensa che dichiarando il default la Grecia avrebbe potuto fare a meno di procedere alle riforme finanziarie e strutturali? La risposta è no. Avrebbe dovuto farle comunque, ed è meglio poterle fare senza un default, perché in questo modo non ci si preclude l'accesso ai mercati dei capitali e si mantiene la solidarietà con gli altri membri dell'unione monetaria.

A questo punto mi chiedo come possano i Tedeschi appoggiare la candidatura di Draghi alla BCE.

http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-12-10/draghi-euro-tocca-autonomia-103412.shtml#continue
 
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ma a che ora fa la sua epifania Papandreou?

e cosa si aspetta che dica, presentazione privatizzazioni, ulteriore manovra finanziaria?

a quest'ora staranno già mangiando Tzatziki e bevendo ouzo :rolleyes:
 
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Lo ripeto alla noia la ristrutturazione o default della Grecia è incompatibile con la permanenza stessa della Grecia nell'euro. Tra l'altro i sacrifici che i greci stanno sostenendo sarebbero vani e difficilmente l'Europa potrebbe politicamente giustificare il default della Grecia. Ma ciò che è tecnicamente decivo è l'impossibilità per la Grecia di svalutare per rilanciare l'economia. Infatti la permanenza della Grecia nell'euro, dopo un eventuale default, comporterebbe, tra l'altro, una pesante deflazione per conquistare i mercati esteri e tassi d'interessi proibitivi per il finaziamento del debito. Ossia un ulteriore impoverimento del paese ellenico, ovvero un disastro.

la ristrutturazione è incompatibile con la permanenza stessa della Grecia nell'euro
Perchè? Per le conseguenze e sofferenze greche? Tu applica quello che pensa un leghista delle valli bergamasche di un napoletano dipendente pubblico con enormi debiti e avrai una idea della solidarietà di ampissime popolazioni europee politicamente decisive...
Oppure lo pensi tecnicamente impossibile? Ma se il ministro delle finanze tedesco, importantissimi banchieri ed economisti lo ritengono possibile...o fanno gaffe enormi?

difficilmente l'Europa potrebbe politicamente giustificare il default della Grecia.
Perché dovrebbe giustificarlo? Va bene che è Pasqua, ma mica è scritto che l'Europa perdoni e ami nella buona e nella cattiva sorte. Ci sono delle regole. La Grecia non le ha (in modo grave e pesante) seguite e sembra non in grado di porre rimedio nonostante gli aiuti. L'Europa non è una famiglia.
Direi che fosse gaudente che consigliava di non confondere ciò che noi vorremmo non fosse possibile (le nostre speranze e ideologie) con quello che può accadere....

Non vorrei sembrare cinico, ma tira una brutta aria per quel che riguarda solidarietà ed Europa politica....ancora una volta devo quotare amorgos....la soluzione c'era...il piano Marshall europeo....ma sono concetti che i politichetti europei, di spessore infinitesimale, non possono o vogliono capire...
 
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Se la comunicazione è efficace, se l'azione politica è solida e se l'impegno è percepito come persistente, i mercati sicuramente lo accoglieranno in modo positivo.

che lo dica ai crucchi...che un giorno buttano un bicchiere d'acqua nel fuoco e il giorno successivo secchiate di benzina :down:


A questo punto mi chiedo come possano i Tedeschi appoggiare la candidatura di Draghi alla BCE.
se considereranno Draghi come hanno considerato Trichet...avrà vita difficile....
Povero vituperato Tricheco...nella sua stoica fermezza è stato quasi eroico....
 
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«Attenti, la Grecia può essere peggio di Lehman»

di Rodolfo Parietti













L’ipotesi di una ristrutturazione del debito greco, c’è da scommetterci, sarà ancora uno dei temi più caldi di una settimana caratterizzata anche dalla prima conferenza stampa che la Federal Reserve terrà dopo la riunione del Fomc. Le ripetute smentite di Atene non sono servite a placare i rumors, nè forse ci riuscirà il nuovo piano di sacrifici teso a rimettere i conti in carreggiata che il governo Papandreou svelerà subito dopo Pasqua. Con i tassi dei Sirtaki-bond ormai oltre il 14%, con gli spread e il rischio default espresso dai Cds alle stelle, i prossimi giorni si annunciano decisivi per il Paese ellenico.
La Germania, insieme con le agenzie di rating, spinge per trovare una soluzione che allunghi le scadenze del debito facendo leva - secondo le indiscrezioni - sull’esecutivo greco per convincerlo a scambiare le rischiose obbligazioni a prezzi di mercato con più sicuri titoli garantiti dalla zona euro. La soluzione è simile ai «Brady bond», emessi negli anni Ottanta per convertire i titoli di molti Paesi dell’America Latina in una nuova varietà di titoli dopo il crac argentino. La Bce, tuttavia, non vuole nemmeno considerare la possibilità di un nuovo intervento a favore della Grecia dopo il prestito da 110 miliardi concesso lo scorso anno. A dirlo a chiare lettere è proprio un tedesco come Juergen Stark, componente del board dell’Eurotower, sicuro che la ristrutturazione del debito «farebbe precipitare l’intera area in una crisi bancaria peggiore di quella seguita al crac di Lehman Brothers».
Intervistato dalla tv tedesca Zdf, Stark sottolinea che la Grecia è sotto stretta sorveglianza ma non è insolvente e sarà in grado di ripagare i suoi debiti. «I programmi di aggiustamento dell’Unione europea e del Fmi - ha detto - sono basati sull’analisi della capacità di far fronte agli impegni. Gli aiuti - ha concluso Stark - non sarebbero stati concessi se la capacità di ripagare il debito dopo il completamento delle riforme non fosse assicurata».
Come se non bastasse il nodo-Grecia, l’Eurotower deve anche fare i conti con le accuse rivolte ieri dall’ex ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan. Dublino, ha affermato Lenihan, è stata costretta dalla Bce «ad accettare il salvataggio da parte della comunità internazionale ed è stata anche tradita da alcuni banchieri centrali». In particolare, l’ex ministro si dice «in disaccordo» con la descrizione «dei fatti» resa dal consigliere esecutivo dell’istituto di Francoforte, Lorenzo Bini Smaghi, in una intervista di gennaio all’Irish Times in cui afferma che dalla metà del 2010 il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, aveva incominciato un’azione di pressing su Dublino affinchè il governo anticipasse la finanziaria 2011 per fronteggiare eventuali pericoli. Lenihan smentisce che ciò sia mai avvenuto.









1 commenti
#1 Quasar (22) - lettore
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il 25.04.11 alle ore 9:37 scrive:
I Bond Greci (i Titoli di Stato), come quelli portoghesi, irlandesi, spagnoli, italiani etc. vengono trattati ed acquistati nel mercato dei Titoli di Stato di tutta Europa dai risparmiatori e dai fondi pensione e dalle banche. Ora lo sanno tutti che i Bund tedeschi anche se più sicuri non pagano nemmeno l'inflazione. Solo parlare di ristrutturazione o addirittura di default mette le ali a qualsiasi investitore che prospetti di investire in uno strumento di debito come i Titoli di Stato, figuriamoci cosa accadrebbe se vi fosse una ristrutturazione del debito di un titolo dell'area Euro, ci sarebbe una fuga a vita da quel tipo di investimento.




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«Attenti, la Grecia può essere peggio di Lehman»

di Rodolfo Parietti



I Bond Greci (i Titoli di Stato), come quelli portoghesi, irlandesi, spagnoli, italiani etc. vengono trattati ed acquistati nel mercato dei Titoli di Stato di tutta Europa dai risparmiatori e dai fondi pensione e dalle banche. Ora lo sanno tutti che i Bund tedeschi anche se più sicuri non pagano nemmeno l'inflazione. Solo parlare di ristrutturazione o addirittura di default mette le ali a qualsiasi investitore che prospetti di investire in uno strumento di debito come i Titoli di Stato, figuriamoci cosa accadrebbe se vi fosse una ristrutturazione del debito di un titolo dell'area Euro, ci sarebbe una fuga a vita da quel tipo di investimento.
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Questo è poco....ma sicuro :D
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Come ho scritto "di la"....

....
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Mi piace troppo leggere tutte ste dietrologie forgiate dal terrore
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redface.gif


Io riparto domani da qua:
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Vedo la piega.....e continuo a "martellare"
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A tutti.....fortuna in guerra
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PS. questa settimana sarò all' estero "parto domani mattina"....ma riuscirò a sparare i cruise anche da li
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@IL MARATONETA
Nessun nervosismo, mi dispiace se ho dato questa impressione. Ti dico però come la vedo io.
Un sondaggio che mira a fare gruppo è una contraddizione in termini. Compito dei sondaggi è di mettere a fattor comune quel tanto di informazione presente nelle opinioni di ognuno. Io sono sostanzialmente ottimista, ma non mi ritengo né più intelligente né più furbo di un "pessimista"; conoscere le opinioni di tutti mi aiuta a disegnare lo scenario delle possibili evoluzioni, e quindi a studiare una strategia per pararmi ... nel caso le cose vadano diversamente dalle mie previsioni.
Il punto centrale da capire è che l'esito della vicenda che stiamo vivendo non dipende da questo thread, l'obiettivo di fare gruppo può condurre a una visione distorta dello scenario complessivo. In un sondaggio, l'unico obiettivo è di raccogliere e sintetizzare le diverse opinioni.
In questo senso credo anche poco utile avere come riferimento le possibili forme tecniche in cui la vicenda può evolvere; la matematica finanziaria e i mercati amalgamano e convertono tutto; una riflessione sulle forme tecniche è importante, ma poi deve sintetizzarsi in un numero indice, in modo da rendere confrontabili le diverse opinioni.

@ficodindia 23-04-2011, 11:40 #29411
Chi crede alla possibilità che la previsione pessimista della svalutazione del 75% possa realizzarsi è semplicemente uno sprovveduto dal punto di vista della competenza finanziaria.
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Come si può pensare che in UBS siano sprovveduti? Certo non sono indovini neanche loro, ma sprovveduti proprio no.


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La questione "filosofica" su cui sono in disaccordo con i "pessimisti" è la valutazione sulla situazione globale di debiti e crediti (ad ogni debito corrisponde sempre un credito).
Negli ultimi decenni si è avuto una crescita molto accentuata dei rapporti di debito e credito, a tutti i livelli; questo rende il mondo più complicato, ma anche meno pericoloso. Il fatto che la nazione più potente del mondo sia anche la più indebitata è il miglior antitodo possibile contro la terza guerra mondiale; il fatto che la Cina detenga una quota rilevante del debito USA ha aiutato ad evitare che le numerose recenti crisi fra le due Coree siano sfociate in un conflitto armato di vasta portata.
Nelle democrazie, un debito pubblico ben distribuito è un fattore importante di coesione sociale; i dittatori non hanno debiti, però poi rischiano di dover affrontare rivolte sanguinose come quelle cui stiamo assistendo in questi giorni.

Altro aspetto sostanziale di disaccordo è la presunta oggettività dei numeri; i numeri non dicono assolutamente nulla senza un sistema di riferimento; il numero 10 (uno e zero) indica cose ben diverse nei sistemi binari, decimale, esadecimale; il debito greco assume significati diversi a seconda della valutazione che si dà della situazione globale di debiti e crediti.
La situazione attuale della Grecia è critica, ma non tute le crisi si risolvono in fallimenti; a considerare solo i debiti la Fiat avrebbe dovuto chiudere battenti molto tempo fa, e invece sta acquistando la Chrysler.

Torniamo sulla terra.
Il risanamento della Grecia passa attraverso una ristrutturazione economica e sociale, tale da farle recuperare competitività. Questo però è un processo di lungo periodo, e i mercati non sono disposti ad aspettare. Nel breve e medio termine il driver delle quotazioni è la vendita di asset liquidabili con relativa facilità. Su questo vorrei conoscere meglio le valutazioni di amorgos34 e dei "pessimisti".

Saluti
 
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