Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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PM: effort for consensus will continue



Prime Minister George Papandreou on Saturday stressed that he was determined to continue to strive for a national consensus, in reply to questions after his meeting with Canadian Prime Minister Stephen Harper who is on an official visit to Greece.

Papandreou expressed hope that the other political powers in Greece will respond to this effort and show that all sides understood the critical nature of these times. He also sharply criticised those daily prophesying Greece's doom and dwelling on its problems, stressing that the country had already achieved many its targets though much remained to still be done.

He underlined his determination to continue with the fiscal stabilisation programme, saying that this was the answer to the doom-sayers, and his faith that Greece will soon weather the crisis and enter a sustainable and competitive course.

The Canadian prime minister, on his part, expressed conviction that Greeks would finally manage to solve their problems and succeed in emerging from the crisis with a thriving economy, benefiting the eurozone and the global economy.

He said the Greek premier had briefed him on the measures already taken and planned by the Greek government, expressing his admiration for the determination showed by Papandreou in implementing the programme for exiting the crisis.

(ana.gr)
 
Maratoneta, mi sa che nei recenti post alcuni forumisti forse sono più pessimisti sulla situazione....non so se è il caso di aggiornare il sondaggio:rolleyes:
 
Democratic Alliance Leader Bakoyiannis Wants Council of Party Leaders Minutes Exposed

Posted on 28 May 2011 by Eleni Iliadou


It is being confirmed that the petty partisan mentalities with which the generations of post-junta politicians were brought up are leading Greece to bankruptcy”, claimed Dora Bakoyiannis, leader of the Democratic Alliance party, in the inaugural congress of her party.
She requested that the minutes of the council of party leaders under the President of the Republic on Friday should be publicized, because “…the Greek people are entitled to read them, to know who are they who at the time of the big crisis, thought selfishly and functioned with yesterday’s mentalities”.
The Democratic Alliance leader reminded that her party “…was the first to speak in all tones of the need for national consensus.”


(greekreporter.gr)
 
Gumberla? Default, ristrutturazione, reprofiling, allungamento su base volontaria delle scadenze… ci sono delle differenze fra tutte queste parole o sono modi diversi di dire la stessa cosa?
La differenza più importante sta nelle implicazioni che seguono ciascuna di queste formule.
Vediamo se riesco a rendere accessibili argomenti così “tecnici”:
Alcuni pezzi del puzzle li abbiamo sul tavolo, troverete ottimi elementi base sui due recenti post dedicati alla situazione Greca (A scuola di Greco e Atene sui carboni ardenti): gli organi governativi europei hanno compreso che il finanziamento-ponte concesso alla Grecia ha fallito lo scopo: lo Stato ellenico non riuscirà a rivolgersi di nuovo al mercato quando i soldi dell’EFSF saranno esauriti, il mercato è sfiduciato, il deficit non rientra, il rating continua a peggiorare, i rendimenti continuano a salire, insomma: il denaro consumato per comprare tempo è denaro sprecato. Ma se è sprecato tanto vale chiudere subito il rubinetto, attenzione perché questo non lo dico io, né una schiera di blogger disfattisti, ma é il senso neanche troppo nascosto di quanto dicono Schaeuble, Junker, e tutto il Gotha delle pubbliche finanze europee (smentendo i faciloni che pensano che l’unico sforzo sia quello di salvare i banchieri).
Il problema sono le conseguenze.
Già perché togliere il tappo nella vasca della Grecia apre un (paolo) gorgo che con ogni evidenza travolgerà, anche per coerenza, gli altri due Paesi che hanno fatto ricorso agli aiuti della UE e del FMI: Portogallo ed Irlanda. E rischia poi di andare oltre.
Nell’ipotesi di un default “classico” ci ritroveremmo con danni ingenti nei bilanci delle banche, piene dei titoli emessi dai tre paesi PIG, questo causerebbe un effetto deleveraging molto violento, a causa dell’effetto leva esistente. Per questa ragione, fin dal dicembre dello scorso anno (per chi ricorda il mio intervento su mamma Rai), ho ipotizzato che la ristrutturazione dei debiti PIG potesse avvenire in modo “alieno” ovvero con un riscadenziamento in avanti dei termini di rimborso, senza riduzione dei valori nominali.
Questo procedimento aggira la prima insidia, quella del deleveraging violento (in puro stile post-Lehman Brothers), ma un’altra poderosa insidia giace sulla questione: i CDS.
Il loro ammontare, ben oltre lo scopo di semplice copertura per il quale sono stati pensati, causerebbe a cascata insolvenze clamorose all’interno del mondo finanziario, costringendo i Governi a spendere molti più soldi di quanti ne risparmino interrompendo gli aiuti. Già, perché come abbiamo visto nei precedenti post, lo scorrere del tempo aiuta il sistema finanziario a scaricarsi dei titoli greci (e irlandesi e portoghesi…) che mano a mano che scadono vengono rifinanziati con i soldi del EFSF.
Dunque mentre i ministri delle finanze passano il tempo ad interrogarsi su quale strada generi meno danni, il sistema bancario fa di tutto per confondere le carte, complicare i conti e le ipotesi e guadagnare tempo.
In quest’ottica vanno letti i commenti delle agenzie di rating che avvisano: “anche un allungamento del termini del debito greco verrebbe da noi considerato default”.
Pensateci bene: cosa significa che per loro venga considerato default?
Semplice: che farebbero “scattare” l’evento default per i CDS, con le ricadute di cui sopra.
Il sistema finanziario non vuole la ristrutturazione, vuole rimandarla il più possibile e sventola la minaccia di una bomba atomica come i CDS per spaventare i regolatori ed estorcere loro altri aiuti per la Grecia (e l’Irlanda e il Portogallo…).
E allora ecco la contromossa normativa della riprofilatura su base volontaria. Una piccola presa in giro per girare intorno all’ostacolo: il debitore in difficoltà non dichiara default, ma propone nuovi titoli più lunghi e a cedola ridotta ai propri creditori, i quali possono decidere liberamente se accettare l’offerta. In questo modo non c’è motivo formale di far scattare il trigger dei CDS. Si tratta, dicevamo, di una presa in giro: se un creditore sceglie di avere il rimborso più in là nel tempo con meno interessi annui è solo perché non giudica solvibile il suo debitore nei tempi pattuiti e preferisce concedergli più tempo piuttosto che rischiare di non avere il rimborso. Il vizio di questa operazione sta però nel fatto che è un’arma a doppio taglio: la tentazione di uno spregiudicato trader sarà quella di vedere una adesione massiccia per tenersi il “vecchio” debito, su cui il default non scatta grazie all’adesione degli altri sottoscrittori, portandosi a casa il beneficio di rendimenti da urlo.
E siccome di furbetti il mercato è pieno, questo astuto piano della “riprofilatura su base volontaria” rischia di avere il fiato corto.
Ad ogni buon conto, gli illustri portavoce della BCE fanno sapere che, anche se su base volontaria, un allungamento delle scadenze potrebbe diventare argomento di dibattimento legale per stabilire comunque lo status di default, con lo stesso stile con cui Al Pacino -nei panni di uno dei suoi personaggi- direbbe al suo interlocutore qualcosa di educato, mostrando la pistola che spunta sotto la giacca.
Christian Noyer, governatore della Banca di Francia, ad esempio sostiene che (traggo da Bloomberg:“The lengthening of maturities brings very difficult legal questions. There’s a strong chance it will be the equivalent of a default.”
Visto che Noyer è francese, Traggo da Le Figaro: “Le gouverneur de la Banque de France Christian Noyer, membre du conseil des gouverneurs de la Banque centrale européenne, a déclaré mardi qu’une restructuration de la dette publique de la Grèce serait le “scénario de l’horreur” et qu’il était très probable qu’un allongement des maturités de ses emprunts soit jugé équivalent à un défaut.
Chiaro? Sarebbe ‘molto probabile’ che un allungamento venga giudicato default
Stare sul ramo ad osservare sembra ancora la scelta migliore, ma una controllatina alle ali é meglio darla: potrebbe essere necessario volare via alla svelta.

Riflessione solitaria | Bimbo Alieno
 
Lunedi esco definitivamente,i Greci stanno tirando troppo la corda,stanno parlando e non fanno fatti.Hanno 300mld di Beni e continuano a rimandare la Vendita.La Ue non può farsi ricattare a vita
abbiamo capito che se la grecia farà la sua parte, sicuramente verrà aiutata. sono abbastanza convinto, che uscirà un piano di privatizzazioni implementato, in modo da raggiungere incassi superiori a quelli noti.
 
anche a me non sembrano così disponibili a farsi aiutare
dovrebbero avere le mani alzate ringraziando per quello che l'UE fa, ed invece mercanteggiano con dichiarazioni contrastanti
con la pressione che si sta esercitando sulla grecia, penso che la ulteriore manovra economica verrà approvata in parlamento, anche con la partecipazione di maggiori forze politiche, che è quello che sta chiedendo l'europa
 
Ci troviamo appesi al solito esile filo che divide ottimismo e pessimismo.
Credo che la partita si avvia alla sua conclusione.
E, come ogni vicenda che giunge al traguardo, avrà un vincitore.
Se riusciremo a chiudere, almeno parzialmente a giugno, andrà tutto bene.
Finchè c'è Trichet possiamo avere ancora margine.

Tommy,
se si supera questo ostacolo di giugno o settembre, ce ne sarà un altro nel 2013, poi ...
la strada è lunga; e se fosse corta sarebbe disastro.
 
Anch'io sto diventando un po pessimista...
Obiettivi di bilancio non rispettati
Privatizzazioni ancora nebulose...
Classe politica litigiosa....
Popolazione restia ad accettare i sacrifici necessari...
Ci vorrebbe una svolta...ma non si vede all'orizzonte...
le dichiarazioni di questi giorni servono a fare pressione sulle forze politiche della grecia, cerchiamo di rimanere con i nervi a posto, altrimenti queste pressioni ce le carichiamo sulle nostre spalle..
 
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