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GRECIA: BINI-SMAGHI, PRESSIONE DEI POLITICI SU BCE PER VIOLARE NORME
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 16 giu - ''Forte e' la tentazione di scaricare sulla politica monetaria l'onere di intervenire in campi che competono principalemente all'autorita' fiscale, come il sostegno di bilancio ai paesi in difficolta'''. Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea all'Executive Summit on Ethics for the Business World che si e' aperto oggi in Vaticano con un chiaro riferimento alla drammatica situazione in Grecia.
''Il dibattito di questi giorni sul programma di risanamento greco e sulle modalita' di coinvolgimento del settore privato nel finanziamento di quel paese mostra come, anche in un contesto di tradizionale rispetto dell'autonomia delle banche centrali, puo' riemergere la tentazione di far finanziare il bilancio pubblico con la moneta. Chiedere, come e' stato fatto di recente, che la Bce estenda le scadenze dei titoli di Stato in suo possesso o accetti titoli di uno Stato considerato in default come collaterale per le operazioni di rifinanziamento del sistema bancario e' una violazione del divieto della Banca centrale di finanziare monetariamente i tesori, divieto esplicitamente previsto nel Trattato.
Qualsiasi pressione in tal senso viola le norme di indipendenza che difendono la Bce. Siamo sotto pressione da parte dei politici per risolvere i loro problemi''.
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 16 giu - ''Forte e' la tentazione di scaricare sulla politica monetaria l'onere di intervenire in campi che competono principalemente all'autorita' fiscale, come il sostegno di bilancio ai paesi in difficolta'''. Lo ha detto Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea all'Executive Summit on Ethics for the Business World che si e' aperto oggi in Vaticano con un chiaro riferimento alla drammatica situazione in Grecia.
''Il dibattito di questi giorni sul programma di risanamento greco e sulle modalita' di coinvolgimento del settore privato nel finanziamento di quel paese mostra come, anche in un contesto di tradizionale rispetto dell'autonomia delle banche centrali, puo' riemergere la tentazione di far finanziare il bilancio pubblico con la moneta. Chiedere, come e' stato fatto di recente, che la Bce estenda le scadenze dei titoli di Stato in suo possesso o accetti titoli di uno Stato considerato in default come collaterale per le operazioni di rifinanziamento del sistema bancario e' una violazione del divieto della Banca centrale di finanziare monetariamente i tesori, divieto esplicitamente previsto nel Trattato.
Qualsiasi pressione in tal senso viola le norme di indipendenza che difendono la Bce. Siamo sotto pressione da parte dei politici per risolvere i loro problemi''.
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