Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Grecia, incontro Trichet-Venizelos su banche e riforme
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Reuters - 07/07/2011 10:41:38
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ATENE, 7 luglio - (Reuters) - Il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos si è incontrato oggi con il governatore della Bce Jean-Claude Trichet. Lo ha reso noto la segreteria del ministro.

"Hanno parlato del programma di privatizzazioni e del sistema bancario in vista dell'Eurogruppo" ha detto a Reuters un portavoce del ministero.

Ieri Venizelos aveva avuto dei colloqui con il suo omologo tedesco Wolfgang Schaeuble a Berlino e con i vertici dell'associazione degli industriali tedeschi (BDI).

Il settore industriale tedesco, secondo quanto riferito ieri dalla segreteria di Schaueble, è pronto ad aumentare gli investimenti in Grecia per aiutare il paese a superare la crisi del debito.
 
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Messaggero di giovedì 7 luglio 2011, pagina 17
Lagarde: problemi del debito anche in Usa e Giappone
di R. La.

FMI Lagarde: problemi del debito anche in Usa e Giappone Nella prima conferenza stampa il neodirettore parla di Grecia, di crescita globale e non risponde su Strauss-Kahn ROMA - In carica da ventiquattro ore il neodirettore del Fondo monetario internazionale, la francese Christine Lagarde, ha tenuto una conferenza stampa. Si è dichiarata «orgogliosa» per l'incarico ricevuto, ha illustrato la propria strategia per il Fondo e sostenuto la necessità di riforme per l'organizzazione di Washington che, ha precisato, deve considerare l'occupazione come un elemento chiave per valutare la correttezza delle politiche realizzate e giudicarne i risultati.
Il neo direttore non ha voluto rispondere a domande spinose riguardanti il suo predecessore, Dominique Strauss-Kahn, dimessosi sull'onda della denuncia di stupro da parte di una cameriera del Sofitel di New York. Sono emersi molto dubbi sulla credibilità dell'accusatrice, ma l'inchiesta va avanti, e la procura di Manhattan non ha archiviato il caso.
«Le stime per il 2011 e il 2012 dicono chiaramente che le cose stanno migliorando rispetto alla situazione del 2009, quando si era all'apice della crisi» ha affermato la Lagarde. La ripresa però è «irregolare e squilibrata», con i paesi emergenti che crescono più delle economie avanzate, con la crisi del debito, e il rischio inflazione che si sta rafforzando. «Ci sono problemi immediati da affrontare, quali la crisi del debito, che va al di là dei confini europei e coinvolge tutte le economie avanzate, dal Giappone agli Stati Uniti», ha aggiunto.
Sul tavolo del nuovo direttore c'è il caso Grecia. Il board dell'Fmi si riunirà domani per l'erogazione della quinta tranche (12 miliardi di euro) del prestito accordato lo scorso anno. «Risolvere le crisi del debito in Europa e nel mondo è una priorità per il fondo monetario». Anche se c'è stata una grande attenzione alle difficoltà dei paesi dell'eurozona, «ci sono altre nazioni tra cui stati uniti e Giappone che devono affrontare i loro problemi del debito, e che devono essere tenuti d'occhio». E per quanto riguarda l'appuntamento di domani sulla Grecia Lagarde ha assicurato che «il fondo resterà indipendente e farà un'analisi indipendente» sui passi compiuti dal governo greco per soddisfare le richieste di risanamento avanzate dalla troika di esperti dell'Fmi, della Ue e della Bce. A chi le chiedeva se all'orizzonte per Atene ci fosse davvero il default, come i mercati sembrano scommettere, Lagarde ha risposto dribblando, con un pragmatico: «la questione è in esame». L'Irlanda e il Portogallo, con i conti in disordine, hanno preso decisioni coraggiose. «Arriva il momento in cui le rivalità politiche devono essere messe da parte nell'interesse del paese», è il messaggio che invia ai partiti greci.
R. La.
***
 
Totale Buy Grecia "40 giorni" ...la 2011 mi piace chiamarla così....420k nominali prezzo medio 96,10/100 ad Agosto al netto dei finanziamenti porto a casa...13800 euri puliti puliti.....;)

salvo sorprese...:lol:
 
...

Il buyback all'ecuadoregna ... la classe politica greca è sicuramente banditesca, è vero che il mondo della finanza è anch'esso prevalentemente costituito da banditi, ed è vero che "a brigante, brigante e mezzo" ... però restiamo comunque in europa, ed un buyback "all'ecuadoregna" (ossia una furbata fatta ai danni della finanza internazionale, un rubare in casa dei ladri) significa beccarsi un default tecnico e trovarsi fuori dei mercati finanziari per un paio di decenni, ben che vada.

Non mi aspetterei, per la Grecia, una soluzione di questo tipo. Ma anche il discorso del buyback "distressed", tipico del corporate, se imposto da condizioni che lo rendano necessario alla sostenibilità dei conti aziendali, è una delle più classiche modalità di default.

Nel corporate, soltanto un buyback sotto la pari che non sia necessario ad evitare l'insolvenza, costituendo invece una opportunità per ridurre il peso dell'indebitamento quando questo sia certamente sostenibile, non dà luogo a default.


In conclusione: all'ecuadoregna è impensabile, all'occidentale é default.

Tommy, è da valutare ... il buyback non è facile, anzi. Intanto è default classico, e credo quasi certamente anche credit event ai fini della operatività dei CDS, perché dovrebbero farlo sotto la pari.

Ma i problemi si moltiplicano perché il burden sharing, se si pratica verso una pletora di private investors, vuol dire che un accrocco del tipo messo in piedi dalle banche francesi non è proponibile e che ci deve essere un haircut di un qualche significato.

Voglio dire: su di un Tds scadenza agosto 2011 che prezza a 95, mi dici tu che buyback fai ? Offri di riacquistarlo a 60/100 ?

Su tutte le scadenze corte i prezzi di mercato sono troppo alti rispetto alle esigenze di burden sharing, il che rende il buyback impraticaticabile.

Che non sia facile sono d'accordo.
Ma tutte queste scadenze "corte" entro il 2014 che fine hanno fatto?
Perchè lo definisci "default classico", forse è meglio ancora del rollaggio.

Le scadenze brevissime le puoi acquistare senza "offerta", ma sono quelle che risalgono prima in ogni caso, le medie al 70%.
Semprechè nel frattempo non rastrelli un terzo e poi ti offra i titoli ad un prezzo concordato.

perchè default ...
quanti bond soprattutto HY sono stati oggetto di buy back senza ricevere declassamenti in questi ultimi due anni?!
bè il buy back però verrebbe bene su una 2014 che quota 58-60 e si offre 70-80 etc


cmq stiamo a fantasticare

Le nostre son sempre ipotesi estive ...

A questo punto si potrebbe tornare all'iniziale proposta di reprofiling delle scadenze entro il 2015, spostandole in avanti di cinque anni.
Questa si che è una proposta fatta solo per prendere tempo ...

sempre se volontario altrimenti dflt

Allora, cerchiamo di andare per ordine, altrimenti si finisce per fare più casino di quanto non ne stiano facendo politicanti e burocrati europei, che della materia di cui parliamo sono completamente a digiuno e quindi parlano allo scopo di fare arieggiare le gengive.

Perché il buyback distressed è default ? Ricopio quanto già scritto: il buyback "distressed", tipico del corporate, se imposto da condizioni che lo rendano necessario alla sostenibilità dei conti aziendali, è una delle più classiche modalità di default.

Ossia, se gli azionisti concordano con i creditori la disponibilità a rendere disponibile del cash (con un adc o un finanziamento all'emittente debitore) per ricomprare del debito, mettiamo, a 50/100, di solito ponendo come condizione un'adesione alta all'offerta (l'80%, il 90%), allo scopo di evitare un default. Se tali percentuali si raggiungono, e l'offerta va in porto, i titoli oggetto del buyback vanno comunque in default tecnico.

Se il buyback si conclude con successo, il rating viene in seguito riportato a livelli conseguenti al merito di credito che compete al debitore a seguito della riduzione del debito.

Infatti il senso del buyback è che i creditori sono dinanzi all'alternativa fra accettare il prezzo ridotto offerto (rispetto al loro diritto ad essere ripagati alla pari a scadenza) o subire il default dell'emittente, quindi la loro adesione all'accordo non è comunque considerata volontaria.

Il fatto che i titoli quotassero, faccio per dire, a 40/100 e venga offerto il buyback a 50/100 non sposta nulla in merito alla qualificazione della vicenda.

Quando il buyback non dà luogo a default ? Quando esso non è dettato dall'esigenza di evitare un default, ma costituisce una modalità di impiego di parte del cash disponibile del debitore, sull'assunto appunto della piena sostenibilità del debito a prescindere dal buyback.

In effetti Ferdo ha ragione nel dire che si sono visti molti buyback che non hanno dato luogo a default nel post Lehman (io personalmente ho seguito e commentato i 2-3 posti in essere dalla telecom nordica TDC, ma ce ne sono stati tanti altri). Ma tutte queste operazioni muovevano dall'assunto indicato sopra, e dimostrato dal pieno accesso al mercato dei capitali da parte del disponente il buyback (il contrario di quanto accade alla Grecia che ha perso accesso al mercato obbligazionario a condizioni ad essa praticabili, ed è stata salvata per tale ragione).

Chiarito questo aspetto, un altro punto.

Per la Grecia la condizione chiesta da tedeschi ed altri nordeuropei per accordare un nuovo piano di aiuti è il cosidetto burden sharing, ossia la partecipazione dei creditori privati ai rischi implicati nel salvataggio del paese.

In precedenti post, abbiamo visto come nel piano francese tale burden sharing si sia tradotto nella richiesta di garanzie di un recovery che si attesterebbe, a spanne, attorno a 60/100 in caso di default greco che sopravvenga nei prossimi 12-18 mesi, e quindi nella disponibilità dei privati istituzionali a perdere fino a 40/100 in tale circostanza.

Sta qui la partecipazione dei privati al rischio Grecia in caso di rollaggio "volontario" dei titoli in scadenza entro il 2014.

Ma con il buyback dei titoli corti tutto questo discorso va a Patrasso.

Vediamo cosa si inventeranno per cercare di incentivare i bondholders non istituzionali, tuttavia:

1) se a banche ed assicurazioni gli stati erano disponibili ad accordare garanzie per un recovery pari ad almeno 60/100, verso hedge funds, fondi HY e privati investitori (che non pongono rischio sistemico se ci rimettono i loro soldi) è da vedere cosa vogliono dare;

2) supponiamo che gli stati europei vogliano trattare gli investitori privati alla stregua di banche ed assicurazioni ... e quindi garantirgli i 60/100 di cui sopra ... restano le difficoltà tecniche di disporre un buyback che funga alla bisogna.

Non fosse altro perchè tutti i titoli scadenti al 2014 quotano sopra i 60/100 (o quasi, il 5,5% 2014 ieri è sceso a 58,8, ma insomma...) per cui certo non puoi offrigli quel valore, e d'altronde non lo potresti fare comunque perché una tale offerta, come detto prima, darebbe luogo a default.

Trovare un gentlemen agreement fra stati e qualche centinaio di soggetti istituzionali organizzati (tramite associazioni nazionali ed europee) per cui i bond sono ripagati a 100 e poi i denari del ripagamento sono reinvestiti al 70% secondo il meccanismo francese è un conto, ma con decine di migliaia di investitori privati sparsi in ogni dove, in cui ci sono gli Frmaoro e l'hedge fund Pinco Pallo, mettere su un analogo accrocco mi pare tutt'altra impresa... ;)
 
Ultima modifica:
Greek Inflation Steady At 3.1% In June


7/7/2011 5:31 AM ET







(RTTNews) - Inflation in Greece stabilized at its lowest level in 16 months in June, latest figures from the Hellenic Statistical Authority showed Thursday.
Inflation, as measured by the harmonized index of consumer prices (HICP), was unchanged at 3.1 percent in June. Economists expected the rate to ease to 2.9 percent.
Inflation measured by the consumer price index (CPI) steadied at 3.3 percent in June. This was the lowest rate since February 2010. On a monthly basis, both the HICP and the CPI recorded a 0.2 percent decline.
Based on the HICP, the consumer prices for the food and non-alcoholic beverages rose 4.1 percent annually during the month, while housing costs 8.9 percent. Transport costs advanced 4.6 percent from a year earlier.
 
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