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Il buyback all'ecuadoregna ... la classe politica greca è sicuramente banditesca, è vero che il mondo della finanza è anch'esso prevalentemente costituito da banditi, ed è vero che "a brigante, brigante e mezzo" ... però restiamo comunque in europa, ed un buyback "all'ecuadoregna" (ossia una furbata fatta ai danni della finanza internazionale, un rubare in casa dei ladri) significa beccarsi un default tecnico e trovarsi fuori dei mercati finanziari per un paio di decenni, ben che vada.
Non mi aspetterei, per la Grecia, una soluzione di questo tipo. Ma anche il discorso del buyback "distressed", tipico del corporate, se imposto da condizioni che lo rendano necessario alla sostenibilità dei conti aziendali, è una delle più classiche modalità di default.
Nel corporate, soltanto un buyback sotto la pari che non sia necessario ad evitare l'insolvenza, costituendo invece una opportunità per ridurre il peso dell'indebitamento quando questo sia certamente sostenibile, non dà luogo a default.
In conclusione: all'ecuadoregna è impensabile, all'occidentale é default.
Tommy, è da valutare ... il buyback non è facile, anzi. Intanto è default classico, e credo quasi certamente anche credit event ai fini della operatività dei CDS, perché dovrebbero farlo sotto la pari.
Ma i problemi si moltiplicano perché il burden sharing, se si pratica verso una pletora di private investors, vuol dire che un accrocco del tipo messo in piedi dalle banche francesi non è proponibile e che ci deve essere un haircut di un qualche significato.
Voglio dire: su di un Tds scadenza agosto 2011 che prezza a 95, mi dici tu che buyback fai ? Offri di riacquistarlo a 60/100 ?
Su tutte le scadenze corte i prezzi di mercato sono troppo alti rispetto alle esigenze di burden sharing, il che rende il buyback impraticaticabile.
Che non sia facile sono d'accordo.
Ma tutte queste scadenze "corte" entro il 2014 che fine hanno fatto?
Perchè lo definisci "default classico", forse è meglio ancora del rollaggio.
Le scadenze brevissime le puoi acquistare senza "offerta", ma sono quelle che risalgono prima in ogni caso, le medie al 70%.
Semprechè nel frattempo non rastrelli un terzo e poi ti offra i titoli ad un prezzo concordato.
perchè default ...
quanti bond soprattutto HY sono stati oggetto di buy back senza ricevere declassamenti in questi ultimi due anni?!
bè il buy back però verrebbe bene su una 2014 che quota 58-60 e si offre 70-80 etc
cmq stiamo a fantasticare
Le nostre son sempre ipotesi estive ...
A questo punto si potrebbe tornare all'iniziale proposta di reprofiling delle scadenze entro il 2015, spostandole in avanti di cinque anni.
Questa si che è una proposta fatta solo per prendere tempo ...
sempre se volontario altrimenti dflt
Allora, cerchiamo di andare per ordine, altrimenti si finisce per fare più casino di quanto non ne stiano facendo politicanti e burocrati europei, che della materia di cui parliamo sono completamente a digiuno e quindi parlano allo scopo di fare arieggiare le gengive.
Perché il buyback distressed è default ? Ricopio quanto già scritto: il buyback "distressed", tipico del corporate, se imposto da condizioni che lo rendano necessario alla sostenibilità dei conti aziendali, è una delle più classiche modalità di default.
Ossia, se gli azionisti concordano con i creditori la disponibilità a rendere disponibile del cash (con un adc o un finanziamento all'emittente debitore) per ricomprare del debito, mettiamo, a 50/100, di solito ponendo come condizione un'adesione alta all'offerta (l'80%, il 90%), allo scopo di evitare un default. Se tali percentuali si raggiungono, e l'offerta va in porto, i titoli oggetto del buyback vanno comunque in default tecnico.
Se il buyback si conclude con successo, il rating viene in seguito riportato a livelli conseguenti al merito di credito che compete al debitore a seguito della riduzione del debito.
Infatti il senso del buyback è che i creditori sono dinanzi all'alternativa fra accettare il prezzo ridotto offerto (rispetto al loro diritto ad essere ripagati alla pari a scadenza) o subire il default dell'emittente, quindi la loro adesione all'accordo non è comunque considerata volontaria.
Il fatto che i titoli quotassero, faccio per dire, a 40/100 e venga offerto il buyback a 50/100 non sposta nulla in merito alla qualificazione della vicenda.
Quando il buyback non dà luogo a default ? Quando esso non è dettato dall'esigenza di evitare un default, ma costituisce una modalità di impiego di parte del cash disponibile del debitore, sull'assunto appunto della piena sostenibilità del debito a prescindere dal buyback.
In effetti Ferdo ha ragione nel dire che si sono visti molti buyback che non hanno dato luogo a default nel post Lehman (io personalmente ho seguito e commentato i 2-3 posti in essere dalla telecom nordica TDC, ma ce ne sono stati tanti altri). Ma tutte queste operazioni muovevano dall'assunto indicato sopra, e dimostrato dal pieno accesso al mercato dei capitali da parte del disponente il buyback (il contrario di quanto accade alla Grecia che ha perso accesso al mercato obbligazionario a condizioni ad essa praticabili, ed è stata salvata per tale ragione).
Chiarito questo aspetto, un altro punto.
Per la Grecia la condizione chiesta da tedeschi ed altri nordeuropei per accordare un nuovo piano di aiuti è il cosidetto burden sharing, ossia la partecipazione dei creditori privati ai rischi implicati nel salvataggio del paese.
In precedenti post, abbiamo visto come nel piano francese tale burden sharing si sia tradotto nella richiesta di garanzie di un recovery che si attesterebbe, a spanne, attorno a 60/100 in caso di default greco che sopravvenga nei prossimi 12-18 mesi, e quindi nella disponibilità dei privati istituzionali a perdere fino a 40/100 in tale circostanza.
Sta qui la partecipazione dei privati al rischio Grecia in caso di rollaggio "volontario" dei titoli in scadenza entro il 2014.
Ma con il buyback dei titoli corti tutto questo discorso va a Patrasso.
Vediamo cosa si inventeranno per cercare di incentivare i bondholders non istituzionali, tuttavia:
1) se a banche ed assicurazioni gli stati erano disponibili ad accordare garanzie per un recovery pari ad almeno 60/100, verso hedge funds, fondi HY e privati investitori (che non pongono rischio sistemico se ci rimettono i loro soldi) è da vedere cosa vogliono dare;
2) supponiamo che gli stati europei vogliano trattare gli investitori privati alla stregua di banche ed assicurazioni ... e quindi garantirgli i 60/100 di cui sopra ... restano le difficoltà tecniche di disporre un buyback che funga alla bisogna.
Non fosse altro perchè tutti i titoli scadenti al 2014 quotano sopra i 60/100 (o quasi, il 5,5% 2014 ieri è sceso a 58,8, ma insomma...) per cui certo non puoi offrigli quel valore, e d'altronde non lo potresti fare comunque perché una tale offerta, come detto prima, darebbe luogo a default.
Trovare un gentlemen agreement fra stati e qualche centinaio di soggetti istituzionali organizzati (tramite associazioni nazionali ed europee) per cui i bond sono ripagati a 100 e poi i denari del ripagamento sono reinvestiti al 70% secondo il meccanismo francese è un conto, ma con decine di migliaia di investitori privati sparsi in ogni dove, in cui ci sono gli Frmaoro e l'hedge fund Pinco Pallo, mettere su un analogo accrocco mi pare tutt'altra impresa...
