Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (3 lettori)

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tommy271

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Papandreou,Grecia determinata a cambiare

Stiamo facendo sacrifici enormi per riforme

30 settembre, 18:13



(ANSA) - PARIGI, 30 SET - ''La Grecia e' determinata a fare i cambiamenti necessari e stiamo facendo sacrifici per portare avanti le necessarie riforme''. Lo ha detto il premier della Grecia, Giorgio Papandreou, insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy. ''Vogliamo fare della Grecia un Paese diverso e migliore'' non soltanto per i greci ''ma per tutta l'Europa'', ha aggiunto Papandreou
 

tommy271

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Crisi/ Sarkozy: "Non possiamo lasciar cadere la Grecia"

"Per ragioni economiche e morali"



Parigi, 30 set. (TMNews) - "Non è possibile lasciar cadere la Grecia per ragioni economiche e per ragioni morali". Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, al termine di un incontro a Parigi con il primo ministro greco George Papandreou. Sarkozy ha detto che da parte di Atene c'è una "determinazione totale" ha rispettare gli impegni presi per risanare i conti pubblici, e ha avvertito che un fallimento della Grecia sarebbe un fallimento per tutta l'Europa. (con fonte Afp)
 

tommy271

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CRISI: SPETTRO RECESSIONE DEPRIME I MERCATI, SARKOZY RASSICURA ATENE


(ASCA) - Roma, 30 set - I mercati finanziari accantonano per qualche ora il dossier della Grecia e si concentarno sulla sequenza di dati che dall'Europa agli Stati Uniti mostrano una decisa decelerazione dell'economia sulle due sponde dell'Atlantico. Dopo due anni negli Stati Uniti emerge una contrazione dei redditi che avra' ripercussioni sulla spesa per consumi mentre dalla Germania arriva l'indicazione sulla flessione di quasi il 3% delle vendite al dettaglio, a conferma che anche la locomotiva tedesca inizia a perder colpi. Il ministro delle finanze di Berlino, Wolfgang Schauble, non nasconde la preoccupazione sulle prospettive dell'economia reale. ''La situazione sui mercati internazionali continua ad essere preoccupante ed i timori sono che il nervosismo dei mercati possa trasformarsi rapidamente in un ostacolo alla crescita dell'economia globale''.

A completare un quadro gia' opaco i segnali negativi sul nuovo balzo dell'inflazione a settembre che si attesta al 3% nell'area euro mentre la disoccupazione non riesce a scendere sotto lo scoglio del 10%. La reazione dei mercati non si e' fatta attendere. Oltre ai dati negativi, la volonta' di monetizzare i rialzi delle ultime sedute hanno consigliato gli investitori ad allegrire le posizioni sull'azionario provocando la discesa degli indici delle borse. Ribassi comunque non particolarmente vistosi, ad eccezione di Francoforte dove il Dax ha lasciato sul terreno il 3%.

Sul fronte della crisi dell'euro, il premier grego George Papandreu dopo aver incontrato il cancelliere Angela Merkel si e' recato a Parigi da Nicolas Sarkozy. E il presidente francese ha ribadito l'assicurazione che la Francia ''onorera' i suoi impegni''. ''Abbiamo un obbligo morale ed economico di solidarieta' verso i paesi dell'area euro - ha dichiarato l'inquilino dell'Eliseo - e un fallimento della Grecia sarebbe il fallimento dell'Europa''.

Dopo i malumori degli ultimi giorni, il presidente francese ha voluto inviare un messagio rassicurante ai mercati. La Francia adottera' rapidamente le misure approvate dal evrtice europeo del 21 luglio come da tempo sollecita la Bce ma a breve Sarkozy incontrera' nuovamente la Merkel per fare un punto sulla crisi e le soluzioni per superare la crisi dell'euro. Da parte sua Papandreu ha ribadito anche a Parigi che la Grecia e' determinata nel portare avanti le misure definite con l'Europa.


Intanto la troika composta dai tecnici della Commissione Ue, Bce e Fmi sta continuando nella verifica per poi dare l'ok allo sblocco della terza tranche di aiuti al governo di Atene pari a 8 miliardi di euro che sono indispensabili per l'esecutivo Papandreu per pagare stipendi e pensioni. La riunione con il ministro dei trasporti si e' dovuta tenere in un luogo segreto a causa delle proteste dei taxisti che si oppongono alle misure di liberalizzazione del settore. La sensazione e' che la decisione sulla concessione della nuova tranche arrivera' al vertice europeo di meta' ottobre.

Papandreu e la Grecia confidano che Francia e Germania riescano a superare le resistenze degli euroscettici come la Finlandia che insiste nel chiedere garanzie supplementari per la concessione degli aiuti ad Atene.
 
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C.Bonacieux

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E per le banche salvare Atene costa ancora più caro | Linkiesta.it

30 settembre 2011 - 18:00
La ristrutturazione del debito greco potrebbe subire una brusca accelerazione. Durante il Consiglio europeo del 21 luglio si è deciso il secondo piano di salvataggio di Atene, circa 109 miliardi di euro, di cui 37 sulle spalle dei creditori di Atene. E proprio quest’ultimo accordo sarebbe in fase di revisione, data l’insufficienza dell’impatto all’interno del programma di consolidamento fiscale greco. A confermarlo a Linkiesta, in via confidenziale, sono fonti della Banca centrale europea (Bce). «Sul tavolo del prossimo Eurogruppo (lunedì 3 ottobre, ndr) ci sarà probabilmente anche questo tema, anche se in via non ufficiale», spiega un alto funzionario dell’Eurotower. Il progetto attualmente al vaglio della troika composta da Fondo monetario internazionale (Fmi), Commissione Ue e Banca centrale europea (Bce) prevede perdite del 75% sul valore nominale dei bond ellenici detenuti in portafoglio dai creditori privati e non il 21% inizialmente previsto. Due le conseguenze: ingenti perdite per le banche europee e uno scenario simile a quello dell’Argentina per Atene. Anche dall’Italia arrivano conferme informali. Un alto funzionario dell’Associazione bancaria italiana (Abi) spiega a Linkiesta che «qualcosa si sta muovendo».

L’accordo del 21 luglio scorso prevedeva un apporto finanziario del settore privato per 37 miliardi di euro. L’obiettivo era semplice: uno scambio di bond a scadenza con nuove obbligazioni con un termine più lontano, sottoscritte con una perdita netta sul primo titolo pari al 21% del valore nominale. Secondo l’Institute of International finance (IIF), la lobby bancaria che ha curato l’accordo fra banche, troika e Governo ellenico, la partecipazione del settore privato sarebbe dovuta essere del 90% dei creditori all’inizio di settembre. Tuttavia, la reticenza di alcuni grandi istituti di credito ha fatto ritardare il processo di ristrutturazione del debito ellenico. Ma c’è di più. Come ricorda oggi il Wall Street Journal, è difficile che la situazione greca possa risolversi solamente con l’accordo del 21 luglio. Anche avallando un taglio al valore nominale dei bond pari al 21%, il debito pubblico, circa 360 miliardi di euro, non riuscirebbe a contrarsi abbastanza per fare tornare a galla Atene. Ecco quindi spiegato il motivo della diffidenza delle banche ad adottare le raccomandazioni dell’IIF.

I titoli di Stato greci continuano a pesare in modo rilevante sui bilanci degli istituti di credito europei. Secondo gli ultimi dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), diffusi dieci giorni fa, l’esposizione complessiva sulle banche dell’eurozona è di 152,810 miliardi di dollari. Al primo posto troviamo la Francia, con 65,279 miliardi di dollari (a giugno erano 64,777), seguita dalla Germania con 28,996 miliardi (a giugno erano 39,923). Più contenuta è invece l’esposizione delle banche italiane, pari a 6,254 miliardi di dollari, in aumento rispetto a giugno, quando la quota era di 5,778 miliardi. E sebbene il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, abbia ribadito che più volte che «le banche italiane non sono esposte alla Grecia», il rischio concreto è che il nuovo haircut sui titoli ellenici possa essere l’ennesima tegola sugli istituti di credito italiani, già in difficoltà sui mercati interbancari europei.

La troika, nel frattempo, continua il suo lavoro di pressione sul Governo di George Papandreou. In particolare, oggi ha per la prima volta chiesto esplicitamente una «concreta e sostanziale revisione» degli stipendi dei dipendenti pubblici al ministro delle Finanze Evangelos Venizelos. I colloqui fra i funzionari della missione di Fmi, Bce e Commissione Ue andranno avanti anche nei prossimi giorni e avranno lo scopo di controllare lo stato di avanzamento delle misure d’austerity portate avanti dall’esecutivo di Papandreou. Il fine ultimo è quello di sbloccare la sesta tranche (otto miliardi di euro) del piano di salvataggio da 110 miliardi di euro varato nel maggio 2010. Per ora, l’urgenza del Governo greco è quella di ottenere la nuova parte del prestito, al fine di poter pagare stipendi e pensioni. Ma nel mentre, si stanno già studiando le condizioni del secondo bailout ellenico. E non è detto che basti a salvare Atene dal baratro del default.

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ferdo

Utente Senior

...

«Κανείς δεν ξέρει πόσο μεγαλύτερη θα μπορούσε να είναι η συμμετοχή (του ιδιωτικού τομέα).​
"Nessuno sa quanto di più potrebbe essere la partecipazione (settore privato).

Θα μπορούσε ενδεχομένως να είναι πολύ πιο κοντά στις τιμές αγοράς.​
Potrebbe essere molto più vicino a prezzi di mercato.

Έχουν ακουστεί τα 50% αλλά αυτό δεν σημαίνει τίποτα» δήλωσε από την πλευρά του δεύτερος αξιωματούχος.​
Ho sentito il 50% ma questo non significa niente ", ha detto l'ufficiale a mano secondo.

Το ζήτημα, συνέχισε, «είναι εάν η τρέχουσα προσέγγιση οδηγεί σε βιώσιμη λύση ή όχι.​
La questione, ha continuato, "è se l'attuale approccio conduce ad una soluzione praticabile o meno.

Προς το παρόν δεν υπάρχει οριστική άποψη πάνω σ' αυτό - είναι ζήτημα της Επιτροπής, του ΔΝΤ και της ΕΚΤ να πουν εάν αυτό είναι πιθανό ή όχι».​
Al momento non vi è alcuna posizione definitiva su questo - è una questione di Commissione, il FMI e la BCE a dire se questo è possibile o no ".
...

le più incoraggianti :eek:
 
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