GREXIT: Si o No ? (1 Viewer)

jolli joker

Forumer storico
temo che il buon tsipras abbia avuto tra i suoi consiglieri qualche testa un po' troppo calda che l'ha convinto ad abbandonare il tavolo delle trattative e che se ne sia accorto nei giorni seguenti alla votazione. prova ne sia il "passo indietro" da parte del centauro.
altrimenti, come osservi giustamente, non avrebbe senso presentare una proposta che ricalca l'ultima elaborata dalla controparte e rifiutata una settimana fa (a me quest'ultima versione sembra addirittura più penalizzante per la grecia, ma voglio fidarmi di bloomberg).
ora tsipras rischia grosso. vediamo un po' cosa diranno quelli che si davano le gomitate per salire sul carro dei 'vincitori'...
Ha fatto tanto casino e poi si e' messo a pecora come ha sempre fatto l'ebetino tutti a pecora in fila verso bruxelles nulla di nuovo purtroppo.
 

Franzo

PELO e CONTROPELO
Per principio filosofico io non sono manicheo
E credo che la distinzione tra bene e male sia più sfumata

io stesso alla mattina posso essere parassita e il pomeriggio produttore, secondo le categorie aristoteliche sopra tratteggiate


Ed espandendo, la differenza di campo non è grave per la sua appartenenza ma al contrario per la sua esclusività: io sono guelfo , e va bèn... ma non è che tutto il bene è solo e soltanto guelfo e il male è solo e soltanto ghibellino
anche i guelfi sbagliano, anche i ghibellini possono essere nel giusto

Qui non si è pro o contro tsipras o schaeuble
Entrambi hanno delle ragioni ed entrambi dei torti
Si tratta di fare una scelta di convivenza o di non farla
Sapendo che anche gli italiani hanno ragioni e torti
Beh, ... infrangendo quella sorta di "accordo tra Galantuomini" ... che ci suggeriva di ignorarci ad occhi non bendati, ... orbene, ... ordunque, ... complimenti, ha espresso un concetto poderoso che mi aggrada assai.

Una stretta di mano.

FvS
 

riccibitti

apprendista
temo che il buon tsipras abbia avuto tra i suoi consiglieri qualche testa un po' troppo calda che l'ha convinto ad abbandonare il tavolo delle trattative e che se ne sia accorto nei giorni seguenti alla votazione. prova ne sia il "passo indietro" da parte del centauro.
altrimenti, come osservi giustamente, non avrebbe senso presentare una proposta che ricalca l'ultima elaborata dalla controparte e rifiutata una settimana fa (a me quest'ultima versione sembra addirittura più penalizzante per la grecia, ma voglio fidarmi di bloomberg).
ora tsipras rischia grosso. vediamo un po' cosa diranno quelli che si davano le gomitate per salire sul carro dei 'vincitori'...

rischia grosso, dicevo. se ora gli scappa di mano syriza, povero popolo greco...
 

f4f

翠鸟科
Beh, ... infrangendo quella sorta di "accordo tra Galantuomini" ... che ci suggeriva di ignorarci ad occhi non bendati, ... orbene, ... ordunque, ... complimenti, ha espresso un concetto poderoso che mi aggrada assai.

Una stretta di mano.

FvS

Ebben ne son contento :)

ricambio con calore la stretta di mano
assai gradita perchè è offerta con l'intelligenza di chi legge prima di giudicare :) dote tanto apprezzabile quanto ahimè rara
 

Pazzoid

Banned
Crisi economica Grecia: TSIPRAS o stratega o ciarlatano










Scritto il 10 luglio 2015 alle 17:31 da Paolo Cardenà

Negli ultimi giorni mi sono chiesto spesso se Tsipras sia un abilissimo stratega oppure l’ennesimo politico incapace che, comunque, si trova a gestire una situazione più grande di lui. Sono dubbi che ancora non hanno trovato una risposta, ma tra qualche ora, in un modo o nell’altro, verranno spazzati via dalla realtà.
Tuttavia, è possibile fare qualche considerazione in più.
Come sapete il governo di Atene, nelle ultime ore, ha presentato una proposta ai creditori che, a quanto pare, sembrerebbe essere stata accolta con favore dai diversi leader europei, seppur in modo informale. Tant’è che anche i mercati sembrano credere a un accordo ormai imminente.
Il fatto è che, ammesso che quel che circola sia il documento ufficiale (e c’è chi ha argomentato che non lo sia – si legga Zeroconsensus), la proposta fatta ai creditori sembrerebbe addirittura peggiorativa rispetto a alle condizioni che, domenica scorsa, gli elettori greci hanno rispedito al mittente.
Se le cose dovessero stare in questi termini, verrebbe da dire che la capitolazione di Tsipras è addirittura clamorosa, visto che prima ha indetto un referendum per dare la parola al popolo greco e poi ha presentato delle proposte che, in buona sostanza, sono asimmetriche rispetto al risultato referendario.
Stanno davvero così le cose? Non lo sappiamo.
Ma possiamo comunque immaginare alcune possibili alternative:
La prima: è quella per cui Tsipras abbia voluto assumere un atteggiamento più cauto, dopo aver toccato con mano alcuni effetti del fallimento delle trattative: dal deterioramento del quadro economico, ai disagi sofferti dalla popolazione per via delle banche chiuse, al crescente risentimento da parte della popolazione che, stando ai sondaggi (da prendere con cautela) e alle manifestazioni di piazza, vuole rimanere nell’euro. Quindi, in questa ipotesi, il compromesso potrebbe essere davvero imminente: a quali condizioni e quanto possa essere sostenibile, ne discuteremo in seguito, quando avremo qualche elemento in più per ragionare. E’ evidente che, se così fosse, la strategia di Tsipras sarebbe stata assai inconcludente (per non dire distruttiva) e per lui sarebbe una vera e propria capitolazione che, verosimilmente, aprirebbe la strada ad un rimpasto di governo per via del disappunto da parte dell’ala radicale di Syriza che, a quel punto, si trasformerebbe in sfiducia. Cose che avevamo ipotizzato QUI
La seconda: è che Tsipras, ancorché forte del voto del referendum di domenica scorsa, abbia voluto presentare un piano che l’Eurogruppo non può rifiutare, in modo che le responsabilità politiche dell’eventuale bocciatura (che, significherebbe o introduzione di una moneta parallela oppure Grexit) ricadano sulla nomenclatura politica europea. In buona sostanza, in questa ipotesi, lui potrebbe dire: “cari leader europei, nonostante abbia ottenuto specifico mandato a negoziare condizioni meno oppressive per il popolo greco, non solo mi sono avvicinato alle condizioni da voi proposte, ma sono andato addirittura oltre. Quindi, se le rifiutate, dovete prendervela solo con voi stessi”. Plausibile uno scenario del genere? Non lo sappiamo.
Oppure, l’alternativa è anche quella che Tsipras sia abbastanza sicuro del fatto che, nonostante le ulteriori concessioni che il suo governo ha proposto, una parte non marginale di paesi europei (con Germania in testa) vogliano sbattere la Grecia fuori dall’euro e quindi, anche in questo caso, la leadership di Tsipras ne uscirebbe rafforzata (al cospetto dell’elettorato greco). In quest’ultima ipotesi, nonostante Tsipras non abbia uno specifico mandato per condurre la Grecia fuori dall’euro, l’uscita di Atene dalla moneta unica diventerebbe quasi automatica, e quindi l’unica strada possibile da percorrere o quasi. In questa ipotesi, la responsabilità politica ricadrebbe nuovamente sull’Europa.
A sostegno di questa tesi depone anche la posizione del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, che non nasconde l’idea che la Grecia debba abbandonare la moneta unica.

Quanto appena affermato va interpretato anche alla luce del voto in Spagna del prossimo novembre che potrebbe riservare delle grosse sorprese, vista l’ascesa di Podemos. Considerato che la Spagna non è esattamente come la Grecia, l’affermarsi di Podemos alle prossime elezioni spagnole potrebbe essere fortemente destabilizzante per la zona euro, che potrebbe essere addirittura compromessa nella sua connotazione attuale. Ecco quindi che sacrificare la Grecia (inducendola ad abbandonare l’Eurozona) potrebbe costituire un modo per guadagnare la fedeltà della Spagna, posto il fatto che, a novembre, quando si voterà in Spagna, la Grecia si troverà ancora nell’occhio del ciclone per via degli effetti determinati dall’abbandono unilaterale dall’Eurozona. E quindi l’uscita di Atene dalla moneta unica potrebbe costituire un monito per gli elettori spagnoli.

grande Tzipras.. mette i tedeschi con le spalle al muro sapendo che Berlino vuole la greca fuori e così sarà rovesciandole addosso la responsabilità, a novembre si vota in Spagna e Podemos salirà al potere.. qua in italia è bene che il popolo bue inizi a svegliarsi​
io sono sempre alla macchia in attesa del momento buono​
 

Pazzoid

Banned
rischia grosso, dicevo. se ora gli scappa di mano syriza, povero popolo greco...

è tutta strategia.. sa che l Germania dirà sempre di no per non creare precedenti sulla ristrutturazione del debito quind passerà da trionfatore davanti al mondo con le colpe rovesciate tutte su berlino che rimarrà senza alibi..

la sostituzione di Varoufakis.. la spaccatura in Siryza.. tutte parti di un copione recitato molto bene
 

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