Grillo al 24% di media, circa (3 lettori)

MATLEY

Forumer storico
11 Aprile tutti sul sito M5S a votare:

GINO STRADA Presidente della Repubblica. :up:

lodevole iniziativa :)

purtroppo non saprei chi votare...
in compenso so molto bene chi non vorrei come presidente: d'alema, rosy bindi, prodi, amato e ogni personaggio riconducibile ad un partito di sx.
Negli ultimi lustri abbiamo avuto troppi presidenti di sx.... quindi i magistrati nominati al CSM potrebbero avere un colore....

che dite di gianni Letta?
 

gipa69

collegio dei patafisici
Quelli di CS sostengono che sia un gioco delle parti....
 

Allegati

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Ranger

Swing Trader
Autoscacco a 5 Stelle
di Marco Travaglio | 30 marzo 2013Commenti (2909)

Fino a ieri mattina, checché se ne dicesse, il movimento 5 Stelle non aveva sbagliato una mossa. A parte le trascurabili defezioni sulla presidenza del Senato, aveva mantenuto compatti i suoi variopinti ed eterogenei gruppi parlamentari, sfuggendo a tutte le trappole che i partiti e i giornalisti al seguito avevano seminato sul suo cammino. Aveva messo all’angolo il Pdl con l’annuncio del sì all’ineleggibilità e a un’eventuale richiesta d’arresto di B. (spingendo il Pd ad allinearsi). Aveva costretto il Pd a rottamare i candidati di partito per le due Camere e a inventarsi in fretta e furia i nuovi arrivati Boldrini e Grasso, a loro volta obbligati a esordire col taglio degli emolumenti che, per quanto modesto, avrebbe innescato l’effetto valanga. Infine aveva cucinato a fuoco lento Bersani, fino alla figuraccia in diretta streaming e alla resa sul Colle camuffata da congelamento.

Intanto i dogmi pidini dei rimborsi elettorali e del Tav Torino-Lione venivano rimessi in discussione. Insomma, pur avendo vinto solo moralmente le elezioni, 5Stelle era diventato in pochi giorni il dominus della politica italiana. Se Grillo avesse chiesto a Bersani le chiavi di casa e della macchina, quello gliele avrebbe consegnate senza fiatare e con tante scuse per il ritardo. Insomma, da oggi un movimento nato appena tre anni fa avrebbe avuto l’ultima parola sul nuovo governo e sul nuovo presidente della Repubblica. Con notevoli benefici per gli italiani, visto che alcuni punti del programma pentastelluto, al netto delle follie e delle utopie, sono buoni e giusti e realizzabili in poco tempo. E visto che B. sarebbe rimasto irrimediabilmente all’angolo.

Sarebbe bastato che ieri i capigruppo fossero saliti al Quirinale con una proposta chiara e netta: un paio di nomi autorevoli per un governo politico guidato e composto da personalità estranee ai partiti (parrà strano, ma ne esistono parecchie, anche fuori dalla Bocconi, dalle gran logge, dai caveau delle banche e dalle sagrestie vaticane). Siccome Bersani, anche in versione findus, era rimasto fermo all’asse con M5S, secondo la volontà dei due terzi degli elettori, i grilli avrebbero dovuto sfidarlo ad appoggiare quel tipo governo. Che naturalmente non può essere né a guida Bersani, né tantomeno a guida M5S. Di qui la necessità di una rosa di personalità che potessero incarnare, per la loro storia e le loro idee, alcuni dei punti chiave del movimento. Sarebbe stato lo scacco matto al re. Invece lo scacco i grilli se lo son dato da soli. Col rischio di perdere un treno che potrebbe non ripassare più; di accreditare le peggiori leggende nere sul loro conto; e di gettare le basi per drammatiche spaccature.

Ieri infatti al Colle non hanno fatto nomi, ma solo allusioni, anche perché Napolitano non vuole sentir parlare di nomi extra-partiti. Poi hanno chiesto ciò che non potevano avere: l’incarico. Ha prevalso l’inesperienza, o la supponenza, o la paura di essere incastrati in giochi più grandi e inafferrabili. Paura infondata, visto che i partiti sono alla canna del gas e non sono più in grado di incastrare nessuno, se non se stessi. E in ogni caso la mossa era a rischio zero e a vantaggio mille (per loro e per il Paese). É vero, come sospettavano i complottisti (che spesso ci azzeccano) che Napolitano e parte del Pd sono già d’accordo col Pdl per l’inciucio: ma, a maggior ragione, la proposta di un governo Settis o Zagrebelsky li avrebbe messi tutti con le spalle al muro. E li avrebbe costretti alla ritirata, non foss’altro che per non assumersi la responsabilità di aver bocciato il miglior governo degli ultimi 15 anni (almeno sulla carta). Ora invece l’unica alternativa alle urne, che tutti invocano ma tutti temono, sarà un inciucissimo con B., più o meno mascherato. Che magari era nella testa di Napolitano e dei partiti fin dal primo giorno. Ma che ora ricadrà sulla testa dei 5 Stelle. E naturalmente degli italiani. Bel risultato, complimenti a tutti.

il Fatto Quotidiano, 30 Marzo 2013
 

alvin_angel

K-LOVER
Quelli di CS sostengono che sia un gioco delle parti....


:up::up::up:

da un lato (NORD) c'e' un nuovo leader che vede vacillare il suo regime e quindi deve dimostrare la sua forza...
dall'altro (SUD) c'e' un'impressionante forza economica, militare e kulturale...
il divario e' sempre + netto... :eek::eek::eek:

a naso dire che i koreani del sud non sanno neanche di tutte queste minacce (che sono all'ordine del giorno)...

e vivono tranquillamente... :D

cia'!!! :ciao:

South Korea launches space rocket carrying a satellite - YouTube
 

big_boom

Forumer storico
:up::up::up:

da un lato (NORD) c'e' un nuovo leader che vede vacillare il suo regime e quindi deve dimostrare la sua forza...
dall'altro (SUD) c'e' un'impressionante forza economica, militare e kulturale...
il divario e' sempre + netto... :eek::eek::eek:

a naso dire che i koreani del sud non sanno neanche di tutte queste minacce (che sono all'ordine del giorno)...

e vivono tranquillamente... :D

cia'!!! :ciao:

se il sud korea e' cosi' forte che ci stanno a fare gli USA?

secondo me senza USA il nord korea occupa il sud in 15 giorni

In qualsiasi caso di coinvolgimento degli USA la cina occupera' il nord korea
 
Principi di strategia elettrica nazionale.

L’italia riveste una posizione strategica importante e puo a livello interno rendersi davvero indipendente da petrolio e gas,in quanto ad oggi 84% di energia è importata.
Complice il governo degli ultimi anni in italia è stata sistematicamente adottata una strategia che non ha contribuito a livello italiano a far crescere campioni nazionali e i mezzi in essere,quelli finanziari,sono stati destinati a investimenti meno strategici per l’Italia.
Il fondo italiano per le infrastrutture dovrebbe a nostro avviso essere un POLO AGGREGATORE su energie pulite,dovendo e potendo quotare in Borsa la SUA F2I ENERGIE RINNOVABILI e raccogliendo risorse potrebbe sviluppare parchi in Tunisia partecipando ad aste,ma anche in paesi dell’est europa.
Invece al momento:


la germania e la russia sanno bene che l italia sarà un hub elettrico del mediterraneo,basta vedere i ponti di interconnessione che TERNA sta realizzando, e quindi molte società di energia pulita in italia sono tedesche o russe o svizzere,spesso acquistate da società di sviluppatori collusi con mafie, e recentemente abbiamo visto il giro di operazioni che da ivpc maestrale porto a International power poi a una società trinergy irlandese e da poco a ERG LUKOIL ch eè primo gruppo eolico italiano.
In realtà l Italia dovrebbe con TERNA sviluppare velocemente i ponti elettrici e sottomarini e con F2I dovrebbe cercare di dare a imprese italiane una presenza in TUNISIA SERBIA MONTENEGRO ROMANIA BULGARIA.Non le solite EGP A2A ma aziende eoliche per esempio dove la tecnologia è matura e i prezzi in calo.

dal sito di terna:Sviluppo delle interconnessioni: i “ponti elettrici” nel Mediterraneo


Le nostre iniziative nell’area mediterranea e nell’Europa dell’Est per la realizzazione di nuove infrastrutture di interconnessione per migliorare l’efficienza del sistema elettrico italiano e aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti.


Terna valuta opportunità di sviluppo all’estero in linea con gli obiettivi di crescita del Gruppo, coerentemente con la propria attività e con particolare attenzione alla qualità dei servizi offerti e all’efficienza economico finanziaria.

Terna concentra le proprie attività di sviluppo sulle aree di “prossimità”, in particolare le regioni dell’Est Europa e del Nord Africa. Come operatore di trasmissione nazionale, Terna ha nei propri fondamentali la missione di realizzare nuove infrastrutture di interconnessione con aree dal potenziale energetico significativo e complementare a quello italiano.

Sono strategiche, quindi, le iniziative localizzate in aree che rappresentano la naturale estensione delle attuali attività: in primo luogo, dunque, Europa dell’Est. Nell’area dei Balcani, in particolare, per sfruttare eventuali opportunità create dall’apertura all’investimento privato della trasmissione elettrica, per favorire le interconnessioni via cavo sottomarino nell’Adriatico che consentiranno l’importazione di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, grazie alle grandi disponibilità di idroelettrico e ai depositi di lignite della zona.

Terna considera il Mediterraneo un’area prioritaria di sviluppo delle proprie attività internazionali.

La posizione strategica dell’Italia costituisce un fattore competitivo per tutte le imprese elettriche italiane. Il Piano Strategico di Terna per il 2010 -2014 vede protagonisti proprio i “ponti elettrici” con quattro nuove interconnessioni, due con l’estero e due con le isole maggiori in Italia, per la realizzazione di quella Super Smart Grid che farà dell’ Italia un vero e proprio “Hub Elettrico" del Mediterraneo.

Il collegamento Italia – Montenegro, il primo “ponte elettrico” con i Balcani, assicurerà al sistema elettrico italiano benefici nell’efficienza e nella sicurezza degli approvvigionamenti. In particolare permetterà agli operatori del mercato elettrico di importare energia a costi inferiori a quelli italiani. Il 6 febbraio del 2010 è stato firmato l’accordo intergovernativo tra Italia e Montenegro. Il Paese presenta una buona rete di trasmissione collegata con i Paesi confinanti Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia, Kosovo, Bulgaria e Romania. Tutti gli approfondimenti sono presenti nella sezione dedicata.

L’altro progetto con l’estero che si aggiunge alle 22 interconnessioni già attive con i Paesi confinanti è l’Infrastruttura Italia – Francia.
Una realizzazione tecnologica unica al mondo: 540 milioni di euro di investimento per 190 km con oltre 72 km lungo l’autostrada e la galleria del Frejus, capacità 1000 MW.

Due i “ponti elettrici“ in realizzazione con le isole maggiori: i collegamenti tra Sardegna e Sicilia con la Penisola, rispettivamente SA.PE.I. e Sorgente - Rizziconi, due cavi sottomarini ad alta tecnologia che stabiliscono record mondiali. Per saperne di più sul SA.PE.I., il cavo dei record, è possibile visitare il sito dedicato.

La Sorgente - Rizziconi , tra la Calabria e Sicilia, sarà la più lunga linea elettrica sottomarina in corrente alternata del mondo con un tratto 38 km sotto le acque del Tirreno.

Per la regione Nord – Africa , il progetto ELMED che vede protagonista la Tunisia con il primo collegamento elettrico fra l’Italia e il Nord Africa. Tutte le informazioni sono disponibili in Progetto ELMED Tunisia


 

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