crisi, in italia suicidi in aumento, uno al giorno tra i disoccupati.
(asca) - roma, 3 gen - suicidi in aumento, soprattutto tra gli uomini, con un caso al giorno tra i disoccupati. E' quanto emerge dall'indagine dell'eures ricerche economiche e sociali, ''il suicidio in italia ai tempi della crisi. Caratteristiche, evoluzioni e tendenze". In italia, si legge nell'indagine, sono stati 2.986 i suicidi commessi nel corso del 2009 (ultimo anno censito), con un aumento del 5,6% rispetto all'anno precedente (2.828 i casi nel 2008), invertendo la dinamica decrescente dell'ultimo biennio. L'incremento registrato investe sia la componente femminile della popolazione (+1,6%, con 643 casi rispetto ai 631 del 2008), sia soprattutto la componente maschile (+5,6%, passando da 2.197 a 2.343). Cio' che sembra caratterizzare il fenomeno suicidario nel 2009 e' la sua forte interdipendenza con la crisi economico-occupazionale: Sono stati infatti 357 i suicidi compiuti da disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008 (sono stati 270 nel 2007, 275 nel 2006 e 281 nel 2005), generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, pari al 76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione). Un ulteriore indicatore del rapporto diretto tra il fenomeno suicidario e la crisi e' rappresentato dal numero dei suicidi per ragioni economiche (al di la' di quanto sia effettivamente possibile stabilire una lettura univoca del ''movente''), che raggiungono proprio nel 2009 il valore piu' alto degli ultimi decenni (198 casi, con una crescita del 32% rispetto ai 150 casi del 2008 e del 67,8% rispetto ai 118 casi del 2007). In ogni caso, il suicidio si conferma un fenomeno decisamente piu' diffuso tra le fasce della popolazione anziana: Negli ultimi cinque anni (2005-2009) si contano infatti in italia 8,9 suicidi ogni 100 mila over64 (16,3 tra gli uomini e 3,6 tra le donne), a fronte di 6,1 nella fascia 45-64 anni (9,5 tra gli uomini e 2,8 tra le donne), di 4,4 suicidi ogni 100 mila 25-44enni (6,7 e 2,0), di 2,8 tra i 18-24enni (4,6 tra gli uomini e 0,9 tra le donne) e di 0,3 tra i minori (0,4 e 0,2). Sul fronte territoriale invece oltre la meta' dei suicidi sono compiuti in una regione del nord (1.600 casi nel 2009, pari al 53,6% del totale), a fronte del 18,8% al centro (561 casi) e del 27,6% al sud (825 casi). Anche in termini relativi il nord conferma i valori piu' alti, con 5,8 suicidi ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 4,8 del centro e dei 4 del sud. Ma e' proprio il meridione a registrare nel 2009 la crescita piu' consistente del fenomeno, con un incremento pari a +11% (sono stati 743 i suicidi nel 2008), a fronte di un +4,5% nel centro e di un +3,4% nel nord. In europa e' la lituania, con 31,3 suicidi ogni 100 mila abitanti tra il 2005 e il 2009, il paese con il piu' alto tasso di suicidi in europa. Anche ungheria (21,9), lettonia (20,3) e slovenia (19,8) presentano indici molto superiori alla media europea (pari a 10,3). Segue la finlandia che, nell'europa ''a 15'', presenta l'incidenza piu' elevata (18,2 suicidi ogni 100 mila abitanti), il belgio (17,6), l'estonia (17,3), la croazia (15,5), la francia (15,2) e la svizzera (15). L'italia, con una media di 5 suicidi per 100 mila abitanti, registra il terzo valore piu' basso tra i paesi europei, preceduta dalla sola grecia (2,9) e da cipro (3,1)