MILANO (MF-DJ)--Con i bassi rendimenti dei titoli di Stato europei e gli sforzi da parte della Bce per incoraggiare il prestito bancario alle piccole imprese, il primo risultato del programma di acquisto di titoli è già evidente: l'indebolimento dell'euro, che dovrebbe migliorare il posizionamento competitivo delle società europee nel loro insieme. Lo sottolinea Andrew Wilmont, portfolio manager European High Yield Fixed Income di Neuberger Berman, aggiungendo che il secondo effetto è la riduzione dei timori sul default dei Paesi periferici, ad eccezione della Grecia, i cui risultati elettorali hanno accresciuto l'incertezza. Il terzo effetto, stavolta indesiderato, "è la probabilità che i rendimenti dei titoli obbligazionari europei si contraggano ulteriormente, spingendo gli investitori verso alternative più redditizie". Comunque sia, conclude l'esperto, "per quanto riguarda i titoli europei ad alto rendimento consideriamo positivo l'annuncio del QE. La prospettiva di rendimenti inferiori per un lungo periodo di tempo significa che le società, che siano o meno nuove emittenti, dovrebbero essere indotte ad andare sul mercato e a rifinanziare il loro debito".