HO CERCATO DI FARE IL QUADRO DELLA SITUAZIONE... NE E' USCITO L'URLO DI MUNCH

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Nuovi positivi 28.872 su 254.908 tamponi = 11,33% ma quanti sono i secondi e terzi positivi, alla Valentino Rossi ?

Loro li contano sempre come "nuovi positivi".



GUARITI 11.480


Il terrore indica 40.902 nuovi casi.
 
Non sanno fare altro che "urlare" e "terrorizzare". Così sperano di passarla liscia.......

Uno degli scontri più accesi dele ultime ore si è consumato su La7, nello studio di L'Aria che tira,
tra Andrea Romano del Pd e il sociologo Luca Ricolfi.

L'oggetto del dibattito, come spesso accade, è la critica al governo, che stavolta è arrivata dal sociologo.

Impossibile per Romano ascoltare qualcuno che non condivide l'operato di Giuseppe Conte e così è nato l'ennesimo quarantotto televisivo.


Luca Ricolfi si trova in collegamento con Myrta Merlino e il suo discorso scostante dalla linea professata dal governo proprio non è andato già ad Andrea Romano,
che ha voluto spostare il discorso sul fronte politico:

"Lei adesso è diventato il beniamino di Matteo Salvini e Giorgia Meloni".

Luca Ricolfi, però, non è uno sprovveduto e così risponde a tono al parlamentare del Partito democratico, usando l'arma dell'amara ironia:

"Sono barricato in casa e metto gli assi di legno alle finestre, al governo resta solo l'arma di terrorizzarci".

Da questo momento è iniziato un rimbalzo di frasi e di accuse concitate, che hanno visto Andrea Romano
perdere le staffe davanti a un sociologo che esprimeva il suo pensiero a fronte di quanto studiato e verificato in questi mesi.

Ma nell'ultimo periodo, essere in disaccordo con il governo sembra essere una colpa.


L'atteggiamento di Andrea Romano, che alza la voce, interrompe e si sovrappone indispettisce Luca Ricolfi,
che chiede a più riprese di poter terminare il suo ragionamento senza essere coperto e sovrastato dall'altro ospite.

"Se devo essere interrotto continuamente vi saluto, la strada maestra per salvare l'economia è evitare che la gente abbia paura",

riesce a dire con estrema lucidità mentre Romano continua a parlare.
 
I naviganti sanno bene che in mezzo alla tempesta il raggio luminoso può condurre alla salvezza.

“I fari sono più utili delle chiese”, scrisse Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America.


Il nostro è il tempo della postdemocrazia, tempo liquido, segnato da un nuovo decadentismo e per di più, adesso, provato dalla malattia.

Scorgere un raggio sarebbe fondamentale per portare il Paese in salvo.


Il raggio luminoso, proprio come la torre che lo ospita, non va però inteso come l’uomo solo al comando o il partito unico,
come l’ideologia della superiorità culturale o etnica e non può essere confuso neppure col plauso plebiscitario.

Se il raggio fosse tutto o qualcosa di questo, non indicherebbe la strada corretta.

Porterebbe dritto dritto a regimi radicati sulla dittatura della maggioranza, inconciliabili con il pluralismo e le libertà, essenza della democrazia.

Porterebbe alla ripetizione di errori che la storia ha già condannato e che nessuno, a sinistra, può pensare seriamente di replicare.


Il raggio luminoso è qualcos’altro: è il discorso sui fini”, sulla progettualità politica,
è la visione e il pensiero di come sarà il Paese tra dieci o vent’anni, di come portarlo ad essere qualcosa di nuovo.


Questo pensiero, oggi, non c’è.

Il problema più profondo della postdemocrazia e della postmodernità è infatti l’assenza dei fini.

Questa pericolosa assenza è il risultato della trasformazione della politica da “solida” a “liquida”,
dello smarrimento valoriale, che non consente più di vedere nella politica stessa,
nei partiti e nelle istituzioni i laboratori del pensiero, dei progetti e delle soluzioni.


È un problema di molti Paesi, ma nel nostro è particolarmente accentuato.


Il tema etico, inteso come questione dei valori intorno ai quali si organizza il sentire comune del giusto e dell’ingiusto
e dunque della scelta di cosa fare per il bene di tutti, è il vero tema che ogni discorso politico dovrebbe affrontare,
anche e soprattutto quando il vento alza alte le onde.


Intendo sottolineare la necessità di progettare e realizzare fini coerenti – per me – con lo Stato liberale
che sappiano guardare oltre lo stato di emergenza.

Oppure, per chi non crede nello Stato liberale, conformi ad una diversa scala valoriale e ad una diversa idea di società e di economia.


Un insegnamento della storia sopravvive e si dimostra di sorprendente attualità:
i vuoti non durano mai a lungo perché qualcuno o qualcosa li colmerà rapidamente.

Questo spazio si può riempire in due modi: tornando a scelte valoriali di media o lunga visione nelle quali la collettività si possa in qualche modo riconoscere;
oppure lasciando il dominio al mercato globalizzato, alla tecnologia, agli algoritmi, alla massificazione, alle cripto dittature,
alle paure create o amplificate a bella posta.

È su questa alternativa che deve cadere la scelta e sulla quale si gioca il destino del Paese.
 
Il presidente della Campania e il sindaco di Napoli, che grosso modo governa metà regione, sono ammirevoli sotto più d’un profilo.

Vincenzo De Luca e Luigi De Magistris non sono riusciti, dopo anni di convivenza, ad accordarsi sul regolamento dei reciproci confini politici.

L’uno appartiene formalmente al Partito Democratico; l’altro al Partito di vattelappesca.

Entrambi molto napoletani.

Non sempre nel significato migliore.

Eppure, o forse perciò proprio, molto votati: De Luca di più, De Magistris meno.

Il presidente inclina al campanocentrismo, mentre il sindaco ha proiezione nazionale, perfino mediterranea.

Amano entrambi insultarsi reciprocamente in modo obliquo, senza mai citarsi.

Quello che pensano l’uno dell’altro è pubblicamente indicibile.

Lo confidano solo agli amici, che però, di confidenza in confidenza, lo propalano a tutti, come insegna Alessandro Manzoni sui segreti.

Così tutta la città ne parla, e non solo.

Infatti, la loro ribalta non è il teatrino delle marionette o di Pulcinella, ma l’intera penisola. Isole comprese, ovvio.


De Luca, prima un leader da tubo catodico, poi da web.

De Magistris, arruffapopolo in cachemire, salottiero da talk show.


A studiarli bene, i loro pensieri non rivelano precise ideologie compiute, sicché possano delinearsene marcate differenze politiche.

Piuttosto se ne ricava un variopinto distillato di umori intrisi di folclore locale.

Anche i loro seguaci somigliano più a tifosi che a estimatori.

Osservando le loro mosse è facilissimo prevedere le contromosse.

Ciascuno dice l’opposto dell’altro.

Se De Luca “posta” su Facebook che Capri è visibile all’orizzonte,

De Magistris twitta che la baia di Napoli è immersa nella nebbia.

Sono tipi così.


Il presidente della Regione Campania viene irriso dagli avversari perché a costoro appare più un comico che un politico,
per giunta messo alla berlina da caricature irriverenti che lo rappresentano come una sorta di “pazzariello”.

Il sindaco invece suscita un qual benevolo compatimento per certe sue gradassate tra il politico e il giudiziario,
essendo stato un magistrato controverso secondo alcuni e lottatore per la giustizia secondo altri, a cominciare da lui stesso.


Facendosi inquadrare davanti alla classica foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino appaiati,
forse mirano ad un subliminale accreditamento professionale, tanto ingenuo quanto prematuro.
 
Oggi è stato ospite de La Zanzara, il programma condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo
e qui si è sfogato proprio sugli attacchi, spesso strumentali, rivolti alla sua immagine professionale.

"Sono imbarazzato da quelli che fanno critiche gratuite.
Io lavoro in corsia tutti i giorni e ho il mio modo di vedere le cose.
Vorrei ci fosse meno acredine nei miei confronti, ho ricevuto minacce di ogni tipo,
ho dovuto chiudere i profili dei miei figli, minacce di morte. Un po' di paura ce l’ho”"


ha ammesso Matteo Bassetti ai microfoni de La Zanzara.

In tv, su i giornali e sui suoi profili social, il medico non ha mai minimizzato il problema
ma ha sempre fatto parlarei dati empirici della sua esperienza, chiedendo di mantenere sempre alta l'attenzione
e di utilizzare le precauzioni del caso, perché

"bisogna convivere col virus, e noi non lo stiamo facendo.
Si continua a fare terrorismo perché il 93% delle persone che sono asintomatiche
o poco sintomatiche tra i contagiati vengono trattate come delle persone uscite dal reattore nucleare di Chernobyl".


Matteo Bassetti è critico, e non da ora, nei confronti dell'operato del governo e delle sue misure per contenere il contagio:

"Quello che stiamo facendo è chiudere la gente in casa, metterle in quarantena,
aspettando settimane e mesi per fare i tamponi: è profondamente sbagliato.
Tra un anno quando ci sarà il vaccino questo sarà un virus come tanti altri, sapremo come gestirlo e non ci faremo caso".


Tra le righe, quindi, il virologo ha anche smentito la possibilità che il vaccino possa arrivare già a dicembre, come detto da più parti.

"Tra poche settimane troveremo questo paese ingessato e fermo.
Con questa circolazione di virus blinderemo in casa mezza l’Italia e questo è negativo.
Non possiamo fermare un Paese.
I test devono essere fatti sui sintomatici e sui contatti certi dei sintomatici e non su tutti"


continua Bassetti, ripetendo la sua ricetta per superare nel modo migliore il momento critico.


Per lui la prassi migliore è la quarantena autonoma in caso di comparsa dei sintomi, che ormai conoscono tutti,
e poi fare il tampone ma non con i tempi attuali che, a causa del collasso del sistema sanitario territoriale,
vedono intercorrere anche una settimana prima che la Asl si rechi dal paziente per effettuare il test.

"Nei pronto soccorso abbiamo una quantità di codici gialli e verdi
che con una medicina che funziona territoriale possiamo intercettare prima.
Saranno un venti, trenta per cento"


prosegue Bassetti, che ammette di aver sbagliato in passato a non considerare possibile una seconda ondata di questa portata
ma, al tempo stesso, richiama alle loro responsabilità anche "chi diceva che sarebbe arrivata una seconda ondata con milioni di morti".

Preferisce volare alto sugli insulti e non adirà per vie legali, così come non vuole entrare in polemica con Selvaggia Lucarelli,
nemmeno nominata nel corso dell'intervista:

"Chi dice che non dovrei venire a Milano sono persone talmente piccole che non sono nemmeno da nominare,
si dovrebbe vergognare a parlare di uno che ha passato gli ultimi nove mesi in ospedale".



I conduttori passano poi a domande più pratiche per il virologo, soprattutto il Natale ormai alle porte che, per Bassetti

"è sacro, ma invece di fare cenoni da trenta persone li faremo con meno persone".


Poi l'argomento sesso, sul quale in molti hanno a lungo disquisito:

"Dentro una coppia è giusto continuare a fare sesso senza precauzioni di nessun tipo.
Siamo arrivati all’assurdo che il governo del Canada abbia detto che per fare sesso
c’è bisogno della mascherina e non ha mai nominato il profilattico.
Ma oggi una sconosciuta non la bacerei, eviterei di farlo.
I rapporti sessuali andrebbero fatti all’interno della coppia stabile, le cose casuali sarebbe meglio evitarle".


Statisticamente parlando, per Matteo Bassetti l'Italia ha raggiunto quota 10milioni di contagi, la maggior parte dei quali non tracciati..



E a livello politico, Matteo Bassetti non si nasconde dietro un dito e rivela per chi ha votato alle ultime elezioni:

"Ho votato per il mio amico Giovanni Toti perché se l’è meritato. Ho votato per la sua lista.
Nel passato ho votato anche a sinistra, per Renzi che mi è sempre piaciuto molto"
.


Alza un po' di polemica quando dallo studio gli chiedono del Cts e di Crisanti:

"criteri di scelta del Cts vanno cambiati.

Dovrebbe essere più trasparente il criterio di nomina.

A Zangrillo do un ottimo voto, almeno otto.


Crisanti? Non è un medico. Senza voto".
 
Scusate rispetto per tutti ma se iniziassimo a fregarcene di tutte le cazzate che dicono, e, scrivono dai vari organi, di, stampa MAS media a non, dargli credito a non ridondare tutta questa marea di notizie arte fatte farlocca te mescolate, solo con una bassissima percentuale di verità, non vivremmo tutti meglio? Molte volte se ignoriamo tutti questi dati, tutte queste dichiarazioni secondo me farle cadere nel vuoto senza che nessuno le commenti o le prenda minimamente in considerazione, farebbe vivere tutti molto meglio senza ansie paure ne gioverebbe la salute di moltissime persone e sono convinto che anche sta seconda ondata di covid_19 si attenuerebbe. Io da anni ho smesso di seguire tutti sti ciarlatani organi di stampa e MAS media e vivo molto meglio buon fine settimana a tutti.
 
Scusate rispetto per tutti ma se iniziassimo a fregarcene di tutte le cazzate che dicono, e, scrivono dai vari organi, di, stampa MAS media a non, dargli credito a non ridondare tutta questa marea di notizie arte fatte farlocca te mescolate, solo con una bassissima percentuale di verità, non vivremmo tutti meglio? Molte volte se ignoriamo tutti questi dati, tutte queste dichiarazioni secondo me farle cadere nel vuoto senza che nessuno le commenti o le prenda minimamente in considerazione, farebbe vivere tutti molto meglio senza ansie paure ne gioverebbe la salute di moltissime persone e sono convinto che anche sta seconda ondata di covid_19 si attenuerebbe. Io da anni ho smesso di seguire tutti sti ciarlatani organi di stampa e MAS media e vivo molto meglio buon fine settimana a tutti.
come fai se hai una p.iva a non dargli importanza? conte pd e 5STALLEa........4,6 milioni di italiani li hanno CASTRATI, che dio li fulmini
 
Abbiamo a che fare con dei dementi. Che vogliono imporci delle restrizioni alle libertà personali.

Ormai si capisce che impedendo di andare nei prati, nei parchi, lungo il mare, in montagna, nelle seconde case

sono restrizioni create come prova x il nuovo regime dittatoriale e non centrano nulla con il virus.
 
come fai se hai una p.iva a non dargli importanza? conte pd e 5STALLEa........4,6 milioni di italiani li hanno CASTRATI, che dio li fulmini

Fino a quando continuerete a urlare il vostro dolore hai, quattro venti e a non chiedervi cosa posso fare per migliorare la mia situazione,al mio livello,ne uscirà fuori solo ed esclusivamente un male a voi stessi che vi ricadrà contro come in un lup negativo e vi Avviterete sempre di più nel vostro malessere senza riuscire a venirne fuori perché vi continuerete ad attrarre questa situazione , io la vedo così anche se sono una partita IVA buona domenica
 

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