HO COMPRATO UN LiBRO SU COME GESTIRE LA FAME NERVOSA...

QUESTO E' LO SCHIFO.

Nichi Vendola, a soli 57 anni, è già in pensione.

Percepirà ben 5.618 euro lordi, fatti salvi i contributi maturati fino al dicembre 2012, esclusi dalla legge di abolizione dei vitalizi.
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Il leader di Sel ha lavorato come presidente della Regione Puglia per dieci anni, dal 2005 al 2015 e perciò ha maturato sette anni e mezzo di contributi fino al momento dell’abolizione dei vitalizi.

Vendola ha quindi versato di tasca sua i soldi che servono per arrivare a otto anni esatti di contributi che, così come prevede la legge, consentono un anticipo di tre anni rispetto alla data ordinaria (60 anni).

Perchè loro hanno 60 anni mentre noi dobbiamo aspettare 66 anni e 7 mesi ???????

Perchè noi dobbiamo versare 42 anni di contributi mentre LORO CON 8 ANNI vanno in pensione ?
 
Alcuni commenti :

VERGOGNATI !TU E TUTTI I POLITICI ITALIANI...HO 62 ANNI BEN 5 PIU' DI TE E NON POSSO ANDARE IN PENSIONE ,DOVRO' ASPETTARE ANCORA 5 LUNGHI ANNI!!! AL MOMENTO SONO DISOCCUPATO E LE SPERANZE DI TROVARE UN LAVORO PRATICAMENTE ZERO. IO NON HO FATTO IL POLITICO MA L'OPERAIO SIDERURGICO.LAVORO USURANTE E PORTATORE DI VARIE MALATTIE ANCHE MORTALI.SONO ANNI CHE LOTTO PER LAVORARE DOPO AVER PERSO IL LAVORO E NONOSTANTE 20 ANNI DI LAVORO CON MARCHE PRENDERò UNA PENSIONE DA FAME E COME ME TANTI ESODATI DAL LAVORO!VERGOGNATEVI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Tutti i comunisti,compreso i sindacalisti, hanno dal '74 con conteggio degli arretrati sino al '48,grazie alla legge Mosca,senza avere versato alcun contributo ottenuto la pensione,e tra costoro off course il golpista napoletano e il centenario dipartito recentemente,per cui di cosa meravigliarsi,i più fessi sono coloro che hanno lavorato una vita e si arrabattano con pensioni da 400,00 €uro al mese e continuiamo a votare questa massa di profittatori,i quali per farci scorno cantano bella ciao,maramè maramao. Siamo il paese di pulcinella e non ci salva nessuno,ora poi con il pifferaio fiorentino finiremo nell'eterno declino. Dài votate una legge affinchè questi ladroni ci ritornino il maltolto. Sono ca 30 miliardi di €urini.Ma con quelli che sono al governo interessano di più gli africani.A quando i forconi?Pertanto l'affabulatore mascellare barese non fa nient'altro che ringraziare e portare a casa.

Non comprendo come si fa a paragonare, uno che si fa un mazzo tanto per sopravvivere, con chi va alla regione, ci sono decine di casi di indivudui che trimbrano e vanno a farsi i cxxxi loro, questo vuol dire che non cìè bisogno di loro, quindi nella maggiornaza dei casi, sono assunti per via parentopoli.. vanno a scaldare le sedie, tutto questo anche grazie a renzi, che se era serio avrebbe terminato con un decreto legge questo scempio!! è una vergogna che vendola e milioni come lui debbano percepire soldi pubblici, anche se li hanno versai sono troppi, per quello che hanno fatto, anzi dovrebbero resituirli!!!!!
 
Et voilà. Inciucio pronto :lol::lol::lol:

Renzi? Ncd è un'altra cosa». Ma siccome, spiega Gaetano Quagliarìello, «con la nuova legge elettorale l'ora delle scelte si avvicina», ecco che gli alfaniani saranno presto costretti a decidere, o di qua o di là. «Inevitabilmente» di là, teme Quagliariello.

Beatrice Lorenzin sembra infatti aver già passato il Rubicone: «La gente ha bisogno come il pane di concretezza - dichiara al settimanale Tempi - Se Renzi riproduce il modello nazionale a livello locale, cioè la politica del fare come il Jobs Act, il bonus bebè, la diminuzione delle tasse, allora andiamo alle elezioni per i sindaci facendo liste insieme al Pd».
 
Sì, proprio lui, Stefano Esposito, l’assessore di Ignazio Marino tristemente famoso per aver intonato “Roma *****”. Ne ha combinata un’altra nell’aula del Campidoglio, davanti a tutti. In un diverbio con il consigliere di opposizione Dario Rossin, l’assessore ha bestemmiato. Poi si è scusato in modo assurdo: «Chiedo scusa per la bestemmia scappata in assemblea capitolina. Purtroppo quando un fascista mi aggredisce, perdo un pochino la testa», ha infatti scritto su twitter.

Tutto ha inizio quando Rossin se la prende per «l’atteggiamento scocciato dell’assessore». E Stefano Esposito sbotta: «Mentre lei parla io sto lavorando a due cose contemporaneamente. A questo punto Rossin ha lasciato la propria postazione. Durante il diverbio all’ assessore è “scappata” una bestemmia.

La polemica infuria. «Abbiamo assistito in questi due anni e mezzo a numerose bugie da parte dell’ allegro chirurgo: la panda bianca, i 700 bus che sarebbero dovuti arrivare per il Giubileo, l’invito del Papa, il viaggio pagato per Filadelfia. Ma mai – sottolinea il capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma – ci saremmo aspettati che una delle sue ultime perle sarebbe stata quella di nominare un senatore assessore bestemmiatore. Penso sia il caso che l’assessore Stefano Esposito rassegni le sue dimissioni, per rispetto dei cittadini, dopo aver chiesto scusa a tutti».
 
Se prendessimo uno studente italiano e lo paragonassimo ad uno studente tedesco, potremmo vedere la pochezza della nostra conoscenza linguistica. Inglese in primis.

Per sopperire a tale "inconveniente", una nuova genialata tutta all'italiana :lol::lol::lol:

Un corso di lingua e cultura romena obbligatorio per 230 bambini tra i 3 i 10 anni.

Accade alle porte di Roma, dove due scuole elementari di Ladispoli hanno introdotto la novità che ha mandato su tutte le furie i genitori, almeno quelli italiani, dei bambini.



«Sarebbe meglio studiare bene l’inglese – dicono – e non togliere spazio a materie più importanti. Sono gli immigrati che devono imparare la nostra lingua, non viceversa».



Il progetto è finanziato dal governo di Bucarest e deriva da un accordo bilaterale, firmato dall’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni (Pd), nel 2007 quando Romano Prodi era a Palazzo Chigi, che consente uno scambio fra docenti.

Nella cittadina sul litorale romano il 20 per cento della popolazione è originaria della Romania e la scelta è dettata inevitabilmente dalla facoltà per i bambini romeni di conservare la conoscenza della loro lingua.

Il romeno al posto dell’inglese per aiutare gli immigrati

Esattamente il contrario delle altre realtà scolastiche internazionali, dove l’obiettivo principale è quello di insegnare agli alunni stranieri il prima possibile la lingua nazionale per consentire loro in tempi rapidi l’integrazione.
 
La delusione di Scalfari dopo il flop dell’operazione referendaria tentata da Civati contro il governo, a ben guardare, potrebbe essere doppia. Una per il flop in sé, l’altra per l’ingratitudine di Civati, che alla scadenza del termine di fine settembre per la raccolta delle firme, in una intervista al Manifesto del 1° ottobre, non ha pronunciato una parola per riconoscere l’aiuto ricevuto dal fondatore della Repubblica.
Il deputato antirenziano ha tenuto a lamentare l’ostilità o l’indifferenza oppostagli, per tante ragioni, dalla Cgil in blocco, desiderosa di promuovere l’anno prossimo un referendum tutto suo contro il cosiddetto jobs act, e da parti consistenti dei vendoliani, dei verdi e della minoranza del Pd, ma non ad apprezzare il soccorso di Scalfari. Grazie al quale egli ha potuto moltiplicare per 60 i 5000 iscritti al suo movimento “Possibile” e dichiararsi per questo ugualmente soddisfatto delle tante firme raccolte. Sino a calcolare – non si capisce con quali criteri – addirittura in 2 milioni i “potenziali” aderenti alle sue iniziative contro il “turboliberista” Renzi e il “troppo egemone” Pd, con cui Civati ritiene che una vera sinistra non possa più allearsi neppure in sede locale, cioè nelle elezioni amministrative dell’anno prossimo
 
Ridotti a sostituire l’allergia a Silvio Berlusconi con quella a Denis Verdini, il povero Pier Luigi Bersani e compagni trascorrono ormai il loro tempo nelle aule parlamentari a verificare nelle votazioni le presenze e il peso dei verdiniani per beccare Renzi in fragranza, diciamo così, di contaminazione. Tale sarebbe infatti quella procurata da Verdini e amici, e gradita da Renzi, in caso risultassero determinanti i loro voti per la maggioranza.
Fra i compagni di Bersani ce ne sono anche di addetti a spulciare dichiarazioni, mormorii e sospiri di simpatia per Renzi da parte degli ultimi fuoriusciti da Forza Italia per gridare allo scandalo, e denunciare l’inquinamento delle acque del presidente del Consiglio, o del “giardino” del Pd.
Le grida e denunce dei bersaniani sono puntualmente rilanciate, nel solito gioco di sponda, dai giornali e giornalini, anche di destra, che contrastano o sopportano malvolentieri quel “dittatore” in erba, o ben cresciuto, di Renzi, come lo ha definito Giampaolo Pansa
 
Chi vi ricorda ?
 

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:lol::lol::lol:
 

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E tutti insieme .......una gran bella cinquina :lol::lol::lol::lol: edificante.
 

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