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Ho finito tutti i Gianduiotti ...: Il 3d della cioccolata
non posso non ricordare questa figura da cioccolatajo:
Nel 1979 Time mette in copertina l' amministratore delegato dell' azienda di Ivrea. De Benedetti non si accontenta. Vende il 33% di Olivetti a Saint Gobain (1981) e l' anno dopo lo ricompra per fare posto ad At&t con un guadagno del 50% sui corsi di Borsa. Mette un piede (10%) nella Repubblica di Eugenio Scalfari e Carlo Caracciolo. Il tentativo di acquistare il Corriere della Sera è invece bloccato da Bettino Craxi. Infine, gli propongono l' Ambrosiano per 52 miliardi. Ne esce in meno tempo che alla Fiat. Due mesi e 82 miliardi di ricavi. Nel 1984 incomincia l' avventura nell' alimentare. Prende Buitoni Perugina per 25 miliardi, poi (aprile 1985) offre 497 miliardi all' Iri per la Sme. Un mese dopo si inserisce una cordata Ferrero Barilla Berlusconi con 600 miliardi. Nel luglio 1986 il giudice Filippo Verde invalida la cessione. Ma è nel 1987 che De Benedetti decide il colpo della vita.
Galvanizzato dall' attacco vincente alla Montedison nel quale ha sostenuto Raul Gardini, dà l' assalto al colosso Sgb con la sua Cérus, il suo uomo in Francia, Alain Minc, e Paribas. Nel gennaio del 1988 dichiara di avere rastrellato il 18% dopo avere dato l' annuncio in privato al patron della Générale Réné Lamy presentandosi nella sua casa di Bruxelles, patria del cioccolato, con una scatola di praline della torinese Peyrano. Lamy la prende malissimo e contrattacca. La partita la vince Suez. De Benedetti fatica non poco per liberarsi di un pacchetto ormai inutile. Per riparare la minusvalenza deve cedere Buitoni a Nestlé.