Ignatius
sfumature di grigio
Il mio regalo all'umanità per Natale.
L'umanità che usa Android, savasandìr: quelli che usano Aifòn, per Natale dovrebbero comprare uno smartphone Android per provare l'ebbrezza di usare la mia indispensabile App. Va bene anche un dispositivo usato da 50 euro o meno.
Una storia lunga e tormentata: al confronto, l'Odissea è come andare all'Ikea di sabato.
Come il web ben sa, [ (Come tutti dovrebbero già sapere) ho pubblicato la mia App per Android sul PlayStore! ] iniziai a cimentarmi con queste cose anni fa con un'App di quiz, un "Quale dei tre" su frasi di canzoni in italiano ed in inglese.
A maggio 2017 aggiunsi al mio ThreeviaQuiz anche l'opzione per cimentarsi con frasi di film.
Poi mi impigrii (e/o ebbi altro da fare).
Non sviluppai più l'App, anche perché l'obiettivo di un miliardo di download fu solo sfiorato , l'ipotesi di quotazione al Nasdaq della mia start-up venne cancellata e quindi, inspiegabilmente, non divenni milionario.
L'anno scorso Google mi scrisse che dovevo aggiornare la mia App ma confesso che, da autodidatta scarsissimo, non riuscii proprio a capire cosa dovevo fare per renderla compatibile con gli aggiornamenti che vengono imposti agli sviluppatori.
Risultato: ThreeviaQuiz fu cancellato dal Playstore, e poi il mio account sviluppatore fu eliminato.
Successivamente ebbi l'idea per un'App goliardica. Un'App da tirare fuori quando si sente una str...ata fuori misura.
Doveva essere, anzi sembrare, un semplice misuratore di str...ate che facesse apparire un rilevatore a fondo scala.
Nel frattempo io ero rimasto ignorante in programmazione, e appresi che nel mondo Android ora si usa preferibilmente Kotlin al posto di Java.
Ma anche con il nuovo linguaggio, scopersi che il mio approccio era rimasto lo stesso: dato un problema, si copiano righe di codice dai tutorial e dagli esempi nel web, poi si cerca - sempre nel web - il significato dei messaggi di errore che arrivano, si riprova e così via.
Risparmio i dettagli, ma alla fine copiai / personalizzai / realizzai un'App che riusciva a far muovere una gif animata (sembra anche a voi assurdo che non basti banalmente inserire un file .gif in un Layout per ottenere un'immagine animata, vero? vero? vero?).
Creai una gif animata utilizzando l'immagine di un cruscotto trovata online, personalizzato accuratamente, e "moltiplicata" varie volte in modo da dare l'idea di una lancetta in movimento.
Il fondoscala era marrone anziché rosso.
L'indispensabile, tanto atteso Bullshit Detector era pronto per l'Umanità, almeno come prototipo. L'App che avrebbe commosso il web, come si suol dire.
A quel punto mi accorsi che la burocrazia di Google era esplosa.
Anche se la mia App non raccoglieva alcun dato, non accedeva alla fotocamera, alla rubrica, a internet, a niente (non sono capace di farlo!), era obbligatorio avere una pagina web dove riportare la mia Privacy Policy.
Alla fine la scrissi su una pagina di Blogspot, copiando... volevo dire, ispirandomi a quella di un'altra App che avevo e che funziona solo "in locale".
Ma non bastava.
Da novembre 2023 i nuovi sviluppatori - e io sono "nuovo", visto che il mio vecchio account è stato cancellato per inattività - devono sottoporre la loro App per 14 giorni a "test chiusi" con almeno 20 utenti.
Caricai l'embrione di App sul Playstore e trovai i 20 utenti, da schedare con l'account GMail: per gli altri utenti, l'App non può risultare visibile.
Ma ci fu un imprevisto.
Intorno al 12esimo giorno di test, il Signor Google mi respinse l'App : si era accorto che, nelle schermate, appariva la parola Bullshit.
Anche nel titolo dell'App, in effetti.
E non bastava il fatto che io l'avessi schedata come "riservata dai 13 anni in su".
Decisi di modificare un po' la grafica e di ribattezzare l'App "Nonsense Detector" (lasciando qualche traccia marrone e fecale qua e là nell'App a titolo di silenziosa protesta) e ripartii con una nuova pagina web per la Politica sulla Privacy e con altri 20 candidati.
Nonsense Detector sopravvisse alla censura e al "test chiuso".
Pubblicai la versione "in produzione", ed ora è disponibile per miliardi di miliardi di milioni di decine di dispositivi Android. Senza limiti di età. E Chromebook compresi, questa volta.
Funziona anche sul mio vecchio e lento tablet Samsung di 7/8 anni fa, con Android 8.0.
Una gif animata, un suono fastidioso... Sebbene appaia molto semplice, è il risultato di diverse serate (dalle 22 alle 2) e ore nel weekend per realizzarla, da parte di un autodidatta che copia codice dal web, lo testa, verifica che non funziona, bestemmia... volevo dire: approfondisce seriamente i problemi che incontra, e poi personalizza il risultato.
Nel tempo necessario per l'approvazione dell'App, sono arrivato alla versione 2.0 della App, attualmente disponibile sul PlayStore.
La gestione del suono è meno invasiva e l'utente può scegliere tra un "rilevatore di nonsense" dall'aspetto digitale in alternativa al cruscotto analogico.
C'è rimasto un piccolo bug.
Ricchi premi, tipo una stocòpscion sull'1% delle azioni della mia ThreeviaSoftware Corporation quando mi quoterò al Nasdaq, al primo che lo trova. E prometto il 5% di ThreeviaSoftware Corp. a chi lo risolve.
So che la lettura di questo mio post vi indurrebbe a candidarmi al Premio Nobel per la Pace e/o per la Fisica e al Premio Oscar per gli effetti speciali ma... Ebbene: non è finita qui!
Nell'emulatore su Android Studio che ho usato per sviluppare l'App (questa volta su un iMac, anziché sull'antico notebook comprato ricondizionato quasi un decennio fa), dopo ore di bestemm... volevo dire, di attente analisi dei messaggi di incompatibilità, sono riuscito a fare funzionare la madre di tutte le mie App, ovvero ThreeviaQuiz!
Avendo tempo e voglia, prima o poi aggiornerò i miei database con i testi di canzoni e le frasi di film (a mio giudizio) memorabili degli ultimi 6 anni, e potrò ri-pubblicarla sul PlayStore Android (sempre passando attraverso la nuova burocrazia googliana).
Potrei provare qualcosa di trasgressivo, come mettere musica che non ascolto (i Maneskin scrivono testi?) ma certamente non metterò la robaccia trap. Non voglio causare danni cerebrali ai miei utenti.
Credo chiamerò la "nuova" App ThreeviaQuiz Resurrection, o qualcosa del genere.
P.S. Nel frattempo, pare che nel Dark Web siano stati offerti miliardi di criptovalute per acquistare qualcuno dei pochissimi smartphone su fu installato l'ormai rarissimo e soprattutto inarrivabile prototipo di Bullshit Detector.
L'umanità che usa Android, savasandìr: quelli che usano Aifòn, per Natale dovrebbero comprare uno smartphone Android per provare l'ebbrezza di usare la mia indispensabile App. Va bene anche un dispositivo usato da 50 euro o meno.
Una storia lunga e tormentata: al confronto, l'Odissea è come andare all'Ikea di sabato.
Come il web ben sa, [ (Come tutti dovrebbero già sapere) ho pubblicato la mia App per Android sul PlayStore! ] iniziai a cimentarmi con queste cose anni fa con un'App di quiz, un "Quale dei tre" su frasi di canzoni in italiano ed in inglese.
A maggio 2017 aggiunsi al mio ThreeviaQuiz anche l'opzione per cimentarsi con frasi di film.
Poi mi impigrii (e/o ebbi altro da fare).
Non sviluppai più l'App, anche perché l'obiettivo di un miliardo di download fu solo sfiorato , l'ipotesi di quotazione al Nasdaq della mia start-up venne cancellata e quindi, inspiegabilmente, non divenni milionario.
L'anno scorso Google mi scrisse che dovevo aggiornare la mia App ma confesso che, da autodidatta scarsissimo, non riuscii proprio a capire cosa dovevo fare per renderla compatibile con gli aggiornamenti che vengono imposti agli sviluppatori.
Risultato: ThreeviaQuiz fu cancellato dal Playstore, e poi il mio account sviluppatore fu eliminato.
Successivamente ebbi l'idea per un'App goliardica. Un'App da tirare fuori quando si sente una str...ata fuori misura.
Doveva essere, anzi sembrare, un semplice misuratore di str...ate che facesse apparire un rilevatore a fondo scala.
Nel frattempo io ero rimasto ignorante in programmazione, e appresi che nel mondo Android ora si usa preferibilmente Kotlin al posto di Java.
Ma anche con il nuovo linguaggio, scopersi che il mio approccio era rimasto lo stesso: dato un problema, si copiano righe di codice dai tutorial e dagli esempi nel web, poi si cerca - sempre nel web - il significato dei messaggi di errore che arrivano, si riprova e così via.
Risparmio i dettagli, ma alla fine copiai / personalizzai / realizzai un'App che riusciva a far muovere una gif animata (sembra anche a voi assurdo che non basti banalmente inserire un file .gif in un Layout per ottenere un'immagine animata, vero? vero? vero?).
Creai una gif animata utilizzando l'immagine di un cruscotto trovata online, personalizzato accuratamente, e "moltiplicata" varie volte in modo da dare l'idea di una lancetta in movimento.
Il fondoscala era marrone anziché rosso.
L'indispensabile, tanto atteso Bullshit Detector era pronto per l'Umanità, almeno come prototipo. L'App che avrebbe commosso il web, come si suol dire.
A quel punto mi accorsi che la burocrazia di Google era esplosa.
Anche se la mia App non raccoglieva alcun dato, non accedeva alla fotocamera, alla rubrica, a internet, a niente (non sono capace di farlo!), era obbligatorio avere una pagina web dove riportare la mia Privacy Policy.
Alla fine la scrissi su una pagina di Blogspot, copiando... volevo dire, ispirandomi a quella di un'altra App che avevo e che funziona solo "in locale".
Ma non bastava.
Da novembre 2023 i nuovi sviluppatori - e io sono "nuovo", visto che il mio vecchio account è stato cancellato per inattività - devono sottoporre la loro App per 14 giorni a "test chiusi" con almeno 20 utenti.
Caricai l'embrione di App sul Playstore e trovai i 20 utenti, da schedare con l'account GMail: per gli altri utenti, l'App non può risultare visibile.
Ma ci fu un imprevisto.
Intorno al 12esimo giorno di test, il Signor Google mi respinse l'App : si era accorto che, nelle schermate, appariva la parola Bullshit.
Anche nel titolo dell'App, in effetti.
E non bastava il fatto che io l'avessi schedata come "riservata dai 13 anni in su".
Decisi di modificare un po' la grafica e di ribattezzare l'App "Nonsense Detector" (lasciando qualche traccia marrone e fecale qua e là nell'App a titolo di silenziosa protesta) e ripartii con una nuova pagina web per la Politica sulla Privacy e con altri 20 candidati.
Nonsense Detector sopravvisse alla censura e al "test chiuso".
Pubblicai la versione "in produzione", ed ora è disponibile per miliardi di miliardi di milioni di decine di dispositivi Android. Senza limiti di età. E Chromebook compresi, questa volta.
Funziona anche sul mio vecchio e lento tablet Samsung di 7/8 anni fa, con Android 8.0.
Una gif animata, un suono fastidioso... Sebbene appaia molto semplice, è il risultato di diverse serate (dalle 22 alle 2) e ore nel weekend per realizzarla, da parte di un autodidatta che copia codice dal web, lo testa, verifica che non funziona, bestemmia... volevo dire: approfondisce seriamente i problemi che incontra, e poi personalizza il risultato.
Nonsense Detector - Apps on Google Play
A simple app that can be useful when you disagree with someone
play.google.com
Nel tempo necessario per l'approvazione dell'App, sono arrivato alla versione 2.0 della App, attualmente disponibile sul PlayStore.
La gestione del suono è meno invasiva e l'utente può scegliere tra un "rilevatore di nonsense" dall'aspetto digitale in alternativa al cruscotto analogico.
C'è rimasto un piccolo bug.
Ricchi premi, tipo una stocòpscion sull'1% delle azioni della mia ThreeviaSoftware Corporation quando mi quoterò al Nasdaq, al primo che lo trova. E prometto il 5% di ThreeviaSoftware Corp. a chi lo risolve.
So che la lettura di questo mio post vi indurrebbe a candidarmi al Premio Nobel per la Pace e/o per la Fisica e al Premio Oscar per gli effetti speciali ma... Ebbene: non è finita qui!
Nell'emulatore su Android Studio che ho usato per sviluppare l'App (questa volta su un iMac, anziché sull'antico notebook comprato ricondizionato quasi un decennio fa), dopo ore di bestemm... volevo dire, di attente analisi dei messaggi di incompatibilità, sono riuscito a fare funzionare la madre di tutte le mie App, ovvero ThreeviaQuiz!
Avendo tempo e voglia, prima o poi aggiornerò i miei database con i testi di canzoni e le frasi di film (a mio giudizio) memorabili degli ultimi 6 anni, e potrò ri-pubblicarla sul PlayStore Android (sempre passando attraverso la nuova burocrazia googliana).
Potrei provare qualcosa di trasgressivo, come mettere musica che non ascolto (i Maneskin scrivono testi?) ma certamente non metterò la robaccia trap. Non voglio causare danni cerebrali ai miei utenti.
Credo chiamerò la "nuova" App ThreeviaQuiz Resurrection, o qualcosa del genere.
P.S. Nel frattempo, pare che nel Dark Web siano stati offerti miliardi di criptovalute per acquistare qualcuno dei pochissimi smartphone su fu installato l'ormai rarissimo e soprattutto inarrivabile prototipo di Bullshit Detector.