i magnifici 7 titoli USA

INTEL arranca
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INTEL arranca
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«Intel ha aiutato e favorito l’apartheid di Israele per decenni,

La multinazionale Intel, colpita dal boicottaggio, disinveste 15 miliardi da Israele​

15 GIUGNO 2024 - 10:00
La multinazionale americana dell’elettronica Intel ha deciso di sospendere un mega progetto da 15 miliardi di dollari in Israele per la costruzione di un nuovo centro per la produzione di chip. Lo scorso dicembre, mentre il massacro israeliano su Gaza era già in corso, Intel aveva annunciato l’intenzione di ampliare i piani per un impianto di chip a Kiryat Gat, nel sud di Israele, attualmente in costruzione, aumentando l’investimento da 10 miliardi a 25 miliardi di dollari. Ma lunedì è arrivato improvviso l’annuncio della sospensione del progetto, senza nessuna motivazione ufficiale. L’azienda si è affrettata a specificare in un comunicato che «Israele continua ad essere uno dei nostri principali siti di produzione, ricerca e sviluppo a livello globale e rimaniamo pienamente impegnati nella regione». tuttavia va annotato come la decisione di sospendere l’investimento arrivi al culmine dell’azione di boicottaggio internazionale lanciato dal movimento BDS (Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) proprio per sanzionare le aziende che supportano finanziariamente l’occupazione e i crimini israeliani in Palestina. Un boicottaggio che era stato lanciato ufficialmente anche contro la multinazionale dei microprocessori attraverso la campagna #BoycottIntel!.
Il gigante tecnologico statunitense Intel ha bloccato l’espansione di un importante progetto di fabbrica in Israele, a Kiryat Gat, noto come “Fab 28”, per il quale avrebbe investito altri 15 miliardi di dollari, in aggiunta ai 10 miliardi di dollari annunciati già nel dicembre scorso. Intel ha spiegato che «la gestione di progetti su larga scala, soprattutto nel nostro settore, spesso comporta l’adattamento a tempistiche mutevoli». La società statunitense ha poi precisato: «Le decisioni si basano sulle condizioni aziendali, sulle dinamiche di mercato e sulla gestione responsabile del capitale». Secondo il rapporto annuale di Intel, Israele è il terzo paese operativo di per dimensione delle attività, dopo Stati Uniti e l’Irlanda. Il colosso dei semiconduttori è presente in Israele da cinquant’anni e dal 2010 Intel è diventata il principale datore di lavoro nel settore tecnologico israeliano.
Il movimento BDS aveva lanciato la campagna #BoycottIntel! nel marzo scorso, invitando i sostenitori a boicottare il gigante tecnologico per i suoi piani di investimento in Israele, in quanto ritenuto complice del genocidio a in corso a Gaza. La campagna ha anche cercato di fare pressione azionarie su Intel e sulle principali istituzioni per indurle a escludere Intel dalle loro gare d’appalto. «Intel ha aiutato e favorito l’apartheid di Israele per decenni, e ora sta alimentando direttamente il suo forziere di guerra mentre continua il suo indicibile genocidio contro 2,3 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza occupata e assediata. Intel è complice del genocidio di Israele e del suo sistema di apartheid. Il moto di Intel sembra essere: Make Apartheid Great Again!», ha detto un portavoce del BDS al momento del lancio della campagna di pressione sull’azienda statunitense.
L’ultima mossa di Intel segue quella del gigante tecnologico Samsung Next, ramo dell’innovazione della società coreana Samsung, che ad aprile ha annunciato di aver chiuso le sue operazioni in Israele e di aver spostato le sue attività all’estero.

«A parte la responsabilità etica e il diritto internazionale, insistendo nell’investire decine di miliardi di dollari in Israele, una zona di guerra, a pochi chilometri di distanza da Gaza occupata. Intel sta mettendo l’impegno ideologico fanatico dei suoi leader nei confronti di Israele rispetto alla responsabilità finanziaria e fiduciaria. Perché altrimenti Intel dovrebbe congelare i piani per espandere la sua produzione di chip in Ohio mentre getta quei miliardi in Israele, uno Stato che sta commettendo un genocidio?», ha detto il portavoce di BDS.
Sebbene non vi possano essere certezze, non avendo l’azienda comunicato alcunché, se non appunto che intende interrompere la costruzione del nuovo impianto, le tempistiche della decisione presa da Intel, sulla scia di altre defezioni proprio nel settore tecnologico, come quella di Samsung, permettono quindi di ipotizzare che la campagna di boicottaggio internazionale stia producendo risultati, costringendo diverse multinazionali a mettere in discussione l’opportunità di generare profitti sul sangue del popolo palestinese. Un movimento dal basso che nelle scorse settimane ha colpito pesantemente anche la corporation degli hamburgers McDonald’s, che proprio a causa del boicottaggio in supporto alla Palestina ha subito perdite in borsa per sette miliardi di dollari.
[di Michele Manfrin]

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John Hussman prevede, con una certezza del 99,9%, un forte calo dei prezzi delle azioni, in particolare in quelli dei “Magnifici 7”. Le sue cifre, però, suggeriscono un calo medio di solo il 12% e lo basa su un’analisi del periodo 1972-2023. Quest'ultimo, tuttavia, vide il più grande boom nel mercato azionario della storia, alimentato dal sistema monetario “fasullo” di maggior successo mai inventato.
Ritengo che abbia ragione riguardo alla probabilità di un calo delle azioni, ma potrebbe sbagliarsi riguardo al danno che causerà.
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Il mercato azionario è estremamente gonfio, tre titoli – Meta, Microsoft e Nvidia – rappresentano la metà dei guadagni quest’anno. Nvidia veniva trattata a $8 per azione quando venne eletto Donald Trump; adesso costa $128. È un creatore di sogni, trasformare un investimento da $10.000 in quasi $1 milione; solo quest'anno Nvidia è balzata in su del 50%. Ma quali erano le probabilità di identificare Nvidia 8 anni fa? E quali sono le probabilità che Nvidia, il resto dei “Magnifici 7” e l'intero mercato azionario crolli adesso? Secondo Hussman il rischio è del 99,9%. Dove penso che possa aver commesso un errore non è nel calcolo delle probabilità, ma nella misurazione del danno: potrebbe essere molto più grande di quanto suppongono le sue cifre. Ciò che dobbiamo affrontare – forse – non è solo un “Cluster di guai”, ma una vagonata di guai: calo dei prezzi degli asset, aumento dell’inflazione, corruzione e incompetenza politica mai viste prima e un forte calo della ricchezza reale.
 
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luglio 2024

Trimestrali Usa: Tesla delude e i suoi margini scendono, per Alphabet boom di investimenti in AI​

24 Luglio 2024, 8:23 | di Gabriella Bruschi | 0

Le prime due società delle 7 magnifiche del mondo Tech Usa hanno, almeno in parte, deluso il mercato, tanto che nel dopo Borsa le quotazioni sono in calo

Sono state un po’ una delusione per le comunicazioni del trimestre delle prime due magnifiche sette, Tesla e Alphabet arrivate dopo la chiusura delle contrattazioni, tanto che le loro quotazioni del dopo borsa sono entrambe in calo.

Tesla, utile netto lontano dalle attese di Wall Street e margini in caduta​


Tesla è in calo del 7% nel dopo borsa. La società ha chiuso il trimestre con una leggera crescita dei ricavi del 2% anno su anno nel periodo aprile-giugno pari a 25,50 miliardi di dollari rispetto ai 24,93 miliardi di un anno prima: un forte rallentamento del mercato dei veicoli elettrici dunque, ma meno di quanto previsto. Gli analisti avevano stimato in media 24,77 miliardi, secondo i dati Lseg. Ma ciò che meno piace al mercato è che Tesla ha registrato la redditività più bassa degli ultimi cinque anni e un vero crollo dell’utile netto. Il margine operativo al netto dei crediti ambientali, è sceso al 14,6%, da 16,4%.

Per il tanto atteso robotaxi che doveva essere lanciato in agosto, però, sarà necessario attendere più del previsto a causa di importanti modifiche al design del veicolo che ne hanno causato uno slittamento del lancio. Sembra invece avvicinarsi l’introduzione del robot umanoide Optimus: dovrebbe infatti iniziare a lavorare negli impianti Tesla il prossimo anno. Musk si augura di essere in grado di accelerare la produzione così da poterlo mettere in vendita e a disposizione di società dal 2026.

Alphabet (Google) oltre le stime: ricavi +14% nel trimestre aprile-giugno​


Alphabet nel dopo borsa perde il 2%. La holding a cui fa capo Google, chiude il secondo trimestre con utile e ricavi in crescita grazie all’aumento delle vendite di pubblicità digitale e alla buona domanda dei suoi servizi di cloud computing. I ricavi sono saliti del 14% a 84,7 miliardi di dollari, oltre le attese degli analisti. Anche l’utile a 18,4 miliardi, ha sorpreso gli analisti che scommettevano su 22,9 miliardi.
I ricavi da pubblicità sono aumentati dell’11,1% a 64,6 miliardi, in rallentamento rispetto alla crescita del 13% dello stesso periodo dell’anno scorso. Quelli di YouTube hanno segnato invece un aumento del 13% a 8,7 miliardi.
Le spese di capitale sono balzate del 91,4% a 13,2 miliardi con la spinta di Google sull’intelligenza artificiale.


In generale Wall Street ieri ha chiuso con ribassi frazionali. Il Dow Jones ha subito un calo dello 0,14% a 40.358 punti, mentre l’S&P500 ha perso lo 0,16% a 5.556 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-0,06% a 17.997 punti).
 

Eli Lilly: chi è il colosso farmaceutico che vale più di Tesla e sale più di Microsoft​


il P/E di Eli Lilly è di 128 e l'azione è sui massimi storici
Vedi l'allegato 731816


nello stesso settore c'è pure la MERcK che ha un P/E=966
ed anche lei è sui massimi storici
Vedi l'allegato 732110

Eli Lilly, il farmaco per la perdita di peso riduce del 94% il rischio di diabete di tipo 2. Gli effetti sull’azione in borsa​

di Cecilia Emily Gadina
tempo di lettura 1 min

Lo studio clinico riguarda il tirzepatide. Anche la danese Novo Nordisk sta spingendo per estendere l'utilizzo dei suoi farmaci contro l'obesità | Cos’è la tirzepatide, il farmaco di Eli Lilly per l’obesità e perché il nuovo studio fa volare il titolo in borsa


 

Gli EPS di NVIDIA hanno battuto le aspettative per 0,04$, il fatturato supera le previsioni​

È interessante vedere come NVIDIA abbia battuto le aspettative sugli EPS e sul fatturato, eppure abbia registrato un calo del -6% nell'after-market! Il mercato sta già scontanto un rallentamento della crescita di questa azienda ? Oppure potrebbe essere questa una opportunità di acquisto ?
In questi giorni la volatilità potrebbe essere ancora alta su questo titolo...
cosa ne pensate? ciao
 
È interessante vedere come NVIDIA abbia battuto le aspettative sugli EPS e sul fatturato, eppure abbia registrato un calo del -6% nell'after-market! Il mercato sta già scontanto un rallentamento della crescita di questa azienda ? Oppure potrebbe essere questa una opportunità di acquisto ?
In questi giorni la volatilità potrebbe essere ancora alta su questo titolo...
cosa ne pensate? ciao
con il P/E a 75... sembra cara

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