Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

BINGOOOOO;)

OCIO ora!:specchio::-o:-o

dovrebbe salire:-o:specchio::specchio:

opp. scivolare sulla rossa

diversamente, son cavoli
 

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Buonasera.

E meno male che il mercato era long.:D

Intanto France Telecom continua a scivolare giù, stavolta penso per problemi in Egitto, anche se vedo che scivolano giù un pò tutti i titoli delle telecomunicazioni, e in particolare Telefonica.

A parte Vodafone, che fa storia a se, va un pò meglio Deustche Telekom.

In ogni caso si tratta di titoli, quelli telefonici, e anche delle utility, che torneranno in auge se la tendenza al calo dei tassi dovesse confermarsi.

Vi segnalo questo report sui titoli ad alto rendimento.

Guery, che dici la pallottola d'argento su Ft la sparo a 11,1 o mi conviene aspettare più in basso, tipo 10,8?:wall::specchio::specchio:

Börsenwelt Presseschau I: Nestlé sowie Telefónica, ENEL, France Telecom und andere Dividenden-Werte unter der Lupe
 
scusa sal, non ho aggiornato di qua la posizione del dax ma già ieri sera il quicky era girato lateral-negativo (insieme all sp500) il quicky del nostro indice si è girato oggi.
 
scusa sal, non ho aggiornato di qua la posizione del dax ma già ieri sera il quicky era girato lateral-negativo (insieme all sp500) il quicky del nostro indice si è girato oggi.

Va bene, buono a sapersi.

Ma era già chiaro da alcuni giorni che i mercati erano saliti troppo.

Io mi ero anticipato, e già da ieri avevo cominciato a shortare Arcelor che era salita a dispetto di una pessima trimestrale e Siemens, che ugualmente ha rilasciato una pessima trimestrale, distribuito 3 euro di dividendi e si trovava di nuovo a 77 quasi.

Operazioni chiuse oggi.

Ho chiuso anche K+S.

Ora ho solo:

France telecom;
Warrant Parmalat;

e un piccolo short su Infineon che pure è salita a rotta di collo negli ultimi tempi.

Sempre un vero peccato non potere andare short sui bancari dei PIIGS.

Perchè se è vero che hanno avuto il SALVAVITA dalla BCE (finanziamenti all'1%), è altrettanto vero che avranno un'impennata fenomenale delle perdite su crediti dovute alla recessione innescata dalle folli misure di MONTI.
 
Inutile dire che, a dispetto dell'ottimismo che circola in questi ultimi tempi, io mi aspetto una recrudescenza dei problemi dell'area euro.

Infatti le politiche seguite finora, dettate dalla Germania, non potranno che acuire i problemi strutturali dell'area, fino a portare un punto di rottura che non potrà che essere catastrofico.

Io ho sempre in mente le parole agghiaccianti di Monti.

Un ragionamento da nazisti e da razza ariana.


[ame=http://www.youtube.com/watch?v=Qq7omxEXhR8]MARIO MONTI: "L'EURO E' UN SUCCESSO, SOPRATTUTTO PER LA GRECIA" - YouTube[/ame]


Io sinceramente, da economista, sono piuttosto un seguace di Mandeville.:):)

Morale:

La fine dell'alveare
« Una pace profonda domina in questo regno; e ha come sua conseguenza l'abbondanza. Tutte le fabbriche che restano producono soltanto le stoffe più semplici; tuttavia esse sono tutte molto care. La natura prodiga, non essendo più costretta dall'infaticabile giardiniere, produce bensí i suoi frutti nelle sue stagioni; però non produce più né rarità, né frutti precoci. A misura che diminuivano la vanità e il lusso, si videro gli antichi abitanti abbandonare la loro dimora. Non erano più né i mercanti né le compagnie che facevano decadere le manifatture, erano la semplicità e la moderazione di tutte le api. Tutti i mestieri e tutte le arti erano abbandonati. La facile contentatura, questa peste dell'industria, fa loro ammirare la loro grossolana abbondanza. »
Le api senza lavoro cominciarono ad abbandonare l'alveare che fu attaccato dai nemici. Le api combatterono valorosamente e vinsero, ma a caro prezzo, con la morte di parecchie migliaia di loro. Quelle rimaste, sfiancate dal duro ma onesto lavoro e dalla guerra non volendo più vivere in un alveare dove rinascesse il lusso e l'ingiustizia se ne andarono ad abitare nel cavo di un albero «dove a loro non resta altro, della loro antica felicità, che la contentatura dell'onestà.»
La triste sorte dell'alveare dunque insegna una volta per tutte che:
« Il vizio è tanto necessario in uno stato fiorente quanto la fame è necessaria per obbligarci a mangiare. È impossibile che la virtú da sola renda mai una nazione celebre e gloriosa. »


MANDEVILLE, LA FAVOLA DELLE API, VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRT

La favola delle api - Wikipedia
 
La cultura della stabilità è il filo conduttore che lega Monti a Ciampi.

Solo il noto criminale Craxi ha sollevato qualche dubbio su alcuni aspetti di quella vicenda in cui, lo ricordo, Ciampi bruciò, regalando alla speculazione internazionale, migliaia di miliardi delle riserve della Bankit.

Cosa dire?

1. Niente di nuovo sotto il sole (allora Ciampi oggi Monti)

2. Intelligenti pauca.


CRAXI - CIAMPI, E' POLEMICA SULLA SVALUTAZIONE DEL '92
31 gennaio 1997 — pagina 32 sezione: ECONOMIA

ROMA - Ciampi non sa, Barucci non è informato, Amato ufficialmente preferisce tacere perché per lui parlano i fatti. Si ritorna a discutere della grande crisi della lira, di quei giorni di fine estate 1992. Da Hammamet, in una polemica ricostruzione contenuta in una lettera al Corriere della Sera, Bettino Craxi sostiene tra l' altro che fece pressioni sul governo contro la linea di difesa della moneta troppo costosa e che Amato, allora premier, lo avvisò prima, con una telefonata, dell' imminente svalutazione. "Non sapevo nulla.
A quei tempi il presidente del Consiglio ed io avevamo una collaborazione molto stretta e convinta, ma non arrivava a entrare in questi aspetti così particolari", racconta oggi Ciampi che all' epoca era governatore della Banca d' Italia. "Io non ho informazioni e perciò non posso dire niente", aggiunge l' ex ministro del Tesoro Barucci. "Tutto quello che so l' ho scritto nel mio libro". E leggendo quelle pagine, viene fuori che della svalutazione s' iniziò a discutere in gran segreto con le autorità tedesche venerdì 11 settembre alle 18,30 e che solo il giorno successivo, a tarda sera, fu presa la decisione. Scrive Barucci: "Non trapelò nulla fino al primo pomeriggio della domenica. Io non ne parlai neppure con i miei familiari che erano ad assistere al Gran Premio automobilistico di Monza e non riuscivano a spiegarsi né il mio silenzio né la mia assenza da una manifestazione a cui avevo assicurato la mia presenza". Craxi dice che la telefonata gli arrivò il sabato. "A mercati comunque ormai chiusi", nota Ciampi. Ma non è solo questo il nocciolo della questione. Al ministro del Tesoro, per dire, interessa di più l' aspetto (solo apparentemente tecnico) della difesa della lira, "a oltranza e con spreco di risorse", secondo Craxi. Spiega Ciampi: "E' come dire ad un generale 'facevi la guerra e hai usato le munizioni' . Ebbene, le munizioni erano e sono le riserve della banca centrale. E il generale faceva la guerra sulla base degli ordini che gli dava il suo governo". Ci tiene, Ciampi, a sottolineare questa stretta relazione tra palazzo Chigi e via Nazionale poiché "le decisioni sulle parità delle monete sono sempre - e da sempre - di competenza dell' esecutivo. Se poi il governatore, con il suo parere, contribuisce a formare l' opinione del governo, è un altro discorso".
Anche due mesi fa, quando la lira è finalmente rientrata nello Sme, l' accordo di cambio europeo, pare che Ciampi abbia rintuzzato le critiche del governatore tedesco Tietmeyer, contrario ad un cambio a quota 990, proprio facendo leva su questo principio: "Se firmi mi farà piacere, se non lo farai la cosa è indifferente. Siamo noi governi, a decidere". E il titolare della Bundesbank firmò. Di munizioni, in ogni caso, ne sono state consumate parecchie, in quella battaglia monetaria. Craxi sostiene che il saldo negativo della difesa della lira è valutabile intorno ai 14 mila miliardi di lire.
L' attuale governatore Fazio, pochi giorni dopo la sua nomina, ha rivelato ufficialmente che "tra l' inizio di giugno e la metà di settembre del 1992 l' importo cumulato degli interventi a favore della lira si ragguagliava a 48 miliardi di dollari". Questo è anche l' ammontare che Barucci riporta nel suo libro. Denari a parte, la linea della difesa, secondo Ciampi, fu una scelta di vitale importanza: "In quel momento s' è concretizzato un cambiamento del modo di essere; l' emergenza è servita a capire". In pratica, "attraverso quelle drammatiche vicende si è giunti all' affermazione della cultura della stabilità". Ovvero, la tensione di quei giorni, insieme all' "atmosfera di dramma" come la chiama il ministro, contribuirono ad accrescere la consapevolezza sullo stato comatoso in cui versava la finanza pubblica. E fu proprio questa presa di coscienza a "permettere l' adozione di quelle rilevanti misure di correzione di bilancio che il governo aveva invano cercato di varare prima". In più - sempre secondo Ciampi - la crisi è servita anche all' affermazione di "una nuova mentalità". E la riprova, per il ministro, la si trova ad esempio nell' accordo sulla contrattazione e le relazioni industriali firmato il 31 luglio di quell' anno, tra il presidente del Consiglio e i sindacati: "Amato riuscì nell' intento perché voleva tenere il cambio: Se avesse detto 'io domani svaluto' , l' intesa non la faceva. E se avesse svalutato il giorno dopo sarebbe stato considerato uno che veniva meno ad un impegno preso". Morale: "Non era una resistenza fine a se stessa, tutt' altro". Craxi, da Hammamet, pensa pure che la vicenda della lira sia stata fonte di guadagno per qualcuno; sospetta che gruppi finanziari italiani e istituti di credito nazionali, abbiano partecipato all' assalto della speculazione; suggerisce l' istituzione di una commissione parlamentare d' inchiesta. Ciampi replica solo con un invito che suona così: "Attenzione: queste cose vanno rivisitate tutte insieme e non un pezzetto alla volta". - Elena Polidori

CRAXI - CIAMPI, E' POLEMICA SULLA SVALUTAZIONE DEL '92 - Repubblica.it » Ricerca
 
:D:D:D:D


Mario Monti è a Washington. Il Times sbatte la sua faccia in copertina e l’evento mondano più atteso stasera è la cena a Villa Firenze, la sede dell’ambasciata italiana. Siamo alla fine del tour propagandistico del governo “tecnico” che ha occupato i media per una settimana: non c’è stata trasmissione televisiva che non abbia ospitato un tecnocrate in vena di esternazioni. Si chiama endorsement, un appoggio chiaro e inequivoco alla politica liberista di Monti. Ed ancora una volta il messaggio principale va cercato con attenzione. Sta tutto in una frase a proposito dei provvedimenti assunti: “provvedimenti e trasformazioni che in altre epoche avrebbero richiesto generazioni sono state introdotte, mi auguro, in modo irreversibile” dice Monti.
Per chi ancora crede che questo sia un governo tecnico questa mi sembra la migliore risposta. L’aveva detto nell’intervista a Time, Monti spera di cambiare il modo di vivere e la cultura degli italiani e ha aggiunto che il suo impegno è “tentare di dare un senso di meritocrazia, competizione e di altre cose che riteniamo necessarie”.
Immaginate di avere un tubo rotto in casa, Immaginate di chiamare l’idraulico. Il vecchio idraulico si è dimostrato inaffidabile, pensa ai propri affari, arriva in ritardo, si comporta in modo strano e dice scemenze insopportabili. Ci vuole un idraulico bravo, l’idraulico Mario Monti. E Monti arriva e vede il vostro problema e vi dice che sì il tubo è rotto ma non si può intervenire solo sul tubo. Occorre rifare anche la rete dei tubi dell’acqua. Probabilmente la cosa non vi piacerà visto il costo ma tant’è: se le tubature rischiano di saltare vi accollate la spesa. Poi l’idraulico vi dice che è necessario cambiare i mobili del salotto, ritinteggiare le pareti di blu e cambiare tutti i lampadari. Se vi stupite che un idraulico chiamato per una urgenza si interessi a cose che non dovrebbero riguardarlo, vi risponde che non è lui a decidere ma che sono i vicini che chiedono questi cambiamenti. Il signor Sarkozy del piano di sopra e la signora Merkel del quarto piano. Magari non siete tanto d’accordo ed allora l’idraulico Monti prende il telefono e chiama l’amministratore del condominio, il signo Obama. E Obama vi dice che ha piena fiducia nell’idraulico Monti e vi fa capire che bisogna affidarsi a lui perché è quello che meglio risponde al regolamento di condominio. Piano piano vi accorgete che l’idraulico ha preso possesso non solo della vostra casa ma anche del modo in cui vivete. Vi svuota il frigorifero e butta via quel cioccolato troppo calorico, quel vino bianco troppo volgare, le mozzarelle e la maionese. Vi dice che siete stati diseducati al buon cibo sano, nota anche che siete vestiti senza attenzione all’accostamento dei colori.
Quello che non vi aspettavate è che l’idraulico adesso parli fitto fitto con l’amministratore di condominio Obama. Cogliete qualche parola e capite che la vostra casa va bene a Obama, un po’ meno al signor Sarkozy e molto meno alla signora Merkel. Ma l’amministratore di condominio Obama sorride e prepara un foglietto da appendere all’entrata del condominio. Sul foglietto c’è scritto: l’amministratore Obama ha piena fiducia nell’idraulico Monti. A questo punto cercate il telefono perché comincia a non piacervi tutto quello che sta succedendo. Magari, pensate, c’è un altro idraulico in città. Ma l’idraulico Monti sorride e scuote il capo: lui è l’unico idraulico possibile, lo avete chiamato e resterà. Non è un idraulico normale è un idraulico che non si può mandare via. E mentre vi spiega che a causa del tubo rotto avete perso qualche diritto di gestione del vostro appartamento, sfila le chiavi della vostra casa dalla toppa e se le mette in tasca. Ve le ridarà tra un anno quando avrà cambiato tutto quel che c’è da cambiare. L’amministratore Obama vi da una pacca sulle spalle e si complimenta perché non protestate più di tanto. Questa è la migliore prova di quanto siete cambiati. Bravi italiani.

L’idraulico Monti « Irradiazioni
 
Buonasera.

E meno male che il mercato era long.:D

Intanto France Telecom continua a scivolare giù, stavolta penso per problemi in Egitto, anche se vedo che scivolano giù un pò tutti i titoli delle telecomunicazioni, e in particolare Telefonica.

A parte Vodafone, che fa storia a se, va un pò meglio Deustche Telekom.

In ogni caso si tratta di titoli, quelli telefonici, e anche delle utility, che torneranno in auge se la tendenza al calo dei tassi dovesse confermarsi.

Vi segnalo questo report sui titoli ad alto rendimento.

Guery, che dici la pallottola d'argento su Ft la sparo a 11,1 o mi conviene aspettare più in basso, tipo 10,8?:wall::specchio::specchio:

Börsenwelt Presseschau I: Nestlé sowie Telefónica, ENEL, France Telecom und andere Dividenden-Werte unter der Lupe

Schön dass du auch Artikeln in deutsche Sprache empfielst.

Subito dopo averlo letto, ho visto in un video tedesco il commento al bilancio appena presentato di Deutsche Telekom, dove si vede che gli utili si sono ridotti del 46%.



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Comunque interessante il commento che se si entra adesso si prende nei prossimi 15 mesi il doppio dividendo, con una possibilità di rivalutazione dei titoli del 20%.

andgui.
 
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Buon week end.

Le mie previsioni per France Telecom sono le seguenti:

a) 12,5 a marzo;

b) laterale tra 13,4 e 14,00 da maggio al 12 agosto;

c) massimo a novembre intorno ai 14,5;

d) minimo a febbraio 2013 intorno ai 10.
 
Per quanto riguarda gli indici in generale prevedo una discesa tra il 5 e il 10 per cento fino a marzo.

Poi una rapida risalita fino a maggio.

Quindi un lateral positivo fino a novembre, quando gli indici dovrebbero toccare i massimi annuali e da quel momento scendere in maniera pressoché lineare di circa il 10% fino a febbraio.

Queste le mie previsioni in veste di salguru.:D
 
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