Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis (1 Viewer)

Buongiorno :-o
DJ: dettaglio.
Ora in pausa di riflessione.:rolleyes:
Max e min si restingono.....:specchio::specchio:

Ocio e :ciao::ciao::ciao:
 

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salcatal

Come i Panda
Buonasera.

Buon ferragosto a tutti.

Purtroppo ho la linea che va e viene e pertanto non posso intervenire, anche perché non e' che ci sia molto da dire.

Sul mercato sono short al 100% e ogni rimbalzo per me e' l'occasione per incrementare gli short.

Guery, quando si crolla?:)
 
Buonasera.

Buon ferragosto a tutti.

Purtroppo ho la linea che va e viene e pertanto non posso intervenire, anche perché non e' che ci sia molto da dire.

Sul mercato sono short al 100% e ogni rimbalzo per me e' l'occasione per incrementare gli short.

Guery, quando si crolla?:)

Buongiorno :-o

Crolla?:rolleyes:

Vado a chiedere :tutti::tutti:...torno in un lampo!;)
 

salcatal

Come i Panda
Buonasera.

Che c'è Guery, hai avuto una risposta negativa?:D

Pare che i mercati non ne vogliano sapere di scendere e, soprattutto, i bancari sembrano in preda all'euforia.

Meglio, quindi, essere cauti e per ora ho solo incrementato leggermente gli short.

Ovviamente non sui bancari italiani, che non e' possibile shortare.

Inoltre Fineco, stranamente, non fa shortare nemmeno Parmalat, penso per mancanza di titoli da prestare.
 

Cogito ergo loss

Forumer attivo
Buonasera.

Buon ferragosto a tutti.

Purtroppo ho la linea che va e viene e pertanto non posso intervenire, anche perché non e' che ci sia molto da dire.

Sul mercato sono short al 100% e ogni rimbalzo per me e' l'occasione per incrementare gli short.

Ciao,
potrei sapere gentilmente i motivi di una posizione così convinta, se sono specifici e non quelli generici che tutti sappiamo ?

Lo chiedo non perchè non ne sia convinto anch'io, ma solo perchè sono il classico tipo che non osa mai tradurre una convinzione "teorica" in un atto pratico per come e quanto gli è stata fatta passare in passato questa fantasia: anche e soprattutto quando a conti fatti mi sarei trovato ad aver ragione.

Ovviamente solo se la precarietà dei collegamenti consente una risposta :)
Grazie,
Un saluto
 
LA TIPICA FAMIGLIA ...AZZII MIEI ITALIANA ITALIETTA....TUTTI SILENZI E INTRIGHI..I RIVA..
il declino dei riva,MAI QUOTATISI IN BORSA, inizia con la cina e la sua superpotenza E CON LA CRESCITA DEI COSTI CHE è MOLTO SUPERIORE A QUELLA DEI RICAVI IN TERMINI %. LA SOCIETA' NON E' QUOTATA E QUINDI, NONOSTANTE LO STATO STABILISCA DI FARE INVESTIMENTI, I RIVA POSSONO CHIUDERE DOMANI MATTINA.
COMUNQUE:Il gruppo ha origine dalla società “Riva & C.”, costituita dai fratelli Emilio ed Adriano R...
iva nel 1954 ,STORIA DI ACQUISIZIONI UN PO OVUNQUE, ANCHE FUORI DALL'ITALIA ,APPROFITTADO DELLA CRISI DELLA SIDERURGIA DELGI ANNI 80.Caratteristica dei Riva, nel corso di questa fase di crescita, è quella di non creare mai una holding di famiglia che consolidi le loro attività, così che l’importanza economica del loro gruppo non appare nelle statistiche ufficiali
chi sono i RIVA:Nel 2001 il Tribunale di Taranto ha dichiarato Emilio Riva, il figlio Claudio ed altri dirigenti Ilva colpevoli di tentata violenza privata, per avere demansionato un gruppo di impiegati dell'Ilva nel 1998. La sentenza è stata confermata nel 2006 dalla corte di Cassazione.
Nel febbraio del 2007 Emilio Riva è stato condannato a tre anni di reclusione e Claudio Riva a 18 mesi per omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro e violazione di norme antinquinamento, con riferimento alla gestione della cokeria dell'impianto di Taranto. . Tale condanna è stata confermata in secondo grado: il 10 ottobre 2008 la sezione distaccata di Taranto della Corte d'appello di Lecce ha condannato alla pena di due anni di reclusione il presidente dell’Ilva, Emilio Riva, e ad un anno e otto mesi il direttore dello stabilimento tarantino, Luigi Capogrosso. I due erano accusati di getto pericoloso di cose, danneggiamento aggravato, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro nel reparto cokerie.
In base ai dati dell'Inventario Nazionale Emissioni e loro Sorgenti risalenti al 2006, si stima che l'Ilva di Taranto emetta il 92% dell'ammontare annuo delle emissioni industriali di diossina (91,5 grammi di PCDD/PCDF su un totale nazionale di 99,5 grammi/anno).
Nel dicembre 2008, la Regione Puglia approva a maggioranza una legge regionale contro le diossine. La norma impone limiti alle emissioni industriali a partire da aprile 2009: l'Ilva, come le altre aziende, dovrà scendere a 0,4 nanogrammi per metrocubo entro il 2010. Nel febbraio 2009, una modifica alla legge regionale ha però allungato i tempi per il primo taglio dei limiti di diossina a 2,5 nanogrammi per metrocubo, spostando dal primo aprile al 30 giugno l'entrata in vigore del limite stesso.
Il 7 agosto 2012 il tribunale del Riesame di Taranto conferma il provvedimento di sequestro degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva predisposto dal gip di Taranto Patrizia Todisco, sequestro vincolato alla messa a norma dell'impianto. Conferma inoltre gli arresti domiciliari per Emilio Riva, per suo figlio Nicola e per l'ex dirigente dello stabilimento Luigi Capogrosso. «Chi gestiva e gestisce l'Ilva, ha continuato in tale attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza», scriveva il gip di Taranto Patrizia Todisco.

l italia dei marpioni, dei ligresti,dei falck,dei tanzi,dei marcegaglia,dei tronchetti provera,della famiglie che o non si quotano o se si quotano è per distribuire incarichi in Cda a figli paranti e prestanomi, andando contro gli azionisti di minoranza. Una bella e forte riforma che vieti doppi tripli ecc incarichi e dove gli azionisti di minoranza abbiano maggiore voce in modo semplice, nominando la maggioranza dei membri di cda quotate( si dovrebbe stabilire un numero massimo di amministratori)
 

dariomilano

novellino
posto anche a voi la domanda che mi sta assillando (e che in mp ho già in parte chiesto a storm), mi sembra evidente che lo short è controtrend, gli indicatori di lungo (che io erroneamente avevo tralasciato il mese scorso) sono girati positivi, lasciando intendere un rimbalzo consistente in parte già iniziato.
la mia domanda, forse stupida, è: se non scende "considerevolmente" non si rimane incastrati short?
 

salcatal

Come i Panda
Ciao,
potrei sapere gentilmente i motivi di una posizione così convinta, se sono specifici e non quelli generici che tutti sappiamo ?

Lo chiedo non perchè non ne sia convinto anch'io, ma solo perchè sono il classico tipo che non osa mai tradurre una convinzione "teorica" in un atto pratico per come e quanto gli è stata fatta passare in passato questa fantasia: anche e soprattutto quando a conti fatti mi sarei trovato ad aver ragione.

Ovviamente solo se la precarietà dei collegamenti consente una risposta :)
Grazie,
Un saluto

Buongiorno.

Premetto che sono short al 100%, ma non certo con il 100% del mio capitale destinato all'investimento azionario.

In pratica sto facendo un accumulo di posizioni short per ora solo su titoli industriali.

La settimana prossima penso di cominciare a shortare le banche francesi e tedesche e poi a settembre, una volta rimosso il divieto, anche quelle italiane.

Il motivo di questa visione negativa e' presto detta.

Tra non molto la Spagna, e poi l'Italia, dovranno far ricorso al fondo salva stati.

E una volta che l'avranno fatto, a quel punto emergeranno con chiarezza le debolezze strutturali della Francia, con quel che ne consegue.

Quello sarà il punto di non ritorno.

Scenario alternativo?

Quello in cui la BCE diventi, in spregio ai trattati, prestatore di ultima istanza agli Stati sovrani.

Per me e' uno scenario remoto.
 
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salcatal

Come i Panda
A mio modo di vedere, ad esempio, le quotazioni del Dax, per non parlare del CAC, sono largamente da bolla.

Per rendersene conto basta leggere i report delle varie società, che denunciano un drastico calo di ordini, soprattutto dalla Cina.

Inoltre molte società, specie quelle francesi, ma anche le banche italiane, hanno basato i loro forecast, e quindi gli obiettivi di utile, sulla base di una drastica riduzione dei costi, specie di quelli per il personale.

Facile immaginare come questa massa di licenziamenti annunciati si tradurrà sulla domanda aggregata, andandosi a sommare alla riduzione derivante dai programmi di austerità imposti ai vari governi, ex spendaccioni.

Per quanto riguarda le banche italiane il discorso e' molto semplice ed e' il motivo per cui finora ho accuratamente evitato di aprire posizioni short sul listino italiano.


In questo momento le banche italiane, sulla base dei fondamentali, appaiono ancora leggermente sottovalutate.

Le quotazioni, risibili, sconta(va)no , infatti, chiaramente un break out dell'euro, con il conseguente rischio di un attivo svalutato e di una parte del passivo, quello contratto all'estero, da rimborsare in moneta rivalutata.

Ora le quotazioni appaiono più equilibrate, anche per effetto della riduzione dell'indebitamento con l'estero, quasi interamente sostituito dai finanziamenti della BCE, che in caso di break out dell'euro, troveranno una compensazione in qualche modo politica.

Questo da un lato.

Dall'altro lato appare evidente che la recessione in corso determinerà un affondamento notevole del conto economico, sia per l'impennata delle sofferenze, sia per la diminuzione dei ricavi conseguente a una diminuzione degli impieghi.

In sintesi le banche italiane attualmente sono ancora leggermente sottovalutate e, quindi, uno short si giustifica solo un 10% piu' su.
 

salcatal

Come i Panda
posto anche a voi la domanda che mi sta assillando (e che in mp ho già in parte chiesto a storm), mi sembra evidente che lo short è controtrend, gli indicatori di lungo (che io erroneamente avevo tralasciato il mese scorso) sono girati positivi, lasciando intendere un rimbalzo consistente in parte già iniziato.
la mia domanda, forse stupida, è: se non scende "considerevolmente" non si rimane incastrati short?

Ciao Dario.

Penso di averti già risposto.

Da quanto ho capito sei short sul mercato italiano, non so da quale livello.

La posizione non e' sbagliata in senso assoluto.

Ma stare short, stesso discorso per il long, con buona parte del capitale, su un mercato sottile, e facilmente manovrabile con pochi capitali, come quello italiano e' sempre un rischio.

Questa e' la ragione per cui io opero in Italia con una frazione minima del capitale (in questo momento 0).

Ora pare Pacifico che il mercato italiano sia destinato a scendere al di sotto dei minimi già toccati.

Il problema e' che probabilmente questo avverrà tra sei mesi un anno, tempo minimo necessario affinché il processo di sistemazione delle partite creditorie nell'ambito euro sia completato.

Anche nel caso, per me improbabile, in cui l'euro non si dissolva il mercato italiano e' destinato a scendere in quanto a quel punto ci avvieremmo, con le dovute distinzioni, inesorabilmente, su uno scenario greco, cioè una recessione strutturale che si prolungherà almeno fino al 2014.

Questo nell'ipotesi migliore, cioè quella che nel frattempo l'Italia realizzi le riforme strutturali richieste dalla BCE, a partire dalla riduzione massiccia della spesa pubblica.

Risibile ed interessata, invece, la posizione di quanti, e sono purtroppo la maggioranza, cioe' la classe dirigente che ci ha portato al disastro, sostengono la necessita' di abbattere il debito pubblico con alchimie varie.

Che in ultima analisi possono essere ricondotte a:

1) una pesante patrimoniale imposta agli italiani;

2) una svendita dei migliori asset all'estero.
 
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