Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis (4 lettori)

canzian

Forumer attivo
Buongiorno.

Se non credessi fermamente in un rilancio porterei a casa l'ulteriore utile virtuale che ho.

E credimi per me il verde e' come le donne.

Una tentazione alla quale non riesco a resistere.

Quindi ora sto rinunciando alla Carfagna perché voglio la Minetti.

Nella speranza di non beccare la Luxuria.:D

Direi che siamo sulla stessa lungezza d' onda.
Ma se su Genzyme andai liscio a 69 senza patemi qua
spero che il limite massimo sia il non rilancio ,ma potrei anche
aspettarmi la forzatura per far saltare l' opa o porcherie del
tipo "sterilizzazione diritti di voto".

Purtroppo oltre alla abbondante patata nel nostro italico
paese non e' difficile ricevere qualche verdura.

Comunque direi che alcuni gg possiamo stare alla finestra a
vedere gli eventi
 
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salcatal

Come i Panda
Vero.

So che sto per dire parole dure ma e' la verita'.

Questo e' un paese profondamente permeato da una cultura istituzionale mafiosa.

Come definire altrimenti:

a) la non norma inserita nel milleproroghe con un blitz anonimo, la relazione di accompagnamento che riferiva specificatamente il provvedimento a Parmalat, il fatto che Napolitano l'abbia firmata senza battere ciglio e, infine, il fatto che al Quirinale non si siano nemmeno degnati di rispondere alla mia lettera di protesta con evidenza dei profili di illegittimità del provvedimento;


b) il comunicato stampa del Governo che ha accompagnato il decreto legge sulla Cdp in cui, cosa di gravita' inaudita, nel rimandare a un successivo provvedimento ministeriale l'individuazione delle caratteristiche delle società strategiche, si diceva che comunque Parmalat ci sarebbe rientrata (gravita' inaudita per quello detto, ma anche per quello che implicitamente che si fa capire, cioe' che gli amministratori della Cdp sono delle teste di legno agli ordini di Don Rodrigo-Giulio);

c) il fatto che, a quanto pare, effettivamente gli amministratori della Cdp, in assenza del decreto ministeriale, si siano messi a partecipare a riunioni su Parmalat con ciò confermando, se fosse vero, che sono delle teste di legno;

d) il provvedimento farsa sul rinvio delle assemblee societarie e cosa di gravita' inaudita, l'incredibile e illegittima decisione del Cda di Parmalat di rinviare
l'assemblea;

e) l'incredibile solerzia con la quale l'Agenzia delle entrate e l'Antitrust si sono affrettate ad aprire dossier sulla vicenda, con tanto di can can pubblicitario.

Avrò sicuramente dimenticato qualcosa ma io, come voi penso, ho tenuto duro in base a una semplice considerazione.


Che Renzo, grave errore mio questo, non si chiama Renzo.

Bensì Renzo'.:):D
 

salcatal

Come i Panda
:wall::wall::wall:

Perché?

Pag. 17 di Borsa&Finanza.

Mi chiedo cosa c'entrino i suini con il latte.:down::down:
:):D


Che poi si siano aggirati anche per le Università e' tutto dire.

Spero solo che sia dovuto all'età.
 

dariomilano

novellino
:wall::wall::wall:

Perché?

Pag. 17 di Borsa&Finanza.

Mi chiedo cosa c'entrino i suini con il latte.:down::down:
:):D


Che poi si siano aggirati anche per le Università e' tutto dire.

Spero solo che sia dovuto all'età.


ma questo o altro? (chiedo perchè non trovo il riferimento alle università..)




L’Opa Lactalis lascia spazio per le scommesse su Parmalat
I francesi si tengono una serie di way out, tra cui nuovi interventi legislativi Il mercato non si fida e concede un margine del 2% sul prezzo di offerta

di Luca Testoni - 30-04-2011

DEPOSITATO IL PROSPETTO IN CONSOB L’Opa lanciata da Lactalis martedì 26 su Parmalat ha senza dubbio fatto un regalo ai piccoli azionisti del gruppo di Collecchio. Ma la situazione di incertezza che ha caratterizzato l’intera vicenda della conquista del gruppo alimentare emiliano - incertezza in qualche modo ribadita e sottolineata dalla stessa Lactalis nell’annuncio dell’Opa - ha creato le condizioni perché di quel regalo siano rimaste sulla tavola briciol piùttosto ricche. Il prezzo di 2,6 euro messo sul piatto dai francesi martedì, infatti, ha ovviamente messo le ali al titolo, decollato dai 2,3 euro cui si aggirava prima dell’annuncio, ai valori cui ha viaggiato nel resto della settimana. Valori prossimi ai 2,6 euro. Ma non così prossimi da lasciare, appunto, margini per qualche guadagno. Il titolo, infatti, ha viaggiato tra 2,54 e 2,55 euro. Acquistare Parmalat a questi valori significa, al momento della successiva consegna a Lactalis, incassare un differenziale di 5-6 centesimi. In termini percentuali, circa un 2% più o meno mensile. Un ottimo rendimento. Per giunta, con la prospettiva, per quanto oggi remota, che l’asticella dell’Opa possa anche venire alzata oltre i 2,6 euro da un rilancio con targa italiana.
Come mai, dunque, il mercato ha lasciato un simile margine di arbitraggio sull’Opa Parmalat? In Piazza Affari, nelle giornate di mercoledì 27 e giovedì 28, sono stati scambiati scambiati rispettivamente 75 e 66 milioni di azioni, un volume dimensionalmente circa dieci volte quelli della settimana precedente e pari a circa il 4% del capitale di Parmalat. Anche ieri, seppur rallentando, gli scambi hanno riguardato quasi 20 milioni di azioni. Insomma, un piccolo esercito di investitori ha deciso di vendere, e di rinunciare a un comodo rendimento mensile.
La ragione di una tale asimmetria è che il mercato percepisce l’Opa di Lactalis come un’operazione ancora ad alto rischio. In primo luogo, in conseguenza di quanto avvenuto da gennaio a oggi in termini di interventi legislativi. A partire da fine gennaio, quando i fondi vennero allo scoperto dichiarando l’intenzione di presentare una lista e un progetto propri (per la prima volta in antitesi con l’ad Enrico Bondi), il Governo italiano è intervenuto quattro volte nella partita: con l’intervento in Milleproroghe a blindare i dividendi di Collecchio; con il provvedimento che ha consentito lo spostamento dell’assemblea Parmalat; con il cambio della struttura della Cdp; con l’annuncio (ancora in effetti da concretizzare) di una legge anti-scalata. Inoltre, la stessa Lactalis pare essersi lasciata più di una way out nel caso la patata diventi di nuovo eccessivamente bollente. Nella comunicazione di annuncio dell’Opa, il gruppo francese ha inserito una pagina di condizioni per l’efficacia dell’offerta. Alcune sono condizioni standard. Ma alcune sono assai specifiche. In particolare, Lactalis sarà libera di (e in ogni caso non obbligata a) tirarsi indietro in caso di «atti od operazioni che possano contrastare l’offerta» messi in atto da Parmalat. Oppure, in caso di «atti o provvedimenti legislativi, amministrativi o giudiziari finalizzati a o, comunque, tali da precludere o limitare, anche a titolo transitorio» gli obiettivi di controllo del gruppo francese, e adottati da «istituzioni, enti o autorità competenti». Lactalis ha anche precisato tra le condizioni il fatto che l’antitrust europeo dia l’ok «entro il primo giorno di Borsa aperta successivo al termine del periodo di adesione». Quest’ultimo punto, a differenza degli altri, sembra una carta pienamente nelle mani dei francesi. Bruxelles, infatti, decide in prima istanza nel giro di un mese. Ma se volesse approfondire, i tempi sarebbero almeno trimestrali. Insomma, una lunghissima opzione d’uscita. Ed è significativo che, ieri, il titolo abbia subito ieri pomeriggio una mini-impennata (è arrivato a 2,556) appena dopo la comunicazione del deposito del prospetto francese in Consob. Come dire: fino a qui, Lactalis continua a crederci.
 

salcatal

Come i Panda
No e' un'intervista al Prof.Avv. Portale.

Sull'Opa Lactalis.

Portale e' quello che ha steso il parere pro veritate sulla clausola statutaria dei dividendi.

Uno dei tanti che scrive quello che gli viene ordinato purché la mercede sia buona.
 

salcatal

Come i Panda
Vegas vattene a casa.

Buona domenica.

Per me la domenica è stata rovinata dalle seguenti dichiarazioni che spero siano smentite.:wall::wall:


Il prospetto dell'opa Lactalis su Parmalat "lo esamineremo rapidamente, anche prima dei termini legali". Il presidente della Consob Giovanni Vegas assicura in una intervista a La Stampa il massimo scrupolo della commissione. Anche se, spiega, "a cose fatte lo scrupolo della Consob non può essere la nazionalità dell'impresa ma la tutela dei risparmiatori. L'importante è che non si sottragga valore agli azionisti". "Non possiamo decidere noi cosa sarà di Parmalat - spiega il presidente - Possiamo però chiedere all'offerente di esplicitare le sue intenzioni. Nel valutare l'opa ci atterremo ai criteri che usano i colleghi del takeover panel britannico e giudicheremo la sostanza: come viene pagata, con che soldi, le ricadute industriali e occupazionali. Devono essere chiariti gli obiettivi dell'opa". Quanto al fatto che l'esito dell'operazione sia una sconfitta per il sistema italiano che aveva pensato ad una cordata per mantenere Parmalat in Italia prima del lancio dell'offerta da parte dei francesi, Vegas risponde che "la sfida non è stata raccolta. Ora occorre fare un paio di riflessioni: sul nostro capitalismo e sui meccanismi che permettono le scalate".

Osservazione:

Bastano queste poche dichiarazioni per capire che Vegas è inadeguato al ruolo che occupa. Ennesima pagina buia di un paese che sta facendo enormi passi indietro in tutti i settori.

Vediamo perché:

1) In via preliminare va rimarcato che sarebbe opportuno, io direi doveroso, che il Presidente di un’Autority non parli di un dossier in corso;

2) Frase assurda: a cose fatte lo scrupolo della Consob non può essere la nazionalità dell'impresa ma la tutela dei risparmiatori.

Questa frase tradisce in maniera inequivocabile l’inadeguatezza del personaggio. Perché fa capire chiaramente che la CONSOB diventa un’autorità indipendente solo a cose fatte. Prima, evidentemente è scontato che non lo sia;

3) Frasi contraddittorie e assurde L'importante è che non si sottragga valore agli azionisti". e giudicheremo la sostanza:
Devono essere chiariti gli obiettivi dell'opa"

Frasi contraddittorie l’una con l’altra e che tradiscono la poca serenità con cui il soggetto guarda il dossier. Perché se Vegas veramente guardasse alla sostanza dell’operazione non avrebbe pronunciato le altre frasi.
Che avrebbero avuto un senso se l’OPA fosse stata promossa nell’Ottobre 2008 con il titolo a 1,3 e con un’OPA a 1,5, ma non certo oggi con un’OPA a 2,6 che consente, in maniera evidente ed inoppugnabile a tutti gli azionisti un’exit soddisfacente sia che si la si giudichi in relazione alle quotazioni storiche del titolo (che non dimentichiamolo ha staccato da ottobre 2008 circa 25 centesimi di dividendo) sia che la si giudichi in relazione al valore fondamentale della Società (come dimostra il fatto che nessun altro si sia fatto avanti, tantomeno la cordata italiana che evidentemente l'avrebbe voluta a prezzi minori);

4)Frase che tradisce il fatto che Vegas non ha smesso i panni del politico Ora occorre fare un paio di riflessioni: sul nostro capitalismo e sui meccanismi che permettono le scalate".

Ciliegina sulla torta e che in qualsiasi altro paese costringerebbe il soggetto alle immediate dimissioni. Lui non è un politico e non deve fare alcuna riflessione, ma solo fare il suo mestiere applicando le norme e i regolamenti senza pregiudizi ideologici. Che, invece, con questa frase mostra chiaramente di non avere abbandonato.

Veramente disarmante poi, ma dovrei essere molto più duro, che lo spunto per fare riflessioni sul capitalismo italiano sia la scalata Parmalat, scalata che ha creato valore per gli azionisti e ha tutti i presupposti perchè si possa sicuramente prevedere che creerà valore per tutti gli stakeholder;

in paese, poi, in cui esistono le scatole cinesi, i casi Generali, Saras, Kerself, Mps, Uniland, Telecom, Mps, Intesa, Unicredit, Enel, Eni, Finmeccanica ecc. ecc. e praticamente l’intero panorama delle società quotate.

Spero che volesse dire, dovremmo fare in modo che anche le altre società siano come Parmalat, non a caso l’unica società italiana che ho sempre comprato.

Ma, hailui, non penso che intendesse dire questo.
 
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salcatal

Come i Panda
Spunti per riflessioni sul capitalismo italiano

E allora lo do io qualche spunto per le rilfessioni sul capitalismo italiano.

1) CASO MPS

Cosa succede in MPS?

Succede che il presidente della Fondazione abbia detto, sia pure con frasi più caute rispetto a quelle che riporto io senza tradire, penso, il pensiero, che:

a) la BANCA è amministrata malissimo e il credito erogato in maniera spudoratamente inefficiente;

b) che i risultati di bilancio sono pessimi, nonostante i ridicoli maquillage, ma cosa gravissima che le rettifiche su crediti sono state tenute basse in maniera da "nascondere la polvere sotto il tappeto";

c) che nonostante questo gli amministratori si sono attribuiti laute remunerazioni e premi di rendimento;

Quindi qualcuno penserà che conseguentemente abbia mandato a casa tutti.

No.:wall::wall::wall:

Anzi Mussari ha detto:

Al suo posto non avrei saputo fare di meglio» ha commentato il presidente di Mps, Giuseppe Mussari.


Barzellette. Se Mps non fosse una società quotata in borsa e che, penso abbia perso l'80/90% dai massimi.
 
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salcatal

Come i Panda
2) Kerself.

L'anno scorso dopo un comunicato delirante dell'allora Presidente, tale Masselli, mi incuriosii e andai a vedere i bilanci di questa società.

Mi accorsi subito che erano falsi, ma falsi in maniera spudorata e anche ingenua, per certi versi.

Di tanto avvisai nel forum di là (vi sono ancora i thread) invitando chiaramente ad abbandonare il titolo. Non vi dico, minacce di querele, accuse di basher ecc. ecc.

Il titolo quotava oltre 5, mi pare di ricordare.

Ma non è questo il punto.

Il punto è che dai bilanci si capiva chiaramente quali erano le manovre per "aggiustare i bilanci".

Che so, ora dico cifre e Società a caso, ma le operazioni erano quelle:

Kerself compra una partecipazione in Helios a 10, e nell'anno stesso la rivende a Pinco Pallino (formalmente estranea al gruppo), a 100, contabilizzando un utile (plusvalenza di 90).

Obbligandosi però a ricomprare la partecipazione a 100.


Oppure una società vende dei pannelli che ha in carico a 50 a società estere (black list) a 100, questa li rivende a un'altra società del gruppo a 120, che li include nella valorizzazione delle rimanenze a 120, facendo lievitare l'utile di 70.


Insomma cose palesi e di cui la CONSOB si è accorta solo ora.


Ma non è ancora questo il punto.

Il punto è che questi continuano imperterriti e la PROCURA dorme nonostante sia una società quotata e l'art. 2490 cc a quanto mi risulta non è stato abrogato.

Cosa hanno fatto ora?

Niente hanno rivalorizzato le put option, in aumento, e cosa incredibile invece di portare a perdita questo costo, hanno ULTERIORMENTE INCREMENTATO IL VALORE DELLE PARTECIPAZIONI E CONSEGUENTEMENTE DELL'AVVIAMENTO, che già si attestava a livelli insostenibili.


Ma non è ancora questo il punto.

Il punto è che a parte Masselli, tutti gli altri, amministratori, sindaci, revisori ecc. ecc. stanno ancora lì a parlare di trasparenza, rilancio ecc. ecc.:wall::wall::wall::wall::wall::wall:

Buon pranzo.:D:D:D

Comprate sano, comprate italiano.:):):)
 
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salcatal

Come i Panda
Ecco uno dei 3 porcellini

Infine prima di godermi in ordine:

a) il grande Milan;:up:

b) una bella ...

ma per rovinare la vostra digestione, ecco il Chia.mo prof. avv. Portale, quello che ha interpretato la clausola dello statuto Parmalat sui dividendi, chiaramente dopo avere avuto la tasca piena e la pancia gonfia (di vino).

Prima o poi mi beccherò una querela, lo so.:ciao::ciao:
 

Allegati

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salcatal

Come i Panda
3) Caso UBI


Altra Società per la quale ho litigato spesso di là solo per avere detto che 10 era una quotazione assurda, per quanto era sopravvalutata.


Società quotata in borsa (e di cui purtroppo sono azionista speculatore) che se ne infischia degli azionisti (intendendo per tali chiaramente solo quelli che non comprano le azioni della BANCA per avere un fido o altre utilità) e che da tre anni (2008-2009-2010) chiude praticamente i bilanci in perdita, che non riesce a tirare fuori un piano industriale, che ha venduto tutto il vendibile pur di contabilizzare plusvalenze, tanto benefiche in apparenza quanto deleterie in prospettiva e che, ciliegina sulla torta, ha annunciato a sorpresa un aumento di capitale determinando un -15% del titolo, tanto per penalizzare un pò gli azionisti che avevano fin lì goduto (parole del capo di migliaia di ammnistratori a libro paga del gruppo, il Presidente Zanetti) di un andamento eccezionale del titolo.

A me non pare di avere visto questo andamento eccezionale dato che il titolo quotava oltre 12 prima della crisi e, che, quindi ha perso un secco 50%.

Cosa è successo in UBI?

Niente, ed è questo il problema.

Qualche mugugno degli azionisti, ma bilancio e il resto approvato con maggioranza bulgara, tanto per rimarcare che gli azionisti di alcune società sono stakeholder ibridi, cioè che a loro non interessa niente dell'andamento della Società, ma che loro le azioni le hanno per avere altre UTILITA' (incarichi, fidi, favori vari ecc. ecc.).

E intanto UBI continua ad avere perdite,1.000 consigli di amministrazione, 1.000 Collegi Sindacali, 1000 società di revisione ecc. ecc.

Ma giustamente, dicono loro, devono preservare il modello di BANCA FEDERALE.

Solo che intendono il FEDERALISMO come lo intende la LEGA, come moltiplicazione di poltrone.:wall::wall:
 
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