Buongiorno,
ho letto ora il comunicato di parmalat: siamo alle comiche.
Buongiorno all'universo mondo

e a te Pecora tosata (ecco un buon suggerimento per un prossimo nick) e buon week end.
Anche io ho appena letto il comunicato e qualche considerazione si impone:
1. Punto 5.2 relativo alla clausola di cambio di controllo con conseguente obbligo, al verificarsi della clausola, di corrispondere il 10% del valore del capitale economico netto di Parmalat Canada a un finanziatore (pare oltre 100 milioni).
E' scandaloso, a voler essere gentili, in primis il linguaggio oscuro, incomprensibile che viene utilizzato per descrivere il contenuto della clausola.
Piena zeppa di latinorum, tanto per restare in tema di Promessi Sposi, Azzeccagarbugli in particolare e con una clausola tecnico-legale riportata in inglese e non tradotta, come se la legge non prevedesse che la lingua ufficiale e' ancora quella italiana.
Non capisco, sinceramente, come la Consob possa avere autorizzato la diffusione di un comunicato incomprensibile, penso, ai più.
Questo per la forma, ma c'e di peggio.
Ed e' la sostanza.
Incredibilmente non viene fornita una informazione di assoluto rilievo, vale a dire una stima della somma che in ipotesi dovrebbe essere corrisposta al finanziatore, indicata in maniera oscura con un rinvio al 10% dell'equity value determinato secondo i criteri individuati dalla prassi internazionale.
SCANDALOSO
2. Valore di Parmalat
Qui nessuna novità di rilievo in quanto la forchetta da 2,51 a 3,17 coincide perfettamente con quella mia.
Con la differenza fondamentale che io indico questa forchetta, una volta sbloccata la governance, da circa 2 anni, da quando cioè il titolo quotava la meta' di ora.
Mentre nessun analista al mondo indicava valori superiori tanto e' vero che di la' ho dovuto polemizzare con tale Nord-Sud-Est-Ovest che mi accusava, cosa per me oltraggiosa, di essere un pompatore del titolo.
La motivazione che NOSE portava avanti era, appunto, che i miei tp erano campati in aria, non trovando riscontro in nessun report di nessun analista.
Tutto documentato.
3. Antonella Olivieri e conseguente proposta di Ing64 come editorialista al Sole 24 Ore
Ennesimo articolo contenente macroscopici errori in tema economico aziendale da parte di Antonella Olivieri.
Cosa dice?
Che il rapporto debito/Ebitda di 4,1 nel settore alimentare sarebbe elevato perché il settore sarebbe povero, con margini bassi cioè bassi (7-13%).
Non vi e' chi non vede l'erroneità prima logica e poi tecnica di questo modo di ragionare che, appunto mi ricorda, ma in formato amplificato, e di qui la proposta di Ing64 al Sole, le cassate di Ing64 che nell'accusarmi di pompare Parmalat sosteneva una tesi tanto strampalata quanto simile, per l'errore concettuale di base, a quella di Olivieri.
Ing64 diceva, infatti, che a Parmalat dovesse applicarsi un P/E basso (Max 10) proprio perché operava in un settore a bassa marginalità.
A Olivieri rispondo che il rapporto debito/Ebitda e' fatto di valori assoluti e, quindi, non ha senso parlare di settore povero.
Cosa diversa, ovviamente, e di qui probabilmente l'errore è si analizza l'indicatore chiamato INTENSITA' DI DEBITO, dato dal rapporto tra Debito e fatturato= D/S, il cui superamento della soglia 1,00 è indicato come PUNTO DI NON RITORNO.
Ora, guardando invece l'indicatore D/EBITDA è evidente il fatto che i 400 milioni di EBITDA siano il 2% o il 20% del fatturato, non ha alcuna influenza sulla capacita' di ripagare il debito.
Sempre 400 milioni sono.
Al limite l'attenzione andrebbe rivolta al fatto che in settori maturi i margini di crescita dell'Ebitda sono bassi in conseguenza della bassa crescita del mercato.
Ma il discorso, in questo caso, andrebbe correttamente completato con la considerazione che il rapporto debito/Ebitda non ha alcun significato se non lo si legge unitamente al Capex c.d. di mantenimento (cioè i soli investimenti previsti per mantenere quel livello di EBITDA) e alla volatilità dell'Ebitda (che dipende dalla rischiosità del settore e dell'azienda considerata).
Entrambi fattori premianti e tali da giustificare un debito/ebitda maggiore in un settore maturo e a relativamente bassa innovazione tecnologica quale quello in cui operano sia Lactalis che Parmalat.
In conclusione e' doveroso assegnare un tondo ZERO SPACCATO di vecchia memoria sia a Olivieri che a Ing64
