Parmalat (PLT) I promessi sposi: Lucia Parmalat e Renzo Lactalis

Non ho capito in quale fase (opa residuale?) il warrant dovrebbe beneficiare maggiormente e perchè :mmmm: non che non mi fidi ciecamente:D ma per capire anch'io quando entrare con la quasi certezza che lo scenario evolva come da te prospettato



errata corrige: pensandoci ho capito il perchè :D e forse anche il quando :D

Se cominci a pensare, e insieme a te cominciano a farlo anche altri, comincia a diventare dura per me.:wall::wall::wall:

:D:D:D
 
vabbè non temere il pensiero altri.. tu mi hai appena detto "due+due=quattr.." e io ho messo la o :D

Chiaramente ed evidentemente io scherzo.

Ma non troppo.

In realtà non ho nulla da temere, io come gli altri.

So benissimo, sulla base dell'esperienza fin qui maturata, che nel 99,99% dei casi i frequentatori dei thread di finanza si guardano bene dal seguire le indicazioni fatte sulla base del buon senso.

Perchè:

a) preferiscono seguire quelle degli incantatori di serpenti che promettono, perchè sanno cose ecc. ecc., le famose "partenze" di titoli sottili;

b) sono gratis e la gente, ricordalo, è portata a non dare alcun credito a un consiglio dato gratis, a meno che non si rientri nella categoria sub a);

c) gli intelligenti, o meglio quelli che pensano di esserli, e in generale quelli che non rientrano nelle categorie sub a) e b) pensano che se uno che appare preparato scrive gratis su un forum è solo perchè ha un interesse a fuorviare gli altri e, quindi, pensando di essere più furbi, fanno l'esatto contrario;

Scartati i soggetti sub a), b), c) restano ben pochi, quelli che valutano una considerazione in modo oggettivo per quella che è, prescidendo completamente dalla fonte, ma sono persone che si contano sulle dita di una mano.

Spero che siate Voi. :D:D:D
 
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Warr15 Parmalat

Non riesco a capire con certezza cosa può capitare ai warrant.

In caso di OPA possono essere conferiti? e a che prezzo (relativo)?

Se Lactatis successivamente delista che fine fanno i warrant?

Grazie per una risposta esaustiva.
 
parmalat è partita ?!

2 considerazioni:
-se il prezzo di parmalat sale sopra 2,6 e non c'è l'innalzamento a 2,8 rischia di fallire l'opa?...
-se avviene opa a 2,8 : a) opa residuale più probabile che se opa 2,6 b) lactalis mantiene quotata e può raggiungere sinergie (anche se non è il momento migliore per i titoli alimentari visto il rialzo delle materie prime.. anche se non so come impatta la regolamentazione del prezzo del latte)


:mmmm: penso ad alta voce.. non voglio offendere l'intellighenzia altrui :D
 
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Io ho fatto quello che avevo detto.

1) Uscito completamente dall'azione con un guadagno stratosferico (ovviamente da ottobre 2008);

2) Comprato altri warrant.

A questo punto per me, pur considerando il fair value del titolo intorno a 3,00, sono più i rischi che le opportunità.

Ma io, quando scende in campo la speculazione pura, sbaglio spesso, quasi sempre.

Di tanto siete avvisati.:D:D:D
 
OT:

sono così bruttini i dati di UBI dati ieri (oggi non sale..)?




Il Consiglio di Amministrazione approva la relazione trimestrale al 31 marzo 2011

Dati economici riclassificati
Utile netto a 36,1 milioni di euro in crescita del 4,3% rispetto a marzo 2010
Proventi operativi in crescita (+1,9% rispetto al primo trimestre 2010)
Oneri operativi in flessione dello 0,8%
Rapporto Cost/Income in miglioramento 62,4% (64,1% a marzo 2010)
Risultato della gestione operativa in crescita (+6,6% rispetto al marzo 2010)
Si stabilizza il costo del credito allo 0,28% annualizzato
(dopo il picco dello 0,47% raggiunto a fine anno 2010)

Dati patrimoniali riclassificati
Crediti alla clientela cresciuti a 20,7 miliardi di euro
(+9% circa rispetto a marzo 2010
escludendo le esposizioni verso le Grandi Imprese)
Raccolta totale da clientela ordinaria a 44,6 miliardi di euro
(-2% rispetto a fine anno 2010)
Confermata la solidità patrimoniale
(Core Tier 1 al 16,11% e Total Capital ratio al 18,25%)

***
Quale conseguenza dell'operazione straordinaria di ottimizzazione territoriale del gennaio 2010, i dati economici non sono
omogenei.


Un segnale di ripresa, lieve ma pur sempre un segnale positivo: un utile trimestrale in crescita rispetto a
quanto rilevato al marzo 2010. Si deve tornare all'anno 2008 per trovare un risultato trimestrale superiore a
quello del medesimo periodo dell'anno precedente, in particolare al terzo trimestre del 2008 che ha avuto una
performance migliore di quello del 2007.


Questo il risultato, ottenuto grazie alla collaborazione di 3.765 risorse operative distribuite quasi totalmente
su 364 sportelli, che il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo, principale banca del
Gruppo UBI, ha quest'oggi approvato.


La Banca, infatti, alla fine del mese di marzo 2011 ha conseguito un utile netto di 36,1 milioni di euro, con
un miglioramento di circa 4 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2010, pari a circa +1,5
milioni di euro. Certo, è un livello di utile ancora lontano dalla media dei periodi ante crisi finanziaria ma pur
sempre di riguardo, se lo si considera alla luce del contesto economico-finanziario nel quale la Banca si
trova ad operare. Contesto, quello attuale, che fa intravvedere finalmente i segnali di una timida ripresa
economica. Ripresa che viene confermata anche dalla dinamica degli impieghi alla clientela ordinaria --
che, escluso la componente delle Grandi Imprese, si è accresciuta nell'anno del 9% circa grazie
all'incremento di tutte le sue componenti ed in particolare dei conti correnti, +5,7% e dei mutui, + 9,2% -- a
fronte di un andamento ancora debole della raccolta, intesa come totale da clientela privata (stante le
difficoltà nell'accumulazione del risparmio da parte delle famiglie), che con un ammontare pari a 44,6
1
miliardi di euro manifesta una flessione del 2% derivante principalmente dal decremento della raccolta
diretta privata (-4,12% nel trimestre) e dalla contestuale tenuta di quella indiretta a 24,9 miliardi di euro. A
fine trimestre hanno manifestato contrazioni nella raccolta diretta i conti correnti e depositi liberi ed ai pronti
contro termine, mentre la lieve crescita dal risparmio amministrato è stata bilanciata dalla flessione di quello
gestito.


Qualche coda della crisi economica si ritrova peraltro tuttora nella componente dei crediti dubbi che con un
ammontare pari a 1,1 miliardi di euro esprimono ora un'incidenza percentuale sul totale dei crediti verso
clientela del 5,32%; l'aumento trimestrale del 3,83%
è da attribuire alle sofferenze nette e alle esposizioni
scadute parzialmente compensato dalla diminuzione di quelle ristrutturate e degli incagli; in termini di
rischiosità il rapporto sofferenze nette/impieghi netti conferma l'andamento di tale tipologia di crediti in
default attestandosi all'1,83% (dall'1,41% a fine marzo 2010 e 1,74% a fine 2010) ma peraltro al di sotto del
2,48% del sistema bancario.

Il prudente presidio del rischio di credito che da sempre caratterizza la Banca Popolare di Bergamo ha
complessivamente determinato rettifiche su crediti per 14,5 milioni di euro di cui 11,5 milioni per
accantonamenti analitici su crediti non performing e 3 milioni su crediti in bonis; il monte rettifiche
apportate ha determinato un costo del credito dello 0,28% (annualizzato) in deciso miglioramento rispetto al
picco dello 0,47% raggiunto alla fine del 2010.


La banca affronta la crisi economico-finanziaria rafforzando il proprio patrimonio che esprime coefficienti
elevati ed al di sopra di valori minimi stabiliti dalla normativa vigente: il rapporto fra il patrimonio di base ed
il totale delle attività a rischio ponderate (Tier 1) a fine marzo è pari al 16,11%, cosi come il rapporto fra il
patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività a rischio ponderate (Total Capital Ratio) pari ora al 18,25%.


Tornando di nuovo brevemente sul risultato economico del periodo che ha manifestato un progresso del
4,3%, si evidenzia come la crescita rispetto al marzo 2010 sia da attribuire alla positiva evoluzione di alcune
voci di ricavo ed alla contestuale contrazione di altre voci di costo; in particolare ci si riferisce all'incremento
dei proventi operativi grazie miglioramento del 6% del margine di interesse, attestatosi a 118,2 milioni --
da attribuire alla crescita del margine sulla raccolta ed alla parziale contrazione di quello sugli impieghi -- cui
si è accompagnata una sostanziale stabilità delle commissioni nette mantenutesi a 75 milioni. Queste ultime
sono state influenzate dal buon andamento del comparto del risparmio gestito e dei conti correnti e cui si è
contrapposta una contestuale flessione in quello della raccolta amministrata.

Si segnala infine come la gestione operativa della banca abbia in questo trimestre espresso un progresso
rispetto al primo trimestre dell'anno passato arrivando ad un risultato in crescita del 6,6% pari a 4,5 milioni
di euro anche grazie alla contrazione che hanno subito gli oneri operativi diminuiti dello 0,8%.

Tali dinamiche hanno ridotto il rapporto Cost/Income che si è attestato al 62,4 % con una riduzione di quasi
2 punti percentuali rispetto al marzo 2010.


DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (Elisabetta Stegher), dichiara, ai sensi
del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel
presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
 
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Buongiorno.

Tutte le opere di Cipolla sono eccezionali.

Dario leggi Storia semplice dell'economia italiana e poi ti appassionerai e leggerai il resto.

Io consiglio Storia economica dell'Europa preindustriale.

Per il resto cosa dire se non che ognuno e' libero di pensare quello che vuole, ci mancherebbe altro.

Io ho incontrato Cipolla durante i miei studi universitari e rimasi colpito.

Dopo avere studiato storia moderna su Rosario Romeo, e tutti gli altri libri di altre discipline (Diritto Privato, Ragioneria) rimasi colpito, quasi folgorato.

Perché?

Perché per la prima volta in vita mia nel leggere un testo universitario capivo subito il contenuto di quello che leggevo.

Allora capii che non ero io ad essere stupido, ma che quasi tutti i testi universitari erano scritti male, in un linguaggio incomprensibile e contorto, quasi che scrivessero in quel modo apposta per non farsi capire da nessuno.

Insomma che gran parte della classe accademica italiana, anche quei pochi che hanno qualcosa da dire (Romeo ad es.) scrive in maniera incomprensibile ai più.

Quasi come se volessero restare solo loro i depositari del sapere, un po' come gli antichi sacerdoti egiziani, e haime' un po' come i nostri sacerdoti che, come noto, sono gli unici abilitati a leggere, capire e diffondere al volgo le Sacre Scritture.

Quindi io ho un debito grande con il Prof. Cipolla.

Non mi ha fatto sentire stupido, dopo che leggendo Onida e Capaldo mi ero convinto di esserlo al 100%.:D:D

Parole sante!
Quando ho dato economia1 ed economia2, il titolare di cattedra era Francesco Vito. Ho dato gli esami con Siro Lombardini, allora assistente e poi diventato politico e banchiere.
Allora anche con Pasquale Saraceno imperavano la Programmazione e l'Intervento statale nell'economia.
30 in economia1 e 27 in economia2, anche se mi ero permesso di criticare le teorie di cui sopra.
Così hai capito che sono vecchio, e come tale alle 18.45 esco di casa per la passeggiata. Quando vedo da lontano il docente di economia alla Statale, che ha solo qualche anno meno di me, mi defilo, perché non riesco a farci un discorso, neanche di economia.
Ben diverso un suo collega già in pensione, che era mio vicino di casa in vacanza 40 anni fa, comunista convinto, ma persona intelligente e molto colta, col quale potevo discutere di qualsiasi argomento, anche se quelli politici causavano un forte animazione. Anche se avevamo opinioni politiche diverse, quella frequentazione mi ha insegnato molto. Non avevamo la TV e passavamo le serate a discutere.
Su un punto ho avuto la soddisfazione di avere ragione. Era un esperto di economie comuniste e in particolare della DDR. Eravamo alla fine anni 60 e lui osteneva che il PIL della DDR era pari a quello dell'Italia. Gli facevo osservare che non poteva essere e che le uniche spiegazioni fossero che l'URSS si prendesse i due terzi del PIL, o che le statistiche fossero false, considerato che nella DDR si viveva ben peggio che in Italia.
Solo dopo la caduta del muro ho letto sui giornali che i burocrati per non finire in prigione falsificavano i risultati dei piani quinquennali.
Questa è forse una situazione che Cipolla non ha considerato:
anche le persone non stupide, posso comportarsi da stupide se l'ideologia sovrasta la ragione.

Ho scritto troppo e prometto di non farlo più.:):)

andgui.
 
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Allora.

1) Dario quelli sono i numeri di Popolare Bergamo, aspettiamo i numeri di Ubi. Anche perchè sappiamo che i problemi di UBI non sono certo da ascrivere alla Popolare di Bergamo, anzi;

2) Andgui, da quanto scrivi desumo che sei di Roma. Hai fatto non bene, ma benissimo a raccontare quella storia.

Io ho frequentato la LUISS e potrei raccontarne molte. In particolare sulla preparazione di alcuni docenti.
Fra tutti il veramente improbabile docente nientedimeno che di Ragioneria, che purtroppo frequenta ancora le aule Universitarie.

Non voglio, pur non avendo nessun problema al riguardo, fare il nome, dico solo che ha avuto grane giudiziarie e che ha a che fare con lo studio di un grosso nome della Ragioneria Italiana e che era molto attivo nelle consulenze in ambito giudiziario e, in particolare fallimentare.

Braccia sottratte all'agricoltura, è il caso di dirlo.:D:D:D
 
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