Cipro, bocciato il prelievo sui depositi
Londra manda contanti agli inglesi
Il parlamento vota no alla tassa sui depositi. Il ministero delle Finanze di Nicosia aveva proposto anche l'esenzione per i depositi sotto 20mila euro, aumentando l'imposta sugli altri. La Russia protesta. Dura la replica della Germania. La Gran Bretagna manda un aereo militare con i soldi per i soldati
di RAFFAELE RICCIARDI Lo leggo dopo
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Giorgio Squinzi
MILANO - "E' il pacchetto di riforme di Cipro, spetta a Cipro decidere la struttura del contributo delle banche. L'importante è che alla fine il conto sia di 5,8 miliardi" sintetizza il membro della Bce
Joerg Asmussen. E Cipro ha detto no. Il parlamento ha bocciato il piano di salvataggio concordato con l'Eurogruppo, che prevede a garanzia anche un prelievo forzoso sui depositi bancari.
L'Europa ha comunque concesso una via d'uscita e permetterà anche una modifica alla
tassa sui depositi bancari voluta a Bruxelles (6,75% per quelli inferiori a 100mila euro e 9,9% per quelli superiori), a patto che Nicosia riesca a raccogliere 5,8 miliardi di euro. Altrimenti il prestito da 10 miliardi non verrà sbloccato. A metterlo nero su bianco sono stati i ministri delle Finanze dell'Eurozona spiegando però che "l'
Eurogruppo è dell'idea che i piccoli depositi debbano essere trattati diversamente da gli altri" esentando quelli sotto i 100mila euro.
Il governo dell'isola non ha trovato un'intesa, mentre la situazione nel Paese precipita e nessuno di assume la paternità della proposta del prelievo forzoso, a cominciare dalla Germania che si trova ad essere lo Stato più esposto verso Cipro con 5,9 miliardi. E, così, come se non bastasse, a rendere ancora più complicata la situazione è lo stallo politico che condiziona il Paese. Contro il piano hanno votato 36 deputati, mentre ad astenersi sono stati in 19. Gli astenuti sono i rappresentanti del partito Disy del presidente
Nicos Anastasiades, pur favorevole al piano. I contrari sono tutti gli altri (compresi gli otto del partito Diko, alleato di governo).
Ad aumentare le tensioni hanno contribuito anche le mosse della Gran Bretagna che prima ha congelato i pagamenti dei pensionati britannici che vivono a Cipro in modo da evitare loro il prelievo forzoso, poi ha deciso di inviare un
aereo militare con a bordo un milione di euro in contanti da destinare ai soldati britannici e alle loro famiglie sull'isola. Una mossa che aggiunge pressione a Nicosia: per arrivare all'esenzione dei depositi inferiori ai 100mila euro dovrebbe aumentare il prelievo su tutti gli altri. Una mossa che potrebbe non bastare a raggiungere quota 5,8 miliardi, ma che andrebbe incontro alle resistenze dei russi con gli oligarchi che hanno eletto l'isola a loro paradiso fiscale con depositi calcolati in 25 miliardi.
Duro la replica indiretta a
Vladimir Putin del ministro delle Finanze tedesco,
Wolfgang Schaeuble: "Chiunque investa i suoi soldi in un Paese dove si pagano meno imposte se ne assume il rischio. E' irresponsabile pensare che solo i contribuenti europei debbano finanziare gli investimenti stranieri a Cipro".
Continua intanto la rabbia della popolazione, che fino al 21 marzo troverà le saracinesche abbassate agli sportelli bancari per volere della Banca centrale, che ha congelato i depositi per evitare la fuga di capitali (anche la
Borsa di Cipro resterà chiusa fino a mercoledì). Le strade di Nicosia - normalmente tranquille - sono state occupate dalla protesta dei cittadini che si sono scritti "No" sulle mani come segno di protesta (
FOTO). Anche il partito comunista Akel ha portato in piazza diverse centinaia di persone.
La struttura originaria del prelievo sui depositi e le altre misure del pacchetto di aiuti (
Reuters):
(19 marzo 2013)