Saipem, incidente in Congo
affonda un mezzo di perforazione
Il cedimento del fondo marino ha causato il rovesciamento della piattaforma per la trivellazione. Secondo la società, al momento non risultano inquinamenti ambientali, ma vi sono un disperso e sei feriti
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MILANO - Tra allarme utili e inchieste giudiziarie, non c'è pace per Saipem la controllata dell'Eni, che ha perso anche un mezzo di perforazione in un incidente in Congo. "Ieri notte, 1 luglio, il mezzo di perforazione autosollevante Perro Negro 6, mentre erano in corso le operazioni di posizionamento prima dell'inizio dell'attività di perforazione presso la foce del fiume Congo, in una profondità d'acqua di circa 40 metri, tra le coste dell'Angola e della Repubblica Democratica del Congo, a seguito del cedimento del fondo marino sotto una delle tre gambe del mezzo, si è improvvisamente inclinato imbarcando acqua, e alle 10.30 di oggi l'impianto, senza personale a bordo, si è capovolto ed è affondato".
"Le procedure d'emergenza prontamente attivate ieri - precisa la società - hanno permesso di evacuare rapidamente il personale. Dei 103 membri dell'equipaggio, dopo il brusco inclinamento, uno è risultato disperso mentre altri sei sono rimasti feriti, in modo non grave". Al momento, precisa ancora la nota di Saipem, "non risultano inquinamenti ambientali, e vengono prese tutte le misure possibili di prevenzione. Il team di emergenza di Saipem sta operando in stretta collaborazione con le Autorità angolane e la struttura operativa del cliente". Non appena disponibili la società fornirà ulteriori informazioni.