Idee e grafici. - Cap. 2

News

21/08/2013 17:00
India, la bolla che sta iniziando a scoppiare
Mario Seminerio
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Da alcuni giorni i paesi emergenti sono oggetto di forti vendite sui mercati di cambi, azioni ed obbligazioni. L'India ha visto una drammatica accelerazione del deprezzamento della rupia, un rialzo dei rendimenti obbligazionari e forti ribassi dei corsi azionari. Considerazioni analoghe valgono anche per Indonesia, Thailandia e, fuori dall'Asia, per Brasile, Sudafrica e Turchia. Questi paesi sono stati tutti beneficiati dalle politiche monetarie eccezionalmente accomodanti perseguite dalle banche centrali dei paesi sviluppati, soprattutto dalla Fed, che hanno scatenato la caccia al rendimento su scala planetaria, portando ad imponenti afflussi di capitali finanziari nei paesi emergenti, causa ed effetto di un altro boom parallelo, quello delle materie prime. Queste condizioni hanno rimosso l'urgenza di riforme strutturali volte ad accrescere la produttività e liberalizzare i mercati domestici, per accogliere non solo e non tanto capitale finanziario, che per definizione è molto volatile, quanto quello imprenditoriale, cioè investimenti diretti esteri. La messe di risorse fiscali e finanziarie ha invece spinto i governi a mantenere e spesso ampliare costosi ed inefficienti sussidi pubblici su beni di prima necessità, come alimentari, combustibili e carburanti. Tali politiche fiscali espansive si sono sommate al credito facile, causando ampi deficit delle partite correnti. Ora il timore che gli Stati Uniti stiano per passare a politiche monetarie restrittive causa forti deflussi di capitali dagli emergenti, che perdono riserve valutarie e rischiano quindi una crisi di bilancia dei pagamenti, che tentano di scongiurare con una stretta monetaria e fiscale (riducendo sussidi e causando fiammate inflazionistiche a massimo danno dei più poveri) che avvita la spirale recessiva, oltre che con controlli sui capitali che in realtà ne accelerano i deflussi. Ancora una volta l'oceano di liquidità globale, con le sue fasi di marea, irretisce ed inganna la politica locale. Autore: Mario Seminerio Fonte: News Trend Online
Fonte: News Trend-online
 
OK anche oggi e finita ,ancora senza UCG ,ma i Mini sonno in positivo ,li terrò per un po se vedo che risale ..


Una buona serata a tutti ,ma sembra un deserto qui :mmmm:

Sonno come la bollicina lette :lol:
 
sp sta giocando alla base in questa area (bb inf daily)
ma per me ha spazio di scarico antri 10 15 punti
magari ho detto 'na quazzata va'

cia'


ri ciao
anche adesso la tentazione di entrare sh in close é stata forte
sempre pensando che sp vada giu
se si ferma qui o se fanno il tgt o parte di esso in nostra assenza (e poi ci sono i verbali della fed ) nn vorrei che domani mi fanno lo scherzo

comunque diciamo che i tgt sotto sotto 800 estenderebbero in area 400 e fischia
noi appena fatto ritraccio del 38 di fibo a 960 meglio del 23 ma nn basta, aria sopra 17100 piuomenocirca

secondo me lo sh é appena iniziato,
cioe potremmo averne per qualche giorno
a meno che sp nn fa il tgt prima di noi e ci tira su
indicativamente il primo tgt di sp fut che oggi faceva finta di fare base qui é in area 630 635

(vabbe io sparo numeri a casaccio)

ciao a tutti
 
sp sta giocando alla base in questa area (bb inf daily)
ma per me ha spazio di scarico antri 10 15 punti
magari ho detto 'na quazzata va'

cia'


ri ciao
anche adesso la tentazione di entrare sh in close é stata forte
sempre pensando che sp vada giu
se si ferma qui o se fanno il tgt o parte di esso in nostra assenza (e poi ci sono i verbali della fed ) nn vorrei che domani mi fanno lo scherzo

comunque diciamo che i tgt sotto sotto 800 estenderebbero in area 400 e fischia
noi appena fatto ritraccio del 38 di fibo a 960 meglio del 23 ma nn basta, aria sopra 17100 piuomenocirca

secondo me lo sh é appena iniziato,
cioe potremmo averne per qualche giorno

a meno che sp nn fa il tgt prima di noi e ci tira su
indicativamente il primo tgt di sp fut che oggi faceva finta di fare base qui é in area 630 635

(vabbe io sparo numeri a casaccio)

ciao a tutti


OK vediamo se e vero :mmmm:

:titanic: affonderò allora :help:
 
Tonnellate d'oro lasciano Londra
e planano nei caveaux svizzeri


Nel primo semestre dell'anno quasi 800 tonnellate di metallo prezioso hanno lasciato la capitale britannica per raggiungere la Confederazione: si tratta di 2,6 miliardi di euro. Gli operatori svizzeri: "Il 50 per cento di chi acquista oro è italiano"

di FRANCO ZANTONELLI Lo leggo dopo
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TAG
oro, lingotti, Svizzera, banche svizzere, crisi economica, Franco Zantonelli

LUGANO - La Svizzera è invasa dall'oro proveniente da Londra. Nei primi 6 mesi del 2013 sono 797 le tonnellate del prezioso metallo che hanno lasciato la capitale britannica, con destinazione la Confederazione Elvetica. Quasi 10 volte di più che nel corrispondente periodo del 2012. Il controvalore dell'oro, spostatosi dalla piazza londinese, a quella elvetica, è di circa due miliardi e 600 milioni di euro. Questi dati sono stati rivelati dall'agenzia Bloomberg, che cita la banca australiana Macquarie. "Il fenomeno - indicano gli analisti dell'istituto di credito - è stato particolarmente importante nel solo mese di maggio, quando dal Regno Unito si sono involate, verso la Svizzera, ben 240 tonnellate di oro".

Molti risparmiatori hanno venduto i certificati, tipo ETF, ovvero l'oro su carta di cui, evidentemente, non si fidano più, per passare al metallo vero e proprio e, poi, metterlo al sicuro nei caveaux delle grandi banche elvetiche. Una tendenza, questa, che viene confermata, anche dagli stessi operatori svizzeri del settore letteralmente assediati, da un po' di tempo, da gente che vuole acquistare lingotti e monete. "Alla fine di giugno, quando l'oro ha toccato i 1180 dollari per oncia, ovvero il valore più basso dal 2010, c'è stata una forte richiesta ai nostri sportelli", spiega, ad esempio, Ralph Thoma, amministratore della Pro Aurum di Lugano, uno dei principali trader di oro in Europa. "Nonostante la quotazione dell'oro stesse scendendo e avesse perso circa il 30 per cento in poco tempo, la gente lo voleva lo stesso, poiché convinta di investire comunque in un bene rifugio", dice ancora Thoma.

"Vorrei sottolineare - aggiunge - che il 50 per cento delle persone che, quest'anno, hanno acquistato oro da noi erano risparmiatori italiani, decisamente scettici circa l'evoluzione della crisi economica nel loro Paese". Ma se chi commercia il metallo giallo sta lavorando a pieno regime, va detto che sono addirittura costrette ad effettuare i tripli turni le molte ditte elvetiche che raffinano il 70 per cento dell'oro mondiale, trasfomandolo in lingottini, in monete o in monili. Di cui, a quanto pare, è esplosa la richiesta tra i risparmiatori di alcuni Paesi emergenti, in particolare in Cina e in India. Anche lì, insomma, la stagione dell'oro non sembra finire mai. (21 agosto 2013)
 

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