Idee e grafici. - Cap. 2

Fato un bel pisolino e sognavo che tanti shortaroli correvano a coprirsi ma il negozio era gia chiuso
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29/10/2013 15:36
Raccomandazioni: Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Unicredit
Rossana Prezioso
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MEDIOBANCA utili in aumento quindi il titolo festeggia anche con la benedizione di Equita Sim che ne raccomanda l'acquisto (buy) a 7,60EUR, ma con l'esame della Bce in arrivo si guarda anche ai parametri del core tier 1 che nl caso di Piazzetta Cuccia è all'11,5% quindi al riparo da possibili tempeste. Anche questo elemento ha contribuito a un aumento del target price fissato, precedentemente a 7,10EUR. Per quanto riguarda invece i rating di Ubs e Nomura, ci si ferma a un neutral a 5,80EUR per la prima e 6,10EUR per la seconda. Cautamente più ottimista, invece, Kepler Cheuvreux, con un hold a 6,60EUR. INTESA SANPAOLO Goldman Sachs mette mano al target delle maggiori banche italiane e per la precisione da un precedente 1,87EUR si arriva a un 20,6, sempre restando, in ambito rating sul neutral. Solo ieri Deutsche Bank puntava al buy a 2,10EUR così come Ubs faceva (stesso rating e stesso target) già giovedì. UNICREDIT vendita della quota in Fonsai e un aiutino anche da Goldman che prevede un 7,50EUR di target per un titolo che è posto in selected list. Equita Sim si associa all'entusiasmo consigliandone comunque l'acquisto su un buy a 6,30EUR. Ieri Deutsche Bank era più cauta con un target price a 5,60EUR su rating hold. BANCA MPS rating sempre negativo, che taglia l'esposizione al titolo, sell a 0,16EUR come target per gli esperti di Goldman Sachs. BANCA POPOLARE in questo caso, sempre da Goldman Sachs arriva un rialzo sui target del settore bancario su un target sempre a 1,56EUR, ma con un rating che resta neutral, cauto come quello espresso ieri da Deutsche a 1,60EUR di prezzo, mentre il giudizio restava hold. Fonte: News Trend Online
 
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29/10/2013 15:32
Piazza Affari in forte rialzo. Saipem, bancari, Telecom e media protagonisti
Financial Trend Analysis
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Il Ftse Mib segna +1,69%, il Ftse Italia All-Share +1,63%, il Ftse Italia Mid Cap +1,35%, il Ftse Italia Star +0,95%. Saipem (+5%) ancora in evidenza grazie ai report positivi di Mediobanca e Macquarie dopo i conti trimestrali pubblicati ieri. Molto bene i bancari favoriti dalla netta discesa di spread e rendimenti e dai giudizi positivi sul comparto italiano espressi da Goldman Sachs. Unicredit (+4,1%) e BP Milano (+3,8%) si confermano le migliori. Telecom Italia (+3,8%) in forte rialzo dopo un avvio incerto. C'è attesa per l'incontro, da poco iniziato, tra il premier Letta e il presidente di Telefonica, Cesar Alierta: al centro delle discussioni l'ascesa della compagnia spagnola nella holding Telco che controlla Telecom. Il viceministro dell'economia Fassina poco fa ha dichiarato che le modifiche alla legge sull'OPA non verranno approvate nel cdm odierno. In mattinata si sono diffuse voci relative a un processo di valutazione da parte della Consob sull'ipotesi di controllo di fatto di Telco su Telecom Italia. Forti acquisti sui titoli del settore media: l'indice FTSE Italia Media guadagna quasi il 4% contro il +0,2% dell'EURO STOXX Media. In grande evidenza i titoli della scuderia Berlusconi, Mediaset (+3,6%) e Mondadori (+9,96%, asta di volatilità), seguiti da Gr. Ed. l'Espresso (+4,7%) e RCS MediaGroup (+3,9%). In netto rialzo anche Seat Pagine Gialle (+8,3%). Molto bene Banca Generali (+4,5%) che conferma l'ottima impostazione grafica di fondo superando la prima resistenza rappresentata dal recente massimo a 19,08 euro e avvicinandosi al record storico di inizio agosto a 19,75. Al di sopra di questo ultimo ostacolo il titolo avrebbe la strada spianata verso traguardi che possiamo posizionare in area 21,50. Maire Tecnimont (+1,8%) inverte la rotta e balza in territorio positivo lasciandosi alle spalle gli ampi ribassi visti in mattinata. Gli acquisti sul titolo sono scattati dopo l'annuncio dell'aggiudicazione, tramite le sue controllate Tecnimont, KT - Kinetics Technology e Stamicarbon BV, di contratti per servizi di ingegneria, licensing e technology packages e integrazioni per un valore complessivo pari a circa EUR118 milioni. Circa un'ora dopo l'apertura di Wall Street l'S&P 500 segna +0,26%, il Nasdaq Composite +0,04%, il Dow Jones +0,30%. (Simone Ferradini) Autore: Financial Trend Analysis Fonte: News Trend Online
 
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29/10/2013 16:28
Borse Ue e Usa in rialzo. Piazza Affari corre più degli altri
Davide Pantaleo
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Prosegue in rialzo la seduta delle Borse europee che si confermano tutte in territorio positivo, sulla scia anche del sostegno offerto da Wall Street. Sull'opposta sponda dell'Atlantico i tre indici principali viaggiano tutti in progresso trainati in particolare dal Dow Jones che sale più degli altri con un vantaggio dello 0,35%. Dal fronte macro sono arrivate indicazioni non certo brillanti visto che la fiducia dei consuamtori è scesa a 71,2 punti, ben oltre le attese, mentre le scorte delle imprese hanno segnato un rialzo dello 0,3% in linea con le previsioni. I prezzi alla produzione invece sono scesi dello 0,1%, mentre le stime parlavano di un rialzo dello 0,2% e le vendite al dettaglio hanno evidenziato una variazione negativa dello 0,1% a fronte della previsione di un incremento dello 0,2%. L'attenzione del mercato è rivolta all'appuntamento di domani quando la Fed annuncerà la sua decisione sui tassi e fornirà eventuali indicazioni sulle prossime mosse in materia di politica monetaria. Intanto in Europa il Dax30 e il Cac40 si apprezzano rispettivamente dello 0,25% e dello 0,41%, preceduti dal Ftse100 che guadagna lo 0,56%. La migliore performance in Europa è quella di Piazza Affari che vede il Ftse Mib a poca distanza dai massimi intraday in area 19.170 punti, con un vantaggio dell'1,8%. Tra le blue chips in controtendenza troviamo CNH Industrial che scende dell'1,16%, seguito da Diasorin che cala dello 0,56%, mentre Pirelli e Buzzi Unicem scndono entrambi di circa mezzo punto e Autogrill mostra un lieve calo dello 0,16%. Ad indossare la maglia rosa tra le blue chips è ora Telecom Italia che vanta un rally di oltre il 5% sulla scia dell'incontro avvenuto tra il premier Letta e il numero uno di Telefonica. Molto bene Saipem che guadagna il 4,86% bissando il rally della vigilia sulla scia dei risultati trimestrali diffusi ieri. Acquisti sui titoli del settore bancario tra i quali spiccano Banca Popolare di Milano e Unicredit che viaggiano in ascesa di oltre il 4,5% entrambi. In rialzo di oltre tre punti Ubi banca e BancoPopolare, mentre Intesa Sanpaolo e Monte Paschi guadagnano il 2,73% e il 2,03%, seguiti da Banca Popolare dell'Emilia Romagna e da Mediobanca che mostrano un rialzo dell'1,73% e dell'1,45%. Ta le blue chips più gettonate dagli acquisti troviamo A2A che si apprezza del 3,69%, insieme a Mediaset che guadagna il 3,5%, mentre STM si spinge in avanti di quasi tre punti percentuali. Fonte: News Trend Online



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Guarda come godono che son tutti long :lol:
Bastardiiiii :lol::lol::lol:

Purtroppo io son fuori :( e non me la sento di entrare ora.

Complimenti a voi :clap::clap:
 
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29/10/2013 16:47
Andamento positivo per l'indice VIX
Pierpaolo Molinengo
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Andamento positivo per l'indice VIX, che guadagna uno 0,15%, attestandosi a quota 13,33 punti. I prezzi stazionano al di sotto delle medie mobili a 50 e 200 giorni, passanti rispettivamente a 15,25 e 14,39 punti. Autore: Pierpaolo Molinengo Fonte: News Trend Online
 
:eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek::eek:


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29/10/2013 16:55
Banche europee: sofferenze per 1,2 trilioni di euro
Rossana Prezioso
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In palio circa EUR 1.200.000.000.000 un numero che sembra difficile anche da collocare nella scala delle cifre. Eppure si tratta delle sofferenze presenti nel sistema bancario europeo, ovvero oltre un trilione di euro, ovvero un miliardo di miliardi. In tempi di crisi, ormai, bisogna familiarizzare sempre di più con cifre che fino a qualche anno fa stentavamo a sentire, un po' come chi, da piccolo, riteneva "ricco" una persona milionaria, ma crescendo, tra inflazione e moneta unica, ha coperto che adesso bisogna essere ultra miliardari. I paesi a rischio E forse, nel caso si fosse in possesso di un simile patrimonio, non custodirlo all'interno delle banche europee, vita la mole di crediti in sofferenza. Anche perchè nonostante l'ottimismo degli investitori e i dati di crescita che restano seppur tiepidi ma comunque in positivo (almeno in linea generale), l'aumento dei rischi presenti nei bilanci e ancor di più dei mancati rimborsi a causa della crisi resta un dato di fatto. Dato che conferma come la zona dolorante dell'intero sistema, sia quella periferica: Italia, Grecia, Spagna e Irlanda, il che dimostra un rapporto diretto tra il sistema di credito e la crisi sistemica. Inutile negare il fatto che sia un serpente che si morde la coda e che le conseguenze dei piani messi in atto dalla Bce per muovere le acque nel settore, porteranno i risultati sl lungo termine. Caso Cipro Nel frattempo, però che cosa dovrebbero fare le aziende che di quel credito hanno un disperato bisogno per sopravvivere? I tempi economici e quelli finanziari non sono allineati e i primi soccombono in attesa del fisiologico svolgersi dei secondi. Non solo, ma partendo proprio da questo punto un altro elemento nel tempo è venuto meno: la fiducia. Una fiducia che comprende sia gli investitori esteri, non sempre disposti a fidarsi, ma anche i risparmiatori europei, soprattutto dopo l'esperienza di Cipro che minaccia, in maniera sempre più concreta, di diventare una regola voluta dalla stessa Bce. La quale,insospettita dalle possibili falle nascoste nel sistema, potrebbe chiedere un intervento statale per evitare l'effetto recessione. Ma di fornite a queste cifre, a prescindere da chi pagherà e dalle conseguenze, iniziano a sollevarsi interrogativi circa l'impatto sul mercato in rapporto a quegli stress test che verranno applicati alle 10 maggiori banche del Vecchio Continente. Le più grandi potrebbero riuscire a resistere. MA le più piccole? L'allarme di Moody's si rivolge all'Italia, ma il pericolo potrebbe essere esteso ad altre realtà di credito. Comprese quelle tedesche, più volte oggetto di immeritata fiducia. Le prospettive E ancora: l'esame della Bce dovrebbe durare 12 mesi. Alla fine di questo periodo lo stato delle banche esaminate all'inizio sarà uguale anche alla fine del periodo? In altre parole: i conti saranno sicuri per tutto il tempo? La domanda è più che lecita dal momento che gli analisti tentano di quantificare una durata dello "smaltimento" eventuale di queste sofferenze che non solo non diminuirà nel breve periodo ma, sempre causa della crisi, potrebbe vedere un inasprimento nei prossimi 2 anni. Fonte: News Trend Online



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